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Autore: Inikos DS    30/03/2015    1 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao a tutti.
Eccomi tornato con un nuovo capitolo, avrei voluto pubblicarlo ieri, ma una serie di avvenimenti me lo ha impedito.
Vi avviso da subito che è un capitolo molto lungo (considerando i miei standard), forse il più lungo scritto fino ad ora. (meglio così, no? XD)
Novità, dal momento che Brad e Daniel sono insieme, ho eliminato il Pov, altrimenti sarebbe uscito qualcosa di troppo lungo, infinito e noioso. Quindi per capire meglio, quando saranno insieme il Pov sarà automaticamente eliminato, mentre quando non saranno nella stessa scena il Pov tornerà.
In aggiunta ci sarà d’ora in avanti il Pov di Krystal (non sempre), mentre quello di Alison continuerà lo stesso ad essere presente (come prima). 
Vi lascio delle piccole note alla fine del capitolo.
Buona lettura.
XxNick 







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Pov Alison


Finalmente Alison aveva ottenuto ciò di cui aveva bisogno e non solo… 
Brad le aveva rilasciato una splendida dichiarazione in diretta che, era sicura avrebbe fatto impazzire Daniel; doveva correre e raggiungerlo il prima possibile al fine di fargli cambiare idea…























Pov Daniel






Oggi era il gran giorno, Brad si sarebbe sposato… Il suo amore platonico era giunto al termine, nonostante non fosse mai incominciato… 
Bel modo di concludere l’anno. 

Daniel si diresse al pianoforte bisognoso di un po’ di conforto, e prese ad intonare una melodia tetra e malinconica quanto le lacrime degli angeli in novembre.
Il suono invase il suo cuore e le lacrime non tardarono ad arrivare accompagnate, da brevi se pur significativi ricordi: il primo incontro con Brad, i baci sfuggenti, il calore del suo corpo.
Amore impossibile,
 amore contrastato, 
amore profanato,
 amore incatenato.
Amore che mai amore sarà…

Qualcuno toccò improvvisamente la sua spalla, si voltò di scatto interrompendo la melodia; era Gabrielle, si era portata fin lì con la carrozzella.
Il ragazzo si asciugò svelto le lacrime, ma invano: lei aveva visto, lei sapeva. Una madre sa sempre. 

<< Tesoro mio cos’è che ti tormenta? >> gli domandò dolcemente. 

Il biondo non rispose, sospeso tra la paura ed il desiderio di sfogarsi con l’amore della sua vita. 
Lei gli accarezzò il viso. 

<< I tuoi occhi, leggo dolore in essi… Mal d’amore; sento la tua anima vibrare di malinconia. >> 

Daniel era come sempre stupito dalla perspicacia di sua madre, anche se ormai, avrebbe dovuto farci l’abitudine.

<< No mamma, va tutto bene. >> provò a rassicurarla alzandosi dallo sgabello.

La donna però scosse i ricci biondi. 

<< No Daniel, non va bene niente e tu lo sai. >>
<< Mamma ti prego. >>

- Ci mancava solo lei adesso. 

<< Figlio mio, io non voglio obbligarti in nessun modo ad aprirti con me. Sono solo una madre che vuole scoprire il male di suo figlio e trovarne una soluzione. >> esclamò la donna quasi in tono supplichevole. 

Il biondo non resse oltre… Ricordava ancora il discorso di sua madre in ospedale… Poteva scomparire in qualsiasi momento. Non poteva continuare a mentirle. 

<< E va bene, sono innamorato. >> 

Gli occhi della donna brillarono.

<< Non è ricambiato? >> domandò con dolcezza. 

<< No, no anch’io gli piaccio. >> specificò mentre le guance s’imporporavano di rosso. 
<< Ma? >> 
<< Si sposa oggi. >> buttò fuori voltandosi verso la finestra.

Gabrielle parve confusa da quella rivelazione. 

<< Quindi è molto più grande di te? >> chiese continuando ad omettere il sesso della persona. 
<< No, ha 22 anni. >> rispose il ragazzo temendo la fatidica domanda. 
<< Ma se gli piaci perché sta per sposarsi? >>

Il biodo sospirò.

<< Lunga storia… posso solo dirti che è per obbligo. >>

La donna annui lentamente. 

<< E’ complicato direi… tu cosa provi per questa persona? >>
<< Non lo so di preciso… credo di amarla, ma non ne sono sicuro. >>
<< Vi siete mai baciati? >>

Daniel avvampò fino alla punta dei piedi e si voltò a guardare sua madre allibito; lei per tutta risposta fece spallucce e sorrise. 
Era adorabile il suo modo sfrontato ma allo stesso tempo innocente di fare. 

<< Si. >> sussurrò. << Ma che importanza ha? >>
<< Nessuna, volevo solo saperlo. >> confessò la donna tranquilla. 
<< Mamma! >> la reguardì lui.

Lei però tornò improvvisamente seria.

<< Daniel io non so nulla di questa persona e quindi, eviterò di dettare sentenze. Però, se ti ha fatto innamorare dev’essere sicuramente speciale; ma amore detto sinceramente alla tua età è normale prendere cotte, gli ormoni sono in piena vita, quindi non voglio tu gli dia troppo peso…
Se questa persona ha deciso di sposarsi vuol dire che in fondo non teneva a te così tanto… Mi spiace dirti queste cose, ma voglio evitarti future disillusioni; l’amore non è sempre rose e fiori, io lo so bene. >>
<< Si mamma, tu hai ragione e ti ringrazio, però io penso veramente che tra noi due ci fosse qualcosa di speciale… non ho mai sentito niente del genere per nessun altro. Quando eravamo insieme si creava qualcosa di magico,  e ora che il mio cuore è in preda allo strazio del dolore, so che l’antidoto è solo uno. >>

Com’era irrequieto.

La donna annuì.

<< Magari, è veramente amore puro… i colpi di fulmine esistono. Ma allora perché non fai qualcosa? Stare qui a crogiolarti nel dolore non porterà altro che la sorella sofferenza. Per amore si deve anche combattere, sempre se di amore si sta parlando. >>

- Quindi era questo che doveva fare? Combattere? 
Non sapeva ne sarebbe stato capace. 

<< Daniel prima che tu vada, devo chiederti una cosa. >> esclamò la donna. 

Il panico s’impossessò del ragazzo. 

<< Come si chiama? >>

- Ecco, lo sapeva. 

<< Chi? >> domandò a sua volta fingendo ingenuità.

La donna lo guardò di sbieco.

Passò un istante che parve un’eternità, poi finalmente, dopo 18 anni parlò.

<< Brad. >>

Non poteva credere di averlo appena detto.

La donna sembrava soddisfatta.

<< Brad che nome virile. >> esclamò, lasciando di stucco il biondo.
<< Ma-mamma io pensavo che… >>

La donna lo guardò negli occhi.

<< Daniel va bene così, a me non interessa chi o cosa ti piace. L’importante è che sia amore, tutto il resto è irrilevante; io voglio unicamente che tu sia felice. >>

Il biondo corse ad abbracciare la donna, incredulo e raggiante di gioia.

<< Perdonami amore se non te l’ho detto prima, io stavo aspettando te; l’avevo capito già da un po’. >> confessò.
<< Oh mamma, io avevo paura. >>
<< Lo so, lo so. Purtroppo è plausibile nella società in cui ci troviamo a vivere, ma voglio che tu sappia che io per te ci sarò sempre. Ti sosterrò sempre, qualsiasi cosa farai, chiunque tu diventerai. >>

Il ragazzo singhiozzava.

<< Ti amo mamma. >>
<< Ti amo anch’io. >>

DRIIIIN DRIIIN

Il suono del campanello accompagnato a quello di una voce urlante interruppe i due.

<< Daniel ! Daniel ! >>

Il ragazzo si precipitò al balcone.

<< Alison sei tu! Ma cos’hai? >>
<< Svelto aprimi! >> 

La ragazza saltellava su se stessa trepidante.
Quando il biondo le aprì, quella gli si fiondò letteralmente addosso ma, guardando poi il suo viso, si bloccò preoccupata.

<< Dan che è successo? >>

Al ragazzo tornarono le lacrime. 

<< Alison, mamma lo sa. >> esclamò emozionato.
<< Di Brad? >>

Lui annuì.

<< Quindi vuoi dire che? >>
<< Si Al, si ! >> esplose il ragazzo abbracciando la mora.
<< Lei lo aveva già capito da prima, ma stava aspettando il momento giusto. >>
<< Oh Dan, sono felicissima per entrambi! Finalmente non dovrai mentirle più. >>
<< Si, stento ancora a crederci. Ah e poi… >>
<< Poi cosa? >>
<< Le ho vagamente raccontato di Brad, e lei mi ha fatto capire che devo agire, combattere se lo amo veramente; perlomeno provarci. >> esclamò titubante.

La ragazza esultò di gioia.

<< Si Daniel, Gabrielle ha perfettamente ragione. >>

Il ragazzo però non sembrava ancora convito.

<< Eppure non so… >>
<< Cosa Dan? >>
<< Forse a quest’ora si sono già sposati. >>

Sul volto della mora si formò un sorriso a 32 denti.

<< Ed è qui che ti sbagli caro mio. >>

L’altro la guardò confuso.

<< Ah Daniel, Daniel tu mi sottovaluti! Non hai ancora capito di avere come amica la grande Alison? >> si pavoneggiò allegra. << Guarda un po’ qui. >> disse porgendogli un biglietto.

Il biondo lo prese e lesse:

Chiesa di St Thierry / Ore 17:00

Il volto gli si illuminò.

<< E’  quello che penso io? >> chiese trepidante. 

La ragazza annuì.

<< Alison ma tu sei un fottuto genio! Questo vuol dire che non si sono ancora sposati! Chi te lo ha detto? >>
<< Segreto professionale, ma comunque non è tutto. >>
<< Ah si? E cos’altro hai? >>

La mora le porse il cellulare.

<< Vai in camera tua, clicca su “registrazioni” e ascolta. >>

Il ragazzo prese il cellulare scettico.

<< Alison ti giuro che se è uno scherzo io… >>
<< Daniel muoviti! >> 
Il tono era inequivocabile, si trattava di qualcosa di serio. 







Prese le cuffie dal cassetto della scrivania, il ragazzo si distese sul letto.

- Cosa avrebbe mai ascoltato? 
Le idee arrivavano a centinaia, ma, il biondo le scartava con la stessa velocità con cui si erano presentate. 
Non rimaneva che ascoltare.

Premette Play e attese silenzioso.

All’inizio non sentì nulla, poi il suono della voce lo fece quasi sobbalzare dallo stupore; era lui, Brad! E sembrava si stesse rivolgendo proprio a lui. 



<< Daniel, mi dispiace. Veramente io sono stato uno stupido… ti ricordi quando mi proposi di scappare? Ebbene adesso ti direi di si.
Ho capito che, solo ora di essere ad un passo dalla prigionia eterna di volere te e solo, nonostante non ti conosca ancora così bene, io sento che sarei pronto a rischiare tutto pur di averti, fuggire insieme in terre selvagge e vivere il nostro amore da uomini liberi, senza timori, paure e restrizioni. Imparare a conoscerci e con il tempo imparare ad amarci e condividerci. Eppure ormai, è troppo tardi… ti ho rifiutato e non voglio più arrecarti nessun dolore.
Il mio triste destino sta per compiersi… addio mio dolce angelo.. >>


Il cuore del ragazzo iniziò a battere all’impazzata… nessuno gli aveva mai detto nulla del genere… erano parole molto forti, alle quali era reticente nel credere... Magari poi, dal tono di voce che percepiva non erano state dette neanche in un momento di piena lucidità; eppure era felicissimo di sentirsi dire quelle cose.

Quindi Brad si era pentito, ricreduto delle cose dette, delle scelte fatte, eppure era consapevole del fatto che ormai non ci fosse più niente da fare… che si erano detti addio. 
Ma si sbagliava.
Non gli avrebbe permesso di fare l’errore più grande della sua vita, lo avrebbe salvato.
Che strano, aveva sempre pensato che sarebbe stato lui quello da salvare e non viceversa, invece…
Il discorso con sua madre, quel messaggio, l’avevano improvvisamente illuminato: il suo non era semplice istinto sessuale dettato dagli ormoni, ora ne era sicuro. 
Il suo era amore, desiderio bruciante e per quanto potesse sembrare inverosimile agli occhi di uno sconosciuto, quella era la sua realtà e non sarebbe stata di certo la sua mente a cambiarla. 

Sarebbe stato curioso di chiedere ad Alison come avesse fatto ad ottenere una simile dichiarazione, ma sapeva che sarebbe stato inutile; ma andava bene così, l’importante era che la verità fosse venuta a galla, in che modo poi, passava in secondo livello.
Ora però avrebbero dovuto architettare un piano…








<< Quindi ricapitolando il piano: 
Andremo a casa di Brad prima della cerimonia, io resterò fuori e tu gli dirai di aver sentito ciò che aveva detto a me, ripetendogli alcune frasi in modo da convincerlo che non stai mentendo. 
Poi, una volta convinto, verrete a casa mia dove rimarrà per 7 giorni. >> spiegò Alison, seduta al tavolo del salone.
<< Si, è un piano perfetto, anche se mi chiedo cosa accadrà dopo i 7 giorni. >> esclamò il ragazzo timoroso.
<< Dan  non preoccuparti, una soluzione si troverà. >> cercò di rassicurarlo l’altra.
<< A che ora andremo? >>
<< Alle 15:00 >>
<< Ottimo, adesso andiamo a preparare il pranzo per mamma. >>




3 ORE DOPO



<< Perché l’auto non arriva? >> sbottò il biondo al limite della pazienza.

Erano già le 15:10 e del veicolo non vi era nessuna traccia.

<< Oggi è un giorno festivo Dan, gli auto passano in minor numero e con orari molto più longevi. >> tentò di calmarlo Alison. 
<< Se non arrivassimo in tempo io… >>
<< No! Ti prego non iniziare, ce la faremo. >> lo fermò la mora. << Ecco guarda. >> aggiunse poi scrutando la strada. << Sta arrivando, vedo la sua luce in lontananza. >>

Il biondo si calmò un poco, ma invano; infatti arrivati nello stabile in cui abitava Brad nessuno venne ad aprirgli.

<< Com’è possibile? >> stava dicendo Alison incredula, continuando a suonare il campanello.

Il biondo era un fascio di nervi.

<< Ecco lo sapevo è troppo tardi! Tutta colpa dell’auto. >>
<< Daniel per favore datti una calmata! Riflettiamo piuttosto; se non è qui dove può essere? >>
<< Sicuramente non in chiesa, è ancora troppo presto. >> osservò il ragazzo, cercando di mantenere la mente lucida.
<< Appunto quindi? >>
<< Ma certo! >> s’illuminò d’improvviso. << Sarà sicuramente a casa di Krystal per prepararsi, conoscendola avrà sicuramente chiamato qualcuno per occuparsi di abbigliare Brad. >>

Alison si morse il pollice destro.

<< Ok, allora dobbiamo assolutamente trovare un’alternativa. >> disse decisa. << Non ci rimane che andare direttamente in chiesa; ci presenteremo lì prima che arrivi Krystal e scapperemo con Brad. >> 
<< Però avremo bisogno di un veicolo, la chiesa dista molto da casa tua. >> osservò l’altro.
<< Potremo prendere un taxi. >>
<< Uhm, allora torniamo a casa a prendere i soldi e speriamo bene. >>



























Alle 16:00 i due ragazzi erano sul taxi che li avrebbe portati da Brad, Alison aveva ripreso a mordersi il pollice destro, mentre il biondo pareva un gatto sul pelo dell’acqua; continuava ad agitarsi, si toccava i capelli, metteva le cuffie e poi le ritoglieva, chiedeva all’autista di accelerare, nonostante la strada fosse ghiacciata.
Il tempo nel mentre scorreva, i minuti passavano…
16:10…16:20…16:30…16:40…

<< Manca poco. >> annunciò finalmente l’autista, facendo risvegliare il biondo dal torpore in cui era caduto.

Sennonché d’improvviso, un camion che arrivava dalla corsia opposta a tutta velocità, perse il controllo a causa del ghiaccio e sbandò.
Il cassone del mezzo, fece un giro di 90° e finì davanti alla loro corsia; il tassista riuscì a frenare per miracolo, prima che andassero a schiantarcisi contro.
La strada però, era bloccata.

<< Per Dio! State bene ragazzi? >> domandò l’uomo voltandosi a guardarli. 

Ad Alison era volato il cuore in gola.

<< Si, grazie al cielo siamo tutti interi. >> rispose.

Si voltò verso il biondo, ma i pensieri di quello erano altrove… Daniel infatti, non si curava minimamente del fatto che stessero per schiantarsi contro un camion, no. 
Il suo problema era un altro, non potevano proseguire.

<< Vado a vedere come sta l’autista, voi aspettatemi qui. >> disse l’uomo scendendo dal veicolo. 
<< Al che facciamo? >> chiese a sua volta il ragazzo all’amica. 
<< Dan non so, vediamo cosa dice l’autista, magari il camionista sta bene e potremo proseguire tranquillamente. >>

- No, non era possibile… il destino lo stava contrastando, non gli avrebbe permesso di vincere. Doveva raggiungere Brad, fosse l’ultima cosa che avesse fatto.

<< Al, io non posso stare qui ad aspettare mentre il tempo si porta via Brad. Andrò a piedi, voi raggiungetemi il prima possibile. >> esclamò aprendo la portiera e iniziando a correre.
<< Dan ma… >> urlò la ragazza al vento.



Corri Daniel corri, vola con le ali del vento.
Corri Daniel corri, senti l’aria tra i capelli, lo scudo invisibile contrastarti.
Corri Daniel corri, ascolta il battito del cuore accelerare, le vene pulsare.
Corri Daniel corri, devi impedire che accada.
Corri Daniel corri, come in dejavù.


Il freddo iniziava adesso a tramutarsi in calore, il ragazzo diede uno sguardo all’orologio, 17:00. 
No, no no! Non poteva finire così, non lo avrebbe permesso; cercò di accelerare il passo, per quanto il ghiaccio glielo permettesse.

- Se solo non ci fosse questa maledetta neve, sarei già arrivato. Sbraitò dentro di se, sperando di non cadere all’aria e spezzarsi l’osso del collo. 

Eccola! 
Finalmente vedeva il campanile della costruzione. 
Il parcheggio straripava di macchine.

- Avanti piedi ancora un piccolo sforzo, per favore non fatemi cadere adesso. Sussurrò a se stesso, riportando alla mente la canzone di Lana Del Rey. *

Mancavano ancora pochi passo dal portone.

1, 2, 3… 

e…

Daniel si fiondò sul portone spalancandolo con tutta la forza che aveva nel cuore, quello si aprì, tuttavia la scena che si presentò al ragazzo non era quella premeditata:
centinaia di persone erano immobilizzate come statuine, i volti sconvolti, riccamente abbigliate… parevano congelati in quella prigione di ghiaccio.
Ma non fu quella visione a sconvolgere il biondo ansimante per la corsa…la sposa Krystal era svenuta, un uomo e due ragazze la colpivano dolcemente cercando di farla rinvenire.
No, c’era assolutamente qualcosa che non andava; qualcuno era fuori posto.
Brad. 
Cosa ci faceva ai piedi delle scale? Il volto sconvolto, più bianco dell’ambiente che lo circondava.
I loro occhi s’incontrarono.
Il sole finalmente ritrovava il suo prato.

Ma quel quadro non poteva restare immutato ancora per molto, con un rapido scatto infatti, Brad era accanto a lui, lo prese per mano ed iniziò a correre; ma non poteva lasciargli le redini.

<< Vieni, di qua. >> esclamò guidandolo dove aveva lasciato Alison, sperando che il camion si fosse tolto di mezzo. 

Il suo desiderio fu esaudito, poiché videro il taxi sfrecciargli accanto, il biondo agitò convulsamente il braccio libero.

<< Fermi! Siamo qui. >>

Il veicolo fece rapidamente dietro front.

<< Saliamo, presto. >> esclamò al moro che eseguì senza fare storie.
<< C’è l’hai fatta Dan! >> esclamò Alison, appena furono dentro.

Il ragazzo l’abbracciò.

<< Ci porti in via Dallas n 48. >> ordinò immediatamente al tassista.
<< Ma quella è la via di casa mia. >> esclamò Brad confuso.

L’altro si voltò a guardarlo.

<< Brad devi fare le valigie, ti aiuterò io. >>
<< Cosa? E dove mi porterete? >> domandò confuso. 
<< A casa mia. >> esclamò Alison. 
<< Ti prego Brad, ora non dire nulla; esegui e basta, non c’è tempo. >> lo implorò Daniel. 

Quello annuì, deciso a volersi fidare.

Arrivati i due ragazzi salirono nell’appartamento, fortunatamente Brad aveva una chiave di riserva sotto il porta ombrelli, dal momento che la sua era rimasta a casa di Krystal.
Una volta entrato, prese una valigia polverosa da sotto il letto e iniziò a buttarci dentro tutto ciò che gli capitava a tiro, passò un borsone al biondo che prese a fare lo stesso. 
Raccolse un libro da terra, poi aprì un cassetto, che scoprì essere della biancheria intima, ma nonostante l’imbarazzo, prese a sistemarla nel borsone; non c’era tempo. 
Impiegarono circa 20 minuti.

<< Non posso portare via tutto. >> commentò il moro dolente. << L’indispensabile è stato preso, andiamo. >> esordì, voltandosi per uscire… molto probabilmente quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe varcato quella soglia.

Entrati in ascensore la tensione si fece palpabile, nessuno dei due sapeva che pesci prendere; Daniel teneva lo sguardo fisso sul borsone, come se fosse un oggetto di inestimabile valore, mentre Brad…bhè lui era ancora scioccato da tutto ciò che stava accadendo.
Aveva rinunciato a sposare la sua aguzzina diventando così, automaticamente un ricercato, aveva appena detto addio alla sua casa e il ragazzo che amava era venuto a prenderlo per portarlo via…
Prima che l’ascensore aprisse le porte, il biondo parlò.

<< Brad mi dispiace. >> sussurrò.

- Gli dispiaceva per cosa? Non lo sapeva nemmeno lui, ma si sentiva in dovere di scusarsi. 

L’altro parve colpito da quella frase. 

- Gli dispiaceva per cosa? Per il fatto che fossero fuggiti insieme? Per il suo appartamento? O che altro? 

Eppure in fondo entrambi sapevano che adesso, nulla sarebbe stato più come prima. 

Delicatamente Brad si protese verso il biondo e depose sulle sue labbra un bacio di speranza. 




















<< Allora Brad, ti sistemerai qui. >> esclamò Alison aprendo una porta cigolante. 

Il moro avanzò e si guardò attorno, davanti a lui si presentava un ambiente molto ampio, forse più di tutto il suo appartamento, ben arredato; c’era un letto matrimoniale al centro della stanza, una libreria, una scrivania, una tv, una cabina armadio e un bagno, che s’intravedeva dalla porta socchiusa. 

<< Oh Uao. >> esclamò sorpreso.
<< Apparteneva a mio fratello, poi lui è partito… però quando torna a trovarci questo torna ad essere il suo attico; quanto vorrei che diventasse mio. >> si lamentò la ragazza.
<< A proposito Al, sai se i tuoi sono arrivati da lui? >>
<< Si, li ho sentiti prima su messanger, il viaggio è andato tutto ok. >>

Il moro s’illuminò.

<< Ecco perché mi avete portato qui. >> esclamò. 
<< Esatto. >> confermò Alison. << Le lenzuola pulite sono nella cabina a destra, e adesso se non vi dispiace vado, ho un’intera festa da preparare. >> aggiunse uscendo e chiudendo la porta dietro di se. 



Finalmente i due erano soli.

Dopo momenti rubati e attimi fuggenti erano soli.
Senza nessuna fretta, senza doversi preoccupare della presenza di nessuno; nonostante i mille pensieri, le infinite incombenze ed i troppi problemi, erano soli; per quella sera.
La notte li stava aspettando. 

Eppure, non potevano ancora crederci…nessuno dei due. 

Lui era corso per fermarlo, lui era scappato per raggiungerlo.
Lui avrebbe dovuto lasciare la sua famiglia, lui era un latitante.
Loro avrebbero dovuto trovare una soluzione.
Loro stavano per accedere alla libertà.

<< Daniel. >>
<< Brad. >>

Esclamarono quasi all’unisono.

<< Scusa, dì prima tu. >> disse subito il biondo.
<< No, no. Dì tu. >> ricambiò l’altro. 

Daniel sorrise nervosamente, quella situazione lo metteva in imbarazzo.

<< Le tue guance. Sei diventato rosso. >>  gli fece notare Brad, lievemente divertito. 

Il biondo pregò che il pavimento si aprisse e lo risucchiasse. 
Il moro gli si avvicinò. 

- Com’è tenero. Pensò mettendogli le mani sulle spalle. 

<< Daniel, tu eri venuto ad impedirmi di commettere l’errore più grande della mia vita, vero? >> gli domandò nell’attesa che alzasse lo sguardo, ed incrociasse i suoi occhi. 

- Avanti Daniel non fare il codardo…finalmente è qui, tutto per te. 

<< Si. >> sussurrò, alzando lo sguardo. << Però a quanto pare, sono arrivato troppo tardi. >> aggiunse, quando i loro occhi si unirono. 
<< Non direi, se fossi arrivato in ritardo ora non saremmo qui. >> controbatte Brad. 
<< Si, ma tu avevi già fatto la tua scelta. >>

- Non distogliere lo sguardo, non osare farlo Daniel! Ordinò a se stesso. 

<< Diciamo che si, avevo fatto la mia scelta, ma senza il principe in groppa al cavallo bianco non sarei riuscito a fuggire dalla strega cattiva. >>
<< Ma io non sono un principe, io ne ho bisogno. >>
<< Allora hai sbagliato persona, hai trovato un latitante. >>
<< Non m’importa. In fin dei conti cappuccetto rosso era attratta dal lupo. >>
<< Si, ma quel lupo l’ha portata lontana dalla sua mamma. Quel lupo non la meritava. >>
<< Questo lupo invece si. >> rispose Daniel deciso. 

L’intensità degli sguardi durò ancora per un nano secondo, poi Brad spinse il ragazzo verso il muro e l’ardore li travolse; si aggrovigliarono l’uno all’altro, feroci e appassionati.
La mente di Daniel si annebbiò completamente.

Oddio quanto amava quelle labbra! Lo mandavano in estasi… la presenza di lui che lo stringeva, che lo desiderava lo facevano impazzire.
Dall’altro lato Brad credeva di essere sul punto di venire…quanto gli era mancato quel profumo? Quei capelli spettinati, quel corpo da poter sovrastare, così fragile da poter spezzare con un braccio. 
Si spinse di più verso Daniel, annientando così, definitivamente la distanza che li separava; le loro erezioni si sfiorarono, incatenate nei pantaloni.
Daniel si lasciò scappare un gemito di piacere.
Avvertiva il membro di lui, duro e grosso sotto i pantaloni di seta, si aggrappò alla cravatta onice per averlo ancora più vicino; voleva imprimere la sua presenza, vivere sulle sue labbra, tra le sue braccia possenti. 


I due amanti avrebbero sicuramente aumentato l’intensità delle azioni e sarebbero passati ad altro, se non fosse che Daniel urtò involontariamente con la testa un quadro, che cadendo si frantumò, spargendo pezzi di vetro ovunque. 

<< Oh cazzo. >> esclamò allontanando Brad, ma quello sembrava aver perso il senno della ragione. 
<< Ti voglio Daniel. >> sussurrò con voce roca. 

Daniel dovette fare appello a tutte le sue forze pur di resistergli; lo guardava con un occhi infuocati, le labbra umide e poi quel completo elegante lo rendeva fottutamente sexy.

<< Brad, ti prego non adesso. >> gli disse. << Dobbiamo ripulire, o Alison si arrabbierà. >>

Gli dispiaceva dover rovinare quel momento, ma non si sarebbe lasciato andare, perlomeno non così subito.

Il moro parve tornare a ragionare. 

<< Si, scusa hai ragione tu. >>

- Che cazzo mi succede? Chiese a se stesso.
Quel ragazzo lo mandava in estasi, ma doveva controllarsi…

<< Lascia, faccio io. >> esclamò allontanando la mano di Daniel dai vetri, ma nel movimento quello si tagliò la punta dell’indice.

<< Ahi! >> 

Una puntina di sangue fuoriuscì scarlatta.  

Guidato dall’istinto, Brad prese il dito del biondo e vi depose un bacio, poi lo mise in bocca; voleva essere la sua medicina, il suo custode. 

Daniel era in fiamme, non era mai stato amato da nessuno…aveva sempre immaginato quelle piccole cose, ma non aveva mai potuto goderne nella realtà; ora invece l’amore l’aveva trovato. 

<<  Grazie. >> sussurrò imbarazzato.

L’altro gli accarezzò il volto.

<< Non devi ringraziarmi, tu meriti solo amore. >> 

A quelle parole il biondo si voltò mentre lacrime di gratitudine solcavano le sue guance, seguite poi da alcuni singhiozzi.

- Sono un’idiota! Sei patetico Daniel, piangi? Per cosa? Dovresti sorridere non frignare, smettila o lo farai ricredere della scelta fatta. Disse a se stesso; com’era duro con il suo essere a volte. 

Nonostante le sue paure però Brad capiva, comprendeva la sua fragilità, sensibilità d’animo.

Lo abbracciò da dietro le spalle.

<< Ei ssh, va tutto bene. >> gli sussurrò nell’orecchio.

Poi prese a cullarlo lentamente, intonando i’m with you.

<< I’m standing in the bridge, i’m waiting in the dark… >>

Il biondo ebbe un fremito lungo la schiena.

<< Come lo sai? >> domandò stupito. 
<< Cosa? >> chiese l’altro, interrompendo la melodia. 
<< Che mi piace Avril Lavigne. >>
<< Ricordi quel giorno che ti ritrovasti con le auricolari nelle orecchie? >> chiese. 

Il biondo annuì, come poteva dimenticarlo.

<< Be diciamo che per curiosità, avevo dato un’occhiata alla tua playlist… >>
<< Aaaaah, ora capisco perché. >>

Entrambi scoppiarono a ridere, sul suo cellulare c’era l’intera discografia della cantante e Brad non aveva avuto molto imbarazzo della scelta quel giorno. 

<< Visto? Sei bellissimo quando sorridi. >> gli disse alzandogli il mento da dietro.

Daniel si perse nei suoi occhi. 

<< Quindi basta piangere. >> aggiunse ad un centimetro dalle sue labbra. 














Dopo che ebbero ripulito il piccolo disastro, i due giovani amanti si preoccuparono di sistemare le valigie e cambiare le coperte al letto.
Daniel era andato poi a telefonare a Gabrielle per dirle che avrebbe trascorso la notte da Alison, e che il suo consiglio era stato seguito. Brad nel mentre si era cambiato, poi i due avevano raggiunto il salotto, dove Alison era intenta a pulire e decorare.

<< Ah, ecco la mia coppia preferita. >> esclamò quella gioiosa nel vederli. 

I due si guardarono lievemente imbarazzati. 

<< Allora Brad, ti sei sistemato? >> domandò. 
<< Si, si tutto perfetto; poi Dan mi ha aiutato a sistemare. >> rispose.
<< Immagino. >> disse Alison maliziosamente. << Ho sentito strani rumori. >>

Daniel scoppiò a ridere, mentre Brad cambiò subito argomento.

<< Come mai stai aggiustando? >> domandò. 
<< Oh be, dal momento che è capodanno, ed ho casa libera, ho pensato di poter festeggiare qui con alcune amiche. >> spiegò adagiando un vassoio di dolcetti sul tavolo.  << Naturalmente, voi siete invitati. >> aggiunse sorridente. << Anche se penso vorrete stare per fatti vostri. >>

Daniel la guardò in uno scambio d’intesa. 

<< Oh Alison, ti voglio bene. >> disse abbracciandola. 
<< Poi mi racconti tutto. >> gli sussurrò lei nell’orecchio.

Brad li guardava incuriosito.

<< Se avete fame, ho preso della pizza anche per voi. E’ di là in cucina. >> esclamò. << Io vado a cambiarmi, le ragazze saranno qui tra un’oretta. >>
 

I due si recarono in cucina, sul davanzale c’erano cinque cartoni di pizza; sul loro Alison aveva attaccato un foglietto che recitava:

Per gli innamorati. 

Il biondo lo staccò e lo mise in tasca; si sarebbe vendicato in un secondo momento. Prese poi la coca dal frigo, dei tovaglioli e si accomodò, Brad si sistemò di fronte a lui. 

L’appetito che aveva accompagnato Daniel fino a quel momento, scomparve in un momento… 
Come poteva mangiare con Brad a nemmeno mezzo metro di distanza? Si versò della coca e quello fu tutto.
Il moro invece non pareva farsi problemi, in men che non si dica aveva infatti, già divorato il primo trancio di pizza e si preparava ad addentarne un secondo. 
Daniel rimase stupito da una simile voracità, anche Brad parve accorgersene dal momento che glielo fece notare.

<< Cos’è non hai mai visto nessuno mangiare? >> lo schernì.
L’altro deglutì. << Si, ma non così velocemente. Spero non mangerai anche me. >> si fece uscire.
Il moro sorrise.
<< Pensavo di tenerti come dessert. >> disse divertito.

- Ecco, era ufficiale, quel ragazzo gli faceva perdere la testa.

<< Tu non mangi? >> gli domandò poi, vedendo che non prendeva nulla,
<< No, non ho molta fame. >> dichiarò vagamente.

Brad s’illuminò.

- So io come farti tornare l’appetito. Pensò.

Prese un trancio di pizza e lo spezzò, in modo da rendere la parte superiore più stretta, poi s’infilò l’estremità in bocca, tenendo con la mano l’altra.
Daniel all’inizio, parve non intendere le intenzioni dell’altro, poi incontrando il suo sguardo inequivocabile e notando che non mangiava capì.
Timoroso prese l’altra estremità della pizza dalla sua mano e la mise tra i denti; entrambi iniziarono a mangiare consapevoli del fatto che presto le loro labbra si sarebbero unite.

E ciò che era previsto, accade.

Conclusa ognuna la propria parte, le labbra s’incontrarono, le lingue s’intrecciarono mentre continuavano a masticare il cibo, in uno scambio infinito. 

<< Allora Dan, sicuro di non avere ancora fame? >> lo schernì Brad, interrompendo per un momento il bacio.

Per tutta risposta il biondo, lo prese da dietro la nuca e tornò a baciarlo aumentando l’intensità del gesto; in quel momento però Alison entrò interrompendoli.

<< Awww siete adorabili. >> esclamò con voce squillante.

Entrambi si voltarono a guardarla imbarazzati.

<< Ok, ok, perdonate. Ammetto di essere un po’ troppo impicciona, ma sono così contenta di vedervi finalmente insieme. >> si giustificò.

L’indisposizione iniziale del biondo finì dopo aver osservato meglio l’amica; 

<< Alison non so come tu abbia fatto a cambiarti così velocemente, ma sei stupenda! >> esclamò, alzandosi dallo sgabello per osservarla più da vicino.

La ragazza arrossì lievemente.

<< Oh Dan, grazie. >>

Brad annuì dal posto.

<< Daniel ha ragione, sei veramente bellissima. >> concordò, bevendo un sorso di coca.
<< Ragazzi per favore, volete farmi emozionare? >> esclamò. << Avanti venite qui. >> disse poi allargando le braccia.

I tre si strinsero in un caloroso abbraccio, carico di gratitudine e amore. 























Alle otto esatte le ragazze suonarono al campanello, Alison corse ad aprire; dopo essersi salutate, baciate ed elogiate a vicenda, si recarono tutte in salotto, dov’erano accomodati i due ragazzi, che, avevano ritenuto giusto salutare prima di scomparire nell’attico. 
Daniel che le conosceva già, le salutò sorridente, mentre a Brad toccò presentarsi, o meglio fu l’intrepida Alison a farlo. 

<< Ragazze, questo è Brad, il fidanzato di Daniel. >> annunciò quasi orgogliosa, enfatizzando la parola “fidanzato”. ( Daniel le aveva dato il permesso di dirlo).

Brad, sussurrò un imbarazzato “piacere di conoscervi ragazze”, mentre quelle si congratulavano con Daniel per l’ottima scelta; fortunatamente la tortura non durò a lungo, dopo un’oretta infatti, i due con la scusa di volerle lasciare da sole si dileguarono. Naturalmente tutte loro erano di un’altra opinione, alimentata anche da chissà cosa che le aveva detto Alison, la quale non aveva potuto spiegare la vicenda alle sue amiche, ma aveva dovuto allo stesso tempo dare una motivazione del perché i due fossero lì.
I commenti poi, furono inequivocabili,

<< Buon divertimento. >>
<< Dateci dentro mi raccomando. >>
<< Cercate di non sfondare il pavimento, o vi ritroverete qui di nuovo. >>


Una volta dentro, il moro chiuse a chiave la porta. 

<< Finalmente. >> esclamò sollevato. << Quando vogliono le ragazze possono essere davvero insopportabili. >> confessò poi.
<< Per quanto possa amare il genere femminile, devo ammettere che purtroppo a volte è davvero così. >> acconsentì l’altro.
<< Allora mio principe, dimmi, che ti va di fare? >> gli domandò il moro cingendogli i fianchi. 
<< In realtà vorrei fare una doccia. >>
<< Magnifico, ti aiuterò. >>
<< Brad! >> lo reguardì il biondo. << La doccia prevede soltanto me, acqua calda e sapone. >>

L’altro rise. << Ma guarda che lo sapevo! Dicevo soltanto che voglio prima controllare che in bagno sia tutto apposto. >> disse giustificandosi.

Ma il biondo non abboccò. << Oh certo, e io dovrei crederti? >> lo accusò. << Piuttosto, saresti così gentile da prestarmi qualcosa di tuo? Non ho nulla da mettere. >>
<< Ogni tuo desiderio è un ordine. >> esclamò Brad, stampandogli un bacio sulle labbra.
<< Che galanteria. >> disse Daniel, entrando in bagno.

Brad ricambiò con un occhiolino, prima che quello chiudesse la porta.

Entrato in bagno il biondo si guardò allo specchio, si massaggiò il volto; i suoi occhi erano brillanti d’emozione… finalmente era con lui. Aprì l’acqua calda e iniziò a spogliarsi, il getto bollente lo abbracciò e lui si lasciò trasportare da quel dolce terpore… come avrebbe preferito una vasca però…amava fare il bagno, immergersi e lasciarsi cullare. 
Aveva lasciato la porta socchiusa, senza chiuderla a chiave, per dare la possibilità a Brad di deporre i vestiti sul mobiletto… eppure era consapevole dell’imprudenza del suo gesto.
Se avrebbe tirato la tendina, sarebbe stato capace di respingerlo? Non ne era sicuro.

Il moro bussò.

<< Dan sono io, sto per entrare. >> annunciò.
<< Ok, entra pure. >> rispose.

Sentì la porta aprisi e il passo dl ragazzo che posava i vestiti.

<< Purtroppo non ho nulla della tua taglia…sei così piccolo che alla fine ti ho preso solo una maglia e dei boxer. >> spiegò.
<< Grazie, non preoccuparti comunque, me li farò andare bene. >> lo rassicurò, mentre l’acqua gli lambiva la pelle.

Brad non rispose, fissava intensamente la tendina che sapeva nascondesse lui…la tentazione di unircisi era fortissima, ma fortunatamente riuscì a resistere e fare dietro front; Daniel lo sentì indugiare ancora qualche secondo, ma poi la porta si richiuse.

Mentre il biondo si asciugava, Brad si stese sul letto; il soffitto aveva due grandi finestre che si aprivano proprio in corrispondenza del letto offrendo un magnifico spettacolo luminoso: le stelle.
E poi quella notte ci sarebbero stati anche gli spari, non poteva chiedere di meglio; si tolse la maglia e s’infilò sotto le coperte. Non poteva ancora credere che quella notte avrebbe dormito con lui.
In quel momento la porta del bagno si aprì e ne uscì Daniel, la maglietta bianca gli arrivava fino a metà coscia, coprendo anche i boxer. 
Pareva molto a disagio, eppure sostenne il suo sguardo.

<< Uao, che bel zuccherino. >> lo schernì il moro.

Le guance del biondo presero fuoco.

<< Brad per favore, non fare lo stronzo. Mi hai dato apposta la maglia più grande che avevi! >>

L’altro scosse la testa.

<< Non è vero, giuro. E poi puoi sempre toglierla se proprio non è di tuo gradimento. >> controbatté, con una punta di malizia. 

BUM BUM 

Qualcuno bussò alla porta.

<< Si? >> chiese Daniel.
<< Ragazzi sono io. >> esordì Alison. << Perdonate se vi rompo, volevo soltanto darvi una bottiglia di champagne. >>
<< Ora ti apro. >>disse l’altro.
<< No! No! >> urlò la ragazza. << Non voglio vedere niente, la poso qui davanti alla porta. >> e detto così si precipitò lungo le scale.

Brad scoppiò a ridere.

<< Bè, quella ragazza non sbaglia mai. >>

Daniel prese la bottiglia, due bicchieri lì accanto e richiuse.

<< Non so chi è peggio tra voi due. >> confessò, avvicinandosi al letto.
<< Avanti cucciolo, salta su. >>

A quell’esclamazione Daniel non riuscì a soffocare un sorriso.
S’infilò sotto le coperte, e solo in quel momento si accorse che Brad non indossava la maglia;

<< Brad ma dov’è la tua maglia? >> domandò lievemente scandalizzato.

L’altro non parve turbarsi minimamente. 

<< Io dormo sempre a petto nudo. >> spiegò. << E non venire a farmi credere che ciò ti mette in soggezione. >>
<< In realtà un po’ si. >>confessò Daniel.
<< In 18 anni di vita non ho mai avuto nessuna relazione, nessun rapporto, niente di niente. Non sapevo niente dell’amore e ancora adesso…poi sei arrivato tu e hai stravolto la mia vita, eppure dentro mi sento ancora un po’ bambino. >>

Il moro si avvicinò a lui e lo cinse con un braccio.

<< Ti capisco benissimo…neanch’io prima di te ho amato. Ho avuto diverse esperienze sessuali, ma era solo sesso…non ho mai amato nessuno e nessuno mi hai amato. >>
<< Quel giorno in biblioteca, credevo di aver visto un dio. >>
<< E io di aver trovato un angelo. >>

Daniel sentì un fremito nel punto focale del suo essere.
Brad si distese a pancia in su e lo invitò a fare lo stesso.

<< Guarda che bel cielo che c’è stanotte. >> gli disse.

E non sbagliava, nuvole si erano magicamente diradate e avevano lasciato posto ad una splendida trapunta luminosa.

<< E’ spettacolare. >> commentò Daniel meravigliato.
<< Si, proprio come noi due. >> disse Brad, voltandosi per baciarlo.






Ormai non mancava molto alla mezzanotte…


Alison e le sue amiche si preparavano a brindare, 
Gabrielle stava piacevolmente chiacchierando con Paddy e Sam che si erano proposte di passare il capodanno in sua compagnia, l’offerta era stata ben accetta da Gabrielle,
Thòmas festeggiava con i suoi amici, mentre sua nonna dormiva già da un bel pezzo,
Daniel e Brad si stringevano dolcemente sotto le coperte, mentre una cascata di fuochi d’artificio invadeva il cielo quieto.

<< Queste sono le luci del nuovo inizio. >> sussurrò Brad.
<< Queste sono le luci della rinascita. >> disse Daniel.
<< Queste sono le luci che permetteranno al nostro amore di sbocciare. >> esclamarono all’unisono, suggellando il loro nuovo inizio con un bacio che mai sarebbe terminato.






Ma nel frattempo Krystal….














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*
Born to die – Lana Del Rey.



Eccovi arrivati alla fine,
spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento dal momento che può essere considerato come “il primo” nel quale Brad e Daniel trascorrono del tempo insieme…mi auguro di esser riuscito a rendere bene le loro emozioni e le scene. 
Un bacio a tutti, alla prossima.
Xx Nick 


  
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