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Autore: cretien    12/08/2003    2 recensioni
Dispettosa, capricciosa, piagnucolona e chi più ne ha più ne metta! Non sono queste le doti di un angelo... ma forse Angelica è venuta sulla Terra per qualcosa di speciale...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: APPENDICI DI UN SOGNO

Un sogno... un sogno... un sogno...
"Si. Forse hai ragione tu a dire che è un sogno." disse Amy non molto convinta e continuando a guardarsi intorno per vedere se Angelica era nascosta da qualche parte.
A tarda sera dell'angelo non c'era traccia. Amy stava leggendo quando Julian si infilò sotto le coperte al suo fianco. La ragazza posò il libro e si voltò verso Ross.
"Che c'è?" fece lui piano accarezzandole i capelli.
"Niente." rispose lei chiudendo gli occhi e fermando la mano di Julian sul suo seno. Lui le si avvicinò per baciarla, ma quando le loro labbra si sfiorarono un leggero rumore di passi si fece sentire dal corridoio.
"Julian...?" disse Amy richiamando l'attenzione del ragazzo sul rumore.
"Cosa?" fece Julian continuando a baciare sua moglie.
"Non senti?".
Ross si fermò e si mise in ascolto. Poi si alzò e uscì dalla camera per andare a vedere.
"No aspetta!" sussurrò Amy alzandosi a sua volta.
I passi si avvicinavano, stavano salendo le scale... tac.tac.tac.tac.tac...
Quando nel buio del corridoio comparì una figura, Julian non esitò a tirare un pugno.
"AHHHHHHHHHHHHIA!!!!!!" urlò cadendo all'indietro e scivolando giù per qualche scalino.
Amy accese la luce.
"MA CHE TI E' SALTATO IN TESTA?!" strillò Angelica massaggiandosi la guancia colpita.
"E tu che ci fai qui?!" chiese sorpreso Julian.
"Ahia... mi fa male!" piagnucolò la creatura.
Amy scese le scale e si sedette su uno scalino vicino all'essere dolorante.
"Tutta intera?" le chiese.
"Ma chi gli ha insegnato a dare pugni?! Per un attimo ho pensato l'occhio mi schizzasse fuori dall'orbita!".
Julian andò vicino alla moglie e ad Angelica e l'aiutò a rialzarsi.
"Vieni in cucina." le disse leggermente mortificato.
La creaturina si sedette sul tavolo singhizzante.
"Smettila di frignare, non te l'ho mica dato così forte!" la rimproverò Julian, facendola piangere ancora di più.
"Julian!" sibilò Amy prima di tornare a letto.
Lui la guardò imbarazzato. Sapeva che voleva dire. "Devi-essere-più-gentile-con-lei". Come al solito. Ma come si faceva a non perdere la pazienza con quell'essere?
Julian spostò i riccioli castani dalla guancia rossa di Angelica che stava smettendo di piangere, e ci appoggiò la borsa del ghiaccio.
"Ecco qua. Va meglio?" le chiese.
"No, mi fa male!"
"Tieni fermo così. Tra un po' ti passa. Ma che fine hai fatto oggi?"
"Sono andata a casa per un po'."
"A casa?"
La ragazza angelo annuì "Volevo sapere se ero mai nata prima e mi hanno detto di no."
"Ah." Julian si sentì ridicolo. "O è pazza lei a voler farmi credere che è un angelo o sono pazzo io che la sto ad ascoltare.".
"Sai mi piacerebbe nascere un giorno."
Julian rimase in silenzio e spostò il ghiaccio per vedere come era messa la guancia di Angelica.
"E non mi dispiacerebbe per niente avere una famiglia come questa."
"Noi non siamo ancora una famiglia. Siamo solo una coppia. Una famiglia ha senso solo quando ci sono i figli. E al momento non ce ne sono. Non credo ne arriveranno mai." disse Julian leggermente triste. Poi continuò "Ma forse è meglio così. Non credo di poter essere quello che si chiama "un buon padre". Tutto qui."
Angelica finì di asciugarsi le ultime lacrimucce.
"A me piacerebbe un padre come te." disse la creaturina.
Julian non era sicuro di aver capito bene e guardò Angelica che ricambiò lo sguardo.
"Dici sul serio?"
La creaturina annuì. Julian distolse subito gli occhi e si girò verso il frigo per prengere altro ghiaccio.
"Sarà meglio metterci altro ghiaccio su quell'occhio." disse.
Ma quando si girò verso il tavolo non c'era più nessuno.

Julian si svegliò di colpo nel cuore della notte e istintivamente guardò ai piedi del letto e sulla poltroncina. Nessuno.
Si passò le mani fra i capelli e poi rivolse il suo sguardo verso Amy, che si stava svegliando.
"Julian, stai bene?"
"Si...si era... era solo un sogno..." disse accarezzando il braccio della sua compagna.
Amy si mise seduta e lo guardò. Poi Julian si 
avvicinò al viso di Amy e la baciò. 
La baciò con tutta la passione che aveva. I due ragazzi cominciarono a baciarsi e ad accarezzarsi tra le coperte, finchè gli indumenti che avevano addosso non finirono per terra.

"Eccolo qui! E' fuori!" disse il medico prendendo in mano il neonato. Poi disse "E' una bambina! Una bellissima bambina!"
L'ostetrica tagliò il cordone ombelica e avvolse la bimba in un pannetto.
Julian aveva tenuto la mano di Amy stretta nella sua per tutto il tempo.
"Julian... la nostra bambina..." disse Amy dandogli un bacio.
L'infermiera diede il fagotto in cui era avvolta la neonata, tra le braccia di Julian.
Julian guardò sua figlia. Le accarezzò la testolina bruna e commosso le diede un bacio sulla fronte. Poi tornò a sedersi vicino ad Amy.
"Angelica?" chiese Amy accarezzando esausta la guancia della piccina. Julian annuì senza togliere gli occhi dalla bimba. 
Poi disse "Il nostro angelo..."

FINE

  
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