Fanfic su artisti musicali > The Clash
Segui la storia  |       
Autore: sofiaa    30/03/2015    1 recensioni
Sophie, una sedicenne inglese arrabbiata con il mondo e con un fratello molto inusuale, è una giovane punk. Suo fratello tenterà di tenerla alla larga dalla scena musicale e sociale che lui ha stesso ha contribuito a creare, ma non ce la farà per molto...Ma soprattutto non riuscirà a tenerla lontana dai suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Verso le sei e mezza sentì la porta del salotto aprirsi e dei cori da stadio che dicevano qualcosa come:"E FORZA CLASH OOOH!"
Presi un mezzo infarto, visto che mi ero appisolata sul divano circa una mezz'oretta prima. Saltai subito in piedi e andai verso i ragazzi.
"E allora? Vi ha preso?"
"SIII!"
"Dite davvero?"
"Sì, Sophie, diciamo davvero!"
"Ma è fantastico!"
Ci demmo un abbraccio di gruppo e ammetto che ero leggermente commossa.
"Bhe, raccontatemi! Com'è andata?"
"Allora, sist, in pratica abbiamo aspettato il nostro turno in sala d'aspetto, poi ci è venuta a chiamare la segretaria di Bernie. Ci ha condotti fino al suo ufficio, ci ha fatti sedere e poi ci ha chiesto che cosa intendevamo fare. Joe ha fatto il portavoce e ha detto che siamo interessati ad iniziare questa collaborazione. Bernie ci ha chiesto se avevamo già dei pezzi da mettere in un album, noi abbiamo risposto che ne abbiamo circa una decina e lui ci ha detto che domani mattina ci prenoterà degli appuntamenti in studio. Ci ha fatto firmare un contratto, dove si dice che il ricavato sarà spartito 50%/50% e bla bla bla...ma ora quello che importa è che ce l'abbiamo fatta! Andiamo fuori a festeggiare!"
"Wow!"
"Adesso vai a vestirti Sophie, andiamo fuori a festeggiare! Qua ci serve una bella birra!"
"Posso berla anche io?"
"Una piccola, ma solo perchè sono di buon umore!"
"Grazie Paul!"
Lo andai ad abbracciare e poi salì le scale di corsa. Entrata nella mia camera, spalancai le ante dell'armadio e mi misi alla ricerca di qualcosa di decente da mettere. Alla fine, optai per dei jeans a vita alta sorretti dalle mie insostituibili bretelle, una camicetta bianca, un blazer nero e le mie scarpe in stile preppy. Misi una leggera linea di eye liner nero e presi la mia borsa della Converse. Scesi le scale, stavolta con un po'più di decenza, e andai verso l'attaccapanni per prendere il mio Montgomery.
"Hey, fermati sist!"
"Cos'ho fatto?!"
"Niente...ma tu e Jonesy siete vestiti uguali!"
"Ma come?"
"Sì! Mick, slacciati il cappotto!"
Mick scoppiò a ridere e lo slacciò. Mio fratello aveva ragione: anche lui aveva un paio di jeans a vita alta, una camicia bianca, le bretelle ed un blazer nero.
"Aw, ma Sophie, siete dolcissimi! Io e la mia ragazza non lo abbiamo mai fatto, ma dovremmo provarlo, è una cosa così tenera!"
"Grazie mille Topper m..."
"LEI STA CON ME!"
"Joe, stai calmo...Topper ha solo fatto un complimento a me ed a Mick."
"Sì, ma voi non siete una coppia, tu stai con me."
"Joe...ti ricordi che prima ti dovevo parlare?"
"Sì."
"Ecco. Puoi venire con me, che ti devo dire quella cosa?"
"Certo."
Lo condussi in cucina. Ci sedemmo su due sedie, uno di fronte all'altra.
"Allora, Joe, io ti voglio un bene dell'anima, vorrei iniziare a dirti questo. Solo che mi sono accorta che tra noi non può funzionare, o almeno, non adesso. Io amo Mick. Non fraintendermi però, il nostro rapporto, anche se breve, è contato molto per me. TU conti molto per me, anche se ti conosco da poco. Quindi..."
"Mi vuoi lasciare?"
"Bhe...non volevo mettertela così brutalmente...ma credo che in questo momento non dobbiamo stare insieme. E' stato bello, non cambierei una virgola, davvero, però mi sono accorta che c'è qualcosa di molto più profondo di un semplice fidanzamento tra me e Mick. Spero che anche tu un giorno possa capire quello che ti sto dicendo, ti auguro il meglio."
"Hey, rallentiamo un attimo, blonde-head...intanto il nostro non è un addio ma un arrivederci, perchè ti posso assicurare che un giorno ti avrò tutta per me. Adesso forse preferisci Mick, ma tra un annetto neanche, crescendo, ti accorgerai che sono io quello che vuoi. Però, fino a quel momento, ricordati che io ti amerò sempre e per sempre, qualsiasi cosa farai e qualsiasi cosa capiterà. E un giorno tornerai da me, lo so."
"Bhe, Joe, è stato bello...ma credo sia ora di finirla."
"Posso avere solo un ultimo bacio?"
"Ma..."
"Ti prego, Sophie..."
"Va bene."
Mi sporsi sul tavolo e unimmo le nostre labbra in un bacio dolcissimo: al contrario degli altri nostri baci, questo non era sconcio o censurabile, era solamente pervaso da una dolcezza stucchevole. Quando ci staccammo, mi disse:"Grazie mille, aspetto con ansia il prossimo."
Non ce la feci a rispondere, anche perchè non sapevo cosa dirgli. Non sembrava arrabbiato, solo un po'malinconico.
"Possiamo tornare di là, Joe?"
"Se hai finito con le cose da dirmi, non vedo perchè no."
"Pensavo fossi un po'triste..."
"Sì che lo sono, solo che so anche che sei piccola e le tue idee cambiano in fretta...quindi cerco di darmi un tono."
"...allora andiamo dagli altri."
Ritornammo in salotto. Ero sollevata: finalmente mi ero tolta questo peso che era ormai diventato insostenibile. Sorrisi a Mick, che capì subito quello che intendevo con quel sorriso. Mi misi il Montgomery e uscimmo di casa. Andammo nel pub dove ci incontrammo per la prima volta, quello in cui andammo prima di vedere i Pistols. Camminammo per una decina di minuti, tutti in fila. Io avevo vicino Mick e finalmente potevamo comportarci spontaneamente, senza alcuna paura. Arrivati al bar, ci sedemmo tutti in un tavolo e prendemmo dei boccali di birra.
"A NOI ED AI CLASH!"
Facemmo cin-cin tra noi, poi iniziai a sorseggiare la birra.
"Sophie, cosa dici, glielo diciamo?"
"Va bene, Mick..."
Mio fratello aggrottò le sopracciglia, fece un'espressione corrucciata e con un'aria abbastanza scontrosa chiese:"Cosa ci dovete dire?"
Prese la parola Mick:"Bhe, Paul...tu sai benissimo che tua sorella mi piace tantissimo..."
"Sì...quindi?"
"Paul, ti ricordi quel discorso che avevamo fatto sabato mattina, quello su Mick e Joe?"
"Certo, Sophie."
"Ecco...ci ho pensato. E ho pensato che amo di più Mick. Quindi l'ho detto a Joe e ci siamo mollati."
"Ah. E adesso?"
"E adesso...in pratica..."
"Adesso la conquisto!"
"Mick, ma se ti ho detto che ti amo già, che bisogno c'è di conquistarmi?"
"Perchè voglio farlo."
"Che dolce! Ma aspettate un secondo, voi due...tu, Paul, sapevi che piacevo a Mick?!"
"Sì, sist, me l'aveva detto lui!"
"Quando?!"
"Tipo...la mattina dopo il concerto dei Pistols."
"Ma lo sai da più tempo di me!"
"Eh bhe, io sono il mitico Paul Simonon!"
"Ogni giorno diventi più narcisista."
Ebbi l'istinto di tirargli un devastante calcio sullo stinco, ma non lo feci solo perchè non volevo guastargli la sua giornata da sogno. Finimmo di bere e stettimo un po' lì seduti a chiacchierare, poi, visto l'orario, decidemmo di tornare a casa. Erano già le otto e non avevamo ancora mangiato. Ci avviammo per le strade di Brixton e decidemmo di prendere un fish'n'chips. Arrivati al negozietto, andai verso il banco per ordinare il mio fish'n'chips senza aceto. Il proprietario mi salutò, ci conoscevamo. Era un signore anziano, sulla sessantina.
"Buonasera, per me un fish'n'chips senza aceto, per favore."
"Certo, Sophie, come sempre! Torno subito."
Attesi giusto qualche minuto, poi tornò davanti a me con il cartoccio.
"Sono cinque sterline."
"Certo, signor Taylor."
Aprì il mio portafoglio e iniziai a cercare degli spiccioli. Ma quando stavo per porgergli le monete, una voce gli disse:"Pago io per lei, tenga."
"Mick! Ma non devi!"
"Sì invece! Avevo detto che ti dovevo corteggiare, no?!"
"Ma non devi!"
"Ma io voglio, quindi lo faccio."
"Che bravo ragazzo che ti sei trovata Sophie. Altrochè, fuggi da quelli come Ivan Novikov..."
"Certo signor Taylor, ma io e Mick siamo solamente amici."
"Ancora per poco, lei intende."
"Siete bellissimi...tifo per te, ragazzo. Buonanotte, fidanzatini!"
Arrossì come un pomodoro, intanto che ci allontanavamo dal negozietto.
"Ormai tutti i negozianti ci supportano."
"Mica stupidi, 'sti vecchi."
Scoppiammo a ridere, intanto che sgranocchiavamo il fish'n'chips. Raggiungemmo gli altri e insieme, ridendo e scherzando, tornammo verso il nostro isolato. Quando fu il momento di separarci, Mick mi diede un bacio all'angolo della bocca, poi mi salutò con un 'ciao bellissima'.
Io e Paul tornammo a casa, stanchissimi ma felici. Mi misi subito le coperte, pensando a quello che era accaduto in quella giornata che si era rivelata così speciale.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Clash / Vai alla pagina dell'autore: sofiaa