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Autore: nuvole_e_popcorn    31/03/2015    1 recensioni
Tutte le volte che lo vedeva, aggirarsi per il Campo, abbaiando ordini a destra e a manca, gli si spezzava il cuore. Era come vedere metà di una persona vagare in cerca dell’altra metà senza posa. Jasper dubitava perfino che dormisse davvero. Quando avevano perso Clarke Griffin avevano perso anche Bellamy Blake, era lì fisicamente, ma c’era ancora qualcosa che vagava nell’aria. Quell’insieme che lui aveva fallito. [BELLARKE!]
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Marcus Kane, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V 

WHAT GOES AROUND TURNS AROUND 

Clarke non si sarebbe mai aspettata che la neve fosse così soffice, e bagnata. Se l'era immaginata fredda e basta, nulla di più. Guardava in alto come una bambina mentre Bellamy aiutava le guardie a disfare l'accampamento temporaneo che avevano stabilito la sera precedente. Non lo sapeva, ma gli occhi di Bellamy erano incollati su di lei già da un po', la neve non era stata una gran sorpresa per lui, non lo sorprendevano molte cose, ormai. Ieri sera lei ti ha sorpreso però. Gli suggerì la vocina nella sua testa ed era vero, l'aveva stupito, quella sua ricerca di calore umano, e il fatto che l'avesse cercato da lui, ma che avesse avuto il rispetto, prima di cercare di chiarire le cose fra loro, come se anche lei ne avesse bisogno. Le si avvicinò. 

"Andiamo Principessa, non abbiamo tutto il giorno se non vogliamo che il General tua madre ci sguinzagli dietro tutto l'accampamento" Clarke si voltò verso di lui e sorrise, di un sorriso aperto, innocente, come una bambina, un sorriso che mai Bellamy aveva visto sul suo viso. E fu felice, in quel momento di vederla sorridere a quel modo. Se la neve l'aveva fatta felice Bellamy non poteva che sperare che durasse in eterno.  

"Ok" disse e lui annuendo si abbassò a prendere il suo zaino, non si aspettava però di sentire bagnato, e freddo colpirlo sulla nuca, e acqua scivolargli lungo la schiena, facendo rabbrividire, si voltò con aria omicida e Clarke era lì, mani dietro la schiena, sul viso stampato il suo sorriso più innocente. Questa me la paghi 

Aveva letto da qualche parte che quando gli Uomini abitavano ancora la Terra (non che avessero mai smesso effettivamente) quando nevicava erano soliti giocare a palle di neve, ma era una di quelle nozioni che era andata un po' dimenticata col tempo, ed era quasi certo che Clarke non la conoscesse, eppure istintivamente aveva fatto quello che milioni di persone avevano fatto prima di loro, una bella palla di neve e presa la mira aveva colpito il suo bersaglio. Peccato che il bersaglio in questione fosse un tipo particolarmente vendicativo.  

"Non hai detto che ci dovevamo muovere, Cadetto Blake?" lo sfotté lei con un ghigno sulle labbra e Bellamy scosse la testa indispettito.  

"Infatti. Andiamo" finse di non notare l'espressione un po' delusa della bionda, ma faceva parte del suo piano, non si sarebbe fatto distrarre da quegli occhi blu.  

Ripresero la marcia, e giunsero per mezzogiorno al bunker di cui aveva parlato sua madre. Fu un po' difficoltoso aprire la porta che conduceva sotto terra, ma eventualmente (parecchi calci, spallate e un proiettile dopo, Bellamy ne aveva avuto abbastanza dei metodi tradizionali *insert eyeroll*) riuscirono a entrare. Clarke fece la mossa di entrare per prima ma si sentì trattenere per un braccio e Bellamy la superò arma in pugno, torcia accesa, scendendo la gradinata che avrebbe portato all'interno del bunker.  

Era tutto buio eccetto la luce del fucile di Bellamy e Clarke cercò (provò davvero) a fare attenzione a dove metteva i piedi, uno squittio di dolore la fece balzare: aveva pestato la coda a un topo, evidentemente.  

"Ti fanno paura i roditori, Principessa?" scherzò lui, lanciandole un'occhiata da oltre la propria spalla. Quella spalla che era stata il suo comodo cuscino... Alzò il mento indispettita e chiuse gli occhi con fare saccente. Ed eccolo lì era tornato il vecchio Bellamy quello con cui bisticciava più si che no, quello con cui aveva mandato avanti la baracca fino all'arrivo sulla Terra di quanto restava dell'Arca.  

"Bellamy, cos'è quello?" domandò puntando il dito verso una parete nell'oscurità. Bellamy fece luce da quel lato e videro un'altra porta, blindata questa volta, si avvicinarono. 

Provarono ad aprirla e dopo qualche colpo di fucile, la serratura cedette e Clarke trovò l'interruttore della luce, due lampade di emergenza si aprirono. 

"Che posto è questo?" domandò Bellamy. 

"Deve essere un archivio" rispose Clarke sedendosi in mezzo alle carte polverose.  

"Un archivio di cosa?" 

"Non ne ho idea" rispose Clarke.  

 

"Ragazzi! - chiamò qualcuno - è sicuro laddentro? No perché qui sta cominciando a nevicare forte!" 

"Sì, scendete pure!" 

Erano passate cinque ore circa da quando le altre guardie (causa maltempo) erano entrati nel bunker. Erano stati sorpresi da una bufera di neve e non potevano fare altro che aspettare. 

"Bellamy!" il ragazzo saltò in piedi all'istante, Clarke lo aveva chiamato con una certa urgenza così la raggiunse immediatamente, sedendosi accanto a lei tra i fascicoli. 

"Credo che la gente di Mout Weather non fosse il pericolo peggiore..." 

"Cosa intendi?" gli fece vedere dei fascicoli. 

Uno recitava: "Holly Gilbert 

età: 21 

occhi: blu 

capelli: castani 

prima iniezione: 18 aprile 2141 

successo delle iniezioni: 24 agosto 2141 

Dopo cinque mesi di iniezioni il soggetto ha smesso completamente di ricordare la vita prima delle iniezioni. Ordinatole di uccidere il fratello minore, nonostante le suppliche, gli ha piantato una pallottola nella testa. E' diventata un soldato provetto. Obbedisce agli ordini senza curarsi di alcuna umanità. Uccide e lo fa con piacere. Le è stato ordinato di giacere col Presidente Donovan e di strangolarlo nel sonno, lo ha fatto. Le è stato richiesto di pugnalarsi allo stomaco. Lo ha fatto. " 

"Stai scherzando!" esclamò Bellamy lasciando andare il fucile e leggendo altri due moduli. 

"Jack Zeyanda 

età: 26 

occhi: neri 

capelli: neri 

prima iniezione: 12 aprile 2141 

successo delle iniezioni: 27 agosto 2141 

E' un soggetto ribelle, poco affine a posizioni di subordinazione. Non ricorda più nulla nonostante chiami nel sonno un nome "Helena", la moglie che abbiamo sottoposto a iniezioni, non ricorda da sveglio nessun nome e domandato chi fosse la donna in questione risponde con "Non conosco nessuna Helena". E' un ottimo generale. Anche se uccide poco obbedisce agli ordini in extremis. Ha preso a frustate la moglie per disobbedienza. Gli è stato richiesto di uccidere un bambino. Si è rifiutato. Continuare le iniezioni" 

"Helena Zeyanda 

età: 22 

occhi: azzurri 

capelli: biondi 

prima iniezione: 12 aprile 2141 

successo delle iniezioni: non riscontrato 

morte: 28 settembre 2141 

Il soggetto non è mai stato completamente derubato della sua memorie. Ha un cervello troppo sofisticato per i primi tentativi di manipolazione. Era un pericolo. Riusciva a influenzare il marito. E' stata uccisa per pena capitale in quanto poneva disordine ed era un pericolo al successo dell'intero programma." 

"E qui - fece Clarke - dichiara chiaramente che prelevano ragazzi tra i diciassette e i trent'anni dalle tribù di sopravvissuti ogni primavera. L'ultimo record scritto risale all'anno scorso credo... Bellamy siamo finiti in un bunker di archivio di questi uomini... cosa succederà se scoprono di noi?" 

"Sempre che non lo sappiano già... " 

"Bellamy tutti noi rientriamo nelle categorie ricercate e per di più non siamo mai stati esposti alle radiazioni delle grandi guerre saremmo dei soggetti perfetti!" 

“Non abbiamo molto tempo, dobbiamo avvisarli!” scattò in piedi Clarke, disperata all'idea che i Terrestri avessero tirato loro la trappola... come altrimenti sua madre sarebbe riuscita a scoprire di questo bunker sennon con le mappe che Clarke aveva "casualmente" trovato in un bunker  che "casualmente" i Terrestri non frequentavano? E se quegli uomini, quei mostri che facevano queste cose fossero arrivati prima della primavera? Se fossero già sulla via dell'Accampamento? 
“Clarke sai che non arriveremo mai in tempo con questa bufera” 
“Lo so” concesse lei. Era vero. Rischiavano di non riuscire a dire nulla ai loro se fossero morti invano nella bufera. 
“Dobbiamo fare la cosa più intelligente – disse lui – troviamo un riparo poi quando la tempesta sarà passata...” Clarke non poté fare altro che annuire.  

"Siamo già al riparo, Bell... non può farci niente la neve quassotto... speriamo solo di fare in tempo!"  

    Fine quinto capitolo

Nel prossimo capitolo:
“Clarke"
"Sì?"
"Io vorrei parlarti... in privato" sembrava nervoso di qualcosa e Clarke immaginò avesse a che fare con l'archivio. Non era una cosa facile da digerire che c'erano persone al mondo che facevano certe cose.
"Dimmi"
"Se mi prendono e mi cambiano... - cominciò lui, seduto sul suo letto di frotuna - ... uccidimi per favore."
"COSA?!"
...

"NON VOGLIO FARE DEL MALE ALLE PERSONE CHE AMO, CLARKE! TU E OCTAVIA DOVETE ESSERE AL SICURO, ANCHE DA ME SE NECESSARIO!"
Eccoci qua! Sono rimasta un po' delusa che nessuno abbia esèresso delle opinioni sul primo capitolo completamente Bellarke... quindi per favore se vi piace questa storia recensite, fatemi sapere cosa ne pensate! Altrimenti concluderò che non piace quasi a nessuno e finirò con l'abbandonarla... e mi dispiacerebbe davvero molto! Quindi coraggio non mordo mica, potete dirmi tutto quello che volete, basta che sappia che vi interessa la mia storia! Alla prossima, un bacio Giu!

  
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