Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ghillyam    31/03/2015    5 recensioni
[«Ah... Zia Bellatrix ti insegna Occlumanzia, vedo.»
Da “Il Principe Mezzosangue”, capitolo 15 “Il Voto Infrangibile”]
Prendere lezioni di Occlumanzia non é tra i passatempi preferiti di Draco e se a dargliele é zia Bellatrix allora la situazione non migliora, ma un pomeriggio le cose non vanno come previsto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una lezione particolare
 
 
Draco si ritrovò accasciato sul pavimento dell'enorme biblioteca del Maniero dei Malfoy sudato e tremante.

Si rialzò a fatica: era da almeno tre ore che stava cercando di resistere ai continui tentativi di Bellatrix di leggere i suoi pensieri e, se all'inizio era riuscito a chiudere la propria mente senza problemi, adesso, iniziava a sentirsi in difficoltà. Sapeva che era necessario che imparasse l'Occlumanzia, visto l'importante compito che l'Oscuro Signore gli aveva affidato, ma, dopo un mese di continue intrusioni e di tentativi di carpire i suoi pensieri più personali e profondi non ne poteva più.

«Zia, basta. É una tortura.» disse il ragazzo, scostandosi i capelli biondi dal viso, cercando di ricomporsi.

«Oh Draco - ridacchiò la donna, usando una voce infantile che, ogni volta, faceva rabbrividire il giovane Serpeverde - Se ti stessi torturando dubito che riusciresti anche solo a parlare.»

Detto questo, senza alcun preavviso, Bellatrix pronunciò l'incantesimo e si immerse nuovamente nella mente del nipote.

Si trovava in una stanza cupa e poco illuminata, dove un mucchio di ragazzini se ne stava attorno a dei tavoli, tentando di creare quelle che dovevano essere pozioni, ma che, da quel che poteva vedere, erano solo degli intrugli usciti male.

Un uomo dai capelli lunghi e unti girava per le postazioni, criticando aspramente ogni minimo errore. In particolar modo, sembrava provasse gusto nel tormentare uno studente dai capelli neri e gli occhi verdi, con un paio di occhiali rotondi sul naso e una singolare cicatrice a forma di saetta sulla fronte, che portava una cravatta scarlatta e oro.
Bellatrix sentí delle risate di scherno provenire da un gruppetto di Serpeverde, tra cui spiccava la figura di Draco, mentre, quello che aveva riconosciuto come Severus Piton, stava togliendo dieci punti a Grifondoro.

Improvvisamente la Mangiamorte venne catapultata in mezzo ad una folla di ragazzi urlanti che assistevano ad una partita di Quidditch, poi la scena cambiò e capí di trovarsi nel parco che circondava Hogwarts. C'era un gruppo di Serpeverde che si divertiva a lanciare incantesimi alla piovra gigante, ma la donna non fece in tempo ad avvicinarsi che si ritrovò nella Sala Comune dei Serpeverde: era completamente vuota, fatta eccezione per una ragazza dai lunghi capelli castani, seduta su uno dei divani in pelle nera davanti al camino, che stava lisciando quelli biondi del ragazzo che teneva la sua testa poggiata sulle gambe della mora. Quella scenetta noiosa e melensa, almeno secondo Bellatrix, andò avanti per un paio di minuti fino a quando la ragazza si chinò per baciare Draco, mentre, con un movimento apparentemente casuale della mano destra, gli si avvicinava pericolasamente a...

«Pansy, ferma!» esclamò Draco, afferrandole le mano e mettendosi a sedere.

«Ma perché?» chiese lei con voce lamentosa.

«Non ne ho voglia.» rispose secco lui.

«Tu non hai mai voglia!»

«Si vede che non ho voglia di farlo con te!».

La risposta del ragazzo lasciò ammutolita e con la bocca mezzo spalancata Pansy che corse via con le lacrime agli occhi. Draco affondò nel divano: gli si poteva leggere in faccia che quello che aveva detto alla ragazza non era vero, ma che, anzi, era tutto il contrario.

«Cazzo! - urlò il Serpeverde - Sarà meglio che mi sbrighi a trovare una qualsiasi con cui farlo la prima volta, almeno non rischierò figure di merda con lei.»


La Sala Comune era sparita.
Draco e Bellatrix erano di nuovo nella biblioteca del maniero. Quest'ultima aveva un sorriso sadico dipinto in volto che non prometteva niente di buono.

«E cosí - iniziò la donna - Sei vergine Dracuccio caro?».

Il giovane Malfoy non realizzò subito il significato della domanda, essendo troppo impegnato a pensare a quanto odiava quando lo si chiamava con quel nomignolo ridicolo. Comprendendo a fondo quello che gli era appena stato chiesto, aprí e chiuse la bocca un paio di volte prima di riuscire a rispondere, quasi in un sussurro «S-si.»

«Ma no, tesoro! Bisogna rimediare non credi?» esclamò Bellatrix con un tono fintamente stizzito, mentre si avvicinava a lui lentamente, ma in un modo che, Draco, avrebbe definito sensuale.

Il ragazzo si sentiva come paralizzato, non riusciva a muovere un solo muscolo e non poteva fare altro che guardare la zia avvicinarsi sempre di più e sperare che ciò che pensava sarebbe successo non accadesse.

Ormai Bellatrix era a pochi centimetri da lui e iniziò a sbottonargli la camicia, mentre con una delle sue unghie, laccate di nero, lunghe e affilate  gli graffiava leggermente il petto. Dopo averlo lasciato con mezza camicia aperta e mezza ancora da slacciare, si portò dietro di lui e, mentre finiva il lavoro cominciato, gli posò dei leggeri baci sul collo. Draco provò l'impulso di urlare il nome di sua madre prima di ricordarsi che era fuori e che non sarebbe tornata a casa prima di un paio d'ore; non sapeva cosa fare: ribellarsi era fuori discussione, probabilmente si sarebbe beccato una maledizione che non avrebbe mai dimenticato, ma lasciarla fare sarebbe stato ancora peggio, anche se, ora che ci pensava bene, non era poi cosí male: i brividi che gli percorrevano la schiena non erano più provocati dalla paura, bensí dal piacere e, inoltre, poté constatare che non solo la testa si stava abituando a quella situazione non più troppo spiacevole. La sua erezione era sempre più evidente e anche Bellatrix parve accorgersene. Con un gesto veloce gli slacciò i pantaloni e andò a toccare il membro del ragazzo con il quale iniziò a "giocare", mentre gli bisbigliava nell'orecchio una frase che Draco afferrò solo per metà, ma che assomigliava incredibilmente a qualcosa come

«Ti basta cosí poco, tesoro? Devi imparare a controllarti».

Nonostante non avesse mai avuto esperienze di quel tipo, Draco dubitava che le ragazze che frequentava sarebbero state in grado di fare quello che Bellatrix stava facendo a lui, non si era mai sentito cosí...eccitato. Sí, quella era senz'altro la parola giusta. Quando Bellatrix gli sfilò la camicia, sempre con quel fare sensuale che non aveva abbandonato da che quella assurda situazione era cominciata, e Draco pensava di star per superare il punto di non ritorno, entrambi furono riportati alla realtà dallo sbattere del portone d'ingresso e dall'apparizione di un Elfo Domestico che, dopo essersi prostrato in un inchino che gli fece sbattere il naso contro il pavimento, disse, con un tono fin troppo reverenziale e assai spaventato «Pa-padrona Bellatrix, di s-sotto...l'O-Oscuro Signore ha c-c-chiesto di voi».

Se in un primo momento la Mangiamorte parve sorpresa da quella notizia, un attimo dopo riacquistò il suo cipiglio altezzoso e perfido e, facendo trapelare tutto il disprezzo di cui era capace, ordinò «Sparisci e una sola parola su questo -disse indicando prima se stessa poi il nipote- e il resto della feccia che serve in questa casa potrà ammirare la tua testa appesa al muro!».

L'Elfo mormorò un flebile «Certo, padrona» e, dopo essersi inchinato nuovamente, si Smaterializzò.

Bellatrix, prima di andarsene per raggiungere il suo Signore, si rivolse al ragazzo, un mezzo ghigno stampato sulle labbra scarlatte «Domani alla stessa ora, abbiamo una lezione in sospeso».

Detto questo si precipitò, quasi di corsa, fuori dalla biblioteca, mentre un Draco più confuso che altro per quello che era appena successo si rivestiva velocemente e pensava "Non mancherò di certo".

Infondo quel pomeriggio si era rivelato più produttivo del previsto. 


NdA: okay, forse sarebbe stato meglio che tutto questo rimanesse chiuso e sigillato dentro la mia testa, ma non ho potuto fare a meno di scrivere quest'idea che mi é venuta quindi fatemi sapere che ne pensate!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ghillyam