Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    31/03/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Il sole sorse pigramente all'orizzonte mentre ancora i tre viandanti, si godeva il meritato riposo. Era stato un anno ricco di fatica e dolore. Ma soprattutto di amore. 
Kahlan aprì lentamente le palpebre ancora pesanti per la stanchezza. Non aveva dormito molto, anche perché Richard non aveva fatto altro che mugolare nel sonno per via degli incubi su Denna.
Il solo pensiero di quella "donna" le faceva ribollire il sangue nelle vene. Ricordava ancora quando lo aveva salvato, dopo settimane di prigionia con le Mord-sith a Jandralin. Il cuore aveva perso un battito ogni qualvolta aveva visto una sua cicatrice. E la vedeva anche adesso,nonostante il Cercatore volesse nasconderla. Il lembo della sua camicia blu cobalto lasciava intravedere parte della macchia indelebile dell'Agiel sul petto. Macchia che gli aveva bucato anche l'anima, marchiandola a vita. La Depositaria si ritrovò a desiderare di mettere una toppa su quel buco e cancellare i suoi ricordi, cancellare il suo dolore. Ma era consapevole di aver fatto un errore. Gli aveva permesso di innamorarsi di lei.
Cercò di tornare al presente per non concentrarsi sulla piega che avevano preso i suoi pensieri. Si voltò e vide uno Zedd perplesso e quasi divertito che la fissava. 
«Quando la smetterete di prendervi in giro? » domandò e lei rispose con sospiro esasperato, alzandosi per rimettere nello zaino le proprie cose.
«Zedd, sai bene quanto me che sono solo un pericolo per lui...» disse diretta.
Erano settimane che ripeteva quelle parole. A dir la verità erano mesi.
Oramai non era nemmeno convinta del loro significato reale.
«Bambina, ti sbagli. Tu sei la cosa migliore per lui... - lo guardò rabbonendolo silenziosamente, ma lui continuò - Da quando ti ha incontrata, ha ripreso a sorridere. Dopo la morte dei suoi genitori, aveva smesso di farlo. Balle, viveva solo come un cane! » quasi strillò, ma si trattenne mentre Kahlan stringeva la cinghia dello zaino da viaggio. La loro conversazione s’interruppe quando Richard iniziò a stiracchiarsi.
«Pensaci... » le sussurrò Zedd con tono paterno mentre Kahlan scosse la testa.
****

Camminavano da ore e stando al loro orientamento, avrebbero raggiunto Aydindril prima che calasse il sole e facesse buio. Il terreno in certi punti era un po’ fangoso visto le recenti piogge e la cosa non facilitava loro il compito. Superata la zona più paludosa, s’inoltrarono nel sentiero che attraversava le foreste della Galea. A Ovest le vette del Rang'Shada li osservavano minacciose.
Kahlan quasi non si accorse di inciampare su un sasso, sbattendo contro le spalle possenti di Richard. Stava per cadere con la faccia avanti, ma lui la prese al volo. Le sue mani grandi la sorressero sotto le braccia impedendole di cadere come una bambina vivace, troppo presa dal gioco per guardare dove mette i piedi. 
Quando sollevò gli occhi, incontrò quelli del Cercatore che le sembrarono nuvole tempestose, e il cuore dopo aver perso un battito, inizia a galopparle nel petto, senza freni.
« Tutto bene? » chiese lui riscuotendola dalle sue fantasticherie ad occhi aperti.
La sua voce risultò calda alle orecchie della donna, ma sapeva che era preoccupato. Lo vide dalla sua fronte aggrottata in segno di quasi perplessità come faceva sempre.
« Sì, grazie... » disse imbarazzata mentre si rimise in piedi, lisciandosi la gonna.
Lui la osservò ancora qualche istante, come se non fosse convinto. Poi riprese a camminare davanti a lei.
Richard cercò di riacquistare la lucidità mentre camminava seguendo Zedd, lungo il sentiero delimitato dal bosco. Il suo cuore non volle saperne di fermarsi e la cosa lo lasciò piacevolmente sorpreso. Succedeva ogni qualvolta i loro sguardi s’incrociavano. Quel verde che risplendeva per l'acume e la forza di Kahlan, lo aveva totalmente annebbiato. Non riusciva nemmeno a fare dei paragoni perché non ce n'erano.
La sentì camminare di nuovo a passo sicuro dietro di sé e questo lo rassicurò, anche se non ne capiva il vero motivo. Ma in cuor suo sapeva che una volta ad Aydindril, lo avrebbe dimenticato. Non avrebbe avuto tempo per l'amore, non avrebbe avuto tempo per lui. A quel pensiero, Richard si sentì morire dentro ancora una volta. Se solo avesse dato retta a Zedd quella volta che gli aveva detto di scegliere un'altra compagna. Forse non avrebbe sofferto in un modo così atroce, ma ormai aveva imparato a soffrire in silenzio. E per questo, poteva solo ringraziare Denna.
****

Quando varcarono le soglie della città, Kahlan si fece avanti. Richard pensò che avesse avuto uno scatto di ribellione e così la afferrò saldamente per il polso. Lei lo fissò torva ma lui non cedette.
« Che cosa fai? Potrebbe non essere più l'Aydindril che conosci... ».
Kahlan strattonò il braccio dalla sua presa.
« Io sono la Madre Depositaria... » ringhiò lei calcando le ultime parole.
Liberò i lunghissimi capelli color mogano dal cappuccio ed aprì il mantello rivelando il candido abito. Si espose e mostrò il suo rango mentre riprese a camminare lungo la via che portava al Palazzo delle Depositarie. Richard sbuffò irritato mentre la seguì a passo svelto.
« Rilassati, figliolo... La guerra é finita... » mormorò il Mago al suo fianco.
La strada pavimentata in pietra correva nel bel mezzo della città, ricca di negozi, botteghe e locande. Le persone in strada si aprirono e s’inchinarono al passaggio della donna in bianco. L'ultima Depositaria ancora in vita.
Qualcuno si sporse per vedere anche il Cercatore. Era rara una tale visione ad Aydindril. Attraversarono un ponte in pietra che permetteva di attraversare una profonda gola, alla cui fine spuntavano delle picche di pietra larghe quanto le ruote di un carro. Un brivido lo percosse e lo fece accelerare per attraversare il ponte al più presto. Raggiunse l'amata che si era fermata di fronte all'imponente Palazzo delle Depositarie.
Richard fu costretto a stare col naso all'insù per vedere le cime delle cinque torri, delle guglie e dei bastioni sospesi a metri di altezza. Il marmo di cui era fatto l'intero edificio brillava sotto il sole del tramonto facendogli assumere delle screziature dorate e rosee. I soldati di guardia vestiti di corazza e un mantello dal cappuccio interamente azzurro, s’inchinarono fino a toccare il ciottolato con la fronte. Intorno a loro, si apriva un delizioso giardino che continuava tutt'intorno al castello.
« Alzatevi, figlioli... » disse Kahlan in tono distaccato.
« Madre Depositaria, vi abbiamo atteso per mesi... » mormorò uno di loro con riverenza.
Improvvisamente, un uomo di circa trent'anni sbucò dal lato di un porticato che circondava la parte inferiore del palazzo. Richard estrasse la Spada che emise il suo sibilo caratteristico. I soldati sgranarono gli occhi per poi lanciarsi delle occhiate furtive di meraviglia. Non avevano mai visto un Cercatore, soprattutto ad Aydindril. Kahlan si voltò.
« Non é un nemico... » sussurrò tra i denti trattenendo il fastidio. Lui si mosse verso l'uomo frapponendosi fra lui e la Depositaria, che strinse i pugni.
« Che stai facendo?! » ringhiò alle sue spalle.
« Il mio lavoro... » rispose Richard con uno sguardo di fuoco,voltandosi per guardarla da oltre la spalla. Poi tornò a fissare l'uomo che alzò le mani.
Identificati... » disse in tono duro.
« Il mio nome é Sir Robin Werner,consigliere ufficiale della Madre Depositaria... » rispose quello rimpicciolendosi di fronte a Richard,che rinfoderò la Spada della Verità con gesti cadenzati.
« Mi assicurerò che non andrete oltre ciò che vi é permesso... - lo afferrò per il bavero della giacca in velluto e lo strattonò vicino a sé - Per fartela breve,osa anche solo pensare di toccare la Madre Depositaria e t’infilzerò con la Spada... » ringhiò con voce così bassa che nessuno lo sentì,tranne il consigliere che tremò come una foglia al vento.
« Ma... Ma io... » balbettò e il Cercatore strinse maggiormente la presa.
« Fossi in te, non sfiderei la mia pazienza,Consigliere... »
« Come desiderate,Cercatore... » Richard lo lasciò andare e accennò ad un sorriso sardonico,sistemando la giacca stropicciata dell'uomo.
« Bene – esordì - La Madre Depositaria ha bisogno di riposo e di un pasto caldo. Ed anche il Primo Mago... » disse in un sottointeso tono di comando.
« Certamente – tartagliò quello tremante - Seguitemi e vi indicherò le vostre stanze. Più tardi un’inserviente verrà a servirvi la cena... » mormorò facendo loro strada.
Kahlan continuava a fissare Richard,che camminava appena dietro al Consigliere mentre si guardava intorno. Era sorpreso da tutta la struttura e dalla semplicità che rendeva il Palazzo Bianco,un edificio di epica imponenza e di una bellezza fuori dal comune.
Fremeva dentro per l'ira,causata dalla forte insolenza del compagno e in quell'istante,Zedd le si affiancò.
« Non essere arrabbiata... »
« Facile per te! - ringhiò lei con un sussurro - Non sei stato tu ad essere messo in ridicolo davanti ai soldati... ». Zedd sbuffò alzando gli occhi al cielo.
« Primo: mi sembra che la tua aura di autorità sia ancora intatta. Secondo: ma non ti rendi conto che l’ha fatto perché é geloso?! ». Kahlan quasi si fermò in mezzo al corridoio,ma proseguì lanciando un’occhiata di muta sorpresa verso il vecchio « Geloso? Richard non si abbasserebbe a tanto... ».
Il Mago alzò un sopracciglio bianco come i suoi capelli spettinati e la donna dovette sforzarsi di non sorridere. Il fatto che Richard si comportasse a quel modo,le causava le farfalle nello stomaco.
« Kahlan,Richard é pur sempre un uomo. E non un uomo qualunque – la ammonì sollevando un dito ossuto - É un capo. Un maschio alpha,ma soprattutto é perso per te. La cosa che più lo fa diventare furioso é il pensiero che qualcuno possa prendere il suo posto nel tuo cuore » disse tornando a fissare il Cercatore,che ignorava totalmente le loro parole.
« Perché pensa questo? Sa bene che nessuno può amarmi. Nemmeno lui... Lo distruggerei... » disse in tono amaro. Zedd la guardò e si chiese come riuscisse a trattenere le proprie emozioni a soli ventiquattr’anni.
« Non é il momento di dubitare del tuo Cercatore... » mormorò a bassa voce,come se le stesse rivelando un segreto.
Un sorriso gli nacque a fior di labbra mentre Kahlan cominciò a porsi delle domande che non avrebbero trovato risposte.
Non se non ne avesse parlato con Richard.
   
 
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