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Autore: Scarlett Nightshade    31/03/2015    0 recensioni
"I sei l'arma della nume, dalla triplice forma e manipolatrici delle nubi recupereranno nella spelonca che il cielo comprime.
La strada giusta dovranno scegliere
creature dovranno affrontare,
tener stretto il coraggio che vi sarà rubato, dove l'inganno regna.
Due di loro una scelta dovran compiere:
alle prodi della luna unirsi vorranno."
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, Le Cacciatrici, Nuova generazione di Semidei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'atterraggio fu brusco, sì. Ma almeno eravamo sani e salvi a casa!
Io e Gomiro fummo i primi ad atterrare ma, non so cosa andò storto..Vi dico solo che mi ritrovai appesa ad un ramo e Gomiro che mi guardava divertito da sotto.

"Cosa è successo?"

- A me non hai detto di fare il bravo, mi sono divertito un po'- Esclamò la voce del pegaso nella mia testa. Lo guardai e roteai gli occhi.

"Impossibile, sei impossibile..Propio come Alex."

-A proposito di quel semidio...Se ti tocca giuro sui miei zoccoli che gli tiro un sinistro dove non batte il..-

"Ho capito il concetto" E detto questo mi sistemai sul ramo e scesi stile amazzone ( gambe dallo stesso lato della sella, in questo caso tronco) ritrovandomi davanti il mio amato e geloso pegaso e dietro i miei amici che erano smontati dai loro destrieri.

"Tutto bene?" Mi chiese Haz con un sorriso divertito, la guardai, sorrisi e le annuii.
Gli altri mi raggiunsero portando i cavalli alle redini poi, dopo un po' mi saltarono addoso stringendomi in un abbraccio -Incluso Malcolm e Hazel per la prima volta non cominciò ad imprecare quando toccò la mano di Alex che si trovava vicino a lei durante il momento dei mini festeggiamenti.
Ci staccammo poi, facendo un respiro profondo - io feci un respiro profondo, gli altri non lo so- oltrepassammo l'arco di pietra e i semidei che ci videro ci salutarono con un sorriso e poi correvano via.

"Perchè fanno così?" Chiesi

"Non lo so, forse sono andati ad avvisare* Haz fece spallucce.

---

Dei figli di Apollo ci salutarono calorosamente e ci dissero che eravamo desiderati alla Casa Grande da Chirone.
Ci dirigemmo stancamente - ma felici- verso la Casa che si trovava al centro del Campo Mezzosangue.
Eccola la, in tutta la sua grandezza, sollevata dal terreno da alcune travi di legno chiaro che la rendevano più imponente di quel che già era; Chirone era nella suo travestimento
da uomo seduto in dedia a rotelle vicino al tavolino di Mogano che chiacchierava tranquillamente con sette ragazzi che sinceramente non avevo mai visto.
Mi fermai di colpo e gli altro poco dopo di me guardandomi interrogativi.

"Che succede?"

"Quei tre ragazzi...Hanno la maglia viola."

"Non possono avere una maglia viola?" Chiese Haz confusa, io scossi la testa.

"Non sono di questo campo."

"Lo scopriremo, ora andiamo" Disse Anthea dandomi delle pacche sulla spalla.

--Hazel--

Chirone ci vide arrivare e accennò un sorriso. I sette tizi, accorgendoci del gesto si voltarono e cominciarono ad osservarci e io ad osservare loro:
Avranno avuto diciassette/diciotto anni, quattro di loro ( due ragazzi e due ragazze) indossavano le maglie arancioni del campo. Gli altri tre invece ( due ragazzi e una ragazza) 
magliette viola con una sigla "S.P.Q.R" contornata da foglie di Alloro dorato stampato sulla maglia.
  Quando li raggiungemmo Alex, Malcolm e Alyvia salurano come se li conoscessero già. 

Il ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi guardò Scarlett e mise la testa di lato, poi parlò:

"Zoe? Sei...Sei davvero tu?"

"No. Sono la sorella. Come fai a conoscere Zoe?" Chiese Scarlett con tono leggermente scocciato.
Il ragazzo, Percy la guardò sbalordito, aveva la faccia da pesce lesso.

"Io..Sono partito per un'impresa con lei per salvare Artemide è lì che è..è.."

Ma si bloccò quando Scarlett non gli saltò quasi addosso prendendolo per il colletto della maglia con tale forza che avrebbe spezzato a metà il tavolino.

"Potevi proteggerla." Ringhiò, ma poi si bloccò e ritornò al suo posto. Forse Zoe le aveva appena parlato perchè la mia amica disse:

"Perchè non ti fai vedere così mi spieghi tutto?"

I sette la guardarono storto, io avrei voluto dire "Tranquilli ragazzi, non ha crisi di identità...Ha solo il fantasma della sorella in testa e qualche volta ci fa due chiacchiere."
ma credo che quello che videro dopo spieghi alla perfezione i miei pensieri: Zoe si mostrò in una forma quasi viva.

"Zoe..." Bisbigliò la ragazza bionda a bocca aperta, Percy era pietrificato.

"Annabeth, Percy. - Zoe salutò i due poi si rivolse alla sorella.- Non è colpa sua, Scarlett. Era già deciso da una profezia, e sai che non si può far nulla quando si è la prescelta.
- fece una pausa- E poi Artemide...Sai quanto ci tengo a lei, dovevo. Dovevo, dovevo salvarla."

Scarlett annuì e poi si rivolse a Percy arrossendo un po'.

"Uhm..Scusa.- si rivolse anche agli altri- Scusate se sono sembrata una psicopatica."

"Fa niente, bella" Disse il ragazzino riccio che si era presentato come "Leo" mentre si avvicinava alla figlia del titano.
Scarlett indietreggiò ed evocò una piccola sfera che mandò verso Leo ed egli, prendendola tra le mani, confuso ed eccitato allo stesso tempo cominciò ad ispezionarla con una lente
presa chissa dove.

Una parola per descriverlo: Strano.

---Scarlett--

[ Credo che fonderò il gruppo "Figur de Merd, già..Già..

"Niente male come idea, io mi iscrivo!"

"Sì, Alex. Bravo perchè te ne farò fare molto finchè staremo insieme."]

--Ora di cena--

"Oh...Che bello rivedere questo bel tavolo centenario sul punto di sfracellarsi al suolo su cui mangiare in santa pace!" Esclamò Malcolm sendendosi davanti a me con Andrew e
Anthea vicino.
Sorrisi, anche a me faceva piacere sedermi su quella panchina centenaria sul punto di crollare!
Alex ed Haz arrivarono con dei vassogli pieni di cibo salutare - patatine fritte, panini e tanta altra roba che fa bene alla saluta, in pratica- e si misero vicino a me.
Guardai oltre a Malcolm, verso il tavolo delle cacciatrici, ma con mio dispiacere vidi che era vuoto; picchiettai con un dito sul braccio di Haz che si voltò.

"Haz, le cacciatrici...Non ci sono"  Lei annuì dispiaciuta e tornò al suo piatto. Hey, non era mia intenzione rovinarle la cena post impresa!

---

Dopo cena, andammo tutti e sei nelle nostre cabine per darci una sistemata, tolsi i vestiti con cui ero partita e indossai: Una felpa nera, leggins neri e scarpe basse nere.
Haz anche era piena di colori, indossava una felpa grigia, jeans strappati sulle ginocchia e scarpe basse, indovinate? Nere.
Ci incontrammo tutti e sei davanti alla fontana che si trovava al centro della piazzetta contornata dalle diverse cabine dalla quale uscivano ed entravano semidei e semidee.
Camminammo in direzione della spiaggia e, tra saluti e mini chiacchierate con amici finalmente arrivammo a destinazione. 
Quella sera ci sarebbe stata la festa in spiaggia quindi, potete ben immaginare la confusione composta da: Chiacchiere, risate, scherzi, urla, musica, danze e i miei amati fuochi
artificiali animati.
C'erano anche le lanterne con lo stemma del campo, io e Alex ne prendemmo una seguiti da Andrew e Hazel che era da un po' che si stavano guardando con occhi diversi, 
Malcolm e una sua sorella, Anthea e Alyvia e il resto del campo. Fummo i primi a lasciarla andare poi, via le altre. 

"Non le avevo mai viste" Disse accoccolandomi ad Alex che mi abbracciò, una figlia di Afrodite guardò la scena e ora mi stava guardando male -cosa che ignorai-.

"Sono bellissime, a parte quando ti cadono addosso." Scherzò il mio idiota ragazzo che, prima che io ribattessi mi prese il volto tra le mani e mi baciò /veramente/, non vado a
dettagli.
Dopo un po' mi girai per vedere come stava Haz, ma non la trovai...E non c'era neanche Andrew. Mh...

"Che c'è?" Chiese Alex

"Nieente." 

---Hazel---

"Hey, Haz. Come stai?" La voce alle mie spalle mi fece sobbalzare, mi voltai e vidi Andrew - che sinceramente era l'ultima persona che mi aspettassi di vedere-.
Accennai un sorriso e aspettai che il figlio di Ade mi raggiunse.

"Uhm..Bene, grazie. Tu?"

"Direi che va. Ti va di far due passi?"

La proposta mi stupì molto, ma annuii cercando di non arrossire più di quanto avevo già fatto nel momento in cui Andrew mi rivolse la parola.

"Okay." E detto questo ci incamminammo senza meta.

---

Era passata almeno mezz'ora, e non avevamo detto niente per tutto il tempo.
Poi Andrew spezzò il silenzio - cosa che mi stupì ancora di più-.

"Allora, com'è andata la tua prima impresa?"

"Oh..bene.." E gli feci il riassunto più dettagliato possibile.

---

Arrivammo nell'arena che era deserta, ci sedemmo sulle gradinate e ci fu un'altro momento di silenzio.
Guardai verso l'alto, il cielo notturno era cosparso di stelle argentee che illuminavano la volta, era bellissimo..Ma ora che sapevo che a reggere il cielo era un titano perennemente
arrabbiamo avevo n po' di timore. Pensate se ad Atlante venisse da starnutire...O un insetto gli dovesse dar fastidio e per cacciarlo togliesse una mano dal globo...Non roviniamoci
la serata con questi negativi pensieri, và.

"Sono stato io." Disse infine Andrew, lo guardai confusa.

"Sei stato tua far cosa?" 

"Ho aitato Ecate con..Con i pegasi. Perchè sapevo che ce l'avreste fatta, che ce l'avresti fatta.
Sapevo che ti piaceva Thunder, e così ho mandato anche lui. Per te."

Sorrisi al ragazzo che mi guardò. Le sue guance avevano assunto una sfumatura rosea, stava arrossendo? E perchè?

Mi baciò, ecco il perchè.

Ricambiai il bacio mooolto volentieri e chiusi gli occhi sorridendo.

---Scarlett---

Percy, Annabeth, Piper, Leo e Franck raggiunsero la spiaggia accolti da un'appaluso potentissimo, ma cosa avevano fatto per essere così ammirati?
Avevano salvato il mondo? Se sì, scusate ragazzi...Ma ero imprigionata in un casinò a Las Vegas.
Notai che mancavano due semidei al gruppo, di quelli con le magliette viola, Hazel e Jason; mi guardai intorno ed ecco che trovai Hazel che parlava con un ragazzo che dimostrava
la mia età ( non duemila e passa anni, ragazzi...Ma quattordici) e non avevo mai visto.

"Alex, chi è l'omino nero vicino ad Hazel riccia?" Avevo deciso di chiamare Hazel con la maglietta viola "riccia" considerando i suoi capelli mossi e "Haz" Hazel figlia di Zeus che 
ancora non era tornata.

"Quello è Nico Di Angelo, figlio di Ade. Viene qualche volta qui, qualche volta nell'altro campo...Ma trascorre la maggior parte del tempo nel palazzo di suo padre negli Inferi."

"Quindi quando gli dici "va all'inferno" cosa fa?" Chiesi studidamente, passavo troppo tempo con Alex, guardate che battute tristi che faccio!

[Okay, quella che starò per dire sarà un' altra figur de merd da aggiungere sul quadernino ufficiale del gruppo]

A quanto pare dissi la mia grande "perla" con voce troppo alta perchè il ragazzo total black girò di scatto la testa e mi lanciò un'occhiataccia. ops.

---

Dopo un'ora vidi Jason che parlava con una ragazza, non era Piper - a quanto apre stavano insieme- ma era...Talia! Quandi non se ne era andata!

"VAdo un'attimo da Talia, aspettami qui" Diedi un bacio ad Alex e mi allontanai.

Talia mi notò subito e mi venne incontro.

"Scarlett." 

"Talia." Ricambiai il saluto

"Dov'è Hazel? Devo..Dirgli una cosa importante."

"Anche io sto bene, grazie. -scossi piano la testa e poi feci spallucce- Non so dov'è Hazel."

"Talia! Pensavo fossi andata via con le cacciatrici!" 

"Oh, ecco Hazel." Dissi sorridendo.
La guardai, era diversa..Più...Sorridente. Che sarà successo?

Talia andò ad abbracciarla, guardai jason che guardava me e feci spallucce.

---Hazel---

"Cosa devi dirmi di così importante?" Chiesi curiosa.

Talia mi frese per mano e mi portò verso Jason e Scarlett.

"Bene, Haz. Prima che tu partissi per l'impresa ti avevo detto che...Ti avrei fatto conoscere mio fratello, quindi tuo fratello. Eccolo qua, Jason Grace figlio di Giove."

Rimasi a bocca aperta, quello era mio fratello? Era..Era così diverso da me e Talia. Ci osservammo in silenzio poi sorrisi e lo strinsi in un abbraccio così forteda fargli quasi cadere gli occhiali.

"Felice di conoscerti, Jason." Dissi sorridendo

"Stessa cosa per me, Haz."

---Scarlett---

Non avevo assistito alla piccola riunione della famiglia Grace, in fondo erano cosa personali! Andai al bancone per prendere qualcosa da bere e lì, c'era Percy.

"Okay, sorridi e fa l'indifferente sulla figura di prima." Pensai

"Ehy, Scarlett." Mi ritrovai davanti Percy, sobbalzai confusa; prima era da una parte e poi da un'altra..O era la stanchezza o il ragazzo aveva dei poteri che lo rendevano velocissimo.

"Oh, ciao Percy." Accennai un sorriso.

Il ragazzo sorrise e guardò oltre a me, mi voltai e vidi Annabeth che lo raggiungeva mentre mi rivolgeva un sorriso.

"Ciao Scarlett"

"Annabeth- Sorrisi, poi guardai i due- posso farvi vedere una cosa?"

I due si guardarono, poi annuirono.

---

Li avevo portati in un'angolino più buio della spiaggia e mi fermai rivolgendomi a loro.

"Poco tempo fa, credevo di essere una semplice semidea figlia di Atlante. Ora, vengo a scoprire da mio padre che io sono una piccola dea, personificazione delle stelle.
-Mi guardarono stupiti- E voglio farvi vedere una cosa."

Alzai una mano, la aprii ed evocai tre piccole stelle.
I due mi guardarono a bocca aperta.

"Sono..Sono stelle quelle?"

aprii bocca per rispondere ma un grido non molto lontano da noi mi interruppe.
Guardai, e vidi Leo che correva dietro alla piccola stella che gli avevo dato.

"E' una stella!" Gridava ridendo e cercando di non inciampare nella sabbia. Era strano, il ragazzo.

---

Da tre ragazzi che eravamo diventammo sedici: gli amici di Percy e Annabeth, i miei amici, Nico di Angelo, Andrew e Talia.

"Bene...Credo che ci vorranno più stelle." E detto questo ne evocai il giusto numero e le distribuii ad ognuno.
Tra sguardi incerti e meravigliati attirai l'attenzione facendo dei passi avanti.

"Sedici stelle in più nel cielo non faranno nulla di male, giusto?- sorrisi- Ve le ho date per darvi l'opportunità di dedicarle alla persona più importante per voi, così che venga
per sempre ammirata e ricordata." 

Presi la mia stella e la lasciai andare pensando a due persone - per questo la mia stella si divise in due-: Alex e Zoe.
anche gli altri lasciarono andare le piccole sfere sussurrando nomi come : Bianca, calipso, Annabeth e Sally.

Quando le sfere divennero minuscole, quasi invisibili, alzai la mano al cielo e la aprii.

Ci furono cori di "woooh" quando alzammo tutti gli occhi verso il cielo e vedemmo sedici bellissime - modestamente- nuove stelle messe a cerchio brillare nel cielo.

"Bel lavoro ragazza delle stelle" Dissero Leo ed Alex in coro, si guardarono.

"Ehy!" Ridissero in coro

"Per favore, non diventate amici" Disse Haz che cercava di tener nascosa la mano intrecciata a quella di Andrew - ehh furbi loro-. Ridemmo e come se fossimo amici da
sempre- incluso Nico che forse non mi odiava- ci sdraiammo a guardar le stelle sdraiati l'uno accanto all'altro. 


 
   
 
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