Ringrazio
anche solo chi
legge.
Cap.
18 Welcome Son May
Goku
si divincolò con meno forza, ma dimenando
le braccia e sbattendo i piedi a terra.
Vegeta
diminuì la forza
della stretta, guardò Son gettare indietro la testa in una
finta testata e gli
mise le labbra vicino all'orecchio.
"Nemmeno
unendo le forze a questo livello
possiamo sconfiggerlo. Però abbiamo lo stesso potenziale
adesso..."
sussurrò.
Goku
gli pestò
delicatamente il piede e Vegeta fece finta di cercare di spezzargli le
braccia.
"Ho
capito. Come facciamo a non farglielo
capire?" domandò Goku. Spalancò la bocca, strinse
gli occhi e il viso gli
si arrossò.
"Lasciami!"
gridò mentendo.
"Aumentiamo
l'aura e lo accechiamo con la
sabbia. Attueremo il nostro vero piano mentre è accecato dal
polverone"
bisbigliò Vegeta, sempre al suo orecchio.
Goku
annuì ed iniziò a
urlare.
Chichi
rabbrividì sentendo il marito gridare, era
in ginocchio accanto al corpo incosciente dell'amica.
Bulma
mugolò, si massaggiò la testa e socchiuse
gli occhi.
Chichi
la abbracciò,
accarezzandole la testa e le sorrise.
"Meno
male, ti sei ripresa" sussurrò.
Bulma
si rimise in piedi
e sorrise a sua volta.
"E
non sono l'unica" sussurrò. Si
voltò verso i due saiyan, leccandosi le labbra.
"Che
vuoi dire?" chiese la
principessa. La scienziata si rimise in piedi, passandosi le mani sui
vestiti.
"Anche
Vegeta è tornato in sé"
sussurrò. Congiunse le mani e se le mise all'altezza del
petto. Chichi si voltò
verso i due contendenti, entrambi i saiyan stavano gridando
incrementando la
loro energia. Le loro figure furono avvolte dalla sabbia verdastra.
Calgare
si alzò in piedi,
stringendo i pugni.
"A
me non sembra" ribatté Chichi.
Il
vento le sciolse i
capelli neri che lunghi le ondeggiarono intorno al viso, mentre i
granelli di
sabbia le ticchettarono contro il viso arrossandole la cute.
"Ha
un piano, me lo sento" rispose
l'azzurra.
Calgare
ululò, sputò sabbia e strinse più
volte
gli occhi, li sentiva bruciare e gli si erano arrossati. Il vento forte
provocato dalle auree dei due supersaiyan di quinto livello lo
sferzava. Cercò
di volare verso di loro, ma vedeva solo ombre tremolanti in un nuvolone
verde che
lo circondava. Atterrò, si piegò in avanti e
tossì rumorosamente.
"Non
fermerete così il caos!" gridò.
Il polverone si diradò e Calgare sgranò gli
occhi, spalancando la bocca.
"E
tu chi sei?" domandò con la voce
tremante. Davanti a lui c'era un guerriero sconosciuto. La sabbia
verdastra si
era posata sulla casacca che indossava, infiltrata tra i lunghi capelli
aggrovigliati blu al centro e candidi ai lati.
"Hai
qualcosa di regale, come il principe,
ma non sei lui visetto d'angelo" ringhiò Calgare.
L'avversario ghignò,
chiuse i pugni e mise le braccia all'altezza dei fianchi.
"Io
non sono né Goku, né Vegeta". Si
presentò e indicò l'altro saiyan.
"Io
sono colui che ti sconfiggerà".
Sancì.
Calgare
rabbrividì,
sentendo le due voci della Fusion risuonare come un'unica. Le sue gote
divennero pallide e gridò.
"Dimmi
il tuo nome!" ululò.
"Gogeta".
Si presentò la Fusion,
dimenando la coda dalla peluria azzurrina.
Calgare
digrignò i denti
e partì all'attacco.
"Ridammi
il mio principe, è tempo della
nostra vendetta!" ordinò. Cercò di raggiungere
Gogeta con una serie di
pugni al viso, ma quest'ultimo schivava spostandosi a destra e a
sinistra.
Riuscì ad aprirgli una serie di tagli sul petto nudo e
muscoloso, strappandogli
lembi della casacca, dei pantaloni di tela candida che indossava.
Tentò di
raggiungerlo con un ki-blast, la sfera passò radente al
fianco di Gogeta,
bruciacchiando la parte finale della cintura di stoffa che indossava.
Gogeta
raggiunse Calgare
con un calcio all'addome, facendolo volare all'indietro.
Il
saiyan albino strisciò
sul terreno con un urlo, creando un solco, gemette di dolore e
sputò sangue,
chiudendo gli occhi.
-
Attento a non mancarlo con il prossimo colpo
che ti permetterò di lanciare. Spegnerà il suo
cervello, rendendo inattive le
sinapsi. Non temere per il tuo principe, lo farò resuscitare
e lo riporterò
alla vita come ho fatto con te - gli spiegò Lourth.
Calgare
si diede la
spinta, si mise in ginocchio con la schiena arcuata e il capo piegato
in
avanti, ansimando.
"Energia
nera!" sbraitò. Rialzò il
capo e spalancò la bocca, da essa uscì una sfera
di energia nera, densa come
catrame dai bordi frastagliati che gommosi si muovevano.
Gogeta
chiuse gli occhi e
concentrò l'aura nella mano, fece apparire una sfera di
energia
semi-trasparente in cui comparivano strisce di colore arcobaleno. La
lanciò,
lasciando una scia di brillantini candidi. Le due sfere s'incontrarono
a metà
strada, creando un'esplosione di luce candida.
Gogeta
chiuse gli occhi e
trattenne il respiro, irrigidendosi, un rivolo di sudore gli scese
lungo la
metà di fronte spaziosa. Sentì l'ululato di
dolore di Calgare, l'altro saiyan
venne investito dall'energia dell'esplosione e si trasformò
in polvere.
Si
diffuse una nebbiolina
bianca tutt'intorno, che avvolse l'intero pianeta facendo scomparire la
sostanza verde.
Chichi
avvertì un
solletico all'altezza del collo e Bulma una sensazione di piacere
invaderle il
corpo e si stese a faccia in su sulla nuvola dorata con le braccia
aperte.
Gogeta
riaprì gli occhi,
le sue iridi azzurre si fecero liquide.
"Perdonami
Calgare, il desiderio di
vendetta ti ha portato alla rovina". Le voci di Goku e Vegeta
risuonarono
all'unisono. La fusion brillò di luce giallastra, Vegeta
cadde a sinistra di
fianco e Goku finì seduto per terra a destra, i due tonfi si
sovrapposero.
Vegeta
strinse gli occhi,
sentendo salire un senso di nausea.
"Umphf,
non mi reggo in piedi"
brontolò.
Goku
appoggiò le mani per
terra e ansimò, con la bocca spalancata.
"Mi
fa male tutto, sono a pezzi. E per un
attimo ho temuto che Gogeta avrebbe scagliato un'altra finta Bing Beng
Kamehameha" biascicò.
Vegeta
si stese a faccia
in giù, appoggiando il viso sulle braccia.
"Era
successo solo perché la Fusion non era
riuscita, l'avevamo fatta che possedevamo altezze diverse"
farfugliò.
Ghignò, chiuse gli occhi e si leccò le labbra.
"Come
sempre, siamo di nuovo pari"
mormorò roco.
Goku
avvertì un'aura, si
voltò e vide Chichi. Il suo viso s'illuminò e si
alzò in piedi, scoppiando a
ridere.
Vegeta
si diede la spinta
e si mise in ginocchio.
"Sei
impazzito Kakaroth? Ho detto pari, non
che smetterò di cercare di superarti" borbottò.
Goku strinse i pugni e
dimenò le braccia sopra la testa.
"Viene
una piccola aura di Chichi! È
incinta!" ululò.
Vegeta
si voltò verso la
mora e socchiuse gli occhi.
"Sembrerebbe
femmina. Auguri per la tua
piccola may" sussurrò.
Goku
abbassò le braccia e
si voltò verso di lui.
"May?"
chiese. Vegeta incrociò le
gambe e si morse il labbro.
-
Merda, mi è sfuggita una parola in saiyan -
pensò.
"Vuol
dire gioiello" bofonchiò.
Goku
si grattò la testa e
annuì.
"Mi
piace. Penso che per la prima volta
insisterò con Chichina per sceglierlo io il nome a nostro
figlio" disse.
Strofinò le mani tra loro e si voltò nuovamente
verso Chichi.
La
donna, seduta sulla
nuvola speedy insieme a Bulma, si stava avvicinando ai due guerrieri.
"Benvenuta,
Son May" sussurrò Son.