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Autore: LadyMikaelson    01/04/2015    0 recensioni
Storia inventata dalla 2x01 di The Originals!
"Il mio amore per loro mi avevano trascinata alla morte grazie al mio sangue erano ciò sono oggi: forti,invincibili,belli,potenti e immortali hanno strappato la mia anima legata su una pietra fredda ricordavo bene quando in punto di morte gli giurai vendetta il suo sguardo malefico e divertito mentre mi guardava morire,il mio odio per lei era sempre cresciuto durante la mia prigione.
Ero stata un anima senza pace ma avevo fatto crescere il mio odio e la mia vendetta."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davina, Elijah, Klaus, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Follow me or kill me.
 
Pov. Tatia
 
Quella mattina,con mia sorpresa mi alzai di buon umore anche se Camille mi aveva chiamata supplicandomi di prendere il suo turno al locale dicendomi che aveva una cosa da fare molto importante che non poteva rimandare. Immaginavo che si trattasse qualcosa con Klaus e non con gli esami che mi diceva di avere ma infondo sapeva che io ero solo: Charlotte una semplice ragazza umana con un fratello rimasti entrambi orfani di genitori che entrambi non sapevo che i vampiri,lupi mannari e streghe esistessero per davvero erano solo dei ragazzini giovani e ingenui. Ma si sbagliava,di grosso anche.
Infilai subito un paio di jeans e una maglietta presa dalla sedia mettendomi delle scarpe da ginnastica in pochi minuti ero già pronta avevo una strana energia che stava crescendo dentro di me e non sapevo nemmeno il motivo forse era proprio perché le cose stavano andando a mio favore ero molto più avanti di Esther anche se lei non poteva nemmeno immaginarlo. Misi il lucidalabbra mi guardai per un bel po’ di tempo il riflesso del mio volto allo specchio sorridendo sono positiva a breve la mia vendetta sarebbe stata completata e non c’era cosa migliore mi feci velocemente una coda mentre mi dirigevo in salotto la casa era silenziosa ma quel silenzio era piacevole feci un cenno di capo ad Ayana.
Ero giorni che io e lei non ci parlavamo per Elijah ero cosi vicina a lui adesso era difficile che potevo di nuovo essere da sola con lui ma non dovevo perdere le speranze,presi la borsa ed esco di casa dirigendomi al mio posto di lavoro con tranquillità visto che mancava un bel po’ all’apertura ma ne volevo approfittare di fare una bella passeggiata prima di rinchiudermi a servire dei ubriaconi. Respirai l’aria fresca mattutina mentre continuavo a pensare a Davina l’altra sera l’avevo vista preoccupata anche se lei non lo ammetteva sapevo che era cosi; non sapevo se quel Caleb centrasse qualcosa ma di sicuro aveva un aspetto famigliare anche se quando mi aveva visto ha strabuzzato gli occhi ma poi è tornato tranquillo ma io sapevo benissimo che era Kol e anche Davina sapeva che io sapevo ogni cosa ma non avevo detto nulla o lasciato intuire.
Mikael era scomparso da come mi aveva detto questo si che era un problema visto che lui desiderava uccidere ogni suo figlio specialmente: Niklaus,da come mi aveva guardato quel giorno anche io ero parecchio preoccupata se avesse saputo che io ero veramente Tatia o lo avrebbe sospettato mi avrebbe ucciso senza pensarci come aveva fatto con il povero Ansel. Il vero padre di Niklaus io lo conoscevo non si meritava quella fine come non meritava che Esther gli togliesse il diritto di avere un figlio e di non poterlo crescerlo lei aveva tolto il diritto a tutti ma questa storia sarebbe finita ben presto,Andrew si stava occupando di quell’affare e io non mi sentivo nemmeno nervosa sapevo che con l’aiuto di alcuni amici sarebbe andato tutto a buon fine.
Dopo un bel po’ arrivai davanti alla porta del locale feci un respiro profondo tenendo il sorriso sulle labbra e uno sguardo ingenuo di sicuro non ero una brava attrice visto che ogni volta dicevo il mio vero nome e non quello falso che mezza New Orleans mi conosceva entrai salutando Camille che appena mi vide si alzò abbracciandomi forte ricambiai sorpresa sorridendole.
-Oh grazie Charlotte che sei venuta!- disse respirando dal sollievo e poi mi guardò dritta nei occhi sorridendo. –Mi dispiace lasciarti tutto il lavoro a te ma purtroppo ho..- disse ma io alzai una mano bloccandola mentre diceva la sua solita scusa.
-Hai gli esami lo so sta’ tranquilla.- dissi sorridendole dolcemente lei mi guardò sorpresa sorridendo un po’ nervosamente ma non ci feci molto caso. –Vai tranquilla me la vedo io qui.- aggiunsi subito dopo tranquilla e lei annui subito ricomponendosi ringraziandomi le sorrisi salutandola e usci di corsa dal locale scossi leggermente la testa,quando avrebbe saputo che io sapevo che non era per via degli esami e che non ero davvero Charlotte ma invece ero una: Doppelganger morta da mille anni ed era grazie al mio sangue se Niklaus e tutti gli Originali erano diventati dei vampiri. Cosa avrebbe fatto?
Posai la mia roba al solito posto prendendo il grembiulino rosso con il blocco note e una penna per prendere le ordinazioni appena sarebbe arrivato il barista ma per adesso mi dovevo occupare io dei drink ritornai di là aprendo ufficialmente il bar mettendomi dietro al bancone sistemando la targhetta con il mio nome e misi apposto alcuni bicchieri che Camille aveva cacciato dalla lavastoviglie,e per mia fortuna Camille aveva già avviato il registratore di cassa.
 
La mattinata scorreva tranquilla e noiosa arriva qualche cliente fisso e poi qualche turista che prendeva un drink o una bottiglietta d’acqua non c’era molto lavoro da fare se non stare attenti e poi servire quei 3 clienti che entravano ogni 10 minuti,mi appoggiai al bancone presi dalla tasca del mio jeans il mio telefono controllando se c’era qualche novità ma purtroppo sembrava che c’era silenzio assoluto anche li lo sbloccai del tutto andando nei messaggi componendo il numero di Andrew scrissi velocemente il messaggio:
 
-Andrew,qualche novità o imprevisto? Rispondi subito.-
 
Inviai rimettendo subito il telefono a posto quando sentì la porta aprirsi e poi chiudersi mi girai di scatto notando che il cliente aveva già preso posto andai verso di lui quando lo vidi rimasi per un attimo gelata ma tolsi subito quella espressione dal mio viso,in modo che nemmeno lui se ne era accorto si guardava intorno specialmente fissava la porta della cucina. Finn,dissi a denti stretti dentro di me il suo aspetto era molto diverso da mille anni fa ed era la prima volta che ci ero a faccia a faccia ma quello che di lui non era cambiato nemmeno in un altro corpo: nel suo volto si leggeva benissimo il carattere che ha e non poteva fare nulla per cambiarlo lui era un traditore e specialmente un bugiardo solo a guardarlo mi disgustava,deglutisco silenziosamente.
-Buongiorno,signore posso fare qualcosa per lei?- dissi sorridendo cordialmente aspettai alcuni minuti sentendo ogni pensiero omicida salirmi per la mente lui alzò lo sguardo verso di me guardandomi in silenzio senti man mano che il nervoso che stava salendo. Era possibile che ogni volta mi faceva questo effetto? –Tutto bene signore?- domandai fingendo un volto preoccupato.
-Oh sisi scusami signorina..- disse guardando il mio cartellino con il mio nome attaccato alla maglietta. -Charlotte.- aggiunse subito dopo guardandomi per l’ennesima volta a lungo ma poi scosse la testa sospirando massaggiandosi le tempie. –Sapete dov’è Camille? Pensavo che oggi era il suo turno.- mi domandò guardandomi di nuovo.
-Si,in effetti oggi era il suo turno.- dissi annuendo guardando Finn sostenendo tranquilla il suo sguardo. –Ma purtroppo aveva un esame urgente ed è dovuta andare via io la sto sostituendo se vuole quando torna posso lasciarle un messaggio.- aggiunsi sorridendo di nuovo in modo cordiale e gentile,ma era davvero difficile esserlo quando quella persona non ti risultava simpatica ma solamente sgradita ma dovevo recitare sapevo che un giorno lo avrei avuto davanti hai miei occhi ed guarda caso quel giorno era arrivato. Non dovevo fargli scoprire chi ero per davvero so che lui era furbo lo avevamo seguito a lungo e osservato ogni sua mossa e movimento con i lupi non si lasciava sfuggire nulla,ma non mi avrebbe scoperto.
-No.- disse dopo un bel po’ di tempo mentre mi osservava a lungo ma scosse per l’ennesima volta la testa. –Non importa.- sorrise questa volta,un sorriso davvero fastidioso. –Non era nulla di importante le volevo chiedere come stava e come procedevano gli esami.- sorrise ancora e io ricambiai. –Mi puoi portare del Whisky? Per favore.- mi domandò alzando di nuovo lo sguardo verso di me ed io risposi con un: “Certo arriva subito”  e gli sorrisi per la centesima volta gentilmente anche se era un sorriso falso gli do le spalle socchiudendo per un attimo gli occhi camminando tranquillamente e non nervosa con la voglia di prendere un coltello e ucciderlo in quell’instante,senti di nuovo la sua voce richiamarmi dicendo quando ghiaccio voleva sorrisi annuendo.
Arrivata al bancone presi la bottiglia mezza vuota di whisky e un bicchiere andando un attimo in cucina per prendere il ghiaccio che era finito sentivo il suo sguardo addosso come quella notte dentro di me il nervoso cresceva cosi velocemente che non sapevo come fermarlo,ma fuori ero tranquilla come se nulla fosse recitando bene il mio lavoro e il mio ruolo da ragazzina ingenua sarei esplosa se sarebbe ritornato qui ma per il momento ero davvero tranquilla,appena arrivai in cucina sospirai togliendo almeno un po’ di quel peso dal petto non potevo rimanerci a lungo perciò andai verso il congelatore prendendo una busta grande di ghiaccio e ritornai di là mettendola dentro un piccolo congelatore che usavamo solamente per il ghiaccio. Misi tre cubetti come lui aveva precisato un attimo prima e poi ci versai il whisky fino a metà bicchiere era un uomo davvero puntiglioso non me lo ricordavo cosi,o forse nei anni il suo carattere era davvero peggiorato ed era ancora peggio di prima sistemai tutto in modo ordinato nel vassoio e ritornai da lui mettendo prima un poggia bicchiere e poi sopra il bicchiere con il liquido ambrato dentro. –Ecco a lei signore.- sorrisi e feci per andarmene via quando la sua voce mi fece bloccare mi girai di nuovo guardandolo confusa.
-Mi ricordate una ragazza.. In realtà me ne ricordate due.- disse ad un tratto tenendo sollevato il bicchiere bevendo qualche sorso,continuando ad osservarvi poi riposò di nuovo il bicchiere. –Non riesco a spiegarmi questa somiglianza siete particolarmente identiche.- aggiunse gesticolando con le mani per poi riportarla una sotto il mento.
Mi strinsi nelle spalle facendo una faccia ingenua. –Non saprei,signore.- dissi guardandolo. –Mia madre mi ripeteva sempre che al mondo ci sono 7 sosia. Forse aveva ragione ed è solo tutta una coincidenza.- continuai tranquilla guardandolo dentro nei occhi ma lo sentivo che stava pensando qualcosa,Alaric mi aveva raccontato che Finn era stato rinchiuso in un bara per tanto tempo perciò odiava Niklaus questa era stata una mia conclusione senza che il mio amico mi disse nulla ma mi aveva detto che Katerina una delle mie Doppelganger non lo aveva mai conosciuto visto che in quel periodo si teneva alla larga da Mystic Falls e da Niklaus che aveva una vendetta verso di lei visto che non era riuscita a prenderla. Quindi lui conosceva soltanto me ed Elena visto che l’aveva vista alla festa ed lui stesso l’aveva portata da Esther,avevo avuto modo di conoscerla e lei mi ha raccontato tutto.
Notai che stava bevendo fino a finire il suo drink tutto ad un sorso non era giusto aspettare che il cliente finiva di bere ma lui mi teneva intrappolata li con quello sguardo alla fine sorrise solamente ridendo leggermente scuotendo la testa. –Sai le chiamano anche le Doppelganger.- disse alzandosi facendo un passo verso di me tirando il portafoglio fuori dalla giacca lo guardai confusa.
-Doppel.. che?-  dissi cacciando leggermente gli occhi fuori migliorando un po’ la mia faccia e lui mi osservò aspettai una sua risposta ma nel momento mi do i soldi esatti del suo drink li presi evitando il minimo contatto con lui da come avevo letto nel suo fascicolo era furbo ma io lo ero molto più di lui.
-Scusami molte cose di famiglia e sai avvolte ti coinvolgono anche quando credi che quella persona sia morta.- disse sottolineando l’ultima parola e io rimasi a guardarlo annuendo leggermente mentre la rabbia cresceva ancora presi il bicchiere mettendolo dentro il vassoio ritornando dietro al bancone. –Arrivederci signorina e grazie.- disse sorridendo in quel modo fastidioso.
Avevo voglia di ignorarlo ma ero orgogliosa e non volevo che avesse il sospetto che fossi davvero io gli sorrisi dicendo anche un “arrivederci” quando spari dalla mia vista sospirai rumorosamente serrando le mani in un pungo cercando di mantenere la calma,sapevo benissimo che non si trattava di Elena ma di me. Lui in qualche modo dal primo giorno che Elijah mi aveva presentato alla sua famiglia mi aveva sempre odiato,Elijah mi ripeteva di no che Finn era un tipo strano ma che non mi odiava ma io potevo leggergli nei occhi e lui lo sapeva per questo ogni volta cercava di allontanarmi da Elijah o da Niklaus perfino da sua sorella Rebekah ma io trovavo sempre un modo per non rimanere sola con lui non mi ero mai fidata e avevo le mie ragioni. L’ultima volta che non ero scappata ero morta portai le mani sul viso sospirando chiudendo gli occhi avevo davvero paura che da un momento o all’altro la mia recita fosse sparita e che avrei rovinato tutto lasciandomi scoprire ma per fortuna non erano andate cosi le cose.
Ma per quanto potevano rimanere tranquilla?
Per quanto non avrebbero scoperto,che io ero tornata di nuovo?
Erano solo questione di giorni o anche di ore sapevo benissimo che ero molto più avanti di loro ma dovevo agire in fretta sapevo che Ayana aveva fatto bere qualche intruglio a Elijah per non dire e ne far entrare nessuno nella sua mente in modo che non scoprivano che io ero tornata,ma sapevo che Niklaus adesso aveva molti amici e quelli che avevano paura di lui facevano di tutto pur di rimanere in vita. Sapevo che lui quando era solo un ragazzino non era cosi,lui voleva una famiglia e soprattutto un padre che non lo maltrattava ricordavo tutte le conversazioni e i sogni che mi rivelava ma adesso anche se immortale doveva vivere nella paura io sentivo le loro voci mentre parlavano avevo sentito perfino il suo respiro di sollievo quando Katerina spacciandosi per Elena aveva confuso tutti ed alla fine grazie a lei aveva avuto modo di uccidere Mikael. Ed ne ero felice che lui non poteva far più del male hai suoi figli perché alla fine anche Nik,era suo figlio lui diceva che era un mostro ma non lo era la colpa di tutto era di Esther nei cuori di tutti lo sapevano lei aveva sempre sbagliato ogni cosa ma non lo diceva mai non cercava mai a rimediare hai suoi errori e sapevo benissimo che non lo avrebbe fatto mai perché lei era troppo egoista.
Da come sapevo lo era sempre stata non aveva nemmeno detto a suo marito che aveva dato via la piccola Freya che era sempre stata di sua sorella non gli aveva mai detto del patto che aveva fatto con sua sorella,quella forte mentre lei aveva rinunciato a tutto e forse per i suoi figli e per la sua famiglia se lei avrebbe detto la verità forse la loro vita non sarebbe rovinata anche se sarebbero stati dei vampiri. Ma avrebbero avuto bisogno di una madre che non li avrebbe rovinati fino a questo punto rendendoli dei mostri,perché la colpa non era la loro e io lo sapevo benissimo non era mai stata una loro scelta.
Ma la loro.
Anche se erano adulti,Esther e Mikael,avevano rovinato la vita ad ogni loro figlio anche se adesso da mille anni gli danno la caccia per punirli o per odio per tutto ciò che hanno fatto la colpa è solo la loro perché avvolte un figlio sbaglia per il comportamento dei propri genitori e c’è ne sono molti di esempi. Hanno rovinato la vita a Elijah quando ci stavamo creando una propria vita e una famiglia piena di amore insieme andando oltre ad ogni male che suo padre faceva a Niklaus non saremo mai stati lontani da quella famiglia però lo avremo protetto ma per egoismo lei mi aveva ucciso. Aveva ucciso il figlio del suo stesso figlio. Che avrebbe avuto il loro sangue. Nei suoi occhi non c’era mai stata gioia del diventare una nonna non c’era nulla solo odio e senza sentimenti no non potevo dimenticare quel suo volto quando uccise il mio bambino,mi aveva tenuto forte per mille anni facendo costruire la mia vendetta.
Ma,ahimè,il mio cuore mi ripeteva di continuo che ne Elijah,Niklaus e Rebekah centravano nulla da quello che mi avevano fatto e ci stavo credendo anche io soprattutto quando l’altro giorno quel confronto con Elijah lui ripeteva che nemmeno sua madre centrava nulla che lui mi aveva morso fino ad uccidermi. Ma non era cosi. Ed avevo una conferma che lui non mi aveva ucciso che quella notte forse era all’oscuro di ogni cosa,ma si ritorna sempre al discorso che Esther è egoista come in quel momento che ha manipolato ogni ricordo di suo figlio pur di avere ciò che voleva lei e non si sarebbe fermata fino a quando non lo avrebbe avuto ma peccato che io avevo rovinato ogni suo piano.
La vibrazione del mio cellulare mi riscosse dai miei pensieri riportandomi alla realtà lo ripresi di nuovo dalla tasca del mio jeans diedi un occhiata veloce al locale che era rimasto vuoto sospirai dal sollievo dall’ennesima volta ed sbloccai velocemente il telefono notando che era un messaggio da parte di Andrew,lo apro senza nemmeno pensarci due volte.
 
-E’ andato tutto come secondo i piani. Lei è qui con noi nel confine di Mystic Falls sta provando a fare incantesimi posso dire che mi sto divertendo nel vedere la sua faccia confusa? Forse non ha saputo cosa è successo a Mystic Falls. Comunque parlando di cose serie ho bisogno che tu venga qui ovviamente vuole sapere chi è il “capo” grazie agli amici di Alaric la portano in un posto sicuro non si può nemmeno muovere,so che non è ospitale ma è ben legata -.
 
Di nuovo,in quelle poche ore passate spuntò un altro sorriso sul mio volto.
Guardai per un attimo davanti a me pensando a cosa rispondere ora che potevo andare a fare una chiacchiera con lei e prendere un accordo potrò finalmente espormi alla luce del sole come Tatia e non come Charlotte,anche se amo quel ruolo di una ragazza che non ha mai avuto problemi se non che i suoi genitori fossero morti e aiutava suo fratello a crescere. Sapevo che non era la mia vita che era solamente una recita per ottenere ciò che volevo ed ci stavo riuscendo guardai di nuovo lo schermo del cellulare leggendo per un ultima volta il messaggio,risposi.
 
-Perfetto,sta andando tutto come secondo i piani. Anche se non era quello di incontrare Finn ma stai tranquillo non sa che sono io ha avuto un dubbio ma ho saputo recitare bene la mia parte. Domani verrò li,quando c’è l’attesa aumenta il desiderio di cosa si tratta o sbaglio? Attieniti al piano che abbiamo preparato l’altra sera rimani in zona ringrazia i ragazzi da parte mia poi lo farò anche io stessa aggiornami su ogni cosa che accada mi raccomando Andrew. A stasera.­-
 
Inviai il messaggio e guardai l’ora lo infilai di nuovo nella tasca sbuffando il turno di Camille era finito da un pezzo e io dovevo aspettare che veniva prima di andarmene a casa ma di sicuro come era ritardataria sarei stata fino a notte,guardai per un attimo la porta d’ingresso come mai ci stava mettendo cosi tempo? Lo sapevo che lei non era quasi mai puntuale specialmente in quel periodo Davina mi aveva detto delle cose che avevano dei problemi con la famiglia Originale e che era coinvolta anche Cami,dovevo essere sincera mi dispiaceva per lei avevo scoperto anche delle cose sul suo conto ed non era stata fortunata ma chi lo era? Quando c’era di mezzo le streghe di Esther Mikaelson la fortuna se ne andava a farsi friggere e io lo sapevo bene,mentre ero nell’Altro Lato quel mondo dove io non centravo nulla dove ad un umano non era permesso stare per molti motivi ma io pagavo delle colpe non mie. Le avrei pagate sempre.
Anche se quel mondo stava andando man mano a pezzi sentivo le streghe parlare e confabulare qualcosa volevo sempre dar una mano oppure avvisare una delle mie Doppelganger ma non potevo anche se tra di noi c’era un legame speciale,io semplicemente non riuscivo mi rubava un sacco di energie e di forze ed non potevo perdere i sensi per mesi quando avevo aiutato Katerina a sfuggire da Niklaus avevo consumato parecchie energie perdendo i sensi quei dolori mi prendevano molto della mia forza e quando mi mettevo in contatto con la mia Doppelganger rimanevo a secco. Mi ero risvegliata dopo un anno ero andata subito in panico perché non c’è l’avevo fatta ad aiutarla ma quando la cercai trovandola viva e una vampira mi rilassai almeno in qualcosa c’è l’avevo fatta,ma le streghe di Esther erano imprevedibili e molto potenti per fortuna la maggior parte erano state risucchiate via in modo che erano morte definitivamente ma alcune di sicuro Esther le aveva messe in qualche altro corpo aiutata da Finn,che aspettavano solamente una sua chiamata per andarla ad aiutare.
Erano malvagie quanto a lei e sapevano praticare magia nera quando dissi tutto a Sheila Bennett rimase senza fiato loro erano molto potenti per questo Niklaus aveva preso una strega Bennett per bloccare la tomba di sua madre ma avevano sbagliato a farla risvegliare doveva ucciderla nel momento che l’Altro Lato si stava distruggendo in modo che lei poteva sparire con essa,sospirai rumorosamente sentendo la testa che cominciava a far male mi morsi nervosamente il labbro a breve avrei avuto di nuovo quei dolori e non volevo affatto che li avevo qui nel locale dovevo cercare di rimanere tranquilla come mi stava insegnando Alaric me lo ripetevo ogni volta ma non ci riuscivo mai,respirai profondamente prendendo un sorso d’acqua bevendo piano posai il bicchiere e mi appoggiai sul bancone dietro di me.
Più i minuti passavano e più il dolore diventava sempre più forte.
Feci una smorfia guardando di nuovo l’orario,una volta non potete ritardare dolori no eh? Dissi dentro di me facendo avanti e indietro l’odio nei confronti di quella donna cresceva sempre di più una cosa che avevo imparato da quei mille anni di prigionia era che il dolore si trasformava sempre in odio alimentando una piccola vendetta,facendo in modo che cresceva sempre di più era come quando accendevi un falò prima e piccolo e poi diventa grande. Ed il mio era enorme il fuoco ardeva non volendo nemmeno diminuire la fiamma,tossisco forte portandomi una mano sul ventre cadendo a terra reggendomi al bancone cercando di far ritornare normale il respiro non era tutto reale non stava accadendo di nuovo. Non mi stava uccidendo di nuovo.
Era solo dolore.
Solo dolore. Niente di più.
Ripetevo continuamente quelle parole dentro di me ad un tratto vidi la porta aprirsi e davanti a me compare Camille insieme a Elijah,quando lo vidi spalancai subito gli occhi sorpresa stavano per caso insieme? Cami corse subito in mio aiuto mentre lui era rimasto li senza parole confuso. –Oh mio dio Charlotte! Cosa è successo? Una rapina per caso?- continuò a domandarmi senza fermarsi un minuto trattenni per un attimo il dolore facendo un occhiata d’aiuto a Elijah che comprese subito avvicinandosi verso di noi.
-No.- dissi poi alla fine rialzandomi con il suo aiuto sentendomi le gambe cedere mi mantengo al bancone sorridendo debolmente,che scusa avrei inventato? Ma poi era come se il mio cervello aveva già elaborato la scusa al posto mio senza che io lo sapessi. – Prima di venire sono andata a fare degli analisi.. Sai un controllo di routine e mi sono dimenticata di fare colazione.- mi passai una mano fra i capelli sorridendo imbarazzata mentre il dolore aumentava,sentivo lo sguardo di Elijah addosso come se non credesse nemmeno di una parola di quello che stavo dicendo gli rivolsi uno sguardo veloce e aveva ragione.
-Camille.- disse lui in un tono autoritario e allo stesso tempo gentile la ragazza rimanendo sempre al mio fianco girò lo sguardo verso di lui. -Posso pensarci io a lei so che hai molto lavoro da fare qui al bar. Porto la ragazza in ospedale è troppo pallida credo che gli hanno prelevato troppo sangue.- disse sottolineando l’ultima parola guardandolo meglio notai che era cambiato da quando ci eravamo visti qualcosa in lui aveva lasciato fuori,Cami d’altronde lo guardo con una faccia stranita e fu allora che Elijah sorrise tranquillo dicendo che gli sarebbe stato d’aiuto non capì quella frase ma a quel punto la bionda sospirò annuendo dicendo che non poteva affatto chiudere il locale adesso.
-Ok andate subito. Chiaro Elijah?- disse guardandolo nei occhi e poi guardò me accarezzandomi con dolcezza la spalla sorridendomi. –Puoi stare tranquilla lo conosco è un uomo d’onore non è un maniaco tranquilla.- mi rassicurò e io annui debolmente quando Cami mi lasciò dirigendosi nella cucina dove c’era anche una piccola stanza dove appoggiavamo i nostri effetti personali o che ci potevamo cambiare tranquillamente mi lasciai cadere a terra chiudendo gli occhi per il forte dolore cercavo di non urlare in qualsiasi momento potevano entrare qualche cliente e se mi avessero portato in ospedale. Non ci avrebbero fatto nulla,non potevo spiegare quello che mi stava accadendo perché non era umano.
Ad un tratto due braccia forti mi presero fui invasa subito da un profumo famigliare che ogni volta mi faceva sentire protetta al sicuro ma allo stesso tempo mi faceva sentire a casa apri di scatto gli occhi incontrando subito quelli di Elijah,ci guardammo a lungo ricordando il nostro primo incontro come sembrava simile in quel momento per un attimo dimenticai il dolore fino a quando feci una smorfia e lui con una velocità inumana in pochi secondi mi ritrovai nel retrò del locale mi strinsi di più a lui guardandomi intorno confusa. Lo senti sorridere mentre apriva una portiera di una macchina ma fu allora che lo fermai tenendo strette dalle dita la stoffa della sua giacca lui si girò guardandomi confuso. –Sei ancora convinto che mi hai ucciso tu?- sussurrai con le poche forze che mi rimanevano lo guardai nei occhi mentre man mano la mia vista si stava oscurando appoggiai la testa sulla sua spalla,cadendo di nuovo nel buio.
 
Pov. Elijah
 
-Sei ancora convinto che mi hai ucciso tu?- mi sussurrò con una voce debole e senza forze guardandomi nei occhi quando feci per aprire bocca per dire qualcosa lei crollo sulla mia spalla rimasi confuso ma allo stesso tempo ero preoccupato,la misi subito nel sedile del passeggero mettendole la cintura di sicurezza abbassando un po’ il sedile in modo che fosse comoda.
A velocità di vampiro rientrai in macchina partendo velocemente lontano da New Orleans poi con Niklaus mi sarei inventato qualche scusa,in quei giorni qualcosa in me era cambiato non sapevo se era per quello che mi aveva fatto mia madre oppure perché nella mia vita era entrata Tatia ed sentivo che i ricordi che avevo di lei non erano più li stessi ma ogni volta che provavo a ricordare qualcosa mi ritornarono alla memoria come un disco fermo quando l’avevo uccisa. E la stanza con la porta rossa dove Esther mi disse che aveva seppellito li Tatia e che io pulendo il sangue dal mio viso o dalle mie mani mandavo ogni mia vittima li ed era vero c’erano tutte le persone che avevo ucciso anche al posto di Niklaus ma quando pensavo a lei c’era qualcosa che non mi convinceva del tutto.
Da quando ero tornato a casa Niklaus mi aiutava ogni minuto cercando di farmi superare quello che era successo,sorrisi tra me e me,da quando era nata Hope lui stava diventando un uomo migliore e sapevo che sarebbe successo quella bambina era davvero una speranza per tutti noi ed non avrei permesso a nessuno di rovinare ogni cosa specialmente Niklaus,dovevo ammettere che anche Hayley voleva aiutarmi in qualche modo ma quando si avvicinava a me per dirmi qualcosa scompariva un attimo dopo e io la guardavo confuso nemmeno mio fratello mi voleva dire che le stava capitando ma avevo molto più problemi adesso a cui pensare. Quel periodo con Rebekah e la piccola mi aveva aiutato le avevo raccontato tutto quello che mi era accaduto quando nostra madre era davvero uno sforzo chiamarla con quel nome,mi aveva rinchiuso nel cimitero a ricordare ogni male che ho fatto specialmente alla donna che amavo ma Rebekah era scettica di questa cosa dicendomi che ricordava bene quel periodo quando ci avevano trasformati e dopo Tatia non c’era. L’avevo anche fatta entrare nella mia mente mostrandole tutto quello che ora ricordavo ma era convinta che Esther mi aveva fatto qualcosa davvero di grande ed era per questo che ho colto al volo di allontanare Tatia da New Orleans anche per poche ore,lei era ritornata e voleva vendetta e io volevo sapere che era successo davvero potevamo parlare tranquilli rimanendo da soli senza nessuno che ci poteva controllare.
Almeno io dovevo stare rilassato e tenere a bada il mostro che c’era dentro di me.
 
Guidai per un'altra oretta arrivando finalmente in un piccolo paesino dove c’era un fiume un posto tranquillo dove poter rimanere a pensare per ore o anche adatto per chiacchierare per un bel po’ mi fermai spegnendo la macchina rimanendo seduto guardando dritto davanti a me,mi girai piano guardandola notando che era ancora svenuta mi concentrai e senti il respiro piano insieme al battito del suo cuore che si stava normalizzando sul volto aveva ancora un’espressione di dolore avvicinai lentamente una mano verso il suo viso sfiorandolo appena,i miei occhi cambiarono subito mostrando davvero il mostro che ero non più l’uomo di cui lei si era innamorata secoli prima respirai profondamente cercando di avere controllo ma il nuovo me o meglio il mostro che era sempre stato in me non volle arrendersi senti il profumo del suo sangue.
Deglutisco l’odore era come nel sogno potevo immaginare il sapore nella mia bocca il gusto cosi dolce ma allo stesso tempo speziato,la mia vista si annebbiò e anche i miei pensieri e quel poco di controllo che avevo andarono a farsi fottere quello che in questo preciso istante volevo più al mondo era assaporare di nuovo il suo sangue mordere il suo collo fragile sfiorandole prima con i denti la sua pelle morbida e sensibile,mi bagnai le labbra notando che i miei canini erano già pronti respirai affannosamente sentendo per la prima volta che la cravatta mi stringeva troppo l’allentai leggermente sentendo le mani tremare per la troppa voglia che aveva il vero me. Come se fossi in uno stato di trance mi riavvicinai a lei spostandole delicatamente una ciocca di capelli guardai la vena del suo collo pulsare gliela sfioro con il dito tracciando una linea lunga sento il battito del suo cuore aumentare sempre di più,avvicino le mie labbra sul suo collo sfiorandoglielo delicatamente strinsi forte la mia mano in un pugno sentendo un briciolo di lucidità dentro di me cercai di ritornare sui miei passi e sul mio auto controllo ma non riuscivo lo eliminava tutto i miei desideri la mia voglia era molto più potente di quanto io potessi immaginare.
-Fallo,Elijah.- sussurra la sua voce ancora assonnata ma nello stesso momento era provocatoria che mi istigava molto di quanto potevo immaginare,girò il suo viso verso di me i nostri nasi si sfiorarono aveva ancora gli occhi chiusi. –Mordimi.­- disse sussurrando ancora mentre mi sfiorava le labbra un contatto che mi fece venire in mente tantissimi ricordi la sbatto contro la portiera la bloccai stringendo leggermente le braccia senza farle male la guardai mentre lei riapriva gli occhi guardando il mio volto che era quello di un mostro ma nel suo sguardo non vidi la paura o il timore che da un momento all’altro potevo ucciderla. Di nuovo. Alzò una mano accarezzandomi piano il viso socchiusi gli occhi sentendo che quel briciolo di lucidità era cosi debole che tra un momento all’altro sarebbe sparito,inarcò il collo guardai di nuovo quella vena che mi tentava. –Allora che aspetti?- disse tranquilla strinsi leggermente di più la presa sfiorandole leggermente il collo con i denti lunghi e affilati,passa una mano fra i miei capelli le baciai il collo appoggiai la mia fronte sulla sua spalla sentendomi indeciso tra me controllato di mille anni contro il mostro che viveva dentro di me che ha aspettato secoli prima di poter uscire fuori ma non potevo. Non potevo farle di nuovo questo,mi staccai velocemente da lei uscendo dalla macchina a velocità vampiresca andando lontano verso il fiume respirando l’aria fresca del pomeriggio socchiusi gli occhi rinchiudendo quel mostro.
Dopo qualche minuto senti la portiera della macchina sbattersi piano poi alcuni passi il vento portò il suo profumo senti quel essere dentro di me agitarsi ma combatto con tutte le mie forze per farlo rimanere imprigionato,rimasi li immobile fino a quando lei fu al mio fianco entrambi stavamo in silenzio per un bel po’ nessuno dei due aveva il coraggio di dire una parola di quello che era successo nell’auto ma alla fine riapro gli occhi guardandola di nascosto con la coda dell’occhio mentre osservava la luce del sole che rifletteva nell’acqua fui io a rompere di nuovo quel ghiaccio. –Hai rischiato troppo prima,sai?- dissi ma la mia voce risultò strozzata come se avessi qualcosa bloccato in gola senti il suo sguardo fisso su di me sentendo la rabbia crescermi man mano chiusi di nuovo una mano in un pugno. –Non ho più controllo Tatia.- dissi quasi esplodendo e mi voltai verso di lei. –Non so cosa abbia fatto mia madre ma non voglio ucciderti. Non di nuovo.- aggiunsi l’ultima parola in un sussurro voltando di nuovo il mio viso verso l’orizzonte.
-Sapevo che non mi avresti mai ucciso o morso,Elijah.- disse dopo un po’ appoggiando una mano sul mio braccio quando mi voltai a guardarla notai i suoi occhi da cerbiatta seri mentre osserva i miei che erano stanchi. –Non mi hai ucciso tu secoli fa.- aggiunse sussurrando ed un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto. –In tutti questi mille anni cercavo di capire se tu,Niklaus o perfino la dolce Rebekah eravate coinvolti in quello che tua madre mi ha fatto ed è stata cosi dura e terribile non trovavo nessuna risposta in ciò. Quando ho scoperto che tua madre ti aveva rapito e ho visto quello che ti ha fatto in questi giorni ho pensato molto ed..- fece una pausa mentre io la guardavo ascoltando ogni parola che usciva dalla sua bocca rialzò di nuovo lo sguardo verso di me i nostri occhi si attaccarono come una presa decisi a non staccarsi più. –Ed ho capito che non mi hai ucciso tu-.
Scossi la testa distogliendo il mio sguardo dal suo allontanandomi di pochi passi mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni guardando dritto di fronte a me. –Forse non hai più i tuoi ricordi Tatia o mia madre ha fatto dimenticare anche a te,Esther ne sarebbe capace.- dissi pensando che fosse l’unica soluzione adatta. –Io sono un mostro. Non ho più dei sentimenti e purtroppo non sono più l’uomo di cui tu ti eri innamorata e volevi che diventassi tuo marito e il padre di tuo figlio quel bambino sarà cresciuto senza un padre e nemmeno una madre.- conclusi con una nota di amarezza nella mia voce la vidi sussultare fece parlare ma fu interrotta dalla musica del suo telefonino. –Rispondi.- dissi subito vedendo che annuiva piano.
Si allontanò di qualche passo rispondendo al telefono mi concentrai bene notando che era la voce di Camille che era preoccupata sorrisi abbassando lo sguardo,fu allora che ricordai quel attacco che aveva avuto al bar e poi prima che svenisse fra le mie braccia c’era qualcosa che non tornava riprovai a sforzarmi con la mente cercando quel ricordo che una parte di me sapeva che c’era ma quando lo trovavo e cercavo di entrare mi sbatteva forte con una violenza che mi faceva venire un mal di testa atroce,trucchetto sicuramente di Esther storsi le labbra in una smorfia tra il dolore e la rabbia che avevo dentro di me. Quando senti le raccomandazioni che Camille stava dando a Charlotte sorrisi divertito guardandola con la coda dell’occhio mentre alzava gli occhi al cielo e diceva di “si stai tranquilla” quando riattaccò posando il telefono nella tasca dei jeans guardai di nuovo il fiume come se nulla fosse,anche se non riuscivo a togliermi dalla faccia quel sorriso divertito Tatia ritorno tranquilla verso di me.
-Cos’hai? Un attimo fa eri Mister serietà..- disse confusa mentre mi scrutava dalla testa e i piedi osservandosi anche lei a quel punto scoppiai a ridere di gusto. -E ora ridi?- mi domandò mentre io continuavo si portò una mano fra i capelli pensierosa quando ci arrivò spalancò gli occhi dandomi una leggera “spinta”. –Elijah! Da quando origli le conversazioni telefoniche?!- mi domandò con tono di rimprovero. -Pft. Pensavo che fossi rimasto molto più serio e con i piedi per terra invece no sei diventato peggio di Niklaus e Kol.- disse scuotendo la testa sbuffando facendo l’offesa ma sapevo che era per finta.
-Oh dai Charlotte non fate l’offesa.- dissi cercando di non ridere lei aprì un occhio guardandomi rimanendo seria.-So che non il comportamento adatto per un uomo d’onore come me.. Non credo che lo sia nemmeno per un mostro\assassino..- dissi riflettendo mentre parlavo. –Però.. Non puoi dire che non sia stato divertente..- aggiunsi sorridendo innocentemente alzando le mani in segno di difesa. –E poi non ho detto io: “Charlotte stai attenta è un uomo d’onore ma ha un segreto oscuro promettimi che gli starai alla larga”  se sapesse quello che io e te abbiamo passato e fatto in segreto credo che ne rimarrebbe scioccata.- dissi e a quel punto scoppiai a ridere di nuovo.
Tatia mi guardò mordendosi il labbro inferiore per poi abbassare la testa scuotendola nascondendo un sorriso. –Sei e rimani un vampiro Originale spione lo stesso. Però.. Non posso darti torto.- disse guardandomi nei occhi e vidi una nota di divertimento nei suoi occhi.
-Mi hai dato dello spione?- dissi alzando un sopracciglio e lei annui ritornando seria mi avvicinai a lei a piccoli e lenti passi mentre lei indietreggiava. –Mh signorina Charlotte credo che dovete dare ascolto alla nostra amica in comune,Camille dovreste stare attenta. Potrei diventare molto cattivo e sarebbe un peccato-.
-Non ho paura di lei,signor Mikaelson.- disse fermandosi alzando di più la testa guardandomi in tono di sfida. –So molto bene che voi non mi farete niente e poi ho saputo che avete una bella età quindi..- aggiunse lasciando cadere la frase a metà. Apri leggermente la bocca per poi richiuderla mentre lei mi guardava per poi scoppiare a ridere non riuscendo più a trattenere la risata. –Ora mi stai dando del vecchio?- domandai fermandomi di botto.
-Si.- disse semplicemente sostenendo il mio sguardo con un sorriso divertito mentre rideva ancora non sapevo cosa mi stava accadendo in quel momento,ma mi senti diverso avevo escluso il mostro che ero per davvero e dopo molti secoli sentivo il mio cuore libero ma soprattutto felice da quando tempo non lo ero? Pensavo che con la nascita di Hope poteva esserci un po’ di felicità che per una volta nella nostra vita non sarebbe successo nulla ma mi sbagliavo,ma adesso mi sentivo di nuovo me stesso il vecchio Elijah e ero cambiato sotto molti punti di vista.
-Mh signorina.- dissi avvicinandomi di più verso a lei con un sorriso divertito sul volto. –Sa che non dovete dare mai del vecchio a un vampiro Originale? Potrei vendicarmi proprio in questo preciso momento.- continuai mentre nascosi di nuovo il mio sorriso divertito e il mio tono di voce diventò un po’ minaccioso che lei mi guardò interrogativa guardai velocemente il fiume vicino a noi sapevo che l’acqua non era troppo altra dopo qualche minuto anche lei capì le mie intenzioni sorrisi semplicemente mentre lei iniziava a correre,la inseguo a velocità umana dandole qualche vantaggio era sempre stata veloce nella corsa e sapeva che io questa volta l’avrei presa dopo qualche metro la presi di nuovo fra le mie braccia ritornando dov’eravamo qualche minuto prima e l’hai buttai nell’acqua ridendo prendendo prima di buttarla il suo telefono,cade in acqua e dopo un po’ riemerse guardandomi con uno sguardo da omicida rido di nuovo.
-Elijah sei uno stronzo.- borbotto lei tutta bagnata notai la sua maglietta piuttosto aderente che segnava ogni sua forma la guardai per un po’ e lei se ne accorse. –Voi uomini tutti uguali.- borbotta e io risi ancora più piano dicendole di aspettare mi tolsi la giacca alzando le maniche della camicia l’appoggiai sul cofano della macchina ritornando verso di lei notai una piccola alga che si era incastrata sorrisi scuotendo la testa.
-Ogni volta ti devo liberare da qualcosa..- dissi sorridendo e poi la guardai. –Dimmi come fai a rimanere legata dappertutto per favore non riesco a capirlo.- aggiunsi divertito e lei rise dicendo che non lo sapeva l’aiutai ad alzarsi facendola uscire dall’acqua,quando presi la sua mano era gelata le dissi di aspettare e presi un telo che avevo nel cofano della macchina quando in questi pochi giorni ero stato con Rebekah e Hope mi aveva supplicato di tenere anche io un telo in macchina visto che doveva cambiare di continuo la bambina,mi ero dimenticato di ridarglielo glielo porsi e lei si asciugò tremando per il freddo nel frattempo presi anche la mia giacca notai che si era tolta i jeans e la maglia fradici e cercava qualcosa nelle tasche. –Cerchi per caso questo?- dissi prendendo dalla tasca dei miei pantaloni il suo telefonino quando lo guardò sospirò dal sollievo ma quando fece per prenderlo ma ritiro subito la mano e gli do la mia giacca la vidi arrossire leggermente mentre mi sussurrava un grazie e fu allora che notai delle cicatrici sul suo corpo spalancai leggermente i miei occhi guardando confuso,ricordavo molto bene il corpo di Tatia e non c’erano quelle cicatrice che sembravano delle linee bianche sul grigio anzi,alzai lo sguardo su di lei mentre mi guardava e chiuse velocemente i bottoni della giacca che le stava come un vestitino corto. –Vorrei stare ancora a giocare e a ridere con te come un tempo.- dissi ad un tratto senza distogliere il mio sguardo dal suo. –Ma credo che dobbiamo parlare-.
 
Arrivammo in una specie di caffetteria dove si poteva portare anche via il mangiare Tatia era affamata e non c’era stato il bisogno che me lo dicesse visto che il suo stomaco aveva brontolato sgamando la sua bugia,scesi dalla macchina visto che lei era indecente per colpa mia eppure sentivo una strana gelosia crescere dentro di me come se non volevo che qualcuno la vedesse con solo addosso la mia giacca,ordinai quello che aveva scelto con anche una coca cola erano piuttosto delle schifezze che un piatto caldo ma con quei occhi da cerbiatta non ero riuscito a dire di no.
Dopo una ventina di minuti tornai di nuovo in macchina con la sua cena la osservai in silenzio mentre mangiava tranquilla gustandosi le patatine fritte,ma non potevo non smettere di pensare alle sue cicatrici che aveva sul suo corpo mi stavo rendendo conto da solo che non ero stato io a uccidere Tatia ma Esther.
Come aveva potuto manipolare ogni mio ricordo che avevo con lei?
L’odio nei confronti per quella donna che un tempo chiamavo madre crescevano ogni giorno di più e adesso ancora di più visto quello che mi aveva fatto,Rebekah che sapeva ogni verità mi disse che fu proprio Klaus a un certo senso uccidere nostra madre perché aveva ucciso,Tatia,il nostro primo e grande amore umano e puro. Ma io non riuscivo a ricordare nulla o almeno avevo pochi ricordi che lei non aveva fatto in tempo di manipolarmi ma quelli più fondamentali era spariti dalla mia memoria.
-Allora..- disse ad un tratto Tatia risvegliandomi dai miei pensieri la guardai notando che aveva finito di mangiare ed aveva appoggiato tutto in una busta accanto le sue gambe nude ritornai di nuovo sui suoi occhi. –Credo che sia meglio che ti racconti delle cicatrici e di tutto.- disse seria guardandomi anche lei nei occhi cominciò a raccontarmi di quella notte dicendomi che come al nostro solito e modo di vederci senza che nessuno lo sapesse dei nostri bigliettini nascosti sotto al nostro nascondiglio segreto,ma invece di presentarmi io al mio posto c’era Finn strinsi la mano in un pugno mentre mi raccontava segno per segno delle cicatrici e di cosa gli avevano fatto la mia famiglia,provai a spronare di nuovo la mia mente a qualche mio vero ricordo ma nulla c’era sempre quel blocco.
Quando fini il suo racconto mi guardò aspettando che io dicessi qualcosa visto che per tutto quel momento ero stato in silenzio ascoltando per filo e per segno la sua storia cercando di ricordare ma sapevo che quello che stava dicendo era la verità. –Al nostro primo incontro..- dissi facendo una breve pausa ricordando il nostro dialogo avevo ancora la mente confusa in quel periodo ma quella parte la ricordavo benissimo. –Mi hai detto che mia madre ti aveva rinchiuso nell’Altro Lato come ha fatto? Insomma eri umana e ora in base alla mia lunga vita ho visto e so molte cose ma anche se sei una Doppelganger Petrova tu sei umana.- Dissi portandomi una mano sotto il mento non riuscivo a trovare una risposta di come avesse fatto.
-Semplice.- disse Tatia e io sollevai di nuovo lo sguardo verso il suo che mi guardava. –Qualcuno doveva pagare vi aveva resi vampiri ed in mille anni rinchiusa in quell’inferno ho scoperto un sacco di cose Elijah.- fece una pausa girando lo sguardo verso la luna. –Era magia nera quella molto oscura ho sentito lei sarebbe morta per quello che aveva fatto ha rotto un equilibrio creandovi. Non gli era bastato uccidermi anzi dovrei dire dissanguarmi è il termine più adatto non si era accontenta che io non sarei mai diventata tua moglie,mi ha tolto perfino la pace.- senti la sua voce diventare più triste e tremare le presi la sua mano d’istinto rinchiudendola nella mia.
 
-Lasciami morire.- sussurrò la voce di Tatia deglutendo come se faticasse a parlare. –Ti prego Esther hai preso tutto ciò che volevi no? Lasciami morire.- le supplicò Tatia con uno sguardo di supplica mia madre si avvicinò a lei abbassandosi leggermente.
-Oh no mia cara tu soffrirai per molto tempo.- disse in un tono crudele sorridendo malvagia. –Non ho ancora finito con te non posso morire non adesso e tu mi puoi…..-
 
Tolse subito la mano dalla mia aveva lasciato che io entrassi nella sua mente la guardai con uno sguardo serio e preoccupato notando il suo dolore sul suo viso,cosa gli aveva fatto mia madre?
-Gli umani non hanno il diritto di stare nell’Altro Lato non è il loro posto non so come ha fatto tua madre ma..- Mi guardò di nuovo nei occhi sorridendo tristemente. –Ogni cosa che ha fatto tua madre per quanto lei è potente. Io sto pagando tutto quello che tua madre deve pagare-.
 
“Sto pagando tutto quello che tua madre deve pagare.”
Tatia era al mio fianco mentre la stavo accompagnando a casa mentre guidavo avvolti in un silenzio glaciale non facevo altro che pensare a quello che mi aveva detto nei suoi occhi c’era tristezza ma anche dolore mischiata con la rabbia che provava nei confronti di quella donna sapevo che lei si voleva vendicare adesso di tutto il male che le avevamo fatto o che le aveva fatto non sapevo a chi credere ma sapevo che lei stava dicendo la verità non era mai stata una donna che mentiva o prendeva in giro o illudeva le persone per fargli fare ciò che voleva era qualcosa che ne Katerina ne Elena avevano. Che solo Tatia possedeva.
Ero molto preoccupato ora Niklaus doveva sapere che Tatia era di nuovo in vita e che si voleva vendicare della nostra famiglia o meglio coloro che anche noi stavano ancora combattendo ma come l’avrebbe presa lui appena avrebbe scoperto che il nostro primo amore era ritornata in vita?
Ho sempre saputo che Niklaus aveva un debole per lei che l’amava alla follia,guardai con la coda dell’occhio Tatia e poi ritornai concentrato sulla guida lei lo aveva aiutato molto quando avevamo ufficializzato la nostra unione Tatia si era sempre battuta per Niklaus e lo avevo sempre protetto in modo che nostro padre non gli facesse del male e quello anche io. Anche se non andavano mai a buon fine visto l’odio che mio padre aveva provato per lui non lo capivo questo tipo di odio aveva saputo quando ci avevano trasformato in vampiri che non era suo figlio,ma prima di tutto ciò?
Dopo venti minuti abbondanti arrivai sotto la sua casa e accostai di fronte al portone spegnendo la macchina deciso a dirle che Niklaus doveva sapere tutto entrambi girammo nello stesso momento lo sguardo guardandoci nei occhi potevo sentire il suo cuore accelerare al mio sguardo divenne leggermente nervosa mordendosi il labbro ma interrompi subito quell’instante anche se in cuor mio volevo che durasse sempre ma dovevamo parlare di cose serie non potevo nascondere lei a Niklaus anche perché lui lo avrebbe letto nei miei occhi. –Dovresti dirlo a Niklaus che sei ritornata in vita e anche Rebekah ma purtroppo lei non è a casa in questo periodo.- dissi ricordando che mia sorella era con Hope ci sentivamo ogni giorno al telefono dall’ultima volta che ci eravamo incontrati sapeva di quello che mi aveva fatto Esther ma il tono della sua voce quando mi parlava era sempre preoccupata ogni giorno che la sentivo.
Sentì Tatia sospirare mi girai a guardarla mentre annuiva. –Si ci ho pensato anche io ora che so che tu come anche Niklaus non centrate nulla con la mia morte.- Disse sorridendo per poi girare lo sguardo verso di me. –E’ il momento che ci incontriamo non so cosa ha in mente Esther ma oggi che ho visto lo sguardo di Finn che forse ha intuito che sono io.. Beh ecco.- continuò ma il tono della sua voce era serio in quel momento il suo sorriso scomparse dal suo volto. –Non c’è più tempo si deve agire in fretta quindi.. Potrò passare da voi domani è il mio giorno libero va bene?- mi domandò guardandomi di nuovo nei occhi lasciando la frase a metà.
-Si domani va benone che ne dici se facciamo una cena? Di solito i vampiri che sono in casa escono di sera e potremo stare tranquilli che nessuno sa chi sei ci sarà anche Hayley ma tranquilla ci si può fidare di lei.- dissi ricambiando il suo sguardo notando una nota di gelosia? O almeno credevo che era cosi ma lei annui subito sorridendo nascondendo tutto. –Alle 20.00 ti passo a prendere va bene?-.
-Alle 20 va benissimo allora a domani sera Elijah.- disse sorridendo e si sporse sul sedile lasciando un bacio sulla mia guancia destra girai lo sguardo verso di lei notando che mi guardava divertita. –Grazie del pomeriggio e della cena buonanotte.- mi sorrise di nuovo e poi usci dalla macchina e io rimasi li a guardarla rimanendo senza parole andò verso il portone di casa sua e dopo qualche istante spari continuai a osservare il punto dove qualche minuto fa c’era lei mi riscossi subito dal mio stato di trance rimettendo subito in moto la macchina ripartendo veloce in direzione di casa dovevo avvisare Niklaus e Hayley della cena di domani.
Era possibile che dopo mille anni poteva farmi questo effetto?


- - - - -

Lo so lo so.
Dopo un milioni di anni ho pubblicato il capitolo quando avevo detto che avrei pubblicato presto.. Però 11 pagine circa mi sono fatta perdonare?
Con questo capitolo ci ho lavorato davvero moltissimo in circa quasi tre mesi,Tatia ha pensato moltissimo e si stanno scoprendo nuove cose che adesso la maggior parte sa anche Elijah e come potevano mancare un piccolo flashback in un capitolo? Ahahah.
Avete notato qualcosa di molto diverso in Elijah?
Divertente,libero,senza pensieri e aggiungere anche molto passionale anche se c'era molta tensione sessuale in questo capitolo! 
Ed ammetto che non sono molto brava ma tornando ad Elijah!
Ho deciso di apportare un cambiamento in lui conoscete per caso Saving Hope? Ecco chi lo conosce da oggi in poi l'Elijah di questa Fan Fiction diventerà come il dottore Joel Goran (che io amavo e amo ancora molto),comunque tranquille! Giacca e cravatta non si tolgono anche se potrebbe vestirsi anche un pò più moderno di certo non sarà un donnaiolo però lo vedrete che si divertirà per una volta lui è felice anche se la famiglia sarà sempre al primo posto! 
Quindi alla prossima! 
Passate anche nelle mie altre due storie:


The Originals of blood revenge: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2868496&i=1
Kingdom of vampires: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3070766&i=1


A presto,
Baci e Abbracci.
DenyDF.



 
  
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