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Autore: Greg90_h    20/12/2008    2 recensioni
Questa stroia è un incrocio tra il film Santa Clause e il Canto di Natale di Dikens, dove Harry e Ron, incaricati di portare i doni al posto di Babbo Natale, comprenderanno il senso della più grande verità del mondo: Vedere non è credere, ma credere è vedere! Non so come uscirà ma spero che possa piacervi: Leggete e recensite! PS.: Ho cambiato l'ultimo capitolo perchè nella fretta avevo saltato dei pezzi quindi l'ho ri postato... Leggete e recensite!
Genere: Commedia, Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Babbo Potter e il dono inatteso

 

 

Quella che vi apprestate a leggere NON è una storia normale (come al solito) ma, sarà il natale, sarà… boh mi è venuta questa FF su Harry che deve fare il giro coi doni che in realtà è il lavoro di babbo natale in un incrocio tra il film Santa Clause e il Canto di Natale di Dikens no so come uscirà ma spero che posso piacervi: Recensite please!

 

Sera di vigilia, nel cuore di Londra tutte le case innevate ospitano persone addormentate nei loro letti, i bambini, sicuri che ciò che troveranno sotto l’albero corrisponderà sicuramente ai loro sogni più sfrenati, dormono beatamente avvolti nelle coperte. Tutti dormono in attesa di quello che sarà il giorno più bello dell’anno… o meglio, quasi tutti!

 

Ministero della Magia, reparto Auror. Due persone sono sveglie rintanate nel loro piccolo ufficio a giocare a carte.

«Poker d’assi!» fece uno coi capelli rossi con un cappello con visiera per ripararsi dalla luce aranciata del lampadario sospeso sul tavolo e un sigaro in bocca mentre rivelava le sue carte aprendole a ventaglio sul tavolo.

«Acc! Fregato di nuovo!» fece il moro dall’altra parte della scrivania e tossì per il fumo del sigaro

«Diamine, Ron spegni quell’affare! Ma da quand’è che fumi i sigari?!»

«Ehm da mai – fece Ron spegnendo il sigaro sul tavolo che si fece subito nero – serviva per creare l’atmosfera, no?!» aggiunse ovvio. Harry alzò gli occhi al cielo. Guardò l’orologio al muro: mezzanotte.

«È già mezzanotte! Buon Natale!» fece al rosso.

«Grazie, anche a te» rispose lui mentre raccoglieva le carte dal tavolo.

«Una bella sfortuna che ci sia toccato di fare il turno di guardia proprio la notte di natale eh?» fece Ron

«Veramente se tu non avessi firmato il consenso delle vacanze a TUTTO il personale ora non ci troveremmo qui!» gli fece presente Harry

«Avrei voluto vedere te, al mio posto, mentre tutti ti pressavano da tutte le parti, chi con la scusa di dover tornare a casa almeno per la feste di natale, chi con altro, a dire di no…»

«Si ma intanto ora siamo bloccati qui!»

«Eh, vabbè!». Dopo un po’ il rosso uscì per andare a bagno e lasciò solo il moro-sopravvissuto.

«Ma tu vedi che razza di feste…» disse Harry buttandosi sull’unica sedia dell’ufficio. Di colpo si sentì un rumore dietro la porta… C’era qualcuno la fuori.

«Ron sei tu?». Harry non ebbe risposta.

«Ron dai vieni fuori, non è il momento per scherzi stupidi!» disse veemente memore di quando il primo aprile, l’amico era entrato di soppiatto mascherato e coperto di bolle per spaventarlo (i giorni al ministero sono piuttosto monotoni). Ma Ron o non voleva rispondere o semplicemente non era la fonte del rumore. Harry decise di andare a controllare.

Uscì dall’ufficio ma non vide nessuno. Eppure il rumore l’aveva sentito e di certo non poteva essere qualche dipendente del ministero perché quel genio che si era trovato come socio aveva fatto andare tutti a casa e ora c’erano solo loro lì dentro. Per prudenza stava per chiamare di nuovo il nome di Ron quando qualcosa si mosse vicino a lui.

«Ti ho sentito! C’è qualcuno! Un malintenzionato, o mago oscuro o comunque qualcuno che fa cose poco congeniali allo spirito natalizio!»

«E tu cosa ne sai di cosa è congeniale allo spirito natalizio?!» fece un voce burbera al suo fianco.

«AAAAH!» gridò Harry

«Chi sei?». L’uomo si spostò nel cono di luce proveniente dalla porta dell’ufficio ancora aperta. Harry vide un paio di scarponi neri sormontati da un omone grosso quanto un barile vestito tutto di rosso e una enorme barba bianca…

«Mi riconosci ora?» fece l’uomo

«Sei Albus Silente versione extra-large?!» chiese Harry

«Ma no, razza di scemo! Sono Babbo Natale, no?!». Harry credette di essere rincretinito (fortuna che lui ha solo dei dubbi! NdA) prima di ripetere con voce spezzata

«B-Babbo Natale?»

«Si proprio io, ma come hai fatto ad indovinare?» fece Babbo ironico

«Ma se me l’hai appena detto tu!!!» gli disse harry

«Vabbè ma scherzavo!!!» fece esasperato il barbuto.

«Cosa vuoi a quest’ora?» chiese

«Perché che ora è?»

«Ti si è fermato l’orologio?! È mezzanotte!!!»

«Ah, ma allora non è tardi mi hai preoccupato!!! Io faccio sempre questi orari!»

«Comunque non è che possiamo entrare nel tuo ufficio? Così ti spiego un po’ che cosa devi fare…»

«Ah, perché, dovrei anche fare qualcosa?» disse Harry facendo entrare Babbo Natale nel piccolo buco chiamato ufficio.

«Ma certo, pensi che sennò avrei fatto il viaggio fino a qui per salutarti?! – disse Babbo Natale mentre si sedeva sull’unica sedia disponibile e costringeva harry a rimanere in piedi – Non mi hai manco mandato nessuna letterina quindi non ero neanche obbligato per lavoro a farti visita!!»

«A proposito, com’è che non ti fai più sentire? Da piccolo mi mandavi sempre un sacco di lettere!» disse mogio

«Ehm, bè ecco… – fece Harry a disagio – il fatto è che io… pensavo che non esistevi… sai zio Vernon mi ha detto che eri tutta una montatura commerciale e sembrava così sincero che ci ho creduto…»

«Bah, Vernon non è mai stato molto buono neanche da piccolo, infatti non gli ho mai portato niente. Così impara… solo cha quando pare non ha imparato un piffero…» aggiunse sovrappensiero.

«Però da piccolo io ti ho chiesto un montagna di regali e ogni volta tu li consegnavi a Duddley invece che a me!» aggiunse harry.

«Credo sia stata colpa dei tuoi zii che intercettavano le lettere e le bruciavano. Ovviamente prima leggevano quello che ci scrivevi dentro e poi lo compravano a Duddley, per questo era sempre pieno di roba!!! Tra i suoi desideri e i tuoi era una bela sfida, eh?!»

«Ma alla fine sei tornato qui, perché?» chiese harry

«Ah, già, bè ecco il fatto è che quest’anno non posso fare il mio solito giro coi doni»

«Oh, no!!! James voleva tanto lo Schianta Tu!!!» si lamentò Harry

«Oh non ti preoccupare, lo avrà! Perchè glielo consegnerai tu!»

«Cosa? Io? E perché?!»

«Purtroppo proprio quest’anno io e la befana festeggiamo il nostro trecentocinquantesimo anno di matrimonio e lei mi ha chiesto di passarlo con lei e prendermi un po di ferie dal lavoro… dice che la trascuro per dedicarmi a “quei quattro marmocchi a cui porto i regali”! Valle a capire le donne, perché non riescono mai a capire che il lavoro ha anche la sua importanza?!» fece Babbo Natale.

Puoi togliermi una curiosità?» chiese Harry

«Certo!»

«Ma come diamine hai fatto a sposarti la befana? È una tale befana!!! Scusa se te lo dico…»

«No, no figurati, ne farei volentieri a meno, ma la tradizione dove la mettiamo?! Per tutti io sono sposato con la befana e così l’ho dovuto fare veramente per salvare le apparenze!»

«Non posso nemmeno divorziare – continuò – perché altrimenti poi mi toccherebbe passarle gli alimenti e io sono piuttosto tirchio malgrado il mio lavoro!!! Poi ho tutti gli gnomi che lavorano per me al cui dovrei ridurre lo stipendio per non rimetterci e loro per protesta si ammutinerebbero, un casino insomma!»

«Capisco, proprio un bel problema…» fece Harry meditabondo

«Ma io cosa posso fare? Non ho mai svolto questo lavoro, potrei sbagliare qualcosa…»

«Ma no! Nulla è impossibile per chi ha sconfitto Voldemort!» rispose Babbo Natale con un sorriso quanto una casa.

«Ecco la svantaggio dell’essere famosi…» disse harry a denti stretti

«Ehi hai detto il nome di Voldemort senza paura! Come faccio ormai solo io visto che tutti gli altri abbastanza coraggiosi da farlo sono crepati!»

«Eh, sai com’è, la paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa!»

«Questa è di Hermione…»

«Lo so gliel’ho fregata a lei, te l’ho detto che sono tirchio no?»

«Comunque sia io non posso proprio per tre motivi – puntualizzò Harry – Uno devo restare a fare la guardia al ministero, due no ho idea di quali camini scegliere per dare i regali solo ai bambini buoni e tre non sono abbastanza “robusto” e se qualcuno mi vede capisce subito che non sei tu e tu oltre a fare la figura dal pigro può anche darsi che perdi il lavoro!»

«Per quanto riguarda il primo problema – disse subito Babbo Natale – posso lasciare un paio di gnomi che di certo lavoreranno meglio di te e di quel tipo che al momento è chiuso nel bagno per un attacco di diarrea procuratogli da me in modo da farlo stare lì per tutto il tempo che noi parliamo…»

«Perché?»

«Perché cosa?»

«Perché lui deve stare in bagno mentre noi parliamo?»

«Perché è troppo rimbambito e ora mi rompo a spiegarli le cose cento volte, così ora le dico a te e poi ti lascio il problema di far capire tutto a lui»

«Molto generoso!!!»

«Davvero? E pensa che c’è chi dice che sono…»

«Tirchio, lo so!»

«Bene per quanto riguarda gli altri due problemi ti darò un atlante con tutti i camini del mondo, quelli segnati sono quelli in cui devi calarti per consegnare i regali e in più ti darò la Lista!»

«La lista?» ripetè harry senza capire

«Ma si la Lista! La magica Lista su cui sono segnati tutti i nomi dei bambini buoni! C’è anche la canzone: Controlla la lista, è molto obiettivo, cosi saprai chi è buono o cattivo!!!» disse Babbo Natale saltando in piedi e ballando mentre cantava.

«Oh, my gold!!!» fece harry vedendo la scena

«Ma come farò a fare il giro del mondo per consegnare i regali a tutti i bambini in una sola notte? Mettendo anche che ci sia solo un bambino buono per famiglia. questo porta a un calcolo di 822,6 visite per secondo. Questo significa che, per ogni famiglia con almeno un bambino buono, ho circa un millesimo di secondo per:
trovare parcheggio (cosa questa semplice, dato che la slitta la mollo sul tetto); saltare giù dalla slitta; scendere dal camino; riempire le calze; distribuire il resto dei doni sotto l'albero di Natale; mangiare ciò che i bambini mettono a disposizione per rispettare la tradizione risalire dal camino; saltare sulla slitta; e infine decollare per la successiva destinazione. Come diamine faccio a fare tutto questo casino?!?!

«Fidati – disse Babbo Natale – con la mia magica slitta riuscirai nell’impresa io lo faccio da migliaia di anni e nessuno s’è mai lamentato di una lentezza nelle consegne!»

«Vabbè se lo dici tu… e per la stazza, come la mettiamo?»

«Ah, giusto me ne ero dimenticato» disse e si alzò e lo toccò sulla spalla.

«Ecco da ora inizierai a ingrassare e la barba inizierà a casere folta e tutta bianca. Quando me ne sarò andato di qui e tu avrai iniziato il tuo giro del mondo sarai del tutto uguale a me!»

«Oh… MA CHE SCHIFO!!!!»

«Ehi, cos’hai da dire sul mio look?!» esplose Babbo Natale

«Comunque ci troviamo qui alle otto in punto, se qualche volta non trovi la strada puoi mettere il navigatore satellitare che ho trovato da Euronics»

«E se ho bisogno di te per un qualsiasi motivo?»

«Sapevo che me lo avresti chiesto, se proprio avrai bisogno di me chiama il mio numero privato che troverai sulla rubrica telefonica che è nella slitta e ti risponderò. Anche se preferirei che tu no lo facessi, perché non so se alla befana andrebbe molto a genio che io pensi al lavoro nel giorno del nostro centocinquantesimo» detto questo schioccò le dita e apparvero due piccoli bambini con la porporina sulle guance

«Loro sono Cip e Ciop i miei più fidati gnomi collaboratori, nonché futuri guardiani di questo posto in tua assenza»

«Scusa ma perché non mandi loro in giro per il mondo invece di scomodare noi?!» chiese giustamente Harry

«Perché ho troppa paura di rovinare le loro mani che così piccole e prive di calli riescono a fari molto più lavoro… eppoi che razza di Fanfiction si Harry Potter può essere se mancano i personaggi della saga?!»

«E va bene…» si arrese Harry

«Oh, molto bene, bè allora vado, la befana ormai avrà finito di prepararsi»

«Ah sta in bagno? Scommetto che hai usato tutta la potenza della tua slitta per arrivare fin qui prima che lei uscisse dal bagno…»

«Macchè!!! Sono andato a velocità normale tanto quella  lì ci mette ore!!! Bè ora vado davvero a domani»

«Ok…» disse Harry e uscì dall’ufficio dirigendosi al bagno dove si trovava Ron, con l’impressione che la pancia si fosse già gonfiata un bel po’…

 

 

Ecco postato il primo cap, spero che vi sia piaciuto anche se l’ho scritto un po’ così, allora ci vediamo al prossimo chap! Recensite, please! ps:  si possono iserire immagini  nella ff? Grazie!

 

  
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