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Autore: nuvole_e_popcorn    03/04/2015    1 recensioni
Tutte le volte che lo vedeva, aggirarsi per il Campo, abbaiando ordini a destra e a manca, gli si spezzava il cuore. Era come vedere metà di una persona vagare in cerca dell’altra metà senza posa. Jasper dubitava perfino che dormisse davvero. Quando avevano perso Clarke Griffin avevano perso anche Bellamy Blake, era lì fisicamente, ma c’era ancora qualcosa che vagava nell’aria. Quell’insieme che lui aveva fallito. [BELLARKE!]
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Marcus Kane, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VIII Of confession and decisions 

Si era tagliato la lunghezza della coscia, per fortuna senza recidere l'arteria femorale (al che Clarke tirò un sospiro di sollievo) e, sua madre era già al lavoro per disinfettare la ferita e suturarla. 

“Clarke ho bisogno che tu mantenga la calma” le fece notare, quando si rese conto che le mani, in genere ferme della figlia, tremavano incontrollabilmente. Clarke abbassò lo sguardo sulle proprie mani, strinse i pugni e mordendosi il labbro inferiore annuì vigorosamente. 

Bellamy, che aveva in un primo momento perso conoscenza, si svegliò di colpo con un singhiozzo, tirandosi per metà su, Clarke fu immediatamente accanto a lui, cercando di calmare il suo sguardo frenetico. 

“Bellamy... - cominciò - Bell! Guardami!? Ho bisogno che tu stia calmo, puoi farlo?” i suoi occhi scuri e spaventati si fermarono su quelli della ragazza e Clarke poté vedere passarvi varie emozioni: riconoscimento, paura, decisione. Annuì, porgendole la propria mano, Clarke la afferrò immediatamente. 

“Sono qui, Bell - annunciò, ignorando la madre che sbraitava qualcosa a qualcuno, ma Clarke non volle neanche pensarci - non me ne vado” 

“Non mi abbandoni mai più?” era chiaro che era decisamente confuso, e fragile, Clarke ebbe l'impressione che in quel momento stessero venendo a galla tutte quelle paure che Bellamy si teneva dentro.  

“No, Bell - promise lei - non ti abbandono mai più”  

“L'ultima volta che l'hai fatto pensavo di... - un colpo di tosse gli impedì di parlare - pensavo di...” Clarke gli posò una mano libera sulle labbra. 

“Shh... non ti sforzare... coraggio abbiamo quasi finito” 

“Ma lo devo dire, Clarke” obiettò lui, Clarke lanciò uno sguardo oltre la propria spalla alla madre che stava suturando la ferita e che tentava - Clarke lo sapeva - di non origliare la loro conversazione, ma che comunque non poteva farne a meno.  

“No, Bell - lo rassicurò - non lo devi dire.” 

“Clarke?” 

“Sì?” 

“Perché mi hai mandato a Mount Weather? Poche ore prima era stata chiara che non volevi... - altro colpo di tosse - … perché hai cambiato idea?” 

“Lexa mi aveva detto che l'amore era una debolezza - rispose lei - se volevo tenerti al sicuro avrei dovuto lasciarti andare. Tenerti con me e amarti ti avrebbe soltanto messo in pericolo. E poi comunque mi fidavo di te, sapevo che se qualcuno poteva farcela eri tu” Abby aveva finito e diede a Bellamy degli antidolorifici per calmare il dolore. 

“Deve stare a riposo - disse alla figlia, mentre Bellamy perdeva nuovamente conoscenza - prima di un paio di settimane ancora non potrete partire” Clarke annuì e tornò a guardare il volto di Bellamy e pensò di dargli una lavata. Mentre si curava di ogni minimo particolare del suo viso posò la fronte contro quella del ragazzo. 

“Ti amo” soffiò a pochi centimetri da lui, era incredibile come avesse trovato il coraggio di dirlo solo quando sapeva che lui non l'avrebbe sentita. 

*** 

Ricordava Bellamy dal momento stesso che aveva messo piede sulla Terra. In un primo momento l'aveva apertamente indispettita il fatto che tutti lo seguissero senza che lui dovesse minimamente sforzarsi. Era il leader e sembrava che lo facesse senza fatica. Per di più era apertamente ostile nei suoi confronti e Clarke non capiva perché, poi aveva scoperto quello che aveva fatto a Jaha per proteggere sua sorella e mentalmente aveva cominciato a rispettarlo, anche se aveva agito poi per paura delle conseguenze, aveva capito che era una persona che avrebbe fatto qualunque cosa per le persone che amava. Poi, dopo Finn, aveva trovato nella sua presenza un conforto tale che all'inizio non volle neanche ammetterlo... dopo Wells... le sue parole chiare nella sua testa Clarke non aveva potuto che diventare dipendente da lui. Poi le aveva salvato la vita e Clarke aveva capito che erano un team. Che se c'era Bellamy non importava di Finn, di Wells, di Murphy, degli altri, avrebbero potuto fare qualunque cosa. Non sapeva esattamente quale fosse stato il momento esatto, forse quando si era confidato con lei. Sono un mostro. Lui, lui che si sentiva così mostro non era capace di uccidere a sangue freddo. Atom. Lei, che tutti decantavano, la sua faccia d'angelo, lei era il vero mostro, ma aveva capito che Bellamy comprendeva anche quello. E forse era stato allora, o quando aveva scelto la condotta di Bellamy. Voglio che tu sia il nostro backup.  Invece che ascoltare Finn. Finn lo sa? Aveva automaticamente scelto Bellamy, in quel momento, e sapeva di aver mentito a Finn quando lo aveva ucciso. Non lo amava. Non c'è bisogno che Finn lo sappiaLui aveva annuito. E Bellamy, porta le armi. Ne avremo bisogno 

O ancora quando credeva di averlo ucciso. E poi lo aveva visto entrare a Camp Jaha, sì ferito, ma sulle sue gambe. Non le era neanche passato per la testa Finn, Finn non esisteva. Era suo amico certo, ma la sua perdita l'avrebbe sopportata. No, Bellamy era lì, in carne ed ossa e stava bene.  

*** 

“Clarke” chiamò una voce roca. La ragazza, che era seduta su una delle brande, saltò in piedi. Si era quasi addormentata. E in un battito di ciglia fu di fianco al suo capezzale. 

“Hey... Come ti senti?” 

“Intorpidito e dolorante” rispose lui cercando di mettersi a sedere. Clarke lo spinse indietro con le mani sulle sue spalle. Non era ancora ora di alzarsi. 

“Che diavolo fai?” 

“Cerco di raggiungere te” lo disse come se fosse la cosa più ovvia dell'universo e il cuore di Clarke perse un battito. 

“Ti ho sentita” Clarke sentì il proprio viso andare in fiamme, abbassò lo sguardo e non rispose. Lui le prese il mento con una meno e la costrinse a guardarlo “Anche se ero rintontito ti ho sentita”. 

Clarke guardava ovunque, ma non a lui, doveva uscire da lì. Non voleva essere respinta. Non voleva che lui se ne ricordasse neanche. 

Questa era la sua solita fortuna. “Sta zitto, Bell” 

“Mi piace quando mi chiami Bell - cambiò discorso lui - è intimo” ma aveva deciso di farla morire? A.A.A Ragazza in fiamme qui!? Vorrebbe ti dimenticassi di quanto ha detto. Pensò Clarke.  

“Clarke” credeva si fosse addormentato. Era stato in silenzio per una quindicina di minuti. Era già pronta a tirare un sospiro di sollievo. 

“Hmm?” 

“Porta la tua roba nella mia tenda” 

“Ma che...” 

“Nella mia tenda” 

“Aspetta Bell...ma cosa dici?...” 

“La tua roba nella mia tenda, Principessa - ripeté lui come se stesse parlando con una bambina - non starai più su quella brandina. D'ora in poi stai con me” 

“Ma..” 

“Nella mia tenda” sillabò lui. Ponendo fine alla discussione. 

“MIA” aggiunse, per poi riaddormentarsi. 

Okay. Pensò Clarke. Ne riparleremo domani mattina, hm?  

Fine ottavo capitolo

Nel prossimo capitolo:
“Clarke... - cominciò Octavia - cosa ci fai nella tenda di mio fartello?”  eccola lì. La prima delle infinite domande. Clarke abbassò lo sguardo. Ma perché l'aveva messa in quella situazione? Cosa aveva fatto di male? A sì, si era confessata... ora ricordava...
“Ehm... bella domanda...” balbettò mentre Octavia le riservava un'occhiata scettica.
“Starà con me d'ora in poi” Bellamy, da dietro Octavia entrò nella tenda senza rivolgerle la parola “e no, O, tutto il campo lo saprà lo stesso, ma non lo puoi spifferare in giro”
“Ma quindi state insieme?”
“NO!”
“Si”
“Hey, chi ti ha detto che stiamo assieme?!” esclamò la bionda, rossa in viso.
“Io” rispose Bellamy.
“Ma..”
“Oh senti, smettila Clarke... devo chiedertelo ufficialmente?” domandò lui.


Eccoci qua!!! Che ne dite di questo capitolo??? Coraggio fatemi sapere che ne pensate ci tengo!!! Alla prossima.. un bacio Giu :)

  

 

  
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