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Autore: kidfrost    03/04/2015    1 recensioni
Jane è al settimo anno, è l'unica ragazza della squadra di quidditch di Serpeverde e si è appena cacciata nel più grande casino della sua carriera di cacciatrice.
Jane Blaze, il suo nome suonava così sciocco ogni volta che lo sentiva ripetere a voce alta. Da quando il Cappello Parlante l'aveva chiamata per la prima volta ed aveva poi emesso la sua sentenza. Serpeverde. A tutte le volte in cui la chiamavano solo per cognome, Blaze, come l'incendio, come il fuoco dei suoi capelli sempre disordinati, tanto che ormai, Jane, la chiama solo sua madre. Ma mai le era parso che il suo nome fosse tanto ridicolo tanto quanto la prima volta che a chiamarla così fu il capitano della squadra di quidditch di Grifondoro. Oliver Wood.
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston | Coppie: Draco/Pansy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Jane Blaze, il suo nome suonava così sciocco ogni volta che lo sentiva ripetere a voce alta. Da quando il Cappello Parlante l'aveva chiamata per la prima volta ed aveva poi emesso la sua sentenza. Serpeverde. A tutte le volte in cui la chiamavano solo per cognome, Blaze, come l'incendio, come il fuoco dei suoi capelli sempre disordinati, tanto che ormai, Jane, la chiama solo sua madre. Ma mai le era parso che il suo nome fosse tanto ridicolo tanto quanto la prima volta che a chiamarla così fu il capitano della squadra di quidditch di Grifondoro. Oliver Wood.

-Cosa diavolo ci fai qui? E' il mio posto.-

Jane fece un passo in avanti, avvicinandolo, affondando i piedi sull'erba fresca e verde dei prati di Hogwarts. Non un prato qualunque, quello ad est, abbastanza lontano da non essere scorto se non dalla torre più alta, c'erano massi e qualche albero, ideali come ostacoli da evitare. Ma sopra ogni altra cosa era il suo parco dove si allenava da quasi sette anni.

-Scusami, non avevo visto il cartello.-

Rise Oliver, guardandosi intorno, come a cercarlo. Jane fece scioccare la lingua contro il palato con disappunto. La sua risata era così sciocca e contagiosa. Scosse il capo per scacciare l'eco della sua voce.

-Ora che hai fatto lo sgargiante, puoi anche andartene.-

Fece un altro passo verso di lui. Quand'è che era diventato così alto? A vederlo volare così agilmente si era quasi dimenticata di quanto fosse massiccio, eppure il suo sorriso spensierato cancellava tutto il timore che avrebbe potuto incuterle.

-Perchè non ci alleniamo insieme, Jane? Come ai vecchi tempi.-

-Non chiamarmi così, okay?-

La serpeverde incrociò le braccia al petto, tenendo la scopa fra le mani, la sua Firebolt sudata con i risparmi raccolti dei piccoli lavoretti estivi. Aggrottò le sopracciglia fiammeggianti e lo fissò con le sue iridi nere come la pece.

-Woah, ora capisco perchè fai paura a tutti.-

A tutti, ma evidentemente non a lui, Oliver, che come un fulmine portò un dito sulla sua fronte e spinse lievemente, facendole ciondolare il capo all'indietro sotto la forza di quel buffetto. Jane poteva quasi sentire il fumo uscirle dalle orecchie.

-Andiamo, tu tiri, io paro.-

-Si può sapere chi diavolo sei? Cosa ne hai fatto del vero Oliver che odia i Serpeverde e vorrebbe vedere l'intera squadra affogare nelle docce degli spogliatoi?-

Oliver rise di nuovo, con quella sua risata così profonda che le faceva perdere il respiro per qualche istante. Per un attimo rimase disarmata e le immagini dei ricordi riaffiorarono sovrapponendosi al suo viso di ora che di colpo si fece serissimo.

-Jane, dopo quello che è successo...-

Sollevò la destra e la poggiò sulla spalla della ragazza, era pesante, ma al tempo stesso aveva un tocco gentile e fermo. Incrociò i suoi occhi chiari, grigi al sole dell'alba rosata che stava sorgendo così limpidi e sinceri da non aver dubbi sul perchè fosse un Grifondoro. Il suo sguardo era calmo e tranquillo, esattamente lo stesso sguardo che aveva quando stava per parare una pluffa particolarmente insidiosa.

-Jane... scappa!-

Per un attimo giurò avesse voluto dire altro, ma poi la sua presa si intensificò e la tirò a se, costringendola ad abbassarsi, facendole scudo con il suo corpo mentre qualcosa di orribile passò a pochi centimetri da loro. Jane si sentì come se tutta la felicità del mondo fosse scomparsa, come se non potesse mai più essere felice e per un attimo vide tutto nero. Almeno fino a quando Oliver non le strinse la mano.

-Jane, Jane-

La stava scuotendo? Poteva vedere i suoi occhi osservarla, aveva paura? Per lei? Sbatté le palpebre dalle ciglia ricurve e lo osservò come attraverso un sogno, aveva i contorni indistinti, ma era il suo Oliver, il ragazzino mingherlino che diceva a tutti che un giorno sarebbe diventato un grande giocatore di quidditch e tutti nel quartiere lo prendevano in giro perchè dicevano che solo gli stupidi facevano il portiere. Anche lei lo aveva preso in giro, un sacco di volte e non solo, aveva fatto molto di peggio e lui... l'aveva salvata, oggi come quella volta.

-Jane dobbiamo scappare!-

Il suo ultimo grido la fece riprendere quel tanto che bastava da renderla abbastanza lucida da afferrare la sua Firebolt e montarvi in sella. Spinse i piedi da terra come aveva fatto mille volte e in pochi istanti si ritrovò lontana da lì, l'aria che le scorreva tra i capelli le fece quasi dimenticare della sensazione. Ma c'era una cosa che più di tutte riusciva a non farle perdere la concentrazione, la mano di Oliver che ancora stringeva la sua.

-Wood...-

-Non dire nulla, era un dissennatore, maledetti mostri.-

Digrignò di denti mentre atterravano su una delle torri di Howgarts, Jane non osava guardare dietro di se, ma sapeva che quell'essere se ne era andato, si sentiva meglio ora, anche se ancora sottosopra.

-Wood, la mano.-

Riuscì finalmente a dire Jane ma Oliver la guardò come se non riuscisse a capire e la serpeverde trattenne un sorriso amaro. In lui non c'era più nulla del bambino mingherlino che aveva una cotta per lei, se non lo stesso coraggio ed altruismo. Piegò il capo. Quello era Oliver Wood, capitano della squadra di quidditch di Grifondoro, settimo anno, studente diligente e fidanzato di Maighread Tide.

-Stai bene Jane?-

-Sì, a patto che tu la smetta di chiamarmi così.-

Oliver non sembrò ascoltare oltre il “sì” ma finalmente le lasciò la mano. Anche se, quando lo fece Jane si sentì di colpi di nuovo persa, come se parte della sensazione che i dissennatori avevano messo in lei fosse tornata. Evidentemente Oliver se ne accorse, perchè lasciò andare la sua scopa, che rimase sollevata a mezz'aria, per sorreggerla, portando entrambe le mani sulle sue spalle.

-Tu non stai bene.-

Aveva ragione, si sentiva svenire e non era perchè si era alzata presto.

-Oh ma certo, me l'ha detto mio padre, prendi questo.-

Oliver lasciò una mano dalla sua spalla e recuperò una barretta di cioccolato da una tasca e gliela avvicinò alle labbra dopo averla scartata. Jane non ebbe la forza di rifiutare e prese un morso di cioccolato. Improvvisamente si sentì meglio. Stacco un altro morso dalla barretta che Oliver continuava a tenderle e lo masticò fino a digerirlo.

-Grazie.-

Borbottò alzando lo sguardo, cercando di non apparire troppo cortese con il suo broncio migliore. E poi con tutta la naturalezza del mondo Oliver ripose la barretta di cioccolato nella tasca dalla quale l'aveva presa e la baciò. Successe tutto così improvvisamente che per un attimo Jane rimase quasi più traumatizzata che dal bacio dei dissennatori. Si era avvicinato in un istante, chinandosi su di lei e stampandogli un bacio con le sue labbra screpolate e gli occhi socchiusi. Jane poteva ancora sentire il suo sapore di arancia mischiato al cioccolato delle proprie labbra, doveva aver bevuto una spremuta, fu questo il primo stupido pensiero sensato che riuscì a partorire.

-Ci si vede in giro, Blaze.-

Di nuovo le diede un buffetto con l'indice sulla fronte e poi salì a cavallo della sua scopa e volò via rapido come l'aveva baciata, sparendo oltre la cinta della torre, lasciandola sola con l'eco della sua risata bassa e mille pensieri. Jane crollò seduta a terra, con la testa fra le mani, le dita che affondavano nei capelli ramati e le palpebre sgranate, a fissare il vuoto.

-Merda, sono innamorata di Oliver Wood.-

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Spero vi piaccia! Tanti anni fa avevo pubblicato una storia simile, quando ancora non eistevano fanfiction su Oliver Wood e una ragazza... ora ho visto che ne sono sbucate un po', ma non le ho ancora lette, spero di farlo presto! Fonamentalmente ho ripreso la vecchia storia che avevo preso, chissà se qualcuno se la ricorda ((se sì non fate spoiler su come andrà avanti ahah)). Oliver è la mia cotta della saga, prima e quasi unica, sicuramente uno dei miei personaggi preferiti che non capisco perchè siano stati così poco considerati nel proseguire della storia... Ci penserò io a dargli io un po' di spazio!
Spero di avervi un po' incuriosita a presto c:

   
 
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