03/04/2015
4 recensioniQuesta storia era già stata pubblicata, ma ho dovuto cambiarla per una questione di regolamento. La storia sarà uguale all'altra, cambierà solo il programma televisivo (questo si chiama The Talent Tried e non esiste) e i personaggi che avevo usato che nella realtà già esistono.
Per il resto non cambia nulla, questo capitolo sarà diverso in alcuni punti da quello pubblicato prima, ma vi prego di leggerlo comunque perché non altrimenti non si può seguire il filo logico.
La prima parte del programma è uguale a quello di The Voice, cioè le audizioni. Per chi non sapesse come funzionano lo scrivo qui: i coach ascoltano le esibizioni dei concorrenti concentrando la loro attenzione soltanto sulla loro voce senza vederli, poi possono premere il bottone I WANT YOU se vogliono che entri nella propria squadra. Se più coach, durante l'audizione, si contendono lo stesso candidato, è data a lui stesso la possibilità di scegliere da quale coach farsi seguire; se a premere il pulsante è un solo coach, il concorrente entra automaticamente nella sua squadra; se nessun coach schiaccia il pulsante fino al termine dell'esibizione, il concorrente viene eliminato. Al termine di queste audizioni ciascun coach ha scelto 16 talenti per formare la propria squadra.
Per tutto il resto invece è totalmente diverso, ma si scoprirà andando avanti.
Altre informazioni che mi sento in dovere di dire:
-i giudici inventati da me si chiamano Loredana, papà e figlio rispettivamente Marco e Giovanni, Alessio e Mauro (li conoscerete andando avanti: stile delle loro canzoni, carattere..)
-Mi scuso se ci sarà un po' un linguaggio volgare (mi direte su per il titolo -.-) però questa storia è nata proprio con quella parolaccia e spero non vi dia troppo fastidio (non ce ne saranno mica tante, ad esempio in questo capitolo nessuna).
-Per la protagonista Giulia ho scelto come interprete di viso Kristen Stewart e per il suo futuro ragazzo Luke Hemmings, ma per ora il suo nome nella storia è ancora ignoto.
-In ogni capitolo metterò un'immagine inerente a ciò che è successo, di solito gif.
Mi scuso se ci saranno errori!
Spero di non farvi troppa confusione.
Detto questo...
Buona lettura!
psychologist
Capitolo 1. Sono a The Talent Tried
Tocca a me. Ma sono tranquilla. Mai stata più tranquilla.
No, non è vero. Mi tremano le mani, e vedo gli altri concorrenti dietro di me prepararsi.
Alcuni hanno già cantato, e sono rientrati sorridenti che quasi piangevano di gioia per essere stati presi nel programma. Altri tornano delusi, ma non dai giudici, da se stessi.
Non so perché ho deciso di venire a The Talent Tried. Sognavo di venirci da molto tempo, e mi immaginavo che tutti i coach si girassero ammaliati dalla mia voce. Ma non pensavo di potermi trovare veramente qui.
Il presentatore, un uomo di mezza età ma con lo spirito di un ragazzino, apre la porta della stanza dove sto con la mia migliore amica e la mia famiglia che faranno il tifo per me.
«Vai Giulia, spacca tutto, fagli vedere chi sei» mi dice, accompagnandomi fuori.
Gli sorrido per l’incoraggiamento, ma sinceramente non mi ha calmato per nulla.
Alla fine del corridoio incontriamo una ragazza che mi passa il microfono che dovrò usare.
Lo prendo. E’ pesante, come il mio corpo. Non ho mai cantato su un palco così grande, ma posso farcela, devo farcela. Farò girare uno dei giudici.
Cammino dietro le quinte fino ad uscire allo scoperto. Il palco è vuoto e ci sono solo io.
I giudici stanno giù, di spalle, seduti su una poltrona, ad aspettare che qualcosa li induca a schiacciare il pulsante e girarsi per farmi entrare in The Talent Tried.
Parte la musica, le prime note di “Hey, soul sister”.
E inizio a cantare anche io.
Il cuore mi batte fortissimo, sono quasi al ritornello e nessuno dei giudici si è ancora girato.
«Hey soul sister, ain't that mister mister on the radio, stereo» è partito il ritornello e quando le mie ultime speranze si fanno vane, la poltrona di Loredana e di Marco e Giovanni si girano contemporaneamente.
Esplodo così di gioia che mi viene quasi da sbagliare. I tre giudici mi guardano sorridenti. Vedo Loredana che sventola le braccia a ritmo di musica, Marco a dialogare col figlio che batte le mani insieme a tutto il pubblico.
Già, tutto il pubblico, in un grande palco di Milano. Non mi sembra neanche vero.
Finisco la canzone e tutto scroscia in un applauso. Rido e quasi piango di gioia.
Gli altri due coach, Alessio e Mauro che non si sono girati, lo fanno ora e mi guardano.
Alessio inizia a parlare.
«Dicci come ti chiami, quanti anni hai e da dove vieni»
Classica domanda che mi fa sorridere.
«Mi chiamo Giulia Nieri, ho diciotto anni e sono di Milano»
Altro applauso.
«Giulia, ora parlo a nome mio e forse anche di Mauro.. mi dispiace per non essermi girato, la canzone era bella ma difficile e tu l’hai interpretata benissimo. Il fatto è che il mio team sta per chiudere, sto raggiungendo gli ultimi concorrenti, e questo tipo di voce la posseggo già. Ricordati comunque che se i Marco, Giovanni e Loredana si sono girati, sei in buone mani» spiega Alessio, con un sorriso comprensivo.
«Grazie» sussurro quasi impercettibilmente. Mi viene da piangere, sono davanti a cinque rappresentanti della musica italiana.
«Giulia» mi chiama Loredana. Quanto la stimo quella ragazza. «Tu sei fatta per me, sei una grande, sei bellissima e hai una dote che forse nemmeno io avevo alla tua età»
«Grazie» dico di nuovo.
«Vieni con me, mi sono girata un secondo prima di quei due!» mi urla, mettendo le mani unite come se stesse pregando.
Mi sento un botto lusingata.
«Cara Giulia, come ha detto Loredana tu hai una grande dote e sei molto giovane, per questo hai bisogno di essere aiutata, e io e mio figlio siamo qui per questo» dice Marco. «Ti faremo diventare ciò che vuoi essere. Una cantante»
«Beh, intanto grazie per i complimenti, io non mi aspettavo veramente di trovarmi in questa situazione. Io vi stimo tutti e cinque, e purtroppo la scelta non è semplice» rispondo, torturando le dita col microfono.
Mi trovo in un bivio. Loredana, la cantante che ho sempre ascoltato, che mi piace tantissimo ed è tra le mie preferite. E’ stato lo spunto che ho preso per cantare.
Marco è quello che forse ha più esperienza, le parole attirano, ed è difficile capire con quali dei due devo andare.
Ma poi, seguo il cuore.
«Loredana» il pubblico esplode e lei viene da me, mi abbraccia ed esulta.
La stringo forte, continuando a ringraziarla. Poi vedo anche Giovanni venire verso di me con il cellulare, lo guardo confusa e poi mi dice che vuole fare un selfie.
Mi mette un braccio attorno alle spalle e io gli cingo la vita, sorridendo.
Poi mi saluta, e questo momento è finito.
Mi sento leggera come una farfalla, appena entro nella stanza di prima mi accolgono abbracci calorosi.
«Sei stata bravissima» mi dice la mia migliore amica. «Anche io avrei scelto Loredana.»
Vado nella sala dove ci sono anche tutti gli altri concorrenti. Tanti vengono a complimentarsi, altri restano dove sono, tesi per fare la loro esibizione.
Dopo i saluti, faccio per tornare dov’ero prima, ma non mi accorgo di andare addosso a un ragazzo con la chitarra.
«Scusa!» esclamo.
Lui mi guarda, facendo un sorriso teso.
«Tranquilla»
«Devi fare l’esibizione?» gli chiedo, vedendolo preoccupato.
Annuisce.
«In bocca al lupo»
«Crepi»
No, non è vero. Mi tremano le mani, e vedo gli altri concorrenti dietro di me prepararsi.
Alcuni hanno già cantato, e sono rientrati sorridenti che quasi piangevano di gioia per essere stati presi nel programma. Altri tornano delusi, ma non dai giudici, da se stessi.
Non so perché ho deciso di venire a The Talent Tried. Sognavo di venirci da molto tempo, e mi immaginavo che tutti i coach si girassero ammaliati dalla mia voce. Ma non pensavo di potermi trovare veramente qui.
Il presentatore, un uomo di mezza età ma con lo spirito di un ragazzino, apre la porta della stanza dove sto con la mia migliore amica e la mia famiglia che faranno il tifo per me.
«Vai Giulia, spacca tutto, fagli vedere chi sei» mi dice, accompagnandomi fuori.
Gli sorrido per l’incoraggiamento, ma sinceramente non mi ha calmato per nulla.
Alla fine del corridoio incontriamo una ragazza che mi passa il microfono che dovrò usare.
Lo prendo. E’ pesante, come il mio corpo. Non ho mai cantato su un palco così grande, ma posso farcela, devo farcela. Farò girare uno dei giudici.
Cammino dietro le quinte fino ad uscire allo scoperto. Il palco è vuoto e ci sono solo io.
I giudici stanno giù, di spalle, seduti su una poltrona, ad aspettare che qualcosa li induca a schiacciare il pulsante e girarsi per farmi entrare in The Talent Tried.
Parte la musica, le prime note di “Hey, soul sister”.
E inizio a cantare anche io.
Il cuore mi batte fortissimo, sono quasi al ritornello e nessuno dei giudici si è ancora girato.
«Hey soul sister, ain't that mister mister on the radio, stereo» è partito il ritornello e quando le mie ultime speranze si fanno vane, la poltrona di Loredana e di Marco e Giovanni si girano contemporaneamente.
Esplodo così di gioia che mi viene quasi da sbagliare. I tre giudici mi guardano sorridenti. Vedo Loredana che sventola le braccia a ritmo di musica, Marco a dialogare col figlio che batte le mani insieme a tutto il pubblico.
Già, tutto il pubblico, in un grande palco di Milano. Non mi sembra neanche vero.
Finisco la canzone e tutto scroscia in un applauso. Rido e quasi piango di gioia.
Gli altri due coach, Alessio e Mauro che non si sono girati, lo fanno ora e mi guardano.
Alessio inizia a parlare.
«Dicci come ti chiami, quanti anni hai e da dove vieni»
Classica domanda che mi fa sorridere.
«Mi chiamo Giulia Nieri, ho diciotto anni e sono di Milano»
Altro applauso.
«Giulia, ora parlo a nome mio e forse anche di Mauro.. mi dispiace per non essermi girato, la canzone era bella ma difficile e tu l’hai interpretata benissimo. Il fatto è che il mio team sta per chiudere, sto raggiungendo gli ultimi concorrenti, e questo tipo di voce la posseggo già. Ricordati comunque che se i Marco, Giovanni e Loredana si sono girati, sei in buone mani» spiega Alessio, con un sorriso comprensivo.
«Grazie» sussurro quasi impercettibilmente. Mi viene da piangere, sono davanti a cinque rappresentanti della musica italiana.
«Giulia» mi chiama Loredana. Quanto la stimo quella ragazza. «Tu sei fatta per me, sei una grande, sei bellissima e hai una dote che forse nemmeno io avevo alla tua età»
«Grazie» dico di nuovo.
«Vieni con me, mi sono girata un secondo prima di quei due!» mi urla, mettendo le mani unite come se stesse pregando.
Mi sento un botto lusingata.
«Cara Giulia, come ha detto Loredana tu hai una grande dote e sei molto giovane, per questo hai bisogno di essere aiutata, e io e mio figlio siamo qui per questo» dice Marco. «Ti faremo diventare ciò che vuoi essere. Una cantante»
«Beh, intanto grazie per i complimenti, io non mi aspettavo veramente di trovarmi in questa situazione. Io vi stimo tutti e cinque, e purtroppo la scelta non è semplice» rispondo, torturando le dita col microfono.
Mi trovo in un bivio. Loredana, la cantante che ho sempre ascoltato, che mi piace tantissimo ed è tra le mie preferite. E’ stato lo spunto che ho preso per cantare.
Marco è quello che forse ha più esperienza, le parole attirano, ed è difficile capire con quali dei due devo andare.
Ma poi, seguo il cuore.
«Loredana» il pubblico esplode e lei viene da me, mi abbraccia ed esulta.
La stringo forte, continuando a ringraziarla. Poi vedo anche Giovanni venire verso di me con il cellulare, lo guardo confusa e poi mi dice che vuole fare un selfie.
Mi mette un braccio attorno alle spalle e io gli cingo la vita, sorridendo.
Poi mi saluta, e questo momento è finito.
Mi sento leggera come una farfalla, appena entro nella stanza di prima mi accolgono abbracci calorosi.
«Sei stata bravissima» mi dice la mia migliore amica. «Anche io avrei scelto Loredana.»
Vado nella sala dove ci sono anche tutti gli altri concorrenti. Tanti vengono a complimentarsi, altri restano dove sono, tesi per fare la loro esibizione.
Dopo i saluti, faccio per tornare dov’ero prima, ma non mi accorgo di andare addosso a un ragazzo con la chitarra.
«Scusa!» esclamo.
Lui mi guarda, facendo un sorriso teso.
«Tranquilla»
«Devi fare l’esibizione?» gli chiedo, vedendolo preoccupato.
Annuisce.
«In bocca al lupo»
«Crepi»