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Autore: Nightmare girl    03/04/2015    2 recensioni
Una ragazza dai capelli neri e gli occhi rossi alta come un puffo e una ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri sono le due nuove iscritte all'Accademia Vera Croce e alla scuola preparatoria.
Mephisto e Amaimon sono parte del loro passato, più di quanto pensano le due sorelle.
Le due si ritroveranno a danzare con i due demoni o ad ucciderli?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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~ATTENZIONE. MEGA SPOILER SU DEATH NOTE ALL'INIZIO DEL CAPITOLO~





Appena le prime luci dell'alba illuminarono la stanza, Mephisto svegliò Julie. Era rannicchiata in posizione fetale accanto al suo fianco. Un po' gli dispiaceva svegliarla.
<< Julie-chan... sveglia. Sono le sei. >>
Lei rispose con un mugolio seccato e si girò sull'altro fianco, dando le spalle al viola.
Aspettò cinque minuti, dopo Mephisto spinse Julie giù dal letto.
<< Maledetto bastardo! Stavo facendo un sogno stupendo e tu lo hai interrotto! Ero riuscita a non far morire L e ad uccidere Light! >>
<< Non mi interessa tesorino. E' tardi e io dovrei già essere all'Accademia. >>
<< Tesorino? Non chiamarmi con questi soprannomi da diabete, ti prego. >>
<< Ok, allora ti chiamerò... non morta in decomposizione! >>
<< Va già meglio. >>
Mephisto la prese in braccio e le fece fare una specie di caschè, per poi lasciarle sulle labbra un veloce bacio.
<< Julie... devo dirti una cosa molto importante... ma non ora! Dobbiamo sbrigarci, altrimenti faremo tardi. >>
Lei non rispose. Si lanciò dalle braccia di Mephisto e atterrò con la grazia di un elefante sul pavimento.
Mormorò un "ahi" appena percettibile per l'orecchio umano.
Julie si ricordò che non aveva vestiti. Quelli che aveva addosso erano sporchi e non aveva voglia di chiedere abiti a Mephisto. Prima di tutto le sarebbero stati larghissimi, e lei odiava il rosa, e aveva immaginato il guardaroba del viola pieno di quel colore, rivoltante per la corvina.
<< Mephisto, senti... dovrei vestirmi, ma non ho nulla qui. Posso farmi portare qualcosa da Sophie? >>
<< Certo Julie-chan! Usa pure il mio cellulare! >> Mephisto porse alla ragazza un cellulare rosa.
Lei cercò di evitare il ribrezzo che le metteva quel colore e chiamò la sorella.
Dopo qualche squillo, la rossa rispose.
<< Chi è? >>
<< Sophie... sono Julie con il cellulare di Mephisto. Devi portarmi un cambio. I vestiti che ho sono sporchi. >>
<< Come vuoi! Arrivo subito! >>
Julie diede il cellulare al legittimo proprietario e uscì dall'enorme villa.
Andò verso il cancello, quando fu fermata dal maggiordomo del viola.
Le disse che avrebbe portato lui i suoi vestiti e che poteva tornare dentro.
Lei annuì e silenziosamente tornò nella camera del demone.
<< Mephisto, tra poco verrà Sophie. >>
<< Ok. Ti va di suonare un po'? >>
<< Mh, va bene. Cosa vorresti sentire? >>
<<  Sai suonare qualche opening? >>
<< Guren no Yumiya ti va bene? >>
<< Ovvio! >>
Entrambi si diressero nella stanza dove era sistemata l'arpa e Julie andò al suo posto.
Lei inziò a suonare la sigla, ma non era come l'originale. Era più dolce, come una ninna nanna.
Amava suonare e ora che poteva farlo era al settimo cielo, anche se non lo dava a vedere.
Quando terminò Mephisto la prese in braccio.
<< Sei stata fantastica Julie-chan! >>
<< Grazie Mephisto... ora potresti lasciarmi? Il tuo pinguino mi ha portato i vestiti. >>
Il viola lasciò la ragazza e lei andò nella camera da letto.
Vide una valigia blu notte sul pavimento e capì che sua sorella aveva pensato a fornirla di un cambio per tutta la settimana.
Si accorse della presenza di Mephisto solo dopo aver preso un maglione grigio e un jeans dalla valigia.
<< Senti, io vado in bagno a cambiarmi, tu non rovistare nella mia valigia. >>
Lui annuì e vide la ragazza chiudere a chiave la porta del bagno che comunicava dall'interno con la camera.
Mephisto aprì la valigia e sentì la voce di Julie. << Non troverai nulla di interessante lì dentro. >>
<< Ma io non ho mai ispezionato dei vestiti femminili da così vicino. >>
<< Fidati, apparte un altro maglione, tutto ciò che è lì dentro è maschile. >>
<< Ma non credo che un uomo possa indossare un reggiseno di pizzo... >> appena Mephisto pronunciò quelle parole, Julie corse dal bagno alla valigia. Mephisto aveva in mano uno dei suoi reggiseni e lo stava guardando con molta attenzione.
<< Mephisto! Ridammelo, altrimenti..! >>
<< Atrimenti cosa? Mi butti fuori di casa? Ti ricordo che sei tu l'ospite. >>
<< Mephisto... allora, quello è un reggiseno. Non è maschile e non lo sarà mai. E' mio. Sarebbe una cosa abbastanza personale... >>
Mephisto decise di ignorarla e di concentrare tutta la sua attenzione sull'indumento intimo che aveva tra le mani.
Era troppo elegante per una come lei, probabilmente era un regalo della sorella.
<< Vediamo... quindi, basandomi sulla grandezza del reggiseno, dovresti avere una terza. >>
<< Ora fai anche l'esperto in argomento tette? >>
<< Ovvio. Io devo sapere queste cose. >>
Julie sospirò. Non c'era nulla da fare con lui.
La corvina strappò l'indumento dalle mani del demone e lo rimise nella valigia.
<< Non dovevamo andare all'Accademia? >>
Mephisto la prese nuovamente in braccio e si diresse verso la scuola.
Appena furono arrivati Julie fece per andare verso la sua classe, quando il viola la fermò.
<< Tu vieni con me. Ho già parlato con i tuoi professori riguardo questa settimana. Ho detto loro che sei malata. Ah, e se vuoi andare alla scuola preparatoria ci andrai accompagnata dal sottoscritto. >>
<< Ma oggi sarei stata interrogata in filosofia... >>
<< Non mi interessa. Tu devi seguirmi e stare a stretto contatto con me se non vuoi correre il rischio di morire per mano di Amaimon. >>
Julie rabbrividì. Solo sentire quel nome la spaventava e strinse il mantello del viola come una bambina.
Mephisto sorrise per poi dirigersi in presidenza, dove avrebbe dovuto firmare autorizzazioni e vari documenti del Vaticano.
Appena entrati Julie si diresse verso la console con i joystick rosa. Osservava i videogiochi che possedeva il viola e si stupì nel vedere titoli come "Cooking Mama", "Minecraft", "The last of us" e "Crash Bandicoot". Ma poi scelse "The legend of Zelda, Majora Mask".
Iniziò a giocare, sapendo che rischiava di essere uccisa da Mephisto per il fatto che lui stava lavorando e lei si stava divertendo. Ma questo non successe. Vide il più grande avvicinarsi a lei, cambaire gioco e prendere il secondo joystick.
<< Perchè cazzo l'hai fatto? Ero in un punto importantissimo! >>
<< Ma voglio giocare a questo. E tutto ciò che vedi qui è mio, quindi tu non sei nessuno per impedirmi di farlo. >>
<< Uff... che gioco hai messo? >>
<< GTA 5 >>
Lei non rispose e osservò Mephisto con uno sguardo di sfida. Sarebbe stata una lunga mattinata.

Quando tutti gli studenti se ne andarono, Julie poggiò il joystick sul pavimento e si sdraiò, poggiando la testa sulle gambe del demone. Aveva la sclera leggermente arrossata, e gli occhi le bruciavano. Stava pensando che giocare ai videogames troppo a lungo potesse essere pericoloso per la sua vista.
<< Julie-chan, vuoi andare alla scuola preparatoria? >>
<< Mmh... no. >>
<< Come vuoi nana. >>
<< Non chiamarmi nana! >>
<< Ma lo sei. >>
<< Non è vero. E' il mondo che è troppo alto. >>
Mephisto ghignò per quello scambio di parole e dopo abbassò il busto per poter lasciare un bacio, che di casto non aveva nulla, sulle labbra della corvina.
Lei arrossì e si nascose il volto con un cuscino trovato sul divano.
<< Quando la smetterai di usare i miei cuscini per nascondere quel tuo viso da bambina? >>
<< Mai! E non ho un viso da bambina! >>
<< Ma certo che lo hai. Hai dei grandi occhi. Solo alcuni bambini li hanno così grandi. >>
<< Ah, smettila... >>
Lui tolse il cuscino dal volto della ragazza e le diede un altro bacio.
Julie fece per alzarsi, ma venne bloccata da Mephisto sul divano.
Lei era stesa supina e lui era sopra la più piccola.
<< Mephisto... smettila. Potrebbe entrare qualcuno. >>
<< Ssh... non entrerà nessuno. La porta è chiusa a chiave. >>
Lui poggiò per l'ennesima volta le sue labbra su quelle di Julie e scese, lasciando tracce umide sul collo di lei.
Sentì Julie ansimare e lui lasciò qualche succhiotto sul suo collo. Notando che non lo respingeva, lui diede un morso alla ragazza.
Lei emise un gemito di dolore sentendo i denti del demone contro la sua pelle. Non aveva mai notato che i suoi canini erano molto lunghi e affilati.
Mephisto si preparò nel lasciare un altro succhiotto, ma fu interrotto nel sentire la voce di Yukio fuori dalla porta.
<< Mephisto. Julie è con te? >>
<< Oh... sì! E' proprio qui. Vengo ad aprire la porta. >>
Appena Yukio entrò nella stanza Julie alzò il collo del maglione per nascondere i segni che il viola aveva lasciato sulla sua pelle.
<< Okumura-sensei, c'è qualche problema? >>
<< No per fortuna. Volevo solo sapere se hai intenzione di frequentare la scuola preparatoria durante questa settimana. >>
<< No. Non mi va. Spero non ti dia fastidio questa mia scelta. >>
<< Non preoccuparti Julie-chan. Capisco come puoi sentirti... >> Yukio fece per andarsene, quando si fermò fuori dalla porta.
<< Dimenticavo. Oggi pomeriggio, verso le sedici, i ragazzi avranno un'ora libera e usciranno. Se ti va di vederli, questa sarà la tua occasione buona. >>
Lei si limitò ad annuire all'insegnante e quando Mephisto chiuse nuovamente la porta si alzò dal divano e si aggrappò al demone.
<< Sono le quindici. Ho un'ora per prepararmi. Vedi di prenderti una mezz'ora di libertà da quei documenti e accompagnami dai ragazzi. >>
Il viola sorrise e la prese in braccio. Le diede un bacio sulla punta del naso, per poi lasciarle un altro morso sul collo. << Come desideri Julie-chan. >>

 

Alle sedici in punto Julie e Mephisto erano nel parco che i ragazzi della scuola preparatoria erano soliti frequentare.
Quando arrivarono e videro la corvina corsero come una mandria di bufali verso di lei.
<< Julie-chan! Ci sei mancata! >> disse Rin, seguito dagli altri.
Lei potè notare una lunga coda uscire da sotto la maglietta di Rin e urlò.
<< Cosa... che... perchè hai quella... >>
Mephisto le mise una mano sulla testa per calmarla. << Ha solo fatto scoprire a tutti di essere il figlio di Satana. Nulla di importante. >>
Lei sgranò gli occhi per poi cercare la sua spada, senza trovarla.
<< Ho nascosto la tua spada la scorsa notte. Sapevo che avresti reagito così e ho preso le giuste precauzioni. >>
Rin si allontanò dalla ragazza e si andò a sedere sotto un albero, con uno sguardo triste.
Lei pensò subito che doveva andarsi a scusare con il ragazzo. La sua reazione era stata troppo avventata.
Fu distratta dai suoi pensieri per colpa di Suguro, che la prese in braccio e le lasciò un bacio amichevole sulla guancia destra.
<< Ehy principessina. Mi sei mancata, sai? Vedi di venirci a trovare ogni giorno. >> lei annuì.
Quando Bon la rimise sul prato, lei corse immediatamente verso Rin. Ma non si era accorta di un cambiamento nello sguardo di Mephisto.
 Arrivata dal figlio di Satana, Julie appoggiò una mano sul braccio dell'altro.
<< Scusami se ho reagito in quel modo... ero spaventata. Non ho pensato a niente e- >>
<< Può bastare. Ho capito che sei stata impulsiva. E ti perdono. >> il ragazzo sorrise e la corvina gli porse una mano per potersi alzare.
Lui lo fece e quando tornarono dagli altri, Julie notò che c'erano tutti tranne la sorella.
<< Dov'è Sophie? >>
<< Stà parlando con Okumura-sensei riguardo la vostra piccola disavventura con Amaimon. >> rispose Konekomaru mentre si aggiustava gli occhiali sul ponte del naso.
<< Ok... spero di vederla domani. >>
Mephisto le prese la mano per farle capire che dovevano tornare in presidenza.
Lei capì e salutò gli amici, per poi andarsene.
Quando furono tornati dentro Julie si lanciò sul divano e Mephisto tornò a firmare i numerosi documenti presenti sulla sua scrivania.
Nella stanza ci fu un silenzio tombale, fino a quando Julie decise di parlare.
<< Perchè sei così silenzioso? >>
<< Hai dei rapporti sentimentali con Ryuuji Suguro? >>
<< Cosa?! Assolutamente no! Ho sempre voglia di prenderlo a pugni. >>
<< E allora perchè ti ha chiamata principessina e ti ha dato un bacio? >>
<< Evidentemete gli piaccio, ma io non ricambio assolutamente. >>
Mephisto si alzò dalla poltrona e si mise sopra la corvina.
Lei sussultò nel sentire le labbra di lui sulle sue. Dopo un lungo bacio il viola poggiò le labbra sul collo pieno di segni di Julie.
Osservando da vicino il risultato del suo operato, lasciò un ultimo succhiotto.
<< Tu sei solo mia Julie. Non permetterò a nessun'altro uomo di toccarti. I segni che sto lasciando sulla tua pelle sono come un marchio. Come la mia firma. Mi appartieni. Sono stato chiaro? >>
Si poteva leggere una punta di terrore nei suoi grandi occhi color sangue e il più grande prese il suo silenzio come un sì. Chi tace acconsente, giusto?
<< Ora dovrò pulirti. Quel bacio ti ha sporcata. >>
Lui leccò la sua guancia per poi lasciarle un bacio sullo stesso punto.
<< Preparati. Torniamo a casa. >> disse Mephisto.
Julie si alzò dal divano e uscì dalla presidenza, accanto al demone.
Mentre uscivano dalla scuola, Julie vide un tornado rosso avvicinarsi a lei e al viola.
In pochi secondi si ritrovò tra le braccia della sorella senza capire cosa era successo.
<< Julie-chan! Mi sei mancata così tanto! Dove stai andando? Ti trovi bene con Mephisto? Ti sono mancata? >> la rossa continuò a riempire di domande Julie, come suo solito.
<< Ehm... mi sei mancata molto Sophie. >>
<< Eh? Hai da dire solamente questo? >>
<< Sì... anzi, no. Ho sentito dire che oggi hai parlato con Okumura-sensei. Di che avete parlato? >>
<< Di Amaimon. Ha detto che ha paura che lui possa attaccarci nuovamente. >>
Julie deglutì lentamente. Non avrebbe sopportato di vedere di nuovo il Re demone della terra.
Chiacchierarono per qualche minuto, dopodichè Mephisto prese Julie in braccio, dicendo che dovevano tornare a casa.
Quando se ne andarono, Sophie rimase sola.
Uscì, dirigendosi verso i dormitori, quando sentì un fruscio tra i cespugli.
All'inizio non ci fece caso. Pensò che fosse un gatto randagio.
Appena si stese sul letto, notò la figura di una persona davanti a lei.
Non urlò. Accese la luce e potè notare che era Amaimon.
<< Ehy, Amai-kun! Poco fa stavamo giusto parlando di te con Julie e Mephisto! >>
<< Non... non ti ho spaventata? >>
<< Perchè dovresti spavetarmi? >>
<< Forse perchè ti sto seguendo da due giorni e mi hai trovato nella tua camera... >>
<< Oh, ma noi due siamo amici ormai. Vero Amai-kun? >>
Il verde era stupito. Aveva quasi ucciso sua sorella e lo trattava come un amico.
"Questa ragazza è pazza." pensò.
<< Se ti va, possiamo uscire insieme! Per conoscerci meglio. >> disse la rossa entusiasta.
<< Eh? Quando vorresti uscire? >>
<< Mh... facciamo adesso! Ma prima, devi vestirti in un certo modo. Andiamo a mangiare qualcosa fuori. Aspetta qui. >>
Sophie si fiondò nell'armadio a due ante occupato solo dai suoi vestiti e tirò fuori uno smocking nero.
<< Che cosa ci fa un abito maschile nell'armadio di una donna? >>
<< Io ho tre o quattro smocking... non si sa mai se possano servire! >>
Lo diede al demone dicendo: << Quello è il bagno, questo è il vestito. Vai a cambiarti. >>
Amaimon fece come detto da Sophie in silenzio.
Uscì dal bagno dopo cinque minuti. Non sembrava più lui.
<< Adesso... aggiustiamo questi capelli. >> Sophie prese del gel e abbassò l'enorme ciuffo verde, facendo assumere ad Amaimon un aspetto quasi aristocratico.
La rossa notò che la coda del ragazzo era fuori dai pantaloni.
<< Quella... nascondila sotto i vestiti. E tieni questi. >> lei porse all'altro un paio di guanti neri.
<< Hai delle unghie troppo lunghe, questi le nasconderanno. Ora aspettami qui. >>
Amaimon vide Sophie chiudersi nel bagno.
Nell'attesa, si guardò allo specchio.
Se suo fratello lo avesse visto conciato così, avrebbe fatto fatica a riconoscerlo.
Passata mezz'ora, il demone bussò alla porta del bagno.
<< Sophie-chan, sei morta? >>
<< No! Ora esco! >>
Amaimon si spostò dalla porta e vide la rossa uscire.
Aveva un abito molto elegante, con una gonna larga, bianco. Un paio di tacchi dello stesso colore.
I corti capelli rossi erano raccolti in uno chignon. Aveva ombretto e rossetto rossi.
Sembrava una principessa ottocentesca.
<< Sei bellissima Sophie... >>
<< Grazie Amai-kun! Anche tu sei bello. >> disse arrossendo leggermente. << Allora... andiamo? >> disse porgendogli la mano.
<< Mh, certo. >>
E, mano nella mano, si incamminarono verso il ristorante più chic della città.

 

 

Angolino dell'autrice raccolta dalla strada

Bene bene bene. Ed anche il 4° capitolo di questa... cosa è stato pubblicato! Simona-chan, lo so che mi hai bestemmiato contro in arabo per l'attesa... spero che questo capitolo ti piaccia!
Beh, nulla di particolare da aggiungere. Mephisto fa il possessivo con Julie, Sophie la fashionista e ha cambiato totalmente il look di Amaimon.
E il prossimo capitolo sarà quasi totalmente incentrato su di loro dato che per Julie e Mephisto se ne sono andati due capitoli.
Sì, il ristorante sarà pieno di snob.
Sì, Amaimon farà un paio di figure di merdè.
Al prossimo cappy,

Nightmare girl

  
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