Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Nami93_Calypso    04/04/2015    9 recensioni
Dal testo:
"Lo osservo mentre parla con Robin, quel chirurgo da strapazzo. Non fa null’altro: non si avvicina a lei, nessun contatto fisico, nessuna proposta maliziosa.
Semplicemente parla con lei, conversa, la ascolta, risponde alle sue brillanti osservazioni.
Eppure, nonostante tra loro non ci sia nulla di carnale, tanto basta per farmi impazzire idi gelosia.
Perché lui le sta dando ciò che io non saprò mai darle: affinità intellettuale."
.
A Luna_Oscura
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Trafalgar Law, Zoro\Robin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 
A Luna,
per il sostegno e le attenzioni costanti che mi doni :)




 
Gelosia
 
Sbatto malamente la bottiglia di sakè sul tavolo dopo averne preso una generosa sorsata, senza preoccuparmi troppo che gli altri possano accorgersi del mio gesto.
Con l’unico occhio che ancora ho sano scruto con irritazione dall’altra parte della stanza.
Quel bastardo lo sta facendo apposta, lo so.
E io, mostrandomi così infastidito, non sto facendo altro che dargliela vinta; ma non posso farci nulla, non so controllarmi.
Lo osservo mentre parla con Robin, quel chirurgo da strapazzo. Non fa null’altro: non si avvicina a lei, nessun contatto fisico, nessuna proposta maliziosa.
Semplicemente parla con lei, conversa, la ascolta, risponde alle sue brillanti osservazioni.
Eppure, nonostante tra loro non ci sia nulla di carnale, tanto basta per farmi impazzire idi gelosia.
Perché lui le sta dando ciò che io non saprò mai darle: affinità intellettuale.
Sono sempre stato più concentrato sul mio fisico che sulla mia mente, sui miei scopi che sulla mia cultura.
Robin, invece, è una delle persone più intelligenti che io conosca. E forse è proprio questa diversità, complementarità, ad attirarmi tanto a lei.
Ma forse lei non ha bisogno di uno spadaccino tutto muscoli cosparso di cicatrici che in testa non ha nient’altro se non raggiungere il suo obiettivo e difendere i suoi compagni.
Forse lei è in cerca di qualcuno che condivida le sue stesse passioni e interessi; qualcuno che al mattino legga il giornale insieme a lei, in silenzio, davanti ad una tazza di caffè invece di allenarsi; qualcuno che la sera prima di dormire, seduto sotto le coperte accanto a lei, legga un libro invece di ubriacarsi fino a crollare dal sonno; qualcuno che dimostri tanta intelligenza da saper organizzare e gestire un’alleanza pirata e un assalto ad un imperatore invece che perdersi anche sulla propria nave.
Afferro nuovamente il collo della bottiglia con la speranza di poter annegare tutti questi pensieri.
Con la coda dell’occhio vedo Nami che mi lancia occhiate contrariate. Forse sa cosa mi passa per la mente e non condivide il mio modo di agire ma chissenefrega.
Osservo Robin ridacchiare con la sua solita risata leggera e melodiosa portandosi una mano davanti alla bocca per coprila, quasi temesse di mancare di rispetto a qualcuno. Vedo Law ghignare divertito mentre afferra il bicchiere di rum lanciandole occhiate intense sopra il bordo del bicchiere.
Un bruciore che nulla ha a che vedere con l’alcool mi pervade il petto, ma mai come quando vedo Robin ricambiare l’occhiata con la stessa intensità incatenando i loro sguardi.
Non posso più sopportare questa sceneggiata.
Senza troppe cerimonie mi sollevo di scatto dalla sedia facendola strisciare sul pavimento di legno, producendo così un suono stridente.
Non m’importa se Nami cerca di rimproverarmi con gli occhi, se Sanji mi osserva scuotendo la testa, se Rufy e Chopper mi guardano facendo i musi lunghi, se Franki mi chiede dove sto andando: non rispondo e tiro dritto versa la porta per poter ritirarmi nella mia cabina.
Prima di uscire sul ponte registro appena l’espressione indecifrabile con cui Robin mi guarda e il ghigno sadico dipinto sul volto di Law.
Lo sapevo, lo sta facendo apposta, quel bastardo.
Esco sul manto erboso e arresto la mia marcia spedita, la mani strette a pugno e le braccia tese lungo i fianchi.
Una brezza fredda si solleva dal mare e mi spinge a sollevare gli occhi sul cielo: è una notte senza luna, una luna oscura che i raggi del sole non riescono a raggiungere e illuminare.
Riporto lo sguardo davanti a me e muovo qualche passo verso le camere ma la mia attenzione viene catturata da un bilanciere abbandonato in un angolo. Lo scruto soppesando la possibilità di fare un po’ di allenamento e scaricare la rabbia ma con la mente così impegnata e poco concentrata sarebbe un allenamento totalmente inutile.
Ma non ho nemmeno voglia di andare a dormire.
Mi avvicino al parapetto della Sunny e vi appoggio sopra l’avambraccio rimproverandomi mentalmente di non essermi portato dietro il sakè.
Non so quanti minuti rimango fermo nella stessa posizione ad osservare il mare prima di sentire la porta della cucina aprirsi facendo così uscire gli schiamazzi della ciurma.
Non mi volto nemmeno, non voglio vedere e parlare con nessuno.
Ma poco dopo un profumo di fiori solletica le mie narici e io socchiudo gli occhi trattenendo un sospiro.
-Spadaccino- la voce delicata di Robin raggiunge le mie orecchie. Non vuole richiamare la mia attenzione, chiamarmi, chiedermi qualcosa, vuole solo farmi sapere che lei è qui. Ma io non la degno di una risposta: non saprei cosa dirle, temo che se aprissi bocca direi solo qualcosa che potrebbe far peggiorare la situazione.
Sono sempre stato attratto da lei ma non ci ho mai dato troppo peso. Prima di concedermi qualsiasi distrazione, anche quella di una donna, devo raggiungere il mio scopo.
Non mi ero mai posto il problema che Robin non mi avrebbe aspettato fino ad allora… finchè non è giunto Law sulla nave e, giorno dopo giorno, si è avvicinato inesorabilmente a lei facendo montare dentro di me un’emozione mai provata prima: gelosia.
Una bottiglia compare nel mio campo visivo. È stata lei ad appoggiarla sul parapetto di fronte a me.
-Credevo volessi finirla, di solito lo fai- dice, accostandosi anche lei  alla trave di legno.
La osservo con la coda dell’occhio: ha le gote arrossate dal freddo ma non sembra risentirne.
Passo a scrutare circospetto la bottiglia. Perché me l’ha portata? Cosa l’ha spinta a farlo? Avrebbe potuto farla apparire qui grazie ai suoi poteri e invece si è presa il disturbo di venire fin qui ritirandosi dalla compagnia altrui.
-Cosa vuoi?- le chiedo, con tono più duro di quanto vorrei.
Ma lei sembra non farci caso.
-Solo un po’ di… Silenzio- risponde, marcando particolarmente sull’ultima parola.
Riesco a stento a reprimere un ghigno di trionfo: significa che si è stancata di tutto quel ciarlare del chirurgo.
Porto la bottiglia alle labbra così da poter nascondere la mia smorfia. Lei si volta dall’altra parte ma sono quasi certo di aver visto un sorriso affiorare sul suo volto.
 



Angolo dell'autrice:
Salve a tutti!
Solo a storia conclusa mi sono resa conto che è la prima volta che utilizzo il punto di vista di Zoro... Spero non sia venuto fuori un casino totale!
Luna, ho scritto questa storia per ringraziarti infinitamente per tutte le volte che hai letto e recensito le mie storie, per tutto il sostegno e le chiacchierate (qualcuno ha detto scleri su Soul Eater?! xD). Forse non sai quanto sia appagante per me (e forse anche sconvolgente) sapere che a qualcuno piacciono tanto le mie storie, per me che ho iniziato a scrivere praticamente per gioco e non so se mi merito tante attenzioni...
Perciò grazie! Sei una persona davvero molto gentile e disponibile :)
Spero la storia ti sia piaciuta, ho scelto personaggi e pairing che so che ti piacciono :)
E spero sia piaciuta anche a tutti coloro che hanno letto! :D
Alla prossima!

 
   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Nami93_Calypso