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Autore: LilyanneFlower    21/12/2008    7 recensioni
Edward mi ferma. -Menti, la tua visione parla di leoni. Spiegamelo- Lo osservo qualche secondo. -Non aveva un gran senso, ma un giorno mi spiegherai cosa significa “E così il leone si innamorò dell’agnello”- dico scossa. -Non significa assolutamente niente, Alice- mi dice Edward senza capire. *Forks, i Cullen prima di Bella. Tutto sotto l'occhio attento di Jasper e quello critico e matto di Alice* Spero vi piaccia! Lilyanne.
Genere: Generale, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Waiting and Hoping
 Chapter Six: Partenze e Ritorni.

Scusatemi per l’attesa! Davvero sono stata cattiva a farvi attendere!!!! Eppure eccomi qui con il quinto capitoletto che dedico al mio amoruccio fidanzatino londinese che si chiama Edward xD
I casi della vita. Peccato che non sia un vampiRo :\
Grazie alle quarantadue persone che hanno inserito la mia storia fra le loro preferite*O*
Manca pochissimo al ventiquattro e vi giuro che farò di tutto per scrivere almeno un altro chapter!

Alice Cullen POV

E’ mattina. Tre giorni fa Edward è partito per Denali. Stamattina,come le altre due mattine io e Jasper prendiamo la Volvo di Edward.
Di certo non possiamo sfoggiare un Aston Martin, o l’M3 di Rose.
In macchina regna il silenzio. Jazz è pensieroso, io di un umore tetro.
Parcheggiamo davanti scuola e scendiamo dalla macchina.
Un sussulto non molto lontano da noi, è Bella Swan.
Si aspettava scendesse Edward suppongo. Abbasso lo sguardo e lascio che Jasper cinga le mie spalle con un braccio. Insieme saliamo le scale per entrare a scuola, ma prima mi concedo un’occhiata fugace a Bella.
I suoi occhi sono insoddisfatti, cercano qualcosa, o meglio qualcuno.
Mi fissa. Anche Jasper se ne accorge e la scruta con attenzione, poi distogliamo lo sguardo ed entriamo a scuola.
Sento i passi goffi di Bella, così diversi dai miei leggiadri, avvicinarsi a noi, poi tentennare ed infine fermarsi e girare i tacchi allontanandosi.
Se solo non si fosse arresa, le avrei parlato. Dopotutto nel momento in cui è lei a parlarmi, non ho torto.
Ho promesso ad Edward di non parlarle però. Meglio mantenerla questa promessa.
Io e Jasper entriamo in classe. Biologia. Che noia.
Ci sediamo ed il professor Molina inizia a discutere su qualche essere che probabilmente ignora la nostra esistenza e se ne frega assai di noi. Non seguo, ma fisso la pioggia scorrere sul vetro.
-Che cos’hai?- domanda Jasper in un soffio.
-E’ la lontananza. Mi dispiace di aver combinato questo casino- rispondo mormorando.
-Edward tornerà-
-No- scuoto la testa –Per il momento è deciso a non tornare-
-Lo stai controllando?- chiede Jasper curioso.
Annuisco. –Vorrei tanto che riuscisse a sentire i miei pensieri, credo sia ancora arrabbiato con me-
-No, non lo è-
-Jazz, ho riflettuto un po’ su Bella Swan. Forse è meglio lasciar perdere. Non è il caso diventare sua amica- sussurro pentita.
-Oh beh, certo. Non è una pessima idea, affatto- conviene Jasper.
Inutile dire che me l’aspettavo.
La lezione finisce per fortuna anche se per me i minuti si accavallano lenti. Quando sei triste, il tempo che scorre sembra non farlo mai.
Mi alzo ed esco dalla classe, mano nella mano con Jasper. Le giornate con Edward, la sua compagnia mi mancano un sacco.
L’allegria, l’euforia, i continui scherzi. Mi domando se li rivivremo mai, qui a Forks.
Stanotte aveva deciso di abbandonare la nostra strada, quella vegetariana.
Per fortuna ha rimosso quella decisione. Per un attimo mi ero seriamente preoccupata.
Entro a lezione di Geografia, la più noiosa in assoluto, anche se di recente i vari professori si impegnano sempre di più per renderle noiose le loro lezioni.
Chissà dov’è Edward e cosa sta facendo. Cerco di controllarlo ma la sua decisione non è cambiata. Non si sente pronto.
Chissà Tanya quanto si starà applicando per convincerlo a restare. Del resto si sa, lei è sempre stata attratta da Edward.
Sbuffo sonoramente. Niente da fare. Ho l’impressione che il numero dei Cullen si ridurrà. Carlisle aveva ragione, e forse anche Rosalie.
Mi alzo ed esco dalla classe. Per fortuna è finita.
Ora ho Lingua Francese e poi a casuccia. Chissà Jazz che sta facendo.
Mi siede nell’aula all’ultimo banco. Adoro Francese. Sono sola e nessuno mi disturberà.
La professoressa entra ed inizia a spiegare i verbi in francese. La porta si apre con titubanza.
-Sì?- domanda la professoressa Ment volgendo lo sguardo alla porta.
-Sono Isabella Swan e.. devo frequentare questo corso- risponde una vocina intimorita facendo qualche passo in avanti.
Sgrano gli occhi. Ero così concentrata su Edward che mi ero totalmente dimenticata di Isabella Swan.
-Ah lei è quella nuova- biascica la professoressa Ment. –C’è un posto all’ultimo banco. La signorina Alice Cullen non ha un compagno, giusto? Per il momento badi solo a rimettersi in pari con il programma, dopo la lezione le farò vedere qualcosa che deve ripetere-
Bella Swan si dirige ciondolante vicino a me e si siede. Mi fissa tremando quasi. L’esperienza con mio fratello non deve essere stata il massimo.
Credo che abbia paura di noi Cullen. Ma chi non ne ha? E soprattutto chi è che non ha torto ad averla?
Apre il libro e sfoglia le pagine senza sapere dove andare. Badando a non toccare le sue mani le prendo la pagina.
-Grazie- sussurra mentre le sue guance si imporporano.
La sua voce è davvero minuta. Deve essere terrorizzata.
-Prego- rispondo di rimando e sorrido.
Il mio sorriso non sembra averla rincuorata perché ha ancora un’espressione impaurita. Edward deve averla traumatizzata!
-Il mio nome è Bella Swan- dice a bassissima voce.
Sorrido voltandomi verso di lei. Ora la posso osservare da vicino. Il naso piccolo e all’insù ed i lineamenti un po’ spigolosi.
Le labbra rosee e sottili contratte duramente in quello che dovrebbe essere un amichevole sorriso ma appare più come l’espressione di una condannata a morte. Gli occhi guizzano sul mio volto, cercando una somiglianza con Edward e non riescono a trovarla.
-Tu sei Alice Cullen, giusto?- chiede tentennando.
Annuisco. Mi ricordo di non respirare. Se il suo odore ha fatto impazzire Edward, perché non dovrebbe fare impazzire me?
Scosto impercettibilmente la sedia di qualche millimetro e torno a seguire la lezione. Pur non respirando il suo odore è piuttosto forte ed ho promesso ad Edward di non parlarle.
Riporta gli occhi sul libro ma è annoiata, proprio quanto me.
-Dovresti essere attenta, il francese non è semplice come sembra- sorrido.
Lei mi guarda stupefatta. Si starà chiedendo se sono stata io a parlare.
-Oh ma io lo conosco già. Je m’appelle Bella Swan- ridacchia divertita. –Anche tu dovresti seguire-
-No davvero, lo conosco già anche io. Ho vissuto in Francia quando ero piccola- replico allegra.
E’ un odore sopportabile.
-Sei di origine francese?- domanda curiosa.
Scuoto la testa. –No, i miei genitori amavano la Francia-
In realtà il Francia c’è un paesino molto piovoso che è sempre piaciuto ad Esme.
Annuisce.
Gli occhi della professoressa Ment guizzano sul nostro banco.
-Signorina Swan, gradirei vedere i suoi appunti- dice arcigna.
Le passo il mio quaderno e lei sbiancando lo prende.
La professoressa Ment si avvicina al nostro banco e Bella la fissa sconvolta.
Bella dà il quaderno alla professoressa Ment senza sapere cosa aspettarsi.
-Oh, noto che ha preso appunti in effetti- borbotta la professoressa Ment posando il quaderno sul banco.
–E lei signorina Cullen?-
Sorrido porgendole una pila di fogli. –O beh, lodevole, Cullen. Lodevole-
Ritorna alla cattedra con l’intenzione di non calcolarci più.
-Fa sempre così con i nuovi arrivati- sorriso facendole l’occhiolino.
-Come hai fatto?- domanda Bella sconvolta. –Tu non avevi alcun appunto, prima-
-No, li avevo!- ridacchio. La campanella suona. Meglio fuggire prima che si insospettisca. –Ora vado! Jasper, il mio ragazzo mi aspetta. A dopo!-
Corro fuori dalla classe. Caspita è sveglia quella ragazza! Non è di certo una “Bella Addormentata”.
Jasper mi aspetta già. –Non dovresti parlare con Bella Swan-
-Mi si è presentata. Cosa dovevo fare? Sputarle in un occhio?- chiedo a bocca aperta.
-No, hai ragione però… Edward non ne sarebbe contento- replica Jasper.
Lo bacio a fior di labbra e sorrido –Eddai Jazz. È capitato oggi non capiterà più-
Scappiamo veloci dalla scuola. Ci infiliamo in macchina. Oggi guido io. Bella Swan sale nel Chevy parcheggiato affianco alla nostra macchina. Si volta nella mia direzione ed accenna un sorriso. Le mie labbra si piegano in un sorriso veloce e schizzo fuori dal parcheggio. Forse Jasper aveva ragione, non è stata una scelta saggia.


Jasper Hale POV


A volte non capisco Alice. Perché agisce così avventatamente? Cosa le frulla per la testa? Dopo tutto ciò che è successo con Edward qualche giorno fa, parla con Bella Swan? Entriamo in casa. Momentaneamente è deserta. Esme è fuori a caccia con Emmett e Rosalie è all’ospedale con Carlisle. Discuteranno probabilmente di Alice, di Edward, di Bella Swan.
-Vuoi cacciare?- domanda Alice stringendo la mia mano. Annuisco.
-Andiamo lontano però?- propongo in un sorriso.
Annuisce.
-Seattle?- chiede Alice allegra.
-Ottima idea-
Stringendoci per mano corriamo via da Forks. Ogni tanto ci piace farlo. Correre per le foreste mano nella mano e scappare via per cibarci, per parlare, ridere e scherzare.
Il verde di Forks sparisce sotto i nostri piedi ed iniziano le rocce delle foreste di Seattle. Alice canta una canzone uscita di recente con voce soave ed alterna alla corsa passi di danza e giravolte in cui coinvolge anche me. Pur di star con lei ho imparato a ballare.
Poi improvvisamente si ferma. –Ehi lo senti anche tu? Un forte odore di puma-
-Sono due- la correggo.
-Uno per me, uno per te- aggiunge e ridacchia e trascinandomi per mano ci avventiamo sulle prede. Amiamo cacciare insieme perché ci sentiamo in sintonia.
I puma sono il cibo preferito di Edward ma anche di Alice. Io preferisco i leoni ma non se ne trovano qui.
Finito il nostro cibo, Alice si stende sul sentiero ormai non più frequentato. Per gli umani è davvero difficile da percorrere. Il terreno scosceso, popolato da animali selvatici. Le piante fitte e la fitta nebbia. No, siamo tranquilli qui.
La pelle di Alice sta perdendo la luce che assumiamo quando il sole ci colpisce. Seattle è più soleggiata di Forks.
Sospira guardando il cielo.
-E’ il crepuscolo- sorrido posando le mie labbra sulle sue.
-Ti amo- risponde di rimango e baciandomi delicatamente.
Le mani di Alice scivolano divertite sulle mie guance e spingono il suo viso verso il mio. Le accarezzo i capelli sempre troppo scompigliati.
Lei mi tira a sé e ride mentre mi bacia. La fisso quasi incantato mentre ride. I suoi occhi sono socchiusi e le sopracciglia disegnano espressioni buffe. Le labbra si aprono in un sorriso che non può fare a meno di coinvolgermi. Mi tira giù sull’erba e sale a cavalcioni su di me.
-Ti amo anche io- dico con voce roca. Lei mi tira su per la camicia e mi bacia appassionatamente.
Ed è un rincorrersi di mani, fianchi, piedi nudi, labbra avide e occhi curiosi, avidi di piacere e di amore, cuori che non battono più ma che sembrano farlo all’impazzata. Mani intrecciate, occhi incollati e labbra che si cercano con giocosità e divertimento.
Stesa al mio fianco mi guarda. Forse sono minuti che lo fa, o ore. Ma io non mi stanco, le accarezzo i capelli e sorrido baciandole la fronte.
La sua pelle bianca e fredda inizia a splendere.
-E’ l’alba, amore mio- sussurra al mio orecchio con voce dolce.
-Vogliamo tornare a Forks?- domando quasi dispiaciuto.
-Non è necessario. Oggi sarebbe una giornata come tante a scuola-
Sorrido beandomi del calore del suo corpo perfetto che si stringe al mio.
Sorride anche lei. La amo, semplicemente la amo.
Ed è una pace immensa, e so che nulla può mai cambiare i nostri giorni.
Il suo corpo si irrigidisce e nuda ed allarmata si alza.
-Rivestiti. Torniamo a Forks- annuncia seria.
-Perché?- chiedo allibito.
-Edward ha cambiato decisione. Sta per tornare!- esclama euforica.
Sorrido alzandomi e rivestendomi insieme a lei. Corriamo verso Forks con grinta ed allegria. Edward che mi ha sempre capito, Edward che si è sempre preso cura di Alice quando non potevo aiutarla io.
Arrivati dinanzi alla casa, Alice si precipita dentro. –Esme! Carlisle! Rosalie! Emmett!-
-Signorina, dove sei stata? Sei sparita!- esclama Esme con tono severo vedendola entrare.
Rido. Quei suoi modi di mamma non le passeranno mai.
-Esme! Edward sta per tornare! Ha deciso di tornare!- trilla felice.
-Ti ha chiamato?- domanda
Rosalie scendendo le scale.
-No, l’ho visto- risponde Alice allegra.
-Allora stai sicura che ha deciso di rimanere lì- replica Rosalie arcigna.
-Rose!- la rimprovera Esme e lo sguardo ammonitore di Carlisle la fissa.

Alice Cullen POV


-Ho deciso di tornare-
-Saprai affrontare quell’odore?-
A parlare è una vampira alta di una bellezza sconvolgente e sensuale.
-Sì, Tanya. Ora parto, grazie di tutto-
-Chiamo Carlisle?- domanda la vampira dispiaciuta.
-No, ci penserò io-
-Salutami Alice. E comunque io credo abbia ragione-
-Ragione su cosa?- domanda Edward curioso.
-Su questa ragazza. Tu non odi solo il suo sangue, odi lei perché non puoi averla-
-Sciocchezze. Alla prossima, Tanya-
-Addio, Edward-
E’ questa la visione che ho avuto. Sono ancora allibita dalle parole di Tanya.
Squilla il telefono e mi fiondo a rispondere.
-Carlisle?-
-Edward! Allora dove sei? Sei già sulla strada?- domando euforica.
La voce di Edward e la sua risata cristallina.
-Sono a qualche minuto da casa. Preparatevi in fretta, andiamo a scuola-
Sorrido contenta ed abbasso il ricevitore.
-Jazz, Emmett, Rosalie, preparatevi che oggi si va a scuola- sorrido soddisfatta.
-Era Edward?- domanda Esme apprensiva.
-Oh sì!- rispondo felice.-Era proprio lui!-
Lo sguardo di Rosalie si fa duro. –Ah capisco-
Sorrido. –Dai non te la prendere-
-Touchè- replica in un sorriso non amichevole ma di sicuro non minaccioso.
Il suono di un clacson ci fa voltare tutti.
Usciamo di casa e lo troviamo fuori dalla macchina appoggiato allo sportello. –Allora andiamo o no a scuola? Non vorrete mica fare tardi?-
Rido e corro ad abbracciarlo. Anzi mi arrampico letteralmente sulle sue spalle e lo stringo con energia.
-Oh quanto ci sei mancato- urla Esme correndo anche lei ad abbracciarlo.
-Sono le sette e mezza. Ci conviene andare a scuola, anche perché devo giustificare la mia assenza di questi giorni- sorride Edward abbracciando tutti.
Io e Jasper annuiamo e saliamo in macchina.
-Ehi fratellino! È un piacere rivederti- sorride Emmett stringendogli la mano.
Rosalie lo abbraccia visibilmente felice. –Vi raggiungiamo fra poco a scuola-
Edward annuisce ed entra in macchina.
-Allora come ve la siete cavata a guidare la mia Volvo?- domanda ilare.


Tadaaan. Edward is back!
Toru85: ho eliminato il periodo che Ed è fuori perché davvero era deprimente.xD ma spero vi piaccia lo stesso^^
RockAngelz: Alice che presta ascolto a qualcuno?!?! Ma dove si è mai vistoXD Uhaua
Deb: gRazie mollissimo!
Goten: mah spero sia così perché è proprio sull’introspezione dei due personaggi che baso la storia^^
elita
,: non so davvero!ultimamente ripensandoci…beh sono sicurissima di voler arrivare all’inizio di New Moon…i giorni in cui Jazz è via con Alice..ne vorrei parlare. Non so! Dipende anche da come si evolverà la cosa e dal tempo-___-
sam89: spero di non deludere le aspettative di nobody :O

Ah piccola notizia lettriciiiii!!!! Ma voi avete capito che la mia cara zietta abita nello stesso quartiere della zia di Robert PattinSon
K? Quasi mi pento di tornare nel “Bel PaeSe”… vorrei trascorrere il natale dalla mia zia…così poi corteggio la zia di Patt e arrivo a luiXD … si ed il mio amore mi ammazza-.-“ uHAuahauaHau UN bacio  a tutti*_*
Inizio ad affezionarmi a voi:*


  
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