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Autore: _brittanaisotp_    04/04/2015    3 recensioni
Santana Lopez ha 19 anni,i suoi genitori si sono separati e lei vive con la madre.
Cosa succederà quando Eric,il 'fidanzato' di sua mamma,e sua figlia Brittany andranno a vivere a casa loro? Tra le due ragazze ci sarà odio o amore?
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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Eccomi per un nuovo capitolo,è molto più lungo degli altri due e credo vi piacerà un sacco. 
Grazie per tutti quelli che recensiscono o si limitano solamente a leggere la storia,siete fantastici.
Buona lettura!





 

Senti bussare estremamente forte,a causa del volume alto,alla porta.

Non hai alcuna intenzione di aprirla,non vuoi parlare con nessuno.

I battiti continuano incessantemente nonostante hai urlato più volte ,a chiunque ci fosse lì dietro, di andarsene.

Alla fine non ce la fai più e ti alzi.

"Chi cavolo è?" domandi incazzata prima di aprirla.

"Scusami ma la musica è troppo alta e non riesco a studiare,uh bella stanza!" 

La vedi sul ciglio della porta,vedi Brittany per la prima volta,per la prima volta la guardi negli occhi. Hai quasi un colpo al cuore. Ti domandi per quale cavolo di motivo non le stai gridando contro o non l'hai ancora cacciata,ti limiti solamente a fissarla e questa cosa ti preoccupa.

"Allora,hai deciso di rompere i timpani a tutti?" 

Che faccia tosta che ha però.

Ti rendi conto di averla fatta parlare troppo,e non ti sei nemmeno accorta che è entrata nella TUA stanza.

Sta cercando di abbassare il volume dello stereo,ma è troppo imbranata per riuscirci.

Ti sembra quasi impacciatamente dolce.

Dio cos'hai che non va?

"Nessuno ti ha detto di entrare comunque!" le dici chiaramente mentre spegni quell'affare.

 

"Senti so benissimo che sei incazzata,neanche io sono saltata di gioia quando mio padre mi ha detto che saremmo venuti a vivere qui,ma per la prima volta dopo la morte di mia mamma l'ho visto davvero felice e io per la sua felicità farei qualsiasi cosa,anche andare a vivere in una casa sconosciuta,con gente sconosciuta. Gli ho promesso che avrei fatto amicizia con te ma evidentemente questa cosa non è possibile,mi odi ed anche io ti odio, le voci girano in questo quartiere e dio solo sa quanto vorrei evitare di venire in quella scuola,sapere che sei la più popolare insieme a quella tua amica,Quinnie o come cavolo si chiama, non mi ha fatto piacere, ma ti ricordo che sto facendo tutto questo per mio padre, perchè lo amo, non dovremmo per forza diventare amiche, ci limiteremo a vivere in casa insieme, e ad andare a scuola insieme se è questo che vuoi, ci sono abituata a gente come te. Detto questo me ne torno nella mia stanza a studiare. Buona giornata Santana!" senti la porta della tua camera sbattere leggermente.


Resti immobile, non te l'aspettavi, non hai avuto il coraggio e la forza di rispondere.

Odi davvero quella ragazza, non sai proprio come farai ad andare avanti con lei in casa.

Sarà una convivenza difficile.


Resti tutto il pomeriggio nella tua stanza a studiare,per un paio d'ore ti riposi parlando al telefono con Quinn,spiegandole quanto vorresti cacciare via da casa tua quella bambinetta.

Non scendi per la cena, non credi di poter cenare con Brittany davanti, potresti picchiarla nel bel mezzo del pasto.

"Santana,dai scendi,è pronto!"

"Mamma,non ho fame!" urli per farti sentire. Davvero ti è passata la fame,comunque non è la prima volta che non ceni quindi tua madre non da molto peso alla cosa.

Cerchi di non pensare a niente,così decidi di accendere la tv. In realtà non ne hai molta voglia, vorresti solo uscire da questa casa e andare a divertirti, non puoi farlo, domani hai scuola. Non sembrerebbe ma ci tieni al rendimento scolastico, non vuoi essere bocciata, soprattutto l'ultimo anno. Trovi un programma abbastanza interessante, per lo meno ti tiene compagnia, sono ancora le 21 e tu hai gia sonno, ultimamente hai sempre sonno. Chiudi gli occhi e chissà per quale cavolo di motivo ti ritrovi davanti il viso della tua sorellastra. Li riapri immediatamente, non vuoi vederla anche nei tuoi sogni, già dovrai sopportarla quasi tutto il giorno. 

Ti addormenti,non prima di aver spento la tv, ignara di quello che andrai a sognare.



"Buongiorno Santana!" 

Quella voce, dio non vuoi sentire quella voce di prima mattina, non bastava averla sognata, ora dovevi trovartela anche davanti,ed erano solamente le 7 e 30.

"Buongiorno un cavolo." esordisci trascinandoti verso il bagno. Ci rimani dentro per ben 20 minuti, non vuoi rivederla nuovamente. Decidi di scendere verso la cucina,farti un panino al volo e recarti verso l'ingresso per uscire di casa.

"Ciao mamma,io vado!" urli per farti sentire.

"Aspetta, aspetta." vedi tua mamma scendere dalle scale correndo con dietro Brittany.

Non vorrà mica che voi due andiate a scuola insieme? 

"Andate insieme!" aggiunge tua madre come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Dio lo sapevi.

"Non c'è problema Pan, posso andare anche da sola." la senti dire.

Beh forse ha capito come stanno le cose, forse ha capito che non vuoi averla tra i piedi.

"Non ti preoccupare Brittany, a Santana farà di certo piacere fare la strada insieme a te." tua mamma ti fulmina con lo sguardo e tu non puoi fare altro che annuire.

Vedi nascere un piccolo sorriso sul viso della tua sorellastra.

La devi smettere di chiamarla così, dovresti trovarle un soprannome, per il momento comunque non te ne viene nessuno.

Ti passa di fianco per uscire, odora di shampoo ai frutti di bosco, ha un buon profumo. Ti domandi perchè diamine stai prendendo nota di come profuma e perchè cavolo ora sei diventata leggermente rossa. Che problemi hai?

Fate il tragitto fino a scuola in silenzio, nessuna delle due ha intenzione di aprire bocca. 

Arrivate nel giardino dell'edificio e vedi Quinn avvicinarsi verso di te seguita da quello scemo del suo ragazzo.

"Ciao Q.,ciao Sam." li saluti, dimenticandoti per un momento della ragazza al tuo fianco.

"Santana, finalmente in anticipo!" esclama la tua migliore amica sorpresa. 

"E tu sei?" vedi Sam avvicinarsi a Brittany. Ti eri scordata di lei.

"Sono Brittany,la sorellastra di Santana,piacere!" allunga la mano verso Sam,che sta sorridendo troppo per i tuoi gusti. 

Non vuoi che facciano amicizia con lei o te la ritroverai sempre tra i piedi.

"Io sono Quinn." 

"Si, lo so chi sei."

"Santana ti ha parlato di me?" le chiede meravigliata.

"No, le voci girano però." 

"Beh Santana deve averti detto che non sempre le voci che girano nel quartiere sono vere?" Quinn ti rivolge uno dei suoi soliti sguardi interrogativi.

"Io e Santana non parliamo, scusatemi, dovrei andare, è stato bello conoscervi." la vedi correre verso l'entrata. Va a sbattere contro uno dei giocatori di futball, David Karofsky, il bullo della scuola.

Sei un pò preoccupata a dire il vero. 

"Sparisci mostriciattolo!" le urla lui contro spingendola di poco.

Lui se ne frega del sesso, chiunque avesse intralciato il suo percorso o gli avesse dato fastidio, apparentemente se fosse stato maschio o femmina, gli avrebbe fatto del male, non sempre fisicamente però, diciamo che gli insulti erano il suo forte ed è un tutto dire visto che tu sei una che ci sa parecchio fare con gli insulti. Comunque quel ragazzo non ti piace, non sei mai arrivata alle mani tu, lui esagera estremamente.

Nonostante questo però alcuni in quella scuola avevano paura di te, ma la cosa non ti dava molto fastidio.


Le ore di lezione stranamente passano velocemente. Esci da quell'inferno per avvicinarti alla mensa. 

Ti siedi tra Quinn e Puck, al tavolo dei 'popolari' come lo chiamano qui a scuola.

Ti guardi intorno alla ricerca di qualcuno anche se non sai bene chi.

"E' lì!" ti dice Quinn indicando Brittany in un tavolo in fondo. Sta mangiando con quegli sfigati del glee club. Non puoi crederci.

"Di chi state parlando?" si intromette Puck mentre tu continui a fissarla, ti meravigli ogni volta che ti soffermi a guardarla, credi di non aver mai visto un sorriso così bello. 

Ti maledici immediatamente distogliendo lo sguardo e rivolgendoti a Puck.

"Della mia sorellastra,Brittany, sta seduta con quelli del glee club!" 

"Ah la biondina? Frequenta il corso di matematica insieme a me e Sam!" ti sorride facendo l'occhiolino a Sam.

"Eh già,è davvero bella." gli risponde Sam tranquillamente.

Ti giri verso Quinn, dovrebbe avercela a morte con lui dopo quella affermazione eppure la vedi tranquilla che fissa quel tavolo giù in fondo.

"Chi stai guardando?" la distrai.

"Emh cosa? No,niente,cioè nessuno." 

E' sempre più strana,ogni giorno che passa.

Vedi avvicinarsi al vostro tavolo Rachel, quella sfigata di una nana "Salve hobbit!" la saluti per poi dare il cinque a Puck. 

"Ciao Santana,Quinn.." rivolge lo sguardo alla tua migliore amica e se ne va,seguita dagli altri suoi amici. Anche Brittany la segue, senza neanche girarsi minimamente verso di te.

Non deve aver notato che c'eri, o forse si? Sei incazzata con lei in questo momento e non ne sai nemmeno il motivo.


Poco più tardi ti ritrovi da sola vicino al tuo armadietto per prendere alcuni libri da riportare a casa.

"Ehi." non è possibile,è ovunque.

"Eeehi." mandi gli occhi all'indietro continuando a fare ciò che stavi facendo.

"Volevo chiederti una cosa!" ti giri nella sua direzione.

"Cosa?" dal tuo tono dovrebbe capire che non hai alcuna voglia di parlare con lei.

"Quel Dave Karofsky,è un tipo pericoloso?" ti chiede preoccupata e con gentilezza.

"Perchè me lo chiedi?" 

"Perchè poco fa per sbaglio le ho rovesiato il suo piatto di insalata addosso e ha detto che all'uscita me l'avrebbe fatta pagare,non ho capito però se vuole picchiarmi o se gli devo ripagare l'insalata." la vedi abbastanza confusa.

Ora sta confondendo anche te.

Davvero ha detto una cosa del genere? 

"Senti che ne so io, ora che esci vedrai che succede." chiudi l'armadietto e te ne vai lasciandola col dubbio. 

Ti senti superiore,ti esce quasi un sorrisetto malefico.

All'istante ti blocchi e metti in moto il cervello.

Non può farle del male o tua madre se la prenderà con te.

Sei preoccupata di quello che potrebbe dire tua madre o sei preoccupata per lei? Per Brittany? Non sai rispondere a questa domanda.

Vedi Dave scherzare con dei suoi amici. Decidi di avvicinarti a loro,non hai paura, quel bullo conta quanto te in quella scuola.

"Senti pallone gonfiato, ti avverto, se torcerai un solo capello a Brittany, ti farò cacciare dalla scuola e sai perfettamente che mio padre è amico del preside Figgins, non ci penserò due volte a raccontargli tutto. Quindi se devi punirla, al massimo ti concedo la granita,niente di più." sorridi compiaciuta perchè sai che farà esattamente quello che dici tu.



"Non preoccuparti Britt,è un rito, tutti i membri del glee club sono stati colpiti da una granita. All'inizio brucia ma poi ti ci abituerai." 

Vedi Brittany insieme al ragazzo gay del glee,Kurt, ti sembra che si chiami. 

E' cosparsa di granita ovunque, ti scappa da ridere ma cerchi di controllarti, non riesci a credere che sia entrata in quel club di sfigati, non vuoi una sfigata in casa.

Vedi Dave avvicinarsi a te "sei contenta? ho fatto quello che mi hai detto tu!" ti fa l'occhiolino e rientra nell'edificio.

Ti giri verso Brittany, ti sta guardando, è delusa, lo vedi dalla sua espressione, deve aver sentito quello che ha detto Karofsky. 

Vedere quel suo sguardo ti fa stare male, ma lei non sa che se non fosse stato per te David le avrebbe fatto seriamente del male, dovrebbe ringraziarti.

Ti avvicini lentamente ma la vedi allontanarsi verso l'uscita, ti sta evitando,è evidente.

"Io lo so che se non era per te,Dave le avrebbe fatto dal male, ma lei no, non lo sa, quindi faresti meglio a parlarle e a spiegarle come stanno le cose." senti una voce al quanto effemminata alla tua destra.

"Già." dici solamente. Ha ragione. 

Da quando prendi in considerazione ciò che ti dice un componente del glee club? 

Esci dal giardino della scuola abbastanza velocemente ma non la vedi da nessuna parte.

Ti rassegni, alla fine cosa cavolo te ne importa? 


Arrivata a casa sali di sopra,tua madre ed Eric sono a lavoro, vedi la porta della camera di Brittany leggermente socchiusa.

Decidi di bussare ma nessuno risponde.

Mandi al diavolo le buone maniere ed entri. Vedi la tua sorellastra distesa sul letto a pancia in giù. Sta piangendo ed ha ancora pezzi di granita sparsi per i capelli. Ti viene un colpo al cuore a vederla piangere e sentirla singhiozzare, vorresti fare qualcosa per farla smettere, davvero. 

"Brittany, posso?" le chiedi. 

Oh cavolo ma quella è casa tua, perchè le stai chiedendo se puoi entrare? Entri e basta.

"Va via Santana!" ti urla tra i singhiozzi. 

"E' casa mia, non me ne vado." rispondi tu sedendoti di fianco a lei. "devo dirti una cosa!" le dici educatamente. 

Si gira verso la tua direzione posando lo sguardo su di te. Ha gli occhi rossi,pieni di lacrime e le labbra screpolate. Deve aversele morsicate, come fai tu quando piangi.

"David è il bullo della scuola, se la prende con tutti sia maschi che femmine, quando qualcuno gli intralcia il passaggio o per sbaglio, come è successo a te, le rovescia qualcosa a dosso, viene alle mani, è stato sospeso un sacco di volte per questo motivo. Non ti ha menato perchè gliel'ho chiesto io, si è limitato a buttarti una granita addosso, io stessa ne ho ricevute un sacco il mio primo anno, proprio da lui, poi sono diventata popolare e le cose sono cambiate. Quindi dovresti ringraziarmi perchè se non era per me a quest'ora avevi diverse ferite e lividi invece che una semplice granita sparsa tra i capelli. Si può bruciare ma non è niente in confronto al sangue fidati!" detto questo ti alzi dal letto ma senti la sua mano bloccarti. Ti irrigidisci al suo tocco. Hai un formicolio in quella zona del corpo,quasi ti viene da svenire. 

"Aspetta!" ti dice alzandosi anche lei. Ora è abbastanza vicina a te e puoi notare per la prima volta delle piccole lentiggini che le circondano il naso, la rendono ancora più bella se questo è mai possibile. I suoi occhi azzurri ti catturano, ti perdi in quel mare e inconsciantemente ti mordi il labbro inferiore.

Come se ti fossi accorta di quello che hai appena fatto e pensato indietreggi, creando più spazio fra di voi. 

"Io non potevo saperlo,scusami." ti dice amareggiata guardando in basso. Ha ancora la mano sul tuo polso e ora sta guardando proprio in quella direzione.

Nonostante tu conosca migliaia di parole ora non te ne viene in mente neanche una,ti limiti a guardarla e a respirare. 

Con un pò di forza cerchi di parlare,ma ciò che vorresti davvero fare in questo momento è quello di scappare e rifugiarti in camera tua, perchè ti stanno succedendo delle cose ed hai paura. Ma le tua gambe non funzionano,sono impiantate a terra e sembrano non volersi spostare.

"Non ti preoccupare, so che non potevi saperlo." 

Da quando sei così gentile con lei? 

Anzi da quando sei così gentile con qualcuno?

"Grazie." ti dice solamente. Ripone lo sguardo su di te e ti sorride. Dio odi quel sorriso è così..così bello. 

La vedi avvicinarsi pericolosamente, sempre col sorriso. Poggia le sue labbra sulla tua gancia. "grazie davvero,nessuno ha mai fatto una cosa così per me." sussurra vicina al tuo collo. Senti la tua pelle bruciare al calore delle sue parole. Di nuovo inspiri il suo profumo, è così buono e inebriante, ti si impregna addosso, ti entra dentro e non ti incavoli anzi, vorresti che si avvicinasse più spesso a te in quel modo. La tua guancia è leggermente umida, e tu ti senti così incapace di fare qualsiasi cosa. Decidi di sorriderle, anche se il realtà è il tuo cervello che ha deciso per te. Ti senti inerme. Si allontana da te, quasi ti manca il calore del suo corpo vicino al tuo. 

"Ora scusami, vado a farmi una doccia." esclama mentre la vedi avvicinarsi ad uno dei suoi cassetti e prendere della roba. Scruti di sfuggita un piccolo reggiseno imbottito caderle dalle mani. Deglutisci a fatica. Non sai perchè ti senti così,ma devi uscire da quella stanza. 

Questa volta riesci a spostare le gambe facendole entrare in funzione ed esci senza dire niente. Entri velocemente nella tua stanza e chiudi la porta alle tue spalle. 

Sospiri faticosamente, portandoti una mano sul petto. Senti il cuore battere velocemente dentro di te. 

Hai ancora la guancia calda. Con le mani te la pulisci, spaventata. Non sai cosa sia successo là dentro, ma non vuoi che si ripeta. Non ne hai alcuna intenzione.

Eppure per la prima volta in vita tua hai provato cose di cui non conoscevi neanche l'esistenza. 











 

  
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