Ecco ciò che accadde a Andy e Natalie nei giorni seguenti alla visione della videocassetta.
Primo giorno: Scale e facce deformate
Il
giorno dopo, il primo, Andy si
svegliò presto. Non si ricordava cosa avrebbe subito chi
avesse guardato la
videocassetta. Fece colazione con lo sguardo perso nel vuoto.
-
Stai ancora dormendo? – chiese
suo padre vedendolo in quello stato.
Andy
scosse la testa.
-
Sono sovrappensiero. – rispose.
-Eh,
l’amore, caro Andy. –
sospirò il padre.
Si
sedette di fronte a lui.
-
Appena hai finito scendi di
sotto. Dobbiamo riverniciare la parte sopra l’apertura del
garage. – gli
annunciò.
Il
ragazzo fu contento di ciò.
Recentemente aveva passato poco tempo con il padre, e i lavori manuali
gli
piacevano. Finì di bere il latte, si cambiò e
scese nel garage. Le tinture
erano già pronte, dovevano solo disporre i fogli di giornale
per non far
gocciolare la vernice sul cemento. Andy uscì, portandosene
dietro un po’.
-
Accidenti, mi sono scordato la
scala. – esclamò il padre.
Il
ragazzo guardò alla sua
sinistra.
-
Papà, la scala è qui fuori. –
disse.
Il
padre uscì.
-
Quale scala? - .
-
Lì, papà. Quella scala rossa. –
indicò il ragazzo.
-
Figliolo, ti senti bene? –
chiese suo padre, sempre più sorpreso.
Si
ricordò poi delle visioni di
chi aveva guardato la cassetta.
Andy non insistette oltre. Suo padre
non
poteva vederla.
Chiunque avrebbe guardato la
videocassetta, avrebbe visto una scala rossa.
Natalie
si stava dirigendo dalla
fotografa. Doveva fare delle fototessere per il rinnovo della carta
d’identità.
Una volta arrivata, si accomodò nello studio.
-
Stupenda come sempre. – disse
la signora Randall, che conosceva Natalie da quando era piccola.
-
Mi servirebbero delle
fototessere. – chiese la ragazza.
La
donna prese la fotocamera e ne
fece quattro. Quando andò a vederle, spalancò gli
occhi.
-
Dobbiamo rifarle. - annunciò.
-
Perché? - .
-
La tua faccia
è deformata…ma
non capisco perché. Fino a ieri funzionava. –
spiegò la signora Randall.
Natalie
ebbe un tuffo al cuore.
-
Devo andare. – disse di fretta
e furia.
-
Ma le foto…? – domandò la
donna.
-
Un giorno le spiegherò, signora
Randall. - .
Forse.
Pensò la ragazza.
Raccolse
la sua borsa ed uscì
dallo studio.
Chi
avrebbe guardato la
videocassetta, nelle foto avrebbe avuto il volto sfocato e deformato.
Secondo giorno: Mosca e sangue
Andy
e Natalie si incontrarono il
giorno successivo, rivelandosi ciò che era successo a
vicenda.
-
Oggi cosa dovrebbe capitarci? –
chiese Andy.
-
Non lo so, Andy. Non me lo
ricordo. Ho anche reso le cassette a Lucas. – rispose la
ragazza.
-
Andiamo a noleggiare il primo
film. – propose il ragazzo. – Lì forse
troveremo qualche risposta. - .
Così
i due uscirono, noleggiarono
il film ed andarono a vederlo a casa di Natalie. Si posizionarono nella
sua
camera, fecero partire il film ed avanzarono nelle scene fino a quelle
delle
visioni di Rachel. Videro la scena in cui la giornalista estraeva una
mosca
dallo schermo di un televisore. Provarono anche loro, e videro che,
mettendo in
pausa il filmato, la
mosca continuava a muoversi. Provarono a prenderla, e ci
riuscirono. Una volta estratta la mosca, però,
i loro nasi cominciarono a
sanguinare. Corsero in bagno per fermare il flusso.
Chiunque
avrebbe visto la
videocassetta, sarebbe stato in grado di estrarre la mosca dal video.
Terzo giorno: Larve e millepiedi
-
Andiamo a Newport dai nonni. Ti
ho lasciato il pranzo vicino ai fornelli. – salutò
la madre di Andy.
-
Ok, salutateli da parte mia. –
rispose il figlio, disteso sul letto.
Era
tornato barcollante e bianco
cadaverico dall’incontro con Natalie, il giorno prima, per il
troppo sangue
perso. La madre lo aveva chiuso in camera per sicurezza. Nonostante
ciò, appena
i genitori uscirono di casa, Andy cominciò a vagare per
l’appartamento. Quel
silenzio era inquietante. Resistette qualche ora, poi chiamò
Natalie, sperando
fosse libera. La ragazza aveva un esame tra due giorni, ed era sopra i
libri da
poco dopo l’alba. Fortunatamente arrivò
l’ora di pranzo. Si diresse in cucina,
apparecchiò la tavola e mise il piatto al suo posto.
Alzò
il coperchio, e vide che la
carne lasciatagli dalla madre era
piena di larve.
Urlò
di spavento, e lanciò il
cibo fuori dalla finestra, per la gioia di cani randagi e topi.
La
madre non poteva avergli servito
carne avariata.
Ancora
una volta, pensò ad un
effetto della videocassetta.
- Ehi, studiosa! – la salutò il padre. Natalie sorrise, e si mise a tavola.
– Due esami e la laurea sarà mia! – gioì.
– Polpettone in arrivo! – annunciò la madre.
L’odore
del cibo si espanse
per tutta la stanza, stuzzicando le papille gustative dei presenti.
Fece
in tempo ad addentare la
prima polpetta, quando iniziò ad avere dei conati di vomito,
non causati dal
cibo.
Si
chiuse in bagno, ed appena
chiuse la porta, un
millepiedi nero lungo qualche metro uscì dalla sua bocca.
Chiunque
avrebbe visto la
videocassetta, avrebbe trovato larve, ed un millepiedi sarebbe uscito
dalla sua
bocca.
Quarto giorno: Acqua
Andy
si mosse ad uscire dalla
doccia. Per un momento, gli era parso di aver visto Samara dietro il
vetro. Si
asciugò in fretta, si vestì ed andò in
camera.
Quando
fu davanti alla porta,
però, notò che il pavimento era bagnato.
Mancavano
ancora tre giorni.
Samara non poteva essere così in anticipo.
Aprì
la porta.
Un
flusso d’acqua, partente dalla
finestra, pioveva sulla parete della camera dal giovane. Pioggia che si muoveva
orizzontalmente, sfidando qualsiasi legge fisica. Andy
prese acqua dalla pozza
che si era formata sulla parete, lasciandola ricadere.
Mise
una mano sul muro.
Samara
gli afferrò il braccio.
Andy
ritrasse l’arto urlando.
La
pozza ed il flusso d’acqua
sparirono.
Chiunque
avrebbe visto la
videocassetta, avrebbe visto una pioggia orizzontale.
Quinto giorno: Apparizioni
Natalie
era appena entrata in
aula. Era stata chiamata per dare l’esame.
-
Bene, signorina Johnson. E’ un
piacere rivederti. – gli disse la professoressa di medicina.
– Forza, caviamoci
questo dente e abbiamo quasi finito. - .
La
ragazza si sedette, ed iniziò
a rispondere alle domande. Fece discorsi fluidi, interrompendosi poche
volte. I
professori erano contentissimi di questo.
Alla
fine, la professoressa fece
una domanda.
-
Un ultimo quesito, signorina
Johnson. – disse.
Natalie
era pronta per il rush
finale.
-
Se una bambina cade in
un
pozzo, quanto può sopravvivere e per cosa muore?
- .
La
ragazza vide Samara sorridere
beffarda dietro l’insegnante.
-
Sette giorni. Si muore
per la
fame e la consunzione. - .
-
Esatto, signorina Johnson. Per
me è un 30. Puoi andare. Complimenti. – la
congedò l’insegnante.
Natalie
prese la sua borsa ed
uscì dall’aula, sperando di non vedere
più la bambina.
Chiunque avrebbe visto la
videocassetta, avrebbe visto Samara apparire e scomparire durante il
giorno.
Il
giorno seguente, il sesto, i due vennero
invitati a fare una cavalcata con degli amici, ma sapendo che chiunque
avrebbe
visto la videocassetta avrebbe ucciso dei cavalli, restarono in casa.
Il settimo giorno era alle porte.