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Autore: tabula rasa elettrificata    04/04/2015    1 recensioni
Una raccolta di piccole dichiarazioni d'amore. Confessioni mai fatte racchiuse per molto tempo, troppo tempo in cartelle dimenticate da dio nel mio computer. Alcune hanno senso, altre no.
Quando scocca la mezzanotte mi trasformo in una languida fanciulla innamorata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Encore et encore.


 
Quando le delucidazioni notturne prendono vita.

Nei miei sogni ti ho toccato mille volte. Disegno il contorno del tuo viso sulla parete accanto al mio letto e ti tramuti in carne; mi sorridi nell'unico modo che so riconoscere e ti regalo uno dei miei sorrisi più belli. E, passando i pollici sulle mie labbra, li prendi e te li intaschi con un'aria beffarda che non ti ho mai visto addosso ma mi piace troppo dipingerti in volto.
Nei miei sogni parliamo di tutto e di niente, esaliamo respiri e sussurriamo risate, mi scrivi sul braccio piccole frasi sgrammaticate e ci ridacchi su.

Nei miei sogni porti sempre lo stesso sapore che al risveglio non ricordo più. Con gli occhi spalancati diretti al soffitto, tasto titubante le lenzuola e lo spazio vicino a me dove poco prima ti avevo guardato. Boccheggio leccandomi il palato, richiamando il gusto saggiato; quasi potessi ritrovarlo nascosto tra i denti.

La giornata si trascina con me che cerco pezzi di te negli angoli bui di questa casa che non sentirò mai mia. Sotto la doccia carezzo l'incavo tra la testa e il collo ed una scossa mi percuote, ti sento li ma non ci sei. Scompari sotto i vestiti, soffocato dagli odori della cucina, dal detersivo per il bagno, nascosto tra i rumori della vita quotidiana, il rubinetto che gocciola, i passi pesanti di qualcuno sulle scale, tra i suoni confusi fuori dalla finestra, fuori in quel mondo che ancora non mi appartiene. Quasi ti dimentico, presa dal turbinio ordinario delle cose solite, fino al scendere del sole. Mi getto pesantemente sul letto, oppressa da una stanchezza immotivata e mi basta chiudere gli occhi per ritrovarti vicino a me, vestito degli unici abiti che conosco.


E allora diamoci di nuovo appuntamento alla stessa ora, nello stesso posto, nella linea di mezzo tra la notte e il giorno.
  
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