Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Rain e Ren    21/12/2008    1 recensioni
Una Yuki sedicenne da troppo tempo.
Un Zero ormai al limite, che sta per trasformarsi in una bestia assetata di sangue priva di ragione.
Un Kaname messo alle strette dal Consiglio.
Una Night Class che per la prima volta scopre cosa sia davvero il Consiglio e a cosa miri.
Una Shizuka diversa da come era stata descritta, dall’assassina senza scrupoli.
E una famiglia…leggendaria…che torna a lottare…
Ed infine la guerra…antica quanto il tempo…che ancora una volta richiede vittime sacrificali per la sua smania…
In un mondo ormai sul ciglio del baratro, un gruppo di ragazzi sono chiamati a fare una scelta… Scegliere da che parte schierarsi è d’obbligo per poter sopravvivere…
Ma cosa centra in tutto ciò la famiglia di Yuki?
E perché, improvvisamente, lei se ne va?
E come mai Shizuka Hiou si trova all’Istituto Cross?
E cos’è la storia che la famiglia Kiryu non è morta come invece si crede?
Segreti e misteri tornano a galla…chi sarà in grado di fermare l’avanzata sempre maggiore dell’Inferno?
La mia seconda fic su Vampire Knight, spero vi possa piacere più della prima.
ATTENZIONE: questa storia è in parte legata a Guardian, ma solo per l’apparizione, in seguito, di alcuni personaggi della mia prima ff. Non è quindi obbligatorio leggerla, anche perché non è che abbiano un grande ruolo nelle precedente ff, ma se volete…
Lo so che l’avevo gia postata, ma ho dovuto toglierla!!!
Buona lettura…Baci Rain!!!
Genere: Dark, Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shizuka Hio, Un po' tutti, Yuki Cross
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ecco il quinto capitolo finalmente

Ecco il quinto capitolo finalmente. (era ora!! Ma dov’eri finita???NdVoi)

Lo so, scusate sono in tremendo ritardo, ma il mio computer faceva le bizze e abbiamo dovuto cambiare i disco rigido perciò vi risparmio il casino che ho dovuto passare.

Comunque questo nuova capitolo mi sono proprio impegnata a scriverlo per farvi contenti, ok?

Ci sarà l’entrata in scena di un nuovo personaggio. Chi è mai questa bambina che Yuki cerca di far dormire???

 

5. Segreti.

 

“ …davvero non lo vorrei!

In questo momento, se fosse possibile, verrei da te e ti racconterei tutto, dall’inizio alla fine. Ma non posso.

In questo momento rischiare una cosa simile sarebbe davvero una pazzia e…e non so a cosa porterebbe.

Davvero non lo so.

Sono anni che continuo a ripetermi che tutto si sistemerà, che un giorno tornerà a spensieratezza anche per noi. Ma accadrà realmente?

Inizio a pensare che non sarà mai così!

Eppure nel mio cuore la speranza di riabbracciarti nuovamente è ancora salda e incrollabile.

È la speranza di madre che mi spinge ad andare avanti nonostante tutto. E la speranza di una madre difficilmente crolla davanti alle difficoltà.

La mia ancora è salda.

Mamma.”

 

“ L’ennesima lettera che non leggerà mai. Sospirò Yuki scuotendo la testa.

Era appoggiata allo stipite della porta e guardava la donna davanti a lei con gli occhi pieni di pena; qualsiasi cosa fosse successa, quella donna sarebbe rimasta una madre. Anche se i suoi figli fossero morti.

 

[ L’amore infinito di una madre…

…è la cosa più forte al mondo…]

 

La donna si voltò nella sua direzione non prima di aver riposto quella lettera in un cassetto delle scrivania che le stava davanti. Scosse la testa alzando lo sguardo su Yuki.

“ Non smetterò mai di volergli bene.” Ammise abbassando la testa. “ Nonostante tutto…io…” la voce le si spense in gola mentre le lacrime prendevano a rigarle il volto candido di solito coperto da una maschera di freddezza e determinazione.

 

[ Anche la più forte Guerriera cade…

anche i più decisi vacillano davanti al dolore…]

 

Yuki poggiò la testa sul muro e non la guardò: per chi si sente forte piangere è una debolezza!

“ Scusa…” sussurrò infatti la donna asciugandosi le lacrime cristalline.

La mora rise piano. “ E di che dovrei scusarti?” chiese chiudendo gli occhi davanti ad una tale assurdità. “ Lo sai come la penso su questo genere di cose, quindi io sono proprio la persona più inadeguata alla quale chiedere scusa per aver pianto.

“ Lo so.” Annuì alzandosi e andandole incontro. “ Forse…era più per me stessa…”

 

[ Una muta preghiera al cuore…

…la resistenza vacilla di nuovo…]

 

Yuki si staccò dal muro e le prese la mani tra le sue. “ Non è facile, posso capirlo, ma devi andare avanti. Devi farcela adesso che le cose si complicano.

“ Yuki…si stanno complicando troppo.” Le fece notare scuotendo la testa.

“ Forse, ma siamo ancora in tempo.” Disse chiudendo gli occhi stanchi. “ Noi non ci siamo arresi, e fin quando il Collegio Cross sarà protetto da uno di noi non mi preoccuperò. Shizuka sa quello che fa. Qualunque cosa accadesse lo verremmo a sapere e tornerei là.

La bionda sospirò superandola.

“ Sai, c’è solo una cosa che ancora non mi è chiara…”

E sarebbe?”

Perché hai deciso di andartene, di allontanarti proprio dal posto in cui dovevi stare? Perché hai lasciato il Collegio?”

Yuki sospirò. “ Dovevo farlo. Dovevo uscire per controllare come stessero andando le cose e cercare di prevenire il più possibile. Prima che scoppi una guerra…”

Non concluse la frase, ma l’altra capì lo stesso. Si voltò e le baciò la fronte con fare materno prima di uscire dalla stanza e lasciarla sola con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni.

 

[ Solitudine…

…fidata compagna dalla confusione…]

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Se ne stava distesa sul letto, una gamba che ricadeva a penzoloni mentre l’altra era piegata su se stessa in una posizione tanto insolita quanto scomoda. Eppure sembrava che a lei non desse fastidio.

I lunghi capelli cremisi, ondulati e segosi, parevano lingue di fuoco bruciante.

Gli occhi verdi, splendenti come smeraldi, osservavano con fare annoiato il soffitto bianco; dentro ad essi si muovevano veloci immagini che dovevano restare segrete.

La porta si aprì all’improvviso, lei si limitò a spostare lo sguardo; sulla soglia stavano tre persone, una ragazza e due ragazzi. La fissavano intensamente, come a chiederle qualcosa. Lei alzò le spalle.

La ragazza sulla soglia si mosse velocemente nella sua direzione, ma invece che raggiungerla, si sedette sull’altro letto presente nella stanza.

Era bella anche lei, ma una bellezza diversa da quella dell’altra ragazza.

Era bionda, con i capelli corti tagliati poco sopra le spalle e due ciocche più lunghe sul davanti che ricadevano ondulate.

Gli occhi nari di onice, profondi ed oscuri come la notte, sembravano guardigni.

Continuò ad osservare la ragazza stesa sul letto per un altro paio di secondi prima che i suoi lineamenti si addolcissero.

“ Marco. Brian.” Chiamò la rossa portando lo sguardo su di loro. “ Avete per caso intenzione di diventare le nuove statue della stanza!? Farete muffa  se continuate a restare lì impalati.”

I due scossero le spalle prima di entrare e chiudersi la porta dietro di loro.

Erano entrambi alti, dai lineamenti marcati che li facevano sembrare più che ragazzini sedicenni e anche loro, come le due ragazze, possedevano una strana bellezza ipnotica e delicata al tempo stesso.

Il primo era moro e riccio, con i capelli sparati in tutte le direzioni.

I suoi occhi, dello stesso colore dei capelli, erano calmi e rassicuranti, ma nascondevano una scintilla che era sempre portatrice di guai.

Il secondo era invece biondo e liscio, con i capelli un po’ più lunghi dell’altro legati in una coda basso.

Gli occhi nocciola, nascosti dietro un paio di occhiali, erano quelli di una persona pacata e ragionevole. Aveva un’aria da intellettuale, indubbiamente. Ma questo non sgualciva affatto la sua bellezza.

La rossa distesa sul letto gli lanciò una fugace occhiata prima di storcere il naso.

Cosa c’è?” chiese sospirando il moro. Quando faceva così proprio non la sopportava.

“ Avete ancora la divisa scolastica.” Disse semplicemente mettendosi seduta con un balzo. “ Mi sembra che le lezione siano terminate quasi 6 ore fa.”

“ Guarda che c’è anche a chi piace la divisa così com’è. Le fece notare incrociando le braccia al petto e appoggiandosi al muro. “ Non siamo mica tutti come voi due.” E indicò le due ragazze.

E cos’avremmo noi di male?” chiese la bionda inarcando le sopracciglia fine.

Lui mosse distrattamente la mano per indicare i loro vestiti. “ Ele ha scambiato i calzettoni neri con degli scaldamuscoli bianchi, il nastrino intorno al collo è diventato un braccialetto, gli stivaletti sono stati rimpiazzati da ballerine o comunque scarpe col tacco e la camicia è sempre sbottonata.” Spostò la mano ad indicare la bionda. “ Tu, Anna, invece hai perfino dimenticato pezzi dalla divisa. Al posto dei calzettoni neri classici nei hai messi un paio a righe fluo, le scarpe da ginnastica hanno preso il posto degli stivaletti, la camicia è sempre sbottonata e vai in giro con una cravatta intorno al collo che non c’entra nulla, e al posto della giacca hai sempre felpe.” Concluse incrociando nuovamente le braccia.

Anna lo guardò picchiettando le unghie sul letto; sembrava terribilmente annoiata.

“ Ehi, Marco, anche tu hai la camicia sempre sbottonata. Gli fece notare Ele gonfiando le guance come una bambina.

Ma che c’entra?” si difese lui. “ Io sono un maschio!”

E con questo?” chiese la rossa.

Marco le avrebbe volentieri risposto, ma l’altra ragazzo, Brian, li fermò prima che iniziassero una vera e propria discussione. “ Ragazzi, basta.” Disse sedendosi sul letto di Anna e accavallando le gambe. “ Abbiamo cose più importanti di cui parlare, no?”

Tutti si federo seri all’improvviso; Marco andò verso Ele e si sedette a gambe incrociate sul suo letto.

“ Brian ha ragione.” Annuì Anna passandosi una mano tra i capelli. “ Adesso è meglio se discutiamo di quanto sta succedendo. Ele, ne sai qualcosa?” chiese poi rivolta all’amica.

“ Ad essere sincera non molto.” Ammise lei scuotendo la testa. “ Yuki non mi ha detto molto. Le ho solo riferito cosa sta succedendo fuori di qui, ma da quello che ho capito nemmeno al Collegio sono messi bene.”

“ Sapeva di Shizuka?” chiese Marco portando lo sguardo su di lei.

Annuì distrattamente. “ Si, e credo che sapesse anche le intenzioni di Kaname e degli altri ospiti presenti in questa scuola.” Ipotizzò più per se stessa che per gli altri. “ Comunque adesso c’è Shizuka a guardia del Collegio e, in teoria, finché Yuki non torna sarà lei ad occuparsi di tutto.”

“ A proposito,” saltò su Brian e tutti si voltarono verso di lui. “ dov’è Yuki?”

“ E dove vuoi che sia?!” fecero in coro gli altri tre.

Brian abbassò gli occhi alzando le spalle annoiato. Gli atri sospirarono e si fecero cadere di peso sui letti sgualcendo le lenzuola linde. Rimasero in silenzio per un po’, ognuno perso nei proprio pensieri. Alla fine fu Ele a spezzare il silenzio.

E adesso che si fa?” chiese a mezza voce, quasi senza rendersene conto. “ Proviamo a rintracciare Yuki?”

“ No.” Disse Anna decisa mettendosi di nuovo seduta. “ Per il momento non serve allarmarla. Se succederà qualcosa allora la chiameremo, ma fino a quel momento cerchiamo di farcela da soli.”

“ Ha ragione lei.” Annuì distrattamente Marco, la mente che vagava su chissà quali pensieri. “ Possiamo però parlare con Shizuka per cercare di aiutarla finché starà al Collegio. Cerchiamo di creare un muro difensivo abbastanza potente da reggere finché serve.

Gli altri annuirono, ma nessuno si mosse; in quel momento non si poteva ancora agire. Il sole era ancora alto nel cielo azzurro, e fin quando non fosse stata ora per la Night Class di uscire ed andare a lezione era meglio non compromettersi. In quel momento non avevano molto a disposizione, e usarlo nel miglior modo possibile era l’unica cosa che potessero fare. Almeno per il momento…

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Il pianto acuto di un bambino la riportò alla realtà.

Sbatté più volte le palpebre rendendosi conto di essersi addormentata sul divano, in una posizione parecchio scomoda per lo più. Si alzò stiracchiandosi e andò verso il piano superiore della casa.

Aprì la porta alla fine del corridoio e finalmente la vide.

Una bambina. Una bellissima bambina di circa 4 anni.

Aveva il viso affilato nonostante fosse appena entrata nell’infanzia, e i suoi lineamenti erano duri e dolci al contempo.

I capelli biondi e boccolosi, le arrivavano circa alle spalle.

Gli occhi azzurri la fissavano arrossati ma contenti che qualcuno fosse finalmente venuto da lei.

“ Yuki!” trillò con la vocetta un po’ stridula, ma tanto, tanto dolce.

La ragazzi sorrise senza riuscire ad impedirselo e la prese in braccio sollevandola dal lettino in cui, fino a poco prima, dormiva come un angioletto.

“ Allora?” fece cullandola dolcemente nel vano tentativo di riaddormentarla. “ Perché ti sei messa a piangere? Un brutto sogno?”

Lei annuì tirando su col nasino. “ Si, un brutto brutto sogno.”

Due lacrimoni le solcarono nuovamente le guance, e Yuki la strinse più forte al petto cercando di rassicurarla.

“ Ora va tutto bene.” Le disse dolcemente all’orecchio. “ Ora è tutto finito. Ci sono io qui con te.”

Sembrò funzionare. Yuki sentì il respiro della piccola farsi più calmo mentre chiudeva nuovamente gli occhi e si succhiava il dito prima di crollare addormentata; la rimise nel lettino e la coprì con la coperta prima di spegnere la luce e chiudersi la porta alle spalle.

Scese silenziosamente in cucina da dove veniva un buon profumino.

“ Stai preparando la cena?” chiese Yuki annusando l’aria.

“ Si.” Annuì la donna voltandosi a guardarla. “ Un brutto sogno?” chiese poi portando il discorso sulla bambina che dormiva al piano superiore.

“ Gia. Ultimamente non fa che averne.” Ammise preoccupata incrociando la braccia al petto e sedendosi su una sedia. “ Mi chiedo se…” non concluse la frase troppo impegnata in congetture mentali.

“ Cosa?” chiese l’altra appoggiando il mestolo sul piano cottura e voltandosi completamente verso di lei.

Yuki sospirò alzandosi e si diresse verso la finestra. “ Mi chiedo se sia un segno.” Ammise infine con gli occhi che fissavano la neve fuori dalla casa. “ Se non dobbiamo prenderlo come un campanello d’allarme.

La bionda chiuse gli occhi pensierosa prima di parlare. “ Non mi sento di usarla come un radar, Yuki. “ la rimproverò seriamente.

La mora sorrise dispiaciuta. “ Non era questo che intendevo.” Si scusò scuotendo la testa. “ Però conoscevi anche tu i suoi genitori, perciò tutto può essere.

Si, lo so.” La fissò per un momento con occhi strani, quasi stesse cercando di leggerle l’anima. “ Lo sai che quella notte  hai salvato anche quel piccolo angelo che adesso dorme nella stanza di sopra?”

“ A quanto sembra…!”

“ Non te lo aspettavi, vero?”

“ Sinceramente no.” Ammise pensierosa. “ Mi aspettavo di tutto ma non certo quello che ho trovato. È stata una bella sorpresa!”

Rimasero per un po’ in silenzio, ognuna assorta nei suoi pensieri.

“ Ehi, Yuki.” La chiamò la bionda all’improvviso. “ Hai avuto notizie dal Collegio?”

La mora annuì. “ Prima mi ha contattata Shizu. Pare che Ele, Anna, Marco e Brian si siano messi in contatto con lei. Comunque non c’è nulla di cui preoccuparsi; sembra che siamo stati troppo pessimisti.”

L’altra annuì, ma Yuki non era per niente sicura di averle levato i dubbi che così spesso s’instauravano in lei facendola vacillare.

Ma non poteva darle torto: con tutto quello che stava succedendo era gia un miracolo che fossero ancora tutti vivi!? Il problema però era un altro in quel momento.

Per quanto sarebbero sopravvissuti ancora?

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Zero odiava con tutto se stesso quelle ronde notturne, soprattutto da quando Yuki era scomparsa nel nulla.

Quando c’era lei, almeno, la sua presenza lo tranquillizzava, lo rendeva meno incline all’idea di prendere tutto quello che aveva e buttarlo nel cesso. Vita compresa s’intende.

Ma lei glielo aveva sempre impedito. Lo aveva spronato a continuare a vivere. E lui così aveva fatto. Ma solo per lei. Perché adesso che lei non c’era più, si chiedeva cosa avesse davvero senso in quella sua vita tormentata e priva di futuro.

Era tanto frustato che si mise a prendere a pugni un albero là vicino.

“ Guarda che quel povero albero non ti ha fatto nulla.” Lo rimproverò una voce divertita. “ E poi, l’unico che si farà male alla fine di questa lotta sarai tu.”

Zero si fermò all’improvviso e cercò con lo sguardo la fonte da cui proveniva quella voce di ragazza.

“ Dove sei?” chiese esaminando attentamente tutta l’area. “ Fatti vedere!”

Un fruscio alle sue spalle e dagli alberi comparve la figura snella di una ragazza.

Aveva la pelle candida ed era dotata di una rara bellezza che, comunque, non era paragonabile a quella dei vampiri.

I capelli biondi e gli occhi d’onice la facevano sembrare una bambola, ma aveva la netta impressione che ci fosse dell’altro nascosto in quel corpo slanciato e all’apparenza fragile.

“ Chi sei?” chiese non riconoscendola.

Ma come? Non mi riconosci?” fece lei sbalordita. Fece un passo per mostrasi meglio a lui, ma Zero estrasse la sua Bloody Rose pronto a premere il grilletto.

Lei scoppiò a ridere. “ Cosa pensi di farmi con quella?” gli chiese con le lacrime agli occhi. “ Non sono di certo un vampiro, e con quella si possono colpire e uccidere solo le creature della notte.

La mano di Zero tremò leggermente a quelle parole ma non abbassò l’arma. “ Non sei un vampiro?”

“ No.”

E cosa sei allora?”

“ A questa domanda non posso rispondere, mi dispiace. Si scusò lei, ma nella sua voce non c’era alcuna traccia di rimpianto o scusa. Sembrava che non approvasse affatto quello che gli aveva appena detto. “ Ora, per favore, puoi abbassare quell’arma che tanto è inutile?!

Zero abbassò la pistola e la ripose al suo posto.

“ Bene.” Fece lei soddisfatta, e si mostrò alla luce della luna.

“ TU?” l’urlo di Zero le fece chiudere gli occhi esasperata: perché cavolo non sia era presentata con il suo vero aspetto??? Almeno non l’avrebbe riconosciuta e non avrebbe urlato.

“ Se eviti di spaccarmi i timpani te ne sarei veramente grata. Grazie.” Aggiunse alla fine guardandolo male.

Zero parve calmarsi e riprese fiato. “ Che ci fai qui?”

“ Una passeggiatina notturna.” Disse lei con sarcasmo. “ Zero, per l’amor del cielo! Puoi evitare le domande idiote e farmene una più intelligente?”

L’occhiataccia che le lanciò il ragazzo avrebbe fatto indietreggiare chiunque, ma lui ancora non sapeva che la persona che aveva davanti non era una qualunque.

“ Come fai a sapere dei vampiri?” chiese lui ricordandosi improvvisamente la sua affermazione. “ Sai anche della Night Class?”

“ Certo che so della Night Class.” Affermò lei incrociando le braccia al petto. “ So che sono vampiri, so che appartengono tutto all’aristocrazia. Anzi. Quasi tutti: Kaname Kuran è un sangue puro!”

“ Sembri ben informata.” Notò lui per niente contento di ciò.

“ Perfino più di te.” Si lasciò sfuggire lei e subito si maledì per non riuscire mai a stare zitta quand’era il momento. “ Yuki mi ammazzer…”

Acc… Di nuovo! Ma cos’era quella? La giornata delle stronzate? Aveva gia detto anche troppo.

Che vuoi dire? Che c’entra Yuki con te?” chiese Zero con veemenza quando sentì il nome della ragazza.

“ Accidenti a me.” Borbottò la bionda mordendosi la lingue. Poi sospirò affranta. “ Mi dispiace, Zero. Ho detto anche troppo. Non doveva sfuggirmi nulla.”

“ Perché?” chiese mentre la rabbia montava dentro di lui. Lei non rispose.

“ PERCHÉ?” urlò arrabbiato.

Fece per prenderla per il collo e attaccarla all’albero ma, senza che se ne rendesse conto, si ritrovò steso per terra con la ragazza sopra di lui che gli bloccava le braccia in una morsa letale.

La sua espressione tradiva benissimo lo stupore che sentiva. “ Come…?”

“ Come ho fatto?” lo interruppe lei lasciandolo andare. “ Te l’ho detto: mi sono gia lasciata sfuggire troppo.

Zero si alzò in piedi e la guardò di nuovo male, forse cercando di farle paura. Ma la reazione non f quella che si aspettava.

Gli occhi di lei, profondi e terribili, presero a fissarlo intensamente, talmente tanto da farlo sentire nudo davanti a lei. Deglutì rumorosamente senza riuscire a distogliere lo sguardo.

Si sentiva incatenato al terreno da quegli occhi  ipnotici e bellissimi.

Lei abbassò improvvisamente gli occhi e lo lasciò andare da quella morsa.

“ Non fare domande.” Lo anticipò lei scuotendo la testa quasi a scacciare via chissà quali pensieri. “ Sappi solo che Yuki sta bene e che tornerà presto. Fino a quel momento cerca di non ammazzare nessuno, resisti alla sete e continua a vivere come lei vorrebbe.

Si voltò per andarsene e lui, troppo sbalordito e confuso per muovere anche solo un muscolo, non riuscì nemmeno ad aprire bocca.

“ Ah.” Fece lei voltandosi a guardarlo. “ Guarda che se ti succede qualcosa poi Yuki se la prende con noi, quindi cerca di comportarti bene, mh?”

E sparì nel buio della notte lasciandolo solo, impalato e con mille domande.

 

 

 

Allora???

Vi ha soddisfatti???

Comunque

Ah, ecco: 1°…GRAZIE MILLE A CHI CONTINUA A SEGUIRMI E TUTTI QUELLO CHE HANNO COMMENTATO QUESTO STORIA FINO AD ADESSO!!!!

 

2° Dal prossimo capitolo entreranno in scena nuovi personaggi e anche qualcuno dei vecchi finalmente avrà di nuovo voce in capitolo.

 

3° ehehehe…mi sa proprio che qualcuno ha indovinato che è il misterioso personaggio con cui Yuki parlava alla fine del 4° cap.

 

4° per una vampire Hunter preferite Kin o Nari????

P.s: spero che mi aiuterete in questa piccola scelta!!

Grazie mille.

Baci…Baci…Rain!!!! Ciau…

   
 
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