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Autore: adorvgom3z    05/04/2015    0 recensioni
Tratto dal secondo capitolo:
«Beh,se tu sarai la protagonista di questo film,sarò felice di farne parte.» disse avvicinandosi al mio viso. Ci separavano pochi centimetri e se mi fossi spostata anche solo di un millimetro le nostra labbra si sarebbero toccate. Così non feci niente. Lo guardai dritto negli occhi,perdendomi nei suoi occhi bellissimi. Sorrisi e lo fece anche lui. Dopo di che,si spostò e si sedette sul sedile.
Lo sbirciai e lo vidi frugare dentro lo zaino che aveva nel sedile vicino a lui.
Prese delle cuffiette,le collegò al suo telefonino e guardò fuori dal finestrino.
Potrei giurare di averlo visto sorridere.
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"Due ragazze e un sogno. Isabell Evans e Annabeth Shane sognano questo giorno da tutta la vita. La loro vita all'improvviso sembra tutto un film. E loro credono finalmente di essere per una volta le protagoniste. E sono felici. Qualcuno cambierà la loro vita per sempre."
premetto che è la prima storia che scrivo e ci terrei tanto se la leggeste e mi scriveste che cosa ne pensate. se le recensioni e le visite aumenteranno e vi piacerà la storia ovviamente continuerò a scrivere.
grazie mille per l'attenzione e buona lettura.♡
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter thirteen: Kisses on the chills, until the bruises.

Andrew's pov.

Mi guardai allo specchio e mi sistemai i jeans neri eleganti,la camicia bianca e le scarpe nere.                               Mi sistemai i capelli e mi voltai verso le scale sentendo il ticchettio di un paio di tacchi.                                           Annabeth stava scendendo le scale guardandomi negli occhi.
Era bellissima.  
«Oddio. Davvero sei la mia ragazza?» dissi ridendo e facendola fare una giravolta.
«Oddio. Davvero sei il mio ragazzo?» disse ridendo anche lei e imitandomi. La baciai e poi le presi la mano aiutandola ad entrare in macchina,una volta che fummo usciti dI casa. 
Per tutto il tragitto ci scambiammo sorrisi e lei mi baciò le guance morsicandomele di tanto in tanto. Ridacchiava e mi osservava mentre guidavo. Ormani era un'abitudine.
«Eccoci arrivati, signorina Shane.» dissi aiutandola ad uscire dalla macchina e facendo un inchino. Lei rise e mi prese la mano entrando nel ristorante. Era molto elegante ed era perfetto per le coppie. Mi avvicinai al bancone e chiesi il tavolo che avevo prenotato per due a nome 'Allen'. 
«Prego signore,da questa parte. Le abbiamo riservato il tavolo più bello di oggi.» disse la cameriera guardandomi in modo provocante. Annuì semplicemente e mi voltai verso Ann che vedendo la mia reazione regalò un sorriso strafottente alla cameriera. Mentre quest'ultima si allontanava per portare dello champagne sentì mormorare un 'puttana' disgustato. Alzai lo sguardo e vidi Ann guardare male la cameriera che si sporgeva fin troppo nel bancone della cucina per attirare l'attenzione.                                       
Risi e le presi la mano. 
«Annabeth?» 
«Si?» 
«Sbaglio o hai chiamato la cameriera 'puttana'?» 
«Non sbagli. L'hai vista come ti guardava? Del tipo: 'se mi dai cinque secondi ti aspetto in bagno e ti faccio divertire'. Diomio,se ci riprova giuro che..»
disse nervosa. La bloccai subito e mi avvicinai di più a lei prendendole il visto tra le mie mani. 
«Amore? Basta, calma. Bisogna solo ignorarla, fai come ho fatto io. Siamo solo noi due, concentrati su questo.»
«Okay, ma solo perchè sei tu. Perchè se mi fossi alzata, quella sarebbe già su un'ambulanza a quest'ora.»
disse facendomi ridere. 
Tutta la sera, del resto, era andata benissimo e avevamo parlato di tante cose. Famiglia, amici, lavoro e studio.     Del più e del meno. Avevamo riso e avevamo brindato a noi due. Dopo aver litigato per pagare e ovviamente aver vinto io,rientrammo a casa. 
Appena entrati mi accorsi che non c'era nessuno. Presi Annabeth per un braccio e la guardai intensamente prima di baciarla con foga, desideroso più che mai. Io ero veramente pronto e volevo davvero farlo con lei. Ero stato già con altre ragazze e l'avevo già fatto ma con Annabeth sarebbe stato diverso. Per lei era la prima volta e volevo che la sua prima volta fosse speciale.                                            
Che fosse speciale con me. 
La baciai e afferrandola per le coscie la presi in braccio e salii le scale fino alla sua camera. Chiusi la porta con il piede e la feci sdraiare sul letto. Mi tolsi le scarpe,la giaccia e mi misi sopra di lei. Si sollevò leggermente e mi baciò con foga. Una volta trovata la cinghia del vestito la abbassai e le sfilai il vestito. Le osservai il corpo fin che potei. Era veramente magnifica. 
Lei mi diede un colpetto sul braccio e arrosì.
«Smettila di guardarmi così, mi imbarazzi.» disse ridacchiando e nascondendosi il viso con le mani. Era davvero dolcissima. 
«Non ti devi vergognare amore. Sei bellissima.» dissi baciandola di nuovo. 
«Adoro quando mi chiami 'amore'.»
disse fra un bacio e l'altro. Sorrisi e cercai il gancio del reggiseno. Lo trovai e glielo slegai. 
«Oh cazzo.» dissi con gli occhi spalancati e guardandole il seno nudo.                                        
Lei mi guardò e rise. 
«Quarta coppa A.» disse ridendo e baciandomi di nuovo. Risi anche io e nel frattempo mi sfilò la camicia e i pantaloni. Mi accarezzò tutto il petto e le sflilai anche gli slip. Lei mi sfilò i boxer e mi guardò. 
«Sei pronta?» dissi accarezzandole il braccio. Lei annuì e poi parlò: «Fa tanto male Andrew?» -disse preoccupata. Io mi avvicinai a lei e le baciai la fronte. 
«Passerà subito,te lo prometto.» dissi baciandole la guancia. Lei annuì e io aprì il primo cassetto del comodino. Presi un preservativo e lo applicai. Lei chiuse gli occhi e io entrai in lei lentamente. Le accarezzai il braccio destro e poi aumentai il ritmo. Lei incominciò a dimenarsi facendo uscire qualche lacrima dai suoi occhi ma io le mantenni le cosce ferme. 
«Annabeth, amore ssh. Stai tranquilla, ora passa. Ora passa.» dissi baciandole la fronte sudata. Lei annuì e aprì gli occhi. Le sorrisi e lei ricambiò. Il dolore che c'era prima incominciava a non sentirsi più, e prendeva posto il piacere. Lei s'inarcò sotto di me e ansimò piano piano. Le baciai la fronte,la guancia,le labbra e continuai fino alla pancia. Dopo circa un'ora mi sdraiai vicino a lei sfinito e completamente sudato. Coprii tutti e due con le coperte e abbracciai Annabeth che tremava. 
«Amore stai bene?» dissi accarezzandole i capelli. Lei annuì ma fece una smorfia di dolore quando cercò di cambiare posizione e provare ad abbracciarmi. Le facevano male tutte le gambe, era comprensibile. 
«Ti ho fatto male?» dissi preoccupato e guardandola. Lei scosse la testa sorridendo. 
«No. E' stata una prima volta bellissima,grazie.» disse per poi baciarmi leggermente le labbra. Sorrisi e la abbracciai. La strinsi più forte prima di cadere in un sonno profondo. 
Isa's pov. 
«C'è qualcuno?» dissi entrando in casa. Erano già le dieci di notte e la casa era completamente immersa nel buio. Kyle oggi non sarebbe rientrato a casa,doveva stare in discoteca tutta la notte. Così intuì che Annabeth e Andrew fossero già addormentati. Salii in camera mia e dopo essermi fatta una doccia veloce mi buttai nel mio letto addormentandomi poco dopo.

Ann's pov.

Quando mi svegliai il mattino dopo, Andrew non era vicino a me. Non era neanche in bagno. Ma era in salotto con Kyle e Isabell. Controllai l'orario e vidi che erano le dieci del mattino. Oggi ne io ne Andrew avevamo lezione quindi potevo permettermi almeno oggi questo ritardo. 
Mi misi seduta e vidi un biglietto vicino al mio cuscino da parte di Andrew. 
"se per te era una prima volta fisicamente,per me lo ero mentalmente. e credimi,come prima volta è stata magnifica. Ti amo."
Sorrisi felice e mi ributtai all'indietro sul cuscino. Ero ancora senza vestiti e la camera era tutta incasinata. Prima di rimettere tutto apposto decisi di farmi una doccia. Quando fui uscita mi guardai allo specchio e mi spaventai. Tutta la parte sinistra del mio collo fino all'incavo del seno, era tutto ricoperto di succhiotti. Li toccai lentamente chiudendo gli occhi e ricordandomi della notte prima. Era stato bellissimo, Andrew aveva avuto molta pazienza ed era stato molto dolce.                  
Quando aprii gli occhi, Andrew era dietro di me. 
«Omiodio,Andrew. Non ti avevo sentito arrivare.» dissi spaventata portandomi una mano sul cuore. Lui rise e mi mormorò un semplice 'scusa'. Mi voltai a guardarlo e lui abbassò lo sguardo. Ma che aveva?
«Qualcosa non va?» dissi mettendoli un dito sotto il mento e facendogli alzare lo sguardo. 
«Sei piena di succhiotti ovunque, anche nella spalla e nella pancia. Sei piena di lividi e ti fanno male le gambe. Ti ho fatto male» disse con gli occhi lucidi e tirandosi leggermente le punte dei capelli. Io scossi la testa e lo abbracciai. 
«Non mi hai fatto male. E poi,chi ti ha detto che a me danno fastidio i succhiotti?» dissi sorridendogli. Lui rise e poi mi chiese di nuovo scusa. Mimai un 'ssh' con il dito e poi lo baciai. 
«Ora se non ti dispiace, ruberò una tua maglietta dall'armadio e andrò di sotto per mangiare. Ho una fame che non ti immagini.» dissi indietreggiando e mettendomi una sua maglietta larga. Rise e io iniziai a scendere le scale rincorsa da lui. 
«Puoi mangiare me se vuoi!» disse urlando quando io ero troppo lontana da lui. Iniziai a ridere e lui mi prese la mano portandomi in salotto e baciandomi una spalla. L'avrei mangiato volentieri ma l'avrei risparmiato per la notte. I migliori spuntini si fanno a mezzanotte.
   
 
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