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Autore: Xivolg98    05/04/2015    3 recensioni
«E quello chi è?!» Mi urlò Daw praticamente nell’orecchio; non l’avevo nemmeno sentito avvicinarsi, quando voleva era dannatamente silenzioso! Però aveva ragione, in mezzo alle rotaie del tram, a una trentina di metri di fronte a noi si stagliava una figura a petto nudo, dai riflessi bronzei. Ridussi gli occhi a due fessure per mettere a fuoco. «Norman?!». Mi chiesi ad alta voce, tanto che la ragazza si girò sul seggiolino. «Il bidello? Che cavolo ci fa in mezzo alla strada vestito, anzi meglio, Svestito così?! ». Domandò il mio amico.
«Vuole ucciderci!». Disse, come se fosse la cosa più normale del mondo, la ragazza!
“La giornata volge di bene in meglio!” fu tutto ciò che riuscii a pensare in quel momento.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Acqua, aria, terra e fuoco,
Solo agli stolti sembrerà un gioco!

Temano in molti gli elementi,
O la fine sarà altrimenti;

Solo chi, nato dallo scarto,
Dell’unione dei giorni sarà il parto,

Rappresenterà tutti e quattro gli imperatori
Ridando ai maestri gli antichi splendori

Perché chi incarna le quattro potenze
Sceglierà, del mondo, le conseguenze”

«E questo che diavolo vorrebbe dire!» sbuffò Sibillus leggendo la pergamena portata dal messaggero. Era tutta mattina che comparivano quelle strofe ovunque; si scolpivano nella roccia, si plasmavano nell’acqua, si leggevano nelle lingue di fuoco e si formavano nelle nuvole!
«Cosa vuoi che ne sappia io, vecchio caprone!» rispose in modo brusco Carl; la notizia sembrava sconvolgere anche lui. Mentre si lisciava la folta barba, piccoli fuochi si accendevano qua e là e prontamente Meredit si divertiva a spegnerli con piccoli getti d’acqua che guizzavano frenetici nelle sue mani.
Le parole risuonavano sulle pareti della grande sala circolare, le colonne scolpite nella pura roccia avrebbero potuto incantare chiunque le vedesse; chiunque, eccetto chi le aveva erette: per Carmen quella era ordinaria amministrazione, del resto la terra era il suo elemento. Si ridestò proprio in quel momento, adorava i pisolini pomeridiani.
«Cosa succede? Cos‘è tutto questo chiasso?» chiese mezza intontita dal sonno.
«Buongiorno bella addormentata, stiamo amabilmente discutendo di una profezia sulla fine nel mondo con tazze di the e biscotti. Ci potresti fare allora il favore di plasmare un tavolo e altre tre seggiole?» disse con sarcasmo Sibillus, Carmen non cogliendo l’ironia fece tremare la terra e un tavolo e tre comode sedie di granito spuntarono dal suolo, anche un servizio da the con quattro tazze e una teiera comparvero, ma essendo un tutt‘uno con il tavolo non sarebbe stato utile.
«Così può andare?» chiese lei, tra uno sbadiglio e l‘altro.
Un vento impetuoso si levò nello stesso istante, probabilmente il “vecchio caprone” era un po’ teso e facilmente irritabile, e andò a rovesciare Carmen dalla sua poltrona in terriccio. Per tutta risposta lei eresse un muro e si preparò a combattere contro il suo temporaneo avversario. Fortunatamente intervenne Meredit a calmare gli animi «Ehi! Dobbiamo risolvere una filastrocca di una probabile apocalisse, non abbiamo tempo per questi battibecchi tra di noi!».
Prorpio in quel momento accadde una cosa mai vista prima.
L’acqua di Meredit le scivolò dalle mani, il fuoco sulla barba di Carl si staccò da quest‘ultima, l’aria si fece densa e seguì il percorso dei primi due elementi.
Ogni elemento si unì agli altri tre nel bel mezzo della stanza, più precisamente al centro della tavola creata poco prima.
L’elemento della terra era rappresentato dal tavolo, sul quale l’acqua iniziò a scorrere erodendo il granito e scrivendo qualcosa, il fuoco passò poi per lo stesso percorso asciugando e levigando il tutto, il vento poi spazzò via tutti i detriti rimasti.
Ciò che si leggeva ora erano i versi del messaggio di prima ma c’era un altro verso stavolta e recitava le seguenti parole:
“Fra 115 anni, non di più, non di meno,
A tutto questo verrà posto un freno”
Ripresosi dallo stupore, Carl disse «115 anni? Ma se siamo nel 1900 questo vuol dire che…»
«Questa fantomatica profezia si avvererà nel 2015, la vera domanda ora è: perché un anno senza una ragione logica?!» concluse Sibillus «Perché non il 2000 o il 2100 che sono numeri particolari».
«Francamente non saprei dirvi, solo il tempo potrà rispondere a quest‘ultima domanda» affermò Carmen.
«Bene signori» esordì Meredit con voce squillante, la felicità non abbandonava mai quella ragazza, del resto era la più giovane e ancora piena di vita «Mancano 115 anni, quindi direi di rimboccarci le maniche e iniziare a darci da fare per sventare il disastro planetario. Chi è con me?!».
Gli altri tre membri si guardarono, sorrisero e annuirono.
Questo era ciò che avevano deciso i saggi.
Questo era ciò che aveva deciso il Consiglio degli Astrali!
   
 
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