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Autore: Gin97    05/04/2015    3 recensioni
Fu in quel momento che Scorpius capì che non poteva non provarci nemmeno e lasciarla andare, fu in quell’istante che Lily capì che non era odio quella che la legava a Scorpius, ma amore, fu durante quegli interminabili minuti che capirono che si amavano e si appartenevano. Non più Potter e Malfoy, ma Lily e Scorpius. Fu lì che capirono tutto, ma in realtà ancora niente.
E' una storia che dovevo finire da troppo tempo .. e che da una parte penso sia venuta bene, dall'altra non mi soddisfa. A voi spero piaccia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Tu che fai?

Urla e grida euforiche lo circondavano in quel momento: non accadeva tutti i giorni che i Cannoni di Chudley vincessero una partita di campionato così importante; e proprio come accadeva nella sala comune di Grifondoro quando la squadra vinceva una partita, la famiglia Weasley si era riunita per festeggiare. Dovunque volgesse lo sguardo poteva vedere persone che esultavano, stappavano bottiglie di burrobirra e si abbracciavano felici. Le persone nella stanza erano talmente tante, d’altronde la famiglia Weasley era conosciuta per la quantità dei membri, che era difficile distinguere uno dall’altro e capire dove finiva la voce di uno e cominciava quella dell’altro. Tuttavia, una persona riusciva a distinguerla chiaramente, come se fosse messa a fuoco da un obiettivo e lo zoom fosse tutto su di lei. Saltava e ballava insieme a Dominique, i capelli rossi fendevano l’aria come lingue infuocate, il viso arrossato per l’eccessivo calore che c’era nella stanza. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso: Lily Luna Potter. Già normalmente per lui era difficile fermare il suo sguardo che instancabile si posava su di lei; quella sera, poi, era una calamita per lui, ed era sempre più desideroso di parlarle, starle vicino, festeggiare con lei, baciarla. Baciarla. Si diceva che era per quel bicchiere di troppo, per l’euforia che lo pervadeva, ma per quanto ancora poteva mentire a se stesso? Il suo cuore, traditore delle sue già deboli convinzioni, batteva furioso nel petto in quel momento, i suoi piedi fremevano per andarle incontro. Non poteva proprio più mentire a se stesso. Doveva andare? Il loro rapporto era fragile, solo ultimamente avevano iniziato a parlare più civilmente, senza rivolgere all’altro solo parole di schermo e cariche di ironia (il modo più facile per loro di comunicare e per lui di attirare la sua attenzione), doveva rovinare tutto? Gli piaceva che lei avesse iniziato a provare non più solo odio per lui, non voleva fare niente affinché lei non cambiasse idea, ma contemporaneamente il bisogno di starle vicino, di poterla abbracciare e baciare era un’ossessione, soprattutto in quel momento. Provò a deviare i suoi pensieri guardando altrove, incontrando, purtroppo per lui, gli occhi di Albus che aveva seguito il suo sguardo e indovinato i suoi pensieri. Quando si accorse che lo stava guardando, fece uno strano movimento con gli occhi: lo stava incitando ad andare da sua sorella? Doveva proprio apparire disperato se anche lui se n’era accorto e addirittura gli infondeva coraggio. Ma lui di coraggio non ne aveva. La parola Serpeverde, sinonimo di vile e codardo, lampeggiava nella sua mente, insultandolo di proposito. Era così facile non fare niente, ma così insoddisfacente. Stava ancora guardando Lily, quando la ragazza sentendosi osservata da un po’ ormai, si fermò e guardò proprio lui, fisso negli occhi. Solo questo, per minuti interminabili. Caldo color nocciola quello di lei, freddo color ghiaccio il suo, fusi insieme. Sembravano esserci solo loro due nella stanza che invece era stipata di gente, solo loro al mondo. Fu in quel momento che Scorpius capì che non poteva non provarci nemmeno e lasciarla andare, fu in quell’istante che Lily capì che non era odio quella che la legava a Scorpius, ma amore, fu durante quegli interminabili minuti che capirono che si amavano e si appartenevano. Non più Potter e Malfoy, ma Lily e Scorpius. Fu lì che capirono tutto, ma in realtà ancora niente: il cuore arriva sempre un po’ prima della mente, cocciuta e testarda nelle sue certezze. Scorpius fece un passo verso di lei, poi ci ripensò: se doveva conquistarla l’avrebbe fatto col metodo Malfoy. Fece dietrofront e uscì dalla stanza, diretto fuori, certo che lei l’avrebbe seguito di lì a poco.

Lily era incazzata. Quello spocchioso di Malfoy non poteva guardarla in quel modo e poi sparire. Merlino, quello sguardo! In quel momento si era sentita le gambe instabili e aveva pensato che sarebbe precipitata per miglia e miglia se lui non avesse continuato a guardarla e tenerla incatenata a lui. Era rimasta ipnotizzata da quello sguardo, si era persa in quegli occhi. Chi aveva mai osato dire che erano freddi, inespressivi? Lei ci aveva letto così tanto. Senza nemmeno sapere quale razionale motivo la spingesse, e dopo aver bevuto un ultimo bicchiere di burro birra gelata, lo seguì fuori. Il freddo che la colpì appena uscita le riportò un po’ di lucidità mentale. Si chiese se stesse facendo la cosa giusta, quella più logica e razionale. Poi pensò che lei era una Grifondoro e loro di logico e razionale non facevano proprio niente: era in ballo, tanto valeva ballare. E poi era proprio curiosa di capire come mai Malfoy la guardava in quel modo. Appena uscì fuori non notò l’indizio di Scorpius, troppo occupata a cercare il ragazzo. Quando però si avvicinò alla ringhiera per controllare se fosse di sotto, finalmente vide la splendida margherita: era il suo fiore preferito. A dispetto di quanti pensavano che lei fosse intimamente legata al giglio dato il suo nome, il suo fiore preferito era la margherita, così semplice e così bella. Non subito veniva notata, soprattutto vicino ad una rosa pretenziosa, ma a chi sapeva guardarla bene mostrava tutta la sua candida bellezza, incantando l’osservatore. Non pretendeva, ma sapeva donare, se qualcuno l’avesse amata. Per questo Scorpius era pazzo di lei, solo che Lily non lo sapeva. Stupita e dubbiosa prese in mano la margherita, salvo che appena lo fece questa scomparve: al suo posto erano sospese nel vuoto le parole:

 Come una margherita.       
Io ho deciso di provarci, tu che fai?                                                                                                           
ps. Avevo voglia di biscotti al cioccolato”

Sorrise ricordando e poi rise di gusto, aveva capito dove stava quel pallone gonfiato di Malfoy. Ora la curiosità la divorava: cosa aveva in mente? Senza pensarci, si Smaterializzò.

Scorpius stava aspettando Lily, l’impazienza ormai al limite. Non sapeva ancora cosa avrebbe detto, quella ragazza era capace di tirare fuori certi lati di lui che nemmeno sapeva di avere, come quello romantico. Gli veniva da ridere: lui che preparava uno stratagemma romantico per catturare la sua attenzione? Lui che faceva trovare fiori profumati fuori le finestre? Eppure era quello che aveva fatto e quello che aveva intenzione di fare, quello che avrebbe fatto ancora se avesse significato averla accanto.

Lily arrivò. Dapprima si guardò intorno spaesata, catturando di quel posto tutto ciò che riusciva a vedere, poi notò Scorpius.

-Cosa significa Malfoy?- disse, con un sopracciglio alzato - Questo posto, quello sguardo, quella frase..–

-Sei venuta Potter- 

Lily gli rivolse uno sguardo infastidito – Se mi vedi vuol dire che ci sono Malf.. – ma lui la interruppe.

-Shh – la guardò sorridendo, e con lui sorridevano anche gli occhi.

-Non avevamo detto che ci davamo una tregua? Io ho deciso di provarci, tu che fai?-

Lily lo guardò e ripensò allo sguardo che le aveva rivolto prima: era quello sguardo che desiderava vedere quando lui la guardava, al posto di uno derisorio; erano quegli occhi che desiderava scorgere sul suo viso, era lo Scorpius del pomeriggio di un paio di anni fa, che voleva conoscere tutti i giorni. Voleva conoscerlo … fino a non conoscerlo più.

Si girò e Scorpius non c’era più. Disorientata e confusa – insomma l’aveva fatta venire fin lì e poi spariva?! –  non notò che era sì scomparso, ma aveva lasciato qualcosa dietro di sé: una scia di margherite. Il bianco risaltava nel buio della notte e la luce della luna donava una brillantezza particolare, magica. Ma dove voleva arrivare? Si mise a seguire le margherite perché le sembrava l’unica cosa da fare in quel momento se voleva andare in fondo alla situazione. E metteva a tacere la sua vocina interiore che le diceva che era un altro, pessimo scherzo, e si aggrappava alla sensazione del suo cuore che quel percorso di margherite l’avrebbe portata a qualcosa di più della fine della serata, e si beava della sensazione di impazienza e timorosa curiosità che provava, di quell’eccitazione che le scoppiava dentro la quale annullava qualsiasi altro pensiero, ogni altra possibilità.

Svoltò la curva e si trovò.. niente?! Non c’era niente ad aspettarla alla fine della scia, nemmeno Scorpius. Allora prese l’ultima margherita, un po’ delusa – se n’era andato davvero? Era davvero uno scherzo? – se non che questa si trasformò in una lettera appena toccò le sue mani. C’era il trucco!, pensò sorridendo. Malfoy quella sera non finiva di stupirla … ma pensava che con due fiori e due magie lei sarebbe caduta ai suoi piedi? Ancora più curiosa aprì la lettera.

Ciao Lily, 

Non Potter. Non Rossa. Non Nanetta.                           
L
ily. Il tuo nome è bellissimo e io non ho mai avuto il coraggio di usarlo, preferendo questi stupidi soprannomi. Scusami.                                                               
Ci sono tante cose che non ho mai avuto il coraggio di fare o di dire a dir la verità, come tu mi facesti notare quel pomeriggio. So che ci hai ripensato venendo qui.                                     
Fu così facile per te capirmi e ancora più facile per me aprirmi a te. Era una cosa che ero riuscito a fare solo con Al e solo dopo le sue insistenti richieste; invece con te è stato naturale, non ho avuto freni in quel momento. E ho avuto paura. Ho avuto paura di com’ero insieme a te: con te è impossibile non ridere, scherzare, essere se stessi.                                                           
E per me essere me stesso equivale ad essere migliore.                                                                                                                  
Tu mi rendi migliore.                                                                                                                                                      
È stato difficile costruirsi una maschera di algida indifferenza, comportarsi in modo freddo con tutti e potrai capire quanto io sia rimasto spaventato da come per te sia stato semplice abbatterla.           
Ma stasera.. Ah Lily! Stasera ho capito che ti voglio, che non posso lasciarmi sfuggire l’unica occasione per essere ciò che realmente sono. 
Voglio starti accanto .. voglio renderti felice Lily Potter come tu quel giorno hai reso felice me.                                                                                    
Io, Lily, ti …

Sono pur sempre un Malfoy e se vuoi sapere come finisce devi venirmi a prendere.

ps. Sono sopra di te.                                                                                                                                                                                                  
Da qui sei bellissima.

Alzò gli occhi e lo vide sulla scopa, che la guardava. Notò un’altra scopa proprio affianco a lei e senza pensarci due volte lo raggiunse. Nel breve istante in cui si preparava a spiccare il volo seppe che lo amava, perché nessuno l’aveva mai fatta sentire così viva, così arrabbiata, così reale. Fu consapevole di ogni suono, di ogni odore che la circondava e partì.

Arrivò alla sua altezza e lo guardò. – Stavi per dire qualcosa Malfoy? – gli domandò sorridendo, sfidandolo.  Ma non aspettò la sua risposta e ridendo ripartì. Se lui era un Malfoy, lei era una Potter e loro mai, mai avevano reso le cose facili ad un Malfoy. Ad un certo punto si senti afferrare per la vita e in attimo si ritrovò davanti Scorpius: occhi negli occhi, come prima.

-Sei un’insolente Lily Potter - le disse.

-Allora, sono venuta fin qui, devi concludere la tua frase – replicò lei. Ma lui non rispose e la guardò, guardò la sua bocca per la precisione. – Sto aspettando Malfoy – continuò con un cipiglio infastidito.                   Ma lui la baciò e l’avvicino ancora di più a sé, per essere sicuro che non cadessero dalla scopa e anche perché voleva sentire ancora meglio la sua bocca sulla sua. Una sensazione che aspettava di provare da troppo tempo: ed era meglio di qualsiasi aspettativa, di qualsiasi sogno. La bocca di Lily era fresca, morbida, dolce. Si staccarono e lui le disse:

- Ti amo Lily - lei gli buttò le braccia al collo: - Ti amo anche io - e lo ribaciò.

Fu in quel momento che Scorpius si promise di non lasciarla andare ora che era sua e di fare qualsiasi cosa per renderla felice, fu in quell’istante che Lily si promise di non farsi fermare più dalla maschera che portava Scorpius e di amarlo, di combattere per lui, fu durante quegli interminabili minuti che si promisero di amarsi per sempre.

  
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