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Autore: unika    06/04/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sette

NATHANIEL

Mi allontano dalla festa perché troppo rumorosa per i miei gusti. Ho ancora in testa quei due occhi blu come la notte. Cerco di distrarmi con le piante per cambiare un po' i miei pensieri, ma sono sempre gli stessi occhi blu che mi fissano un po' insicuri quelli che vedo. Guardo il cielo e li rivedo, ad un tratto noto la figura di un ragazzo o una ragazza che sta cadendo dalla collina. Mi affretto a raggiungere il fondo di essa e arrivo quando la ragazza dai lunghi capelli neri si è fermata. -tutto bene?- domando un preoccupato. La ragazza alza la testa e di nuovo vedo i suoi occhi blu, è Sofia. -non esattamente- borbotta massaggiandosi le caviglie. -un bel volo cavolo. Hai preso una storta?- -non lo so, le caviglie non reggevano il peso del mio corpo nei passi- le porgo una mano per aiutarla. L'afferra e l'aiuto a rimettersi in piedi. Provò a fare un passo ma stava per crollare, così la presi al volo per non farla cadere. -oh... attenta- esclamo. -vieni, sali in spalla ti porto alla casa XIII- e mi abbasso un po' per permetterle di salire. Le sorreggo le gambe e lei mi mette le braccia attorno al collo per tenersi. -grazie- biascica e da ciò capisco che è stanca. Inizio a camminare in silenzio, poi provo a parlare un po'. -dal padiglione, c’è uno striscione con su scritto "agli dei" e sotto in piccolo "auguri Sofia e Nico"... essendo il tuo compleanno allora... auguri- silenzio. -Sofia- provo a chiamarla, ma non risponde. Provo girare un po' la testa per cercare di incrociare il suo sguardo. Con la coda dell'occhio noto che ha il capo appoggiata alla mia spalla e gli occhi chiusi. Mi sfugge una breve risata e sorrido. -buona notte- sussurro man mano che ci avvicinavamo alle case.

NICO

-Sofia!- la chiamo più ad alta voce per farmi sentire ma lei continua ad avanzare fra la folla. -Nico!- mi afferrano per un braccio. Mi giro e vedo Will con uno sguardo cupo. -cosa c'è Will?- chiesi continuando a cercare Sofia ma ormai non la riesco più a trovare. -perché non mi hai mai parlato di Sofia?- dalla sua domanda intuii che quando Sofia era andata a farsi vedere da uno dei figli di apollo c'era lui. E che avessero parlato un po'. Mi guardai intorno e lo portai in un angolo del padiglione a parlare. -allora- mi incitò vedendo che non sapevo come incominciare. Feci un respiro profondo -lei è la mia gemella,... quando io e Bianca siamo usciti dall'hotel Lotus ti avevo raccontato del fatto che non ricordavamo nulla del nostro passato...- -si. Questo me lo hai raccontato... perciò non ricordavate neanche lei- scossi il capo -ci ricordavamo benissimo di lei, nell'hotel eravamo insieme. Ma fu quando portarono me e Bianca in una scuola e lei no che perdemmo i contatti, ci siamo rincontrati solo questa mattina- -dov'è stata in questi anni- fu la pronta domanda che mi fece. Prima di rispondergli lo guardai negli occhi a lungo, ogni volta mi danno una forza che non penso di avere. -da nostro padre- mormorai. Will mi guardava comprensivo. -ma come mai non me ne hai mai parlato- non riesco più a sorreggere il suo sguardo ora e lo sposto. -non... non pensavo fosse importante. Poi temevo fosse morta e che mio padre mi stesse nascondendo il suo spirito- confessai sentendo un' ondata di tristezza invadermi. D'istinto Will mi abbracciò. Nascosi il viso sulla sua spalla e inspirai forte il suo profumo, alloro e menta, strana combinazione... ma il suo profumo mi rilassa, mi fa sentire parte del campo.

È più di un ora che cerco Sofia in lungo e in largo, ma niente... non la trovo. Alla fine decido di aspettarla fuori dalla casa XIII. Solo dopo mezz'ora vedo un ragazzo alto col fisico asciutto capelli color del grano e occhi nocciola, venire nella mia direzione con una ragazza in spalle. Aguzzo la vista e mi rendo conto che la ragazza è Sofia. -Sofia!- esclamo scattando in piedi. Con poche falcate vado incontro al ragazzo. -cosa le hai fatto?- lo accuso con un tono più preoccupato che accusatorio. Lui mi studia un attimo poi fa per passarmi Sofia. La prendo in braccio, sta dormendo. -io niente, stavo facendo un giro quando ho visto che stava rotolando giù dalla collina. Domani è meglio se la porti a vedere da un figlio di Apollo, l'ho aiutata ad alzarsi ma dopo un passo stava per cadere di nuovo, così le ho proposto di portarla in spalla sino a qui... ed eccoci- spiego velocemente. Lo guardai dalla testa ai piedi un po' diffidente poi decisi di credergli. -grazie- dico intanto che mi sto allontanando.

Appoggio Sofia sul suo letto. Nonostante abbia rischiato di farle sbattere la testa contro la porta, non ha dato un minimo segno di essersi risvegliata. La osservo mentre dorme e mi chiedo come sia possibile, che oggi siano successe già così tante cose; possibile che in una sola giornata ciò possa accadere? Le accarezzo la fronte e vedo i suoi occhi tremare sotto le palpebre chiuse. Un incubo sicuramente. Mi cambio e mi corico sul letto. Resto a fissare il soffitto sapendo già che appena i miei occhi si sarebbero chiusi sarei finito nei miei soliti incubi e che mi sarei svegliato madido di sudore.

SOFIA

Lentamente mi alzo dal letto e vado a cambiarmi. Nico è già uscito, mi ha lasciato un biglietto con su scritto:

"ti ho lasciato una delle mie maglie del campo. Sicuramente ti è grande, poi te ne procurerò una/due della tua taglia.

Ps. Spero che quando ti sveglierai non siano già le 9, perché ti aspetto alle 9:20 nell'arena.

Ti voglio bene Nico"

Butto l'occhio sull'orologio che segna le 8:30. Ok, il tempo c'è, sistemo questo cespuglio di capelli che ho in testa, metto un filo di trucco e... a si, devo cambiarmi la maglia. Faccio per andare in bagno, ma il mio cervello inizia a funzionare in modo normale, non più come uno zombie. -ma magari prima cambio la maglia così dopo non rovino trucco e capelli- dico fra me e me. Indosso la maglia arancione e mi rendo conto che io ci navigo dentro. Se io sono XS e la maglia una M è più tosto ovvio. Dopo faccio il resto col giusto ordine, mascara, matita nera ed è fatta, trucco semplice semplice, come me. Con un po' di sconforto guardo i miei capelli aggrovigliati in un unico grande nodo e con molta maestria riesco a dare un aspetto umano ai miei capelli, poi li lego nella mia solita treccia laterale.

Sono le 9:00 ed esco dalla casa. A fianco la porta c'è un garofano scarlatto. Probabilmente lo stesso di ieri. Vicino c'è un biglietto "Buon compleanno Sofia. N."




Ciao!!! buona pasquetta a tutti ;D
L'avevo detto che con il ponte di pasqua sarei stata più attiva (sicuramente ho usato altre parole, ma non le ricordo)
Spero vi piaccia e che non lo troviate noioso. Se non ve ne siete acorti un certo N. non riesce a togliersi dalla testa la nostra cara Sofia ;D
boh... chissa! Recensite  miraccomando, vi assicuro che non mordo ;) (odio la carne rossa e mangiarvi sarebbe un puro atto di cannibalismo, ciò vorrebbe dire per me finire in un coma istantaneo dato che odio la vista del sangue e le cose troppo cruente)
al prossimo capitolo :D
Ps. vi avviso già sto per entrare nel periodo con le verifiche che mi escono dalle orecchie perciò potrei avevre periodi di assenza misti a periodo in cui riuscirò a pubblicare con più facilità o difficoltà. grazie
 
   
 
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