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Autore: night__blooming     22/12/2008    7 recensioni
Lui. Lei. La musica e il loro sogno. Un annuncio che cambierà le loro vite.
"Il giorno in cui ci incontrammo per la prima volta, tu mi guardasti con occhi scettici…come poteva una ragazzina così per bene farti provare quelle emozioni solo con la sua voce? E avevi ragione tu, in tutto quello che dicevi e in tutto ciò che facevi…Vegeta." Bulma.
Una fiction a quattro mani di elvi92 e raffa_94.
elvi92 (parte di Bulma) raffa_94(parte di Vegeta)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Era nostro figlio, il nostro bambino, la massima realizzazione che potessimo avere io e uno come Vegeta; lo amavamo, lo coccolavamo, certo, ma…ma ci mancava ancora qualcosa, proprio quel qualcosa da cui tutto era incominciato.”                         Bulma

 

Era da un pezzo che avevamo abbandonato la musica. Quasi avevo scordato le parole di “there is no moon tonight”, così, a volte la facevo ascoltare al bambino come ninna nanna, mentre io cantavo, arpeggiando la mia chitarra, e vegeta suonava il suo strumento con una delicatezza infinita, quella delicatezza che conciliava il sonno. Si addormentava solamente quando era stata suonata l’ultima nota.

Eppure mi mancava quel ritmo, quella vita, il tepore sulle guance, le grida della folla, sentire “Sky” riecheggiare per tutta la sala, mi mancavano le lacrime, i riflettori, gli applausi, la musica.

 

 

-sei il tesoro di mamma!-

-ghi, ghi! – rispose mio figlio che ancora non aveva imparato a parlare, mentre lo imboccavo.

Vegeta era a strimpellare il suo basso in un angolino, in casa mia. Ormai era lì che si era trasferito,e  anche se Goku aveva sentito la mancanza di suo “fratello” in un primo momento, aveva cercato di rimpiazzarla con Kiki.

-Vegeta, dai, Trunks vuole salutarti..- gli sorrido.

Si alzò sbuffando.

-uffa, Bulma, è la decima volta che mi alzo. Credo mi abbia già salutato abbastanza, per oggi, non credi?- ironizzò.

-non essere scorbutico e vieni a farti salutare!- ordinai.

Con passo pesante si avvicinò al piccolo facendosi toccare fastidiosamente la faccia…non avrei voluto essere nei suoi panni, però...sì, l’avrò ripetuto centinaia di volte, faceva tenerezza.  

 

Borbottò qualcosa di incomprensibile, che pareva tanto un’imprecazione delle sue, una di quelle che non avrei voluto che Trunks imparasse.

-come hai detto??- scandii le parole per sembrare arrabbiata.

-niente, niente…- sbuffò lui, calmandosi.

Da quando era diventato “papà” si era addolcito notevolmente e, nonostante conservasse ancora quel suo carattere un po’ solitario e misterioso, non era più cinico e scontroso come un tempo.  Mi piaceva questo, di lui…evidentemente avrebbe fatto di tutto per evitare che suo figlio gli somigliasse in quegli aspetti del carattere.

 

Il suo cellulare squillò e ne approfittò per sottrarsi alle torture del piccolo Trunks, che mise prontamente il broncio.

-pronto?...- disse dopo aver osservato per alcuni secondi il numero sul display-Signor Matsumi, mi dica….- assunse un tono serio- c-cosa? Sul serio? Bhe…- il suo sguardo pensieroso andò a posarsi sugli occhi azzurri di suo figlio e quell’attimo mi parve lungo un’ora, prima che potesse rispondere alla domanda dell’interlocutore. -…accettiamo.-

 

E’ strano. Molte volte il telefono ha molto potere sulla nostra vita...se ricorderete bene non era la prima volta. Ma, a pensarci bene, tutto, ogni piccola cosa può cambiare il corso degli eventi e noi non possiamo far altro che abbassarci a ciò che non possiamo controllare.

Dopo quella telefonata la nostra vita subì un’ulteriore svolta, una di quelle che nella vita ti realizzano, completano quella parte che ti mancava per sentirti davvero te stesso.

***

 

 

 

 

Matsumi era il produttore che ci aveva contattato tempo prima. Bulma non lo sapeva (né lo sa ora), ma io e lui ci eravamo incontrati una settimana prima di quella telefonata. Mi mancava troppo la musica scorrermi nelle vene e non resistetti a provarci un’ultima volta. Gli avevo detto che magari avremmo potuto accettare quella proposta, quella a cui io stesso rinunciai per il moccioso in arrivo. Lui rispose che mi avrebbe contattato per farmi sapere se la proposta fosse ancora valida.

 

Ci riunimmo, ore più tardi, al Night Blooming. Come ai vecchi tempi, insomma.

Bulma portò anche Trunks, diceva che era per farlo abituare alla nostra musica.

Che idiozia! Kiki fu felice di tenercelo mentre suonavamo. Arrivò anche il produttore, che tentò vani approcci con nostro figlio: il bambino continuava a tenere il broncio come se avesse capito che era stato lui ad interrompere il nostro ennesimo saluto.

 

Accordammo gli strumenti. Le mie dita fremevano: avevo un bisogno incredibile di…di suonare come Dio comanda e non addolcendo le note come se fosse una ninna nanna. Quando finimmo di suonare, dopo aver assaporato fino all’ultima nota, sembrava fossimo stati più bravi del solito. Perfetti.

La voglia che avevamo, aveva fatto sì che fosse la nostra più grande esibizione: peccato fosse soltanto una prova.

Il signor Matsumi, senza troppi preamboli, ci accordò dei live in vari locali e, dopo averlo letto per bene, firmai il contratto sapendo che la mia scelta avrebbe influito sul futuro di tutti.

Quel peso grava ancora sulle mie spalle. E ne vado fiero.

 

 

 

- Papà siete stati grandi! – eccolo qui mio figlio Trunks.

Ha quattro anni ormai e sembra assomigliarmi ogni giorno che passa, in tutto quello che fa, oltre che nell’aspetto. Sono orgoglioso di lui, ma non glielo dirò mai.

- Tsk, certo che lo siamo stati.- gli rispondo facendomi valere come al solito… abbiamo appena suonato durante uno spettacolo di beneficienza. Ma che bravi: avete capito che l’idea è stata di Bulma e Kakaroth, complimenti!

- Grazie Trunks.- Bulma lo prende in braccio, lui mette il broncio.

- Mamma non sono piccolo!- protesta cercando di cancellare dalla guancia il segno del rossetto che Sky gli ha lasciato sulla guancia.

Mi avvicino a lei, la donna che è riuscita a rendere sensata la mia vita, senza la quale non vivrei…già, non credo glielo dirò mai. La bacio e mi allontano subito dopo.

 

Chiudo la custodia del basso mentre tutti ridono a causa delle facce buffe che Bulma fa a Trunks. Non capirà mai che adesso è grande e non ne ha bisogno.

Alzo l’oggetto per il manico, incamminandomi verso l’uscita.

Tsk, che idioti non si accorgono neppure che me ne sto andando. Bah…meglio così!

 

- Papà aspetta!- sento la voce del moccioso e mi fermo senza voltarmi. Mi corre incontro afferrandomi la manica della giacca, cercando di attirare la mia attenzione.

- Che c’è?- gli chiedo stizzito.

- Mi porti a casa con la moto? Non voglio stare in macchina con la nonna: mi da sempre i pizzicotti!Poi…poi la moto è bella!- confessa intimidito dal mio sguardo severo. Ghigno.

- Hai chiesto il permesso a tua madre?- gli chiedo sospettoso. Annuisce vigorosamente. Vado verso la moto, mentre lui mi segue come un cagnolino.

- Salta in sella!- gli ordino facendoli posto davanti a me. Trunks sorride salendo faticosamente per poi afferrare lo sterzo sicuro.

E la consapevolezza che quello sia il primo momento in cui mi rivelo un padre mi coglie di sorpresa, lasciandomi un dolce retrogusto difficile da dimenticare.

 

“Trunks, continua a sognare come fai ora. Seguendo i tuoi sogni capirai che la vita ha un senso. Solo quando troverai la persona giusta troverai il tuo senso della vita.”

Vegeta

 

 

 

Salve a tutti quanti...ebbene si, siamo arrivate anche all’ultimo capitolo, che come sempre speriamo vi sia piaciuto! Abbiamo optato per un lieto fine, proprio come era stato richiesto, e ci auspichiamo che non siate rimasti delusi!

Prima di tutto voglio ringraziare la mia socia Raffaela, senza di lei questo lavoro non sarebbe stato lo stesso...e non dimentichiamo che lei aveva la parte di Vegeta! So quanto per lei sia stato difficile immedesimarsi nel personaggio e quindi la ringrazio doppiamente...Raffa sei unicaaaaa TVTTB! Secondo, volevo ringraziare di cuore tutti coloro che l’hanno seguita dall’inizio alla fine e con i loro complimenti, i loro consigli, i loro giudizi non ci hanno mai fatto perdere la speranza, anche quando abbiamo avuto dei periodi di crisi e mancanza di ispirazione (e credetemi ce ne sono stati tantissimi!!) ...Ma alla fine eccoci qui! salutandovi ancora e immaginando un “possibile” seguito, lascio la parola alla mia socia Raffy ^^

 

 

Ehi, socia  inutile dirti che sono io a doverti ringraziare, vero?! Non avrei immaginato che da quell’e-mail ricevuta quel lontano giorno, sarebbe nata una delle storie più belle che abbia mai scritto. Non pecco di modestia perché il merito è tutto di Elvi: perché è lei ad aver avuto l’idea, io ho solo scritto e fatto del mio meglio.

Tante grazie alle persone che hanno inserito la storia tra i preferiti e che non abbiamo mai ringraziato^^”

Grazie a chi ha commentato anche solo i primi capitoli, perché anche solo un commento fatto da una persona ci dava le motivazioni per continuare (come ha già detto la mia incredibile socia U.U).

Una cosa che non abbiamo mai fatto, ma che ci tengo a fare è...dedicare a qualcuno qualcosa di questa storia. Io dedico a Elvi tutte le parti di Vegeta che ho scritto (la volete smettere di fare le sdolcinate? -.-‘ ndtutti)Pardon ^^”

Beh...pensando ad un possibile continuo (già mi manca questa storia ç_ç) vi saluto anch’io...

Tvtttb Elvi xD

Un kiss a voi.

By...Raffa ed elvi...:)

 

 

  
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