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Autore: Mira_Litkin    07/04/2015    1 recensioni
[Horror version] [MinaKura]
E se i nostri Inazumiani fossero le quattro Alice? Chi sarebbe chi? E cosa accadrebbe?
Vi avverto, qui horror e gente sruprata ad minkiam e non fate caso alla demenziale intro, la storia è seriamente triste.
Genere: Fantasy, Horror, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Matsukaze Tenma, Minamisawa Atsushi, Tsurugi Kyousuke
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La prima Alice

“ Ichi-banme ARISU wa isamashiku
ken wo katate ni fushigi no kuni
Ironna mono wo kirisutete
Makka na michi wo shiite itta „


Tsurugi Kyousuke si svegliò in un mondo fantastico.
Perché "si svegliò"? Perché era sicuro di essersi addormentato.
«Dove sono?» Si domandò ad alta voce.
«Sembra il paese delle meravigle» Continuò.
Tsurugi Kyousuke era un ragazzino di undici anni, anche se non lo si sarebbe mai detto a vederlo, poiché era piuttosto alto. Aveva la pelle bianca come la neve, i capelli che ricordavano una fiamma, erano blu scuro e incorniciavano il dolce viso dai lineamenti angelici. Gli occhi erano color ambra, dallo sguardo tagliente.
«Come sono arrivato qui?» Si chiese guardandosi attorno.
Era in un prato enorme, esso era di una colorazione che variava, ora era viola, ora era verde... E qualche secondo dopo era giallo.
Questa radura, notò essere circondata da una foresta buia a vedersi.
Si accorse che stringeva una spada nelle mani.

“Sei dentro di me„

«Chi sei?» Domandò Kyousuke brandendo la possente arma.

“Sono un sogno, dentro di me puoi fare quello che vuoi, sei il capo qui„

«Fatti vedere!» Ordinò lui senza abbassare la guardia.
«Eccomi» Disse il piccolo sogno.
Kyousuke si voltò, e vide un omino che arrivava sin alle cavigle sue.
Era nero, e sembrava essere stato disegnato da un bambino, poiché aveva il corpo sottile e nero pece, eccezion fatta per gli occhi e la bocca rosso cremisi.
Kyousuke mise la spada in spalla e si rivolse al piccolo sogno.
«Come sono finito qui» La sua non era una domanda, ma esigeva una risposta.
«Ti ho fatto entrare io» Rispose lui, la voce ricordava quella di un bambino, eppure era calma e seria.
«Perché?» Domandò Kyousuke con la solita calma.
«Segreto!» Detto ciò, il piccolo sogno si dissolse, lasciando il ragazzo con molti quesiti.
Fece qualche passo verso la foresta, finché non ci si trovò inglobato.
«Psss!» Lo chiamò qualcuno.
Kyousuke si guardò attorno alla ricerca della fonte di quel richiamo.
«Regina!» Continuò a guardarsi attorno, quella voce lo stava chiamando, anche se non aveva ancora compreso perché lo chiamasse "Regina".
«Pss!» Questa volta udì chiaramente da dove venisse, e si voltò alla propria destra.
Nelle fronde c'era una figura che gli faceva cenno di avvicinarsi a lui.
Kyousuke si avvicinò impugnando la spada.
«Io so chi sei tu!» Parlò sottovoce la figura.
La figura balzò fuori dal nascondiglio, mostrandosi al blu.
«Sei la Regina di Picche!» Disse entusiasto il castoro.
«L-la Regina di Picche?» Domandò Tsurugi non capendo.
«O prima Alice, come preferisci» Continuò.
Il ragazzo chiese spiegazioni.
«Vengono chiamate “Alice” coloro che entrano in questo luogo» Rispose il castoro.
«Tu sei il primo» Continuò.
«E Regina di Picche perché hai quella carta» Terminò.
«Io non ho una Regina di Picche» Obiettò Tsurugi.
Il castoro gli disse di guardare nella tasca dei pantaloni, il blu fece come richiesto e trovò la carta.
«Oh» Mormorò Kyousuke osservando la figura. Somigliava vagamente al suo spirito guarriero.
«Ma non era questo che volevo dirti!» Disse il castoro, gli fece cenno di abbassarsi per avvicinarsi a lui.
«Ho un modo per far sì che tuo fratello torni a camminare... Da subito!» Sussurrò all'orecchio del ragazzo.
Gli occhi di Tsurugi sussultarono per un attimo ritornando poi com'erano.
Il fratello di Kyousuke non poteva camminare, poiché quando erano piccoli aveva salvato Kyousuke che stava cadendo da un albero. Per salvarlo si era buttato facendogli da scudo, ma si era rotto la colonna vertebrale, impedendogli di tornare a camminare.
Avevano tentato tutti i modi per farlo tornare a camminare, ma l'unico modo efficace era un'operazione costosa possibile solo all'estero, perciò Kyousuke aveva ormai perso le speranze per il fratello.
«Non esiste un modo» Disse rialzandosi in piedi.
«Oh sì invece, esiste! Ma è... Come dire... Rischioso» Continuò il castoro seguendolo.
«E sarebbe?» Domandò il blu sollevando la spada per tagliare un ramo che ostruiva il passaggio e con un colpo secco, il ramo cadde.
«Dipingendo tutto il sentiero che porta fino a palazzo si può esprimere un desiderio» Rispose il castoro.
«Semplice» Commentò Tsurugi.
«Col sangue» Chiarì il castoro.
Tsurugi si voltò e fissò la creatura negli occhi.
Non mentiva, era la verità, ma Kyousuke non gli credeva.
Sollevò la spada, e senza lasciar capire alla povera creatura cosa stesse per succedere, la uccise con un colpo secco.
Un caldo schizzo di sangue imbrattò gli abiti del giovane, che sembrò non curarsene.
«Nessuno deve cercare di imbrogliarmi con queste cose» Mormorò mettendo la spada in spalla.
«Nessuno» Mormorò voltandosi.
Percepì un leggero baluginio dietro di sè, così si voltò incuriosito.
Il corpo del castoro non c'era più, e il tratto di sentiero dove era schizzato il liquido cremisi era diventato rosso.
Tsurugi inorridì a quella scena, anche se provava uno strano senso di soddisfazione.
Si voltò e udì uno squittio sofferente.
Abbassò lo sguardo e si accorse di aver schiacciato e ucciso un topino.
Un baluginio e puff, il corpo non c'era più e il sentiero assorbì il sangue, diventando rosso.
Tsurugi fu scosso da brividi d'orrore, e di nuovo soddisfazione.
Ora euforia.
Si guardò attorno a sè, e vide un coniglietto rosa mangiucchiare un filo d'erba. Lo prese per le orecchie e lo sbatté violentemente a terra, osservando il cadavere scomparire e il sentiero dipingerai di rosso pure lì.
Il ragazzo prese a ridere, una risata malata, di un malato.
«Aspettami Nii-san, quando mi sveglierò sarai guarito, e potremmo giocare a calcio... Insieme»
Kyousuke era impazzito, e ora vagava per il sentiero uccidendo tutte le creature che capitavano sotto lo sguardo assetato di sangue di Kyousuke.


“ La prima Alice era la Regina di Picche
era coraggiosa ed aveva una spada nelle mani
Distrusse tutto quello che aveva sulla sua strada
per crearsi una via rossa „

****

Sonna ARISU wa mori no oku
tsumibito no you ni tojikomerarete
Mori ni dekita michi igai ni
kanojo no sei wo shiru sube wa nashi


Tsurugi sollevò in alto per l'ennesima volta la spada, per l'ennesima volta uccise un innocente, e per l'ennesima volta il corpo scomparve, dipingendo di rosso il sentiero sotto di sè.
Il sorriso sadico stampato sul suo volto si spense non appena udì dei passi dietro di sè. Si voltò e vide un uomo in armatura che lo bloccò e lo legò.
«Lasciami! Lasciami!» Urlava Tsurugi.
L'uomo gli tolse la spada, ma Tsurugi continuava a dimenarsi, nonostante fosse legato.
Una folla arrivò, presero Tsurugi a forza e lo portarono in paese.
Venne portato al cospetto del grande capo stregone.
«Ditemi, cittadini, che colpe ha questo ragazzo?» Domandò il grande capo stregone.
Al che l'uomo che aveva bloccato Tsurugi lo fece cadere e parlò.
«Ha tentato di realizzare un suo desiderio, violando la legge numero 4!»
La quarta legge dava il divieto di realizzare un desiderio imbrattando tutto il sentiero che portava al castello di sangue.
«Sappiamo tutti la sua pena allora» Disse il grande capo stregone.
«Esiliato! Esiliato!» Gridava in coro la folla.
«E allora sia, La Prima Alice è esiliata per sempre nella parte più oscura e malvagia della foresta, verrà dimenticato, insieme al sentiero da lui imbrattato»
La folla gridò in coro, e Tsurugi venne portato nel cuore della foresta.
«Azarath... Mitryon... Zynthos!» Lo stregone pronunciò queste parole.
Tsurugi fece per scappare, ma venne respinto dentro, come se ci fosse una barriera.
«Resterai qui per sempre» Cominciò.
«Lui non può uscire, ma chiunque può entrare e uscire liberamente, perciò fate attenzione a non entrare lì dentro per errore» Si raccomandò.
«E che nessuno parli di ciò che è successo, o diverranno verdi e tutti sapranno che ha disubbidito» Parlò.


Quell' Alice fu portata nel cuore della foresta
e vi fu chiusa dentro come una peccatrice
Oltre alle strade della foresta
anche la sua vita era sconosciuta






*angolo autrice*
Eh sì, me ne esco con questa song-fiction... L'avevo in mente da un po', e oggi ho scritto la prima parte.
Di questa Song-fiction farò anche la versione comica, così non vi deprimete totalmente.
Come perché? Perché so bene che una volta che leggi una Song-fiction se ti rimane in testa (bella o brutta che sia) ogni volta che ascolti quella canzone ti verrà in mente quella storiella... Così voglio che possiate decidere; Se vorrete ridere vi verrà in mente la mia song-fiction comica, se vorrete piangere, o comunque essere tristi vi verrà in mente questa.

Ho scritto abbastanza.


Baci, Mira.
  
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