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Autore: BELIEBER_G    07/04/2015    1 recensioni
Dall’altra parte della città, il volere di Jackson Witthemore era stato fatto: Wendy lo aveva morso esattamente dove voleva lui e il ragazzo già sentiva che la forza dentro di se aumentava alla luce della luna. Ma il potere non era l’unica cosa che voleva ottenere.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Bondage, Spoiler!, Triangolo
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Wendy non ebbe il coraggio di inseguire il Kanima, per ucciderlo o fargli anche solo del male, avendo saputo che si trattava di Jackson. Derek, invece, arrabbiato con la creatura per il torto fatto a lui la precedente sera, lo rincorse e notò che si avviava verso dei cassonetti nascosti, sotto una galleria abbandonata: ma non del tutto. Perché ebbene si, una presenza inaspettata si era postata lì con una grande auto e aveva notato il mannaro con la lucertola. Gerard e Chris. Non si avvicinò ai due, anzi, chiacchierava con il figlio che aveva alla sua destra, su come eliminare la creatura pericolosa.
***
L’Alfa non aveva dormito per tutta la notte pensando che il fidanzato era fuori, di notte, con quelle sembianze, a fare chissà cosa. Anche la mattina dopo, Wendy si avviava a scuola con passo lento e ogni tanto si mordeva il labbro preoccupata. Poi, voltò la testa verso il parcheggio e vide parcheggiata la Porsche del ragazzo in questione. Corse verso di essa e dal finestrino vide che Jackson ne era sdraiato dentro, coperto da un leggero lenzuolo. Non sapendo dove fossero le chiavi, senza farsi vedere sfoderò un artiglio e tentò di aprire la serratura con l’unghia appuntita. Aprì velocemente lo sportello e scosse il corpo del ragazzo per farlo svegliare. Jackson aprì gli occhi improvvisamente e si guardò attorno, riconoscendo dove era. Poi incrociò gli occhi della ragazza e si trattene dal piangere, essendo bene a conoscenza di quello che era successo. “Mi dispiace,mi dispiace.” Sussurrò singhiozzando,mentre stringeva la ragazza a se.
***
 Come poteva essere lui una creatura che avvelenava le persone? Da dove veniva una tale creatura? Lydia e Allison insieme stavano traducendo il bestiario di suo nonno. “Non dice che cerca un amico, dice che cerca un padrone.” Lesse Allison.
 
Wendy aveva ricevuto da Danny quelle due ore di filmato tagliato e fortunatamente non lo aveva visto. Inserì il disco nel computer del fratello e vide che durante la notte, Jackson si era trasformato: ma non aveva toccato Wendy, nemmeno con un artiglio. Ciò voleva dire che l’Alfa aveva qualche strano effetto su di lui. Ma Wendy non poteva lasciarlo a piede libero: così, quella sera, prese la giacca e la macchina di sua madre. Non lo avrebbe ucciso, avrebbe solo cercato di contrattare.
 
Non appena Wendy si mise la cintura, in macchina piombò anche Stiles, che con sicurezza, si unì a lei. “Che ci fai qui?” gli chiese la ragazza aggrottando le sopracciglia. “Ti aiuto.” Rispose secco Stiles, impegnato con la cintura di sicurezza. Wendy sbuffò per la sua presenza e si avviò verso il parcheggio della discoteca, dove era stato avvisto il Kanima l’ultima volta. I due e entrarono e notarono la dozzina di ragazzi muscolosi e belli che si strusciavano fra di loro. “Credo che siamo in un gay club!” esclamò Wendy, urlando per via della musica alta. Dall’altra parte, Stiles era stato avvistato da cinque Drag-queen che lo avevano iniziato ad accarezzare credendo facesse parte della combriccola. “Tu credi?” commentò Stiles, imbarazzato e arrossato per la situazione.
L’Alfa scoppiò a ridere, ma poi si iniziò a guardare intorno per vedere se trovava Jackson, senza successo: vedeva solo Danny che  se ne stava in disparte a bere. Quell’ambiente le fece ricordare perché la sua relazione era finita, per un uomo. La ragazza alzò gli occhi al solo pensiero e non appena lo fece, vide qualcosa di verde strusciare sul soffitto, con gli artigli pronti per colpire qualcuno. Non fece in tempo a bloccarlo, che sei o sette ragazzi caddero a terra paralizzati, compreso Danny,  e il Kanima scappò. Wendy lo rincorse, lasciando Stiles nel suo mondo, nel parcheggio. Jackson era completamente nudo dietro una macchina. Allora la ragazza prese una coperta e lo caricò sulla propria auto.
 
Stiles, non vedendo più la ragazza, corse fuori e vide che aveva trovato Jackson. “Grazie per avermi avvertito!” esclamò egli, col fiatone. “Sembravi piuttosto a tuo agio.” Commentò Wendy ridacchiando, per poi far partire la macchina verso la foresta. “Che cosa facciamo? Non possiamo tenerlo qui e poi c’è la luna piena.” Disse Wendy, vedendo il grande satellite alto in cielo. Il ragazzo rifletté alla sua domanda e poi gli venne un’idea: lo sceriffo utilizzava dei furgoni dentro cui metteva i prigionieri più pericolosi. Si trattava di una normale auto, ma dietro di essa era presente una cella in metallo, compresa di manette. Per Stiles fu facile intrufolarsi lì, per tutte le volte che lo aveva fatto.
***
La notte ormai era profonda, a Jackson erano state legate le mani e messi un paio di pantaloni di Stiles. Il ragazzo si risvegliò in forma umana, davanti alla figura di Wendy. “Ehi.” Sussurrò Wendy, con un leggero sorriso di conforto. Jackson si guardò attorno e vide la propria situazione. “Che cosa ho fatto?” le chiese, quasi singhiozzando. L’Alfa gli prese le mani e le strinse alle proprie. “Non preoccuparti.” Lo rassicurò. L’altro scosse la testa più volte: “Wendy, dimmi che cosa ho fatto.” ribatté. Wendy si morse il labbro per un attimo e il suo viso si trasformò da rassicurante, in triste. “Credo che tu abbia ucciso il padre di Isaac…Abbia avvelenato Derek…E stasera hai quasi ucciso il tuo migliore amico.” Mormorò la ragazza. Jackson si coprì il viso con le mani e chiese di esser lasciato solo. Quando Wendy se ne fu andata, lui cercò di pensare a come mai era diventato un vero e proprio mostro. Non avrebbe più potuto incontrare Danny senza fargli del male, ne Wendy senza rischiare di venire ucciso per legittima difesa. Ma un altro pensiero gli frullò per la testa. Un pensiero strano: rifletté sul fatto che non avrebbe mai più potuto toccare quella dolce bambina a cui si era tanto affezionato. Non sapeva il perché di questi pensieri rivolti ad Angelica, ma doveva tenerseli per se.
  
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