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Autore: pandina    07/04/2015    8 recensioni
Irlanda, un luogo magico in cui tutto può accadere.
Killian Jones cinico scrittore americano, è arrivato sull'isola per assistere alle riprese del film di cui ha scritto la sceneggiatura: La storia di una misteriosa creatura che vive negli abissi del lago e della giovane vedova che che tenterà di salvarla. Killian, la cui vita ha insegnato a non credere in nulla, rimane incantato da Emma Swan, la proprietaria, vedova con un figlio, della fattoria in cui alloggia. Bella forte e genorosa come una dea celtica,Emma s'insinuerà nel cuore dello scrittore, e il vento del cambiamento inizierà a soffiare
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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4-Secrets and fears

 

Mezz'ora più tardi , Emma fermava la macchina in un piccolo spiazzo.

“Bisogna fare un tratto a piedi, ma è una bella passeggiata”

“Un po' di esercizio mi farà bene.” L'aria fresca lo avrebbe aiutato a smaltire i postumi della sbronza.

Il sentiero serpeggiava tra le colline attraverso prati punteggiati di roselline selvatiche, dopo poco arrivarono ad un tumulo di terra coperta da muschio e decorato da pietre.

“Che cos'è? “ Chiese Killian

“Una sorta di tomba, costruita circa cinquemila . Gli antichi abitanti di questo paese credevano ad una vita dopo la morte, perciò spesso seppellivano i loro cari, con armi e oggetti domestici. E' una specie di camera sepolcrale”

Killian, per i suoi libri, aveva effettuato numerose ricerche sui siti sepolcrali, ma leggere di certe cose non era come vederle di persona, così si fermò e si fece permeare dall'atmosfera mistica, inspirando a fondo l'aria che profumava di malva.

Sentì uno strano formicolio alla nuca e se la strofinò

“Non so se credere in una vita dopo la morte, ma qui...si ha la sensazione che ci sia qualche spirito” Gli sembrava quasi di sentire l'eco di voci spettrali.

Emma gli lanciò un'occhiata stupita, poi confessò

“Sai, qualche volta vengo qui e parlo con le anime del passato. Racconto loro i miei problemi, i miei timori, e stranamente , le cose mi sembrano più semplici quando me ne vado. Immagino sia il fatto di parlarne, servirà a scaricare la tensione, che mi aiuta”

“Questo o...la magia” Suggerì Killian, con un sorriso dolce.

Il rossore che cominciava a piacergli tanto, tornò a colorirle le guance

“Che sciocca che sono! Penserai che sono una povera ragazza di campagna, Sciocca , fantasiosa e credulona”

Fantasiosa poteva anche esserlo. Sciocca? Killian non lo credeva assolutamente. Anche se una donna più cauta avrebbe capito che in quel momento, era meglio darsela a gambe.

Una ciocca di capelli, le solcava la guancia come un nastro di seta. Quando lui allungò una mano per scostargliela dal viso, lei si fece immobile.

Il tocco lieve delle sue dita sembrava lasciarle una scia, nei punti in cui l'aveva sfiorata.

“Certamente non ti considero una credulona, anche se è la prima volta che incontro qualcuno che conversa con gli antenati dell'età della pietra” scherzò lui.

Questa volta il colore le imporporò il viso fino alla radice dei capelli.

La ragazza sentì un brivido percorrerla , ma non era certo paura.

“Proseguiamo” disse

Lasciarono il sentiero , Emma si arrampicava sulle rocce , molto agilmente.

Killian invece, nonostante il quotidiano allenamento in palestra, faticava a starle dietro.

Alzando gli occhi, vide le montagne davanti a se.

Non erano alte e spettacolari, ma guardarle gli donava un senso di quiete.

Emma sembrò leggergli la mente.

“Fanno lo stesso effetto anche a me...anche se qui qualcuno le considera come mura che tengono imprigionati e ti impediscono di spiccare il volo...” Non sembrava una frase detta per caso e Killian si domandò se forse, involontariamente, gli avesse fatto una confidenza sul suo matrimonio con l'ardimentoso giocatore di rugby.

Continuarono ad inerpicarsi ed Emma gli tese la mano per aiutarlo.

Lo scrittore guardò quelle piccole dita affusolate , sembravano fragili e delicate , ma emanavano sicurezza e lui vi si affidò.

Attraversarono una sorta di cunicolo di rovi , e quando finalmente la visuale si aprì entrambi si fermarono.

Sotto di loro si apriva una valle di incomparabile bellezza.

Il lago, circondate da canne ondeggianti, sembrava un luccicante raso color zaffiro, che si stagliava contro il verde smeraldo dell'erba.

“Bello vero?” disse Emma con una punta d'orgoglio.

“No... è splendido!” la voce di lui era sommessa, quasi riverente.

C'era pace lì, tanta pace e a Killian sembrava quasi di sentire il rumore del suo respiro.

“Si racconta che la Signora che vivesse nel castello ai piedi del lago, fosse una strega bianca e che avesse benedetto il suo popolo con un grande dono, la fonte dell'eterna giovinezza. Ogni notte una pietra veniva messa dalle guardie, a chiudere la sorgente in modo che l'acqua non andasse sprecata. Ma una notte uno dei soldati, si ubriacò e la pietra non venne messa al suo posto, così l'acqua defluì e defluì senza sosta, tanto che , sia il castello , che il villaggio vennero sommersi. Ma siccome la fonte era magica, nessuno annegò, anzi tutti si adattarono a vivere sott'acqua. Ma la Signora, ogni tanto, torna in superficie ad ammirare le dolci colline, di cui ha sempre una grande nostalgia”

Killian, ascoltando in silenzio, trovò l'idea della città sommersa, affascinante quanto quel luogo magico.

“Vorrei aver visto questo luogo prima di scrivere il mio libro” Osservò lui

“Avrebbe fatto differenza?”

“Sì! Avrei ambientato la storia in Scozia, o nel Galles” Lui scosse la testa “Pensare di essere venuti qui ad invadere questi luoghi,con tutta questa faccenda del film, mi sembra quasi un sacrilegio”

Emma rise

“Ma non è una chiesa”

“Non più, ma sono sicuro che per i Celti, e prima di loro per il popolo che edificò questo tumulo, era un luogo sacro” Spostò lo sguardo verso il castello.

“E' affascinante pensare alle persone che vissero qui. Che amarono, risero, combatterono tra quelle mura”

La bionda lo guardava con gli occhi socchiusi.

“Credo di dovere delle scuse a mio fratello Peter” disse d'un tratto.

Killian rimase interdetto, non capendo il senso di quella frase.

“Lui continuava a ripetermi che avrei dovuto leggere i tuoi libri, ma non l'ho fatto. Oh sono certa che sei un bravissimo scrittore” Aggiunse in fretta pensando di averlo offeso “Ma ammetto di preferire storie che non mi diano incubi”

Emma lo vide accigliarsi leggermente e continuò.

“Ma un uomo , capace di sentire la magia e il mistero di questo luogo , è un uomo i cui libri desidero leggere”

Ad un tratto lei le parve troppo vicina. Poteva sentire chiaramente il profumo dei suoi capelli.

Si sentì soffocare.

“Se attraverso i miei libri, pensi di potermi conoscere, beh rimarrai delusa. Non c'è niente da capire” Le dita di lui si contrassero intorno alla mano che stavano ancora stringendo. “E anche se ci fosse qualcosa, credimi tesoro, non vorresti saperlo... C'è qualcosa di oscuro e doloroso dentro di me. Un'anima nera, che brulica di cose, che non potresti mai comprendere”

Lei lo sorprese sorridendo.

Un sorriso triste che gli mosse dentro qualcosa.

“E' qui che ti sbagli, Killian” Una delle rare volte che lo aveva chiamato per nome.

E alzando la mano , gli tocco la guancia ispida di barba. Il tocco lieve dei polpastrelli di lei , parve marchiarlo come un ferro rovente.

E per un momento chiuse gli occhi abbandonandosi a quella sensazione.

Avrebbe voluto rimaner lì, con lei, fino a perdere la cognizione di sè

Poi, prima che lui potesse trovare una risposta adeguata, Emma liberò l'altra mano da quella di lui e cominciò a tornare indietro, verso il maggiolino giallo.

Fecero il tragitto fino al paese senza parlare.

Una volta arrivati lui le disse semplicemente

“Grazie” inforcò gli occhiali e se ne andò.

 

___________________________________

“Allora come vanno le cose con il tuo bel pensionante?”

Chiese Elsa ad Emma tre giorni dopo. Erano scese al paese per fare la spesa e si erano fermate da Granny's per un tè. O meglio, Elsa beveva tè, mentre Emma si concedeva una terapeutica cioccolata calda, con tanto zucchero e una punta di cannella.

“Non vanno”

Emma rigirava il cucchiaino nel liquido scuro, con grande concentrazione. Anche se era molto legata alla cognata, non voleva ammettere che era rimasta un po delusa dalla sparizione dell'americano , dopo la loro gita al lago.

Nonostante il fatto che la cifra concordata comprendesse i pasti, lui usciva di casa tutte le mattine prima di colazione e rientrava tardi la sera. Se lei era ancora in salotto, la salutava con una specie di grugnito, prima di ritirarsi in camera sua.

“Il signor Jones è una fonte di reddito, nient'altro”

“Ah . Così è per questo che l'altra mattina ti guardava come se fossi un budino alla vaniglia.” Disse Elsa fingendo noncuranza

“Non è vero! E poi...io non sono il suo tipo!” Non glielo aveva forse detto lui?

“Non sarai il suo tipo di donna, ma si vede benissimo che gli piaci” Disse la cognata

“Anche se fosse così, una storia con uno come lui, non avrebbe futuro. Apparteniamo a due mondi troppo distanti”

“E chi ha detto che deve avere un futuro?” Elsa strinse le spalle

“Sei vedova da cinque lunghi anni, Emma . Lasciarti andare non ti farà certo male. E non dico che ti devi dare al sesso selvaggio, ma credo che ...un po' di sano esercizio, con un esemplare maschile come Jones, sarebbe l'ideale.”

Emma la guardò storta.

A differenza di Elsa, che era stata la ragazza più corteggiata della contea , prima di sposare Will Scarlett, Emma non era mai stata il tipo da avventure.

“Mi stai forse dicendo che dovrei mandare tutto al diavolo e rotolarmi con lui, tra le lenzuola del letto di casa mia?”

Elsa alzò un sopracciglio e sorrise ironicamente.

“Perchè, te lo ha forse proposto?”

Emma si sentì avvampare

“No... Lui mi ha fatto una avance la prima sera, ma era completamente ubriaco e non l'ho presa sul serio”

“Ma eri tentata” Indagò la bionda sorseggiando il suo tè, ma senza staccare gli occhi di dosso dall'amica.

Emma sapeva che era inutile mentirle, quella donna riusciva a vedere oltre le apparenze. Non aveva forse avuto anche la premonizione del terribile incidente di Neal? Venire a conoscenza di questo fatto aveva reso i rapporti difficili tra loro per un po' di tempo, perchè, anche se Elsa aveva cercato di mettere in guardia il fratello, non aveva detto una parola a lei.

Col tempo il risentimento era svanito, al punto che ora Emma riusciva a capire in quale incresciosa posizione si fosse trovata sua cognata.

“E va bene ammetto che il pensiero mi ha attraversato fuggevolmente la mente” Concesse, sapendo di mentire spudoratamente

Elsa annuì soddisfatta

“Questo Jones dà l'impressione di essere un grande amante” Aggiunse maliziosa.

“Immagino che Milah Rumple ne sappia più di me” Emma aveva visto le foto di Killian e della bellissima attrice sulla prima pagina dell'Irish Indipendent del giorno prima.

La coppia era stata fotografata sulla riva del lago. I due stavano ridendo e il braccio di lui era posato sulla vita di lei con la familiarità che solo l'essere intimi poteva dare.

“La Rumple ha dichiarato che lei e Killian sono solo buoni amici”

“Figuriamoci!” Sbottò Emma

Elsa la guardò con un mezzo sorriso e il sopracciglio alzato

“Non sarai gelosa vero?” strinse gli occhi studiando l'amica

“Oh Santo cielo! Ti sei innamorata di lui!” Esclamò portandosi una mano alla bocca

“Ma per favore! Non è amore! Non lo conosco nemmeno e non abbiamo niente in comune!” Disse con fermezza Emma, chiedendosi chi stava cercando di convincere se sua cognata o se stessa.

“Ti conosco! E solo perchè sono sposata non vuol dire che io non ricordi quanto sia eccitante e terrificante innamorarsi!”

Il suo tono era velato di tristezza, da indurre Emma a chiedersi, e non per la prima volta , se Elsa amasse davvero Will Scarlett.

Era sicura che se l'amica non fosse rimasta incinta, non avrebbe mai sposato quell'uomo, che sembrava più interessato all'allevamento dei cavalli della famiglia Cassidy, che a lei. L'ironia era stata poi scoprire che Scarlett non avesse il minimo talento con i purosangue. Per fortuna , il padre di Elsa era intervenuto prima che il genero combinasse grossi guai e lo aveva allontanato. Era stato allora che la figlia gli aveva chiesto di vendere lo stallone di sua proprietà per poter comprare al marito una barca da pesca su cui aveva lavorato fino a poco tempo prima.

Emma aveva spesso pensato a quanto fosse triste e ironico, il fatto che una donna che aveva il dono della veggenza si fosse dimostrata così cieca riguardo alla propria vita.

“A proposito “ Sospirò ora Emma “Come vanno le cose con Will?”

Elsa iniziò a giocherellare con il cucchiaino

“Ce l'ha con gli americani...”

“Mi dispiace .” L'amica capiva come l'invasione deglio americani potesse ricordare a Will che non era stato il primo uomo di sua moglie.

Elsa aveva avuto una storia con un americano, amico del fratello, dopo che era tornato dagli Usa, anch'egli giocatore di rugby.

Tuttavia nessuna scusa giustificava il comportamento aggressivo di quell'uomo.

“E cosa posso fare ?” Gli occhi di Elsa erano umidi di lacrime non versate

“Non posso lasciare Will, Emma. Non dopo quello che ha fatto per me”

“Will aveva i suoi buoni motivi per sposarti pur sapendo che portavi in grembo il figlio di Jefferson! Non sarà l'uomo più furbo della terra ma sapeva benissimo che, alla morte di tuo padre, tu avresti ereditato l'intero allevamento. Ricordo che dicesti che non volevi disonorare il nome della tua famiglia, ma nessuno si aspettava da te un tale sacrificio! Sicuramente non tuo padre! La reputazione non vale la tua vita, Elsa! Se Neal fosse vivo, ammazzerebbe Will per quello che ti sta facendo!” Gli occhi di Emma sprizzavano rabbia

“Will non è cattivo, quando beve ha le mani un po' pesanti ma...”

“Mani pesanti dici?!? Un polso slogato, una costola incrinata e un occhio tumefatto tu le chiami mani pesanti! Io la chiamo violenza Cristo santo!!” Ora Emma era davvero furiosa.

“ E se ci vogliamo aggiungere il fatto che mi hai dovuto regalare Maeve, altrimenti lui l'avrebbe ammazzata di botte...”

Elsa non negò nulla, teneva la testa bassa.

“Cosa farebbe Roland , senza il suo papà” disse piano

“Forse, dormirebbe più tranquillo”

“Sono parole dure Emma” Elsa alzò il mento “Amo mio figlio più della mia vita!”

“Lo so.” Disse Emma dolcemente “Ma hai mai pensato che se ti separassi da Will, tuo figlio non sarebbe così terrorizzato di dare la mano ad un uomo?”

La cognata sbiancò
“Lo hai notato anche tu allora... anche l'altro giorno con Killian...” Le sue spalle si accasciarono “ Quando è stato evidente che Will non si raccapezzava con i cavalli, ho sperato che quella barca da pesca sarebbe stata la sua salvezza. Ma ora che la banca di Dublino gliel'ha portata via a copertura dei sui debiti, è ancora più intrattabile. Deve essere difficile per un uomo farsi mantenere dalla moglie” Non aveva quasi più voce nel sussurrare quelle parole

“ E quale sarà la sua scusa, quando inizierà a picchiare suo figlio?”

“Morirei prima che avvenga una cosa simile!”

Le due si fissarono in silenzio.

Poi Elsa guardò l'orologio ed esclamò

“Guarda che ore sono! Se non ci sbrighiamo il signor Booth chiuderà il negozio e resteremo senza carne per la cena”

Si alzarono , non senza scambiarsi un'ultima occhiata , e uscirono.

 

Ciao a tutti!

Scusate per il ritardo, ma le feste pasquali mi hanno fatta perdere la cognizione del tempo ( o forse la troppa cioccolata).

Emma e Killian da soli, iniziano a scoprirsi, tra  le paure e i segreti non detti. Ma non sono i soli ad evere dei segreti e ad avere paura, la figura di Elsa pian piano si sta delinenado e il suo personaggio è forse più complicato del previsto, come la sua situazione famigliare.

Ringrazio tutti, per leggere, commentre e inserire la storia nelle varie categorie. Adoro davvero leggere i vostri commenti, anche perchè spesso mi aiutano a trovare errori e difetti. GRAZIE DAVVERO!

E come sempre fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto

Gra

 

  
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