Com'era la mamma?

Ciao a tutti ragazzi! Questa è la mia prima ff su naruto! Non sono sicura del risultato e vi prego di farmi sapere se va bene. Grazie in anticipo.
Buona lettura!

Era una bellissima serata a Suna e tre ragazzi stava ritornando a casa dopo l'elezione del Kazekage.

-Visto fratellino? Alla fine ci sei riuscito, ora sei il nuovo Kazekage-
-Temari ha ragione.- disse ridendo Kankuro
-Sì e ne sono felice... Ho faticato per arrivare dove sono... Ma ecco io...-
-Sì?- disse Kankuro
-Ho sempre avuto un pensiero nella mente ... E ora vorrei chiedervi...-
-Si dicci-
-Com'era la mamma?-
-...-
-C...come?- Kankuro era confuso.
-Vorrei sapere com'era... Era bella? Dolce? Simpatica? O era come... come papà?-

Kankuro non sapeva come rispondere.
Temari notò il fratello in difficoltà.

-Kankuro vai a prendere il regalo per Gaara di là, per favore.-
-D'accordo-

Appena soli, Temari si sciolse i capelli e si mise di fronte il fratellino.

-Io non so se sia la verità comunque molti mi dicono che con i capelli sciolti sono identica a lei ...-

Gaara guardava sbalordito la sorella: era davvero bellissima.
Temari continuava

-La mamma era... affettuosa semplice e con una grande forza di vivere...-

Poi la sua faccia si fece cupa

-Ma aveva un difetto...-
-Quale?- Chiese Gaara
-Era tanto ... troppo ... impulsiva! E quando venne ... scelta... per ... per il sacrificio lei beh lo sai no?-
-Sì, la maledizione lo so... - Gaara aveva la testa china
-Ma sappi che ti ha sempre amato- disse Kankuro ricomparendo nella stanza.
-Questo era... è l'album di foto della mamma... qui ci siete ritratti tutti e due...-

Gaara guardava le foto lui e la mamma notava l'espressione dolce di lei e lui stesso non si riconosceva. Allora non aveva le occhiaie così evidenti.
Temari riprese a parlare con le lacrime agli occhi

-In punto di morte lei... si pentì della maledizione e avrebbe voluto annullarla non potendo riuscirci mi chiese di starti sempre vicino ma io...-

A quel punto si mise a piangere

-Io avevo paura! Mi ero lasciata influenzare dalle voci del villaggio e ti sono stata lontano, sono una pessima sorella... Scusa.-
-Anch'io ho i miei torti- aggiunse Kankuro

Gaara non sapeva cosa dire. Temari corse in camera sua in lacrime.

-Non volevo farla piangere.-
-Non è colpa tua... Ascolta vado a sistemare le cose nel tuo ufficio-
-No non ti preoccupare faccio io-
-Tu sarai sicuramente esausto. Va a mangiare qualcosa che sei pure digiuno. E non preoccuparti-

-Posso entrare?- 

Temari osservò il fratello minore, aveva gli occhi gonfi... 

-Sì, avanti.-
-Temari guarda che io... non ce l'ho con te...so che è stato difficile ma ormai è inutile ripensarci-
-Ti consideravo un mostro e invece l'unico mostro sono io...scu...-

Non riuscì a terminare la frase per via dell'affettuoso abbraccio del fratello. Poteva sentire I batitti del suo cuore e il calore che emanava il suo corpo. Si sentiva protetta come mai in vita sua.
Fu Gaara a rompere il silenzio.

-Posso chiederti un favore?-
-Certo, dimmi-
-Potresti fingere... soltanto per stanotte... di essere la mamma?-

Temari era confusa

-Come?-
-Ti prego-
-Va... va bene, ma cosa devo...-

Gaara si sdraiò appoggiandosi la testa sulle gambe della sorella. Temari istintivamente si mise ad accarezzare il volto del fratellino, era cosi indifeso...
Gaara si mise a piangere 

-Mamma...-

Temari stette tutta la notte a coccolare il fratellino in lacrime, capì solo allora che l'unica cosa che volesse nella sua vita era affetto, ciò che entrambi non avevano mai ricevuto.
Kakuro osservava la scena con dolcezza, e una punta di invidia... sembravano davvero madre e figlio... chissà se lui poteva considerarsi un... padre...

fine