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Autore: laligero1    07/04/2015    2 recensioni
Ziva è partita per "seguire il suo cuore " e Tony non si da pace, non riesce più a sopportare la vista della sua scrivania occupata da un'altra, non riesce a vivere senza il suo amore, senza sapere come sta cosa sta facendo....se è felice e se ha trovato qualcuno in grado di fala sentire amata
Dall'altra parte del mondo Ziva si chiede se allontanarsi dall'NCIS sia stata la cosa giusta. Segui il tuo cuore, le aveva detto il capo, e lei era partita, ma ora il suo cuore le urlava che stava commettendo un grosso errore.
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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Mi ero sfogato finalmente e ora mi sentivo meglio anche se sono scappato, dovevo scappare non volevo sentire le giustificazioni di Ziva, non volevo stare peggio, ora vagavo per la strada, non avevo voglia di tornare a casa ma non avevo neanche voglia di uscire a divertirmi, diciamo che non ero dell’umore, quando riconobbi il quartiere dove mi trovavo mi resi conto che l’unica cosa che volevo era ascoltare le stupide giustificazioni di Ziva, volevo a tutti i costi darle un’opportunità perchè in fondo era brutto buttare al vento otto anni di amicizia ma sapevo che ormai non viveva più la, non sapevo dove alloggiava e non avevo il suo nuovo numero di telefono, sicuramente avevo rovinato la festicciola all’NCIS e l’unica che avrebbe potuto aiutarmi a scoprire dove fosse era Abby ma sono troppo orgoglioso e per ora non voglio chiederle scusa anche perché ho ragione! Guardai l’ora, le tre e mezzo di mattina, era troppo tardi decisi di andare a casa a riposare domani avrei fatto sicuramente qualcosa Ziva perché ci amavamo e se avessi messo da parte questa stupida storia dell’orgoglio sarei stato più felice, il male invece continuava a ricordarmi del periodo passato senza Ziva, di quanto avessi sofferto senza parlare di tutti i sacrifici che avevo fatto per lei e della mia quasi missione suicida fatta per vendicare la sua morte. Stavo davvero impazzendo. Girai la macchina e tornai verso casa avevo bisogno assolutamente di riposare, di pensare lucidamente!!
 
Dopo la scenata di Tony mi sentivo davvero una merda! Grande Ziva David!!! Sei la migliore, la numero uno. Dovrebbero davvero darmi un premio per come riesco ad allontanare tutte le persone a cui tengo, uscii piano dall’ascensore sconvolta, i miei due colleghi mi corsero incontro e i riempirono di domande, volevano capire cos’era successo nell’ascensore, avevano sentito delle urla. Io li liquidai rapidamente con un gesto della mano poi presi la mia roba e li salutai, leggevo nei loro occhi la curiosità e la preoccupazione ma me ne fregava poco, avevo ferito una persona ben più importante e dovevo trovare una maniera per farmi perdonare, potevo metterci anche tutta la mia vita ma devo far capire a Antony DiNozzo Jr che e la persona più importante della mia vita, e la mia anima gemella e che senza di lui non posso vivere, che sono tornata qua solo per lui che per lui sono disposta a fare qualsiasi cosa! Però prima dovevo parlare con un’altra persona, sapevo che era tardi ma sapevo anche che lui era sveglio e che mi aspettava, salii in macchina e andai a casa sua, aprii piano la porta e come al solito la trovai aperta, scesi lentamente le scale e lo trovai come al solito nel suo scantinato che lavorava a una barca
“ mi sono sempre chiesta come diavolo tu faccia a far uscire queste barche da qua!”
“ e scommetto che questa e l’unica ragione che ti ha spianto a tornare a casa”
“ diciamo che non è l’unica però e sicuramente in cima alla mia classifica “
mi abbraccio “ mi sei mancata Ziver “
“ anche tu Gibbs “ sciolse delicatamente l’abbraccio e mi invitò a sedermi su uno sgabello
“ cos’hai intenzione di fare adesso?? Sei qui per tornare all’NCIS??”
non risposi subito a questo non ci avevo ancora pensato, dovevo ammettere che mi mancava un sacco tutta la parte del lavoro sul campo la parte del risolvere casi “può essere, anche se dubito che dopo tutto Vance decida di riassumermi e già stato difficile dopo la Somalia, figuriamoci adesso”
“ tranquilla Zi al direttore ci penso io, ti stiamo aspettando tutti quanti ci sei mancata e poi mi deve ancora parecchi favori “ gli sorrisi ma poi pensai a Tony, ero mancata a quasi tutti
“ che succede tra te e DiNozzo “ chiese improvvisamente il mio nuovo capo
“ nulla “ risposi troppo velocemente
“ bugia, in tre mesi ti sei dimenticata le regole degli interrogatori??”
“ niente tranquillo e tutto normale”
“ non direi, mi sembra strano che il ragazzo che si e quasi lanciato in una missione suicida per salvarti/ vendicare la tua morte, ora ti saluti con una stretta di mano dopo mesi che non vi vedevate”
“ le cose e le persone cambiano e a volte non possiamo fare nulla per evitarlo, possiamo solo acettarlo….”
“ o combattere per farle cambiare ancora “
“ ora devo andare, ci vediamo domani capo??”
“ alle 8 puntuale!” mi diede un bacio sulla tempia e me ne andai, questa conversazione mi aveva metto una certa angoscia addosso, ma ero pronta a reagire, dovevo reagire! Andai nella stanza d’Hotel dove alloggiavo e andai a dormire, domani sarebbe stata una giornata lunga e faticosa.
*il giorno dopo 8.00*
Oggi Gibbs non poteva dirmi niente, ero addirittura in anticipo, anche se la testa pulsava leggermente era facile ignorarla, non era nulla in confronto a ieri, ero stranamente sveglio nonostante la notte passata a passeggiare per le strade di Washington cominciai a lavorare su dei rapporti che non avevo ancora finito di compilare, mi stavo annoiando e alzai automaticamente lo sguardo verso la scrivania di fronte alla mia, era un gesto automatico e ormai mi ero abituato a vederla vuota ma oggi notai qualcosa di strano, la parete di fronte a me era piena di foto i due portapenne erano di nuovo pieni e in uno c’era una piccola bandiera. Mi alzai e andai piano vicino alla scrivania, mi avvicinai e guardai le foto, la prima ritraeva una donna con due bambine vicino, la donna assomigliava tantissimo a Ziva ma non poteva essere lei, una foto attirò particolarmente la mia attenzione, era tutta stropicciata, come se qualcuno l’avesse tenuta per molto tempo in tasca, la staccai lentamente dal muro e la guardai, non ci potevo credere, era una foto mia e di Ziva abbracciati sotto la torre Eiffel era stata scattata molto tempo prima durante una missione sotto copertura,ero talmente sorpreso da quella foto che non avevo ancora realizzato ciò che stava accadendo
“ Ho sempre amato quella foto, sai in questi mesi l’ho sempre tenuta con me”
“ anche a me e sempre piaciuta molto” confessai di getto tirai fuori il portafoglio e mostrai una copia rimpicciolita che tenevo sempre con me poi mi alzai e la guardai negli occhi
“ quindi sei di nuovo dei nostri?”
“ a quanto pare, Gibbs dice che il direttore gli deve alcuni favori”
“ bene, almeno io e McGee avremmo qualcuno con cui dividere il lavoro”
“ già….” Tra di noi calò un silenzio imbarazzante tenevamo entrambi lo sguardo fisso a terra e nessuno dei due aveva il coraggio di parlare, il mio discorso della sera prima aleggiava tra noi e nessuno aveva il coraggio di parlare dopo la reciproca confessione riguardo la foto eravamo ancora nella stessa posizione quando sentimmo il campanello dell’ascensore e Gibbs entro
“ giorno capo “ dissi restituendo la fotografia a Ziva e tornando alla mia scrivania
“ vedo che sai già la novità, Ziva ho già parlato con il direttore basta che firmi un paio di doumenti poi potrai riprendere il tuo posto ma lo farai dopo, abbiamo un marine morto McGee è già sul posto con  Palmer e Ducky “ disse andando verso l’ascensore e lanciando le chiavi a Ziva
“ no capo! Sto già male se guida lei vomito”
Ziva mi sorrise e mi lanciò un’occhiata poi corse verso l’ascensore, io li seguii e andammo verso la scena del crimine, scattammo le foto e raccogliemmo gli indizi, fu il caso più breve della storia l’assassino aveva dimenticato un guanto sulla scena del crimine e fu davvero facile rintracciarlo ora dovevamo solo capire il movente e a quello ci stava pensando Gibbs era chiuso nella sala interrogatori con il colpevole da soli 10 minuti e già lui stava confessando, io e Ziva eravamo dietro il vetro a guardare l’interrogatorio in silenzio mantenendo una distanza di sicurezza
“ ieri non mi hai neanche dato il tempo di raccontare la mia versione dei fatti prima di scappare” mi disse improvvisamente rompendo il silenzio
“ non ce né bisogno, i fatti hanno già spiegato tutto…”
“la tua e solo un’interpretazione dei fatti, ma cosa ti costa ascoltare cos’ho da dirti?? “
“ niente “ ammisi
“ allora dammi una sola possibilità, ti chiedo una cena per parlare e dopo averti spiegato la mia versione puoi decidere cose fare e se  mi dici che non mi vuoi più parlare o non mi vuoi più vedere chiedo il  trasferimento e ti lascio in pace una volta per tutte ok??”
ci pensai un attimo, mi sembrava una proposta alquanto ragionevole e poi se non le davo l’opportunità che mi chiedeva non mi avrebbe mai più lasciato in pace
“ ok, una cena! Andiamo assieme finito il turno, ci vediamo alle 7.30 nel parcheggio“ dissi prima di uscire e andare al piano di sopra per aggiornare il pivello

Si! Ce l’ho fatta, ho ottenuto una possibilità con Tony ero felice ed ero pronta ad affrontarlo ora dovevo solo andare a cambiarmi, pregai che nessuno avesse toccato il mio armadietto senno non avrei avuto nulla da mettermi, salii al laboratorio per raccontare la notizia alla mia amica poi andai a cambiarmi dovevo essere perfetta quella sera mi sarei giocata tutto!!

NOTA DELL’AUTORE
 
Eccoci qua! Spero che il capitolo vi piaccia, finalmente tra Tony e Ziva le cose si stanno sistemando, volevo chiedervi….vi dispiace se aggiungo qualche momento McAbby?? 
Ci vediamo al prossimo capitolo un bacione
-L



 
  
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