Era appena sorta l'alba quando Hic uscì di casa con Sdentato.  Quel giorno lui e la sua squadra sarebbero partiti per due giorni, verso una nuova isola scoperta da poco che a quanto pare custodiva un sacco di uova di drago, in cui, sperava Hic, forse avrebbero trovato un'altra Furia Buia ed il suo amico non sarebbe stato più solo e si sarebbe dimenticato della sua gamba e di lui. Perché si, nonostante fossero passati parecchi mesi,  Hiccup faceva fatica anche a camminare, figuriamoci correre o saltare!  Anche i bagni nell'acqua calda doveva evitare: acqua e ferro non vanno mai bene. Di giorno, cercava di non darlo a vedere per non preoccupare nessuno,  ma di notte il dolore diventava insostenibile e lo teneva sveglio, facendolo tremare e stringere al cuscino in cerca di conforto. Certo, Sdentato sarebbe stato d'aiuto ma Hic leggeva negli occhi il rimorso di non averlo portato a casa...beh..."intero" ecco, quindi cercava di non farglielo pesare e per Odino ci sarebbe riuscito!
 
-Forza bello- fece a Sdentato- dobbiamo muoverci-
 
Sdentato dal canto suo, procedeva pensieroso, aveva un brutto presentimento ma non sapeva che aspettarsi. Aveva paura che quell'umano, suo compagno, potesse farsi seriamente male. Già non si perdonava il fatto di non averlo riportato dal padre intero e per colpa sua- perché era sicuro colpa sua- ora era costretto a soffrire tutte le notti. Perché Sdentato sentiva. Sentiva quei piccoli lamenti malcelati di notte e vedeva quel piccolo corpo tremare scosso dai singhiozzi. Di giorno forse poteva fare finta di niente, ma era di notte che il suo compagno patica l'inferno, ma da bravo vichingo qual era -cocciuto - fingeva e si teneva tutto dentro. E lui? Lui poteva solo starlo a sentire e stargli accanto quando poteva, aiutandolo anche nelle piccole cose in cui ancora difettava -correre, saltare- senza poterlo consolare di notte quando piangeva, perché non voleva rendere partecipe delle sue sofferenze il suo drago.
 
Arrivarono a destinazione più in fretta di quel che credessero,  persi com'erano nelle loro riflessioni. Salutari no velocemente i ragazzi e i draghi, prepararono le provviste per il viaggio e sellarono i loro draghi.
 
-Buon viaggio ragazzi- augurò Skaracchio- e fate attenzione-.
 
- Fai buon viaggio figlio- e con un buffetto sulla guancia buffet Stoick li salutò,  seguendoli con lo sguardo fino a che non furono scomparsi tra le nuvole.
 
-Ho un brutto, brutto presentimento- esordì dopo un po' il capo-villaggio - qualcosa andrà storto, me lo sento-
 
-Anche io ho questa sensazione, ma stai tranquillo, hanno i draghi e poi... sanno cavarsela!- esclamò Skaracchio quasi convinto.
 
-Sono preoccupato per mio figlio, lo sento di notte, gemere di dolore per la gamba e vedo di come faccia ancora fatica a camminare- sospirò l'uomo.
 
-Stock, stiamo parlando di Hic, lo stesso singhiozzo che ha ucciso una morte verde. UNA. MORTE. VERDE. Penso che se la possa cavare benissimo. Cosa può esserci più terribile di una morte verde?- disse il fabbro.
 
-Si, ma a quale prezzo? Hai visto che tuttora, anche se è passato quasi un anno non si è ripreso del tutto.- "Ma io dov'ero in tutto questo?" E con questo la discussione finì.
 
Intanto fra i cieli, distanti un paio chilometri da Berk, i cavalieri, a bordo dei loro draghi, stavano volando verso la nuova isola e avendola avvistata si apprestavano a scendere.
 
Atterrati davanti ad una grotta, si diedero da fare per allestire l'accampamento e mentre Tufo e Bruta andavano a cercare cibo con Astrid e i rispettivi draghi, Hiccup e Sdentato avrebbero esplorato un poco l'isola.
 
-Che ne dici bello? Senti uova o draghi?- chiese Hiccup scostando dei rami dalla faccia.
 
Il drago scosse negativamente la testa, poi all'improvviso prese Hiccup per la maglietta, trascinando lo verso l'accampamento in volo, apparentemente sordo alle richieste dell'amico di metterlo giù.
 
Solo dopo essere arrivati al l'accampamento Sdentato, lo mise giù, continuando a tenere la guardia alta e proteggendolo col proprio corpo, guardandosi e annusando attorno.
 
-Hic!- esclamò Astrid appena tornata dal giro di ricerca cibo - che è successo?-
 
-chiedilo a lui!- si difese il castano -era tutto tranquillo, poi ha cominciato a fare così-
 
Sdentato non accennava a rilassarsi neanche coi grattini del compagno,  anzi si faceva mano a mano, sempre più protettivo.
 
-Cos'hai bello?- chiese Hic con tutta la dolcezza possibile,  il drago per tutta risposta ruggì e si strinse di più a lui guardando in alto.
 
Un ruggito si espanse nell'aria e i draghi ruggirono e si fecero e tutti irrequieti come Sdentato, proteggendo i loro cavalieri il più possibile.
 
-HICCUP!-urlò Astrid, mentre il ragazzo sentì un dolore acuto che lo fece urlare e venne sbalzato contro un albero, mozzandogli il respiro.
 
Sdentato ruggì di rabbia e si avvicinò all'amico che intanto era scivolato sulla soglia dell'incoscienza.
 
 
ANGOLO MANICOMIO :D
 
*Si nasconde dietro ad un prosciutto enorme*
 
Ehm... salve...
 
*prende respiro*
 
Lo-so-fa-schifo-e-dovrebbero-togliermi-la-possibilità-di-scrivere-qua-su-efp-!
 
*Espira*
 
Ahh, molto meglio :D
 
Ringrazio chi è riuscito a leggere fino a qua senza vomitare! Ecco un bel premio, un prosciutto!
 
Hic: fissata coi prosciutti la ragazza eh? -.-
 
Me: RITORNA MORENTEEEEE! *gli lancia il prosciutto-barra-premio in testa* oh! Finalmente! Questi personaggi che non vogliono seguire il copione -.-"
 
Hic: ma se non sai neanche tu la storia o.O
 
Me: SHHH! questo non lo sapeva nessunooo >-<
 
Hic: ops! ehm... ci vediamo al prossimo capitolo ciaooo*scappa*
 
Me: si, al prossimo! *insegue Hic con un prosciutto chiodato(?)*