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Autore: purple eyes    07/04/2015    8 recensioni
Non riesco a credere in quello che mi è successo in meno di un mese. Sono senza un padre, mi sono innamorata di un ragazzo che non ricambia i miei sentimenti e che tra l’altro è lo stesso ragazzo di cui è innamorata la mia migliore amica. Mia madre ha un compagno mafioso e violento che farebbe di tutto pur di arrivare ai suoi scopi. Sono vittima di bullismo... La mia vita fa schifo!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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*Vi pregherei di leggere a fine capitolo*

Capitolo 39

Hope

Pov Jessica

Non so quanto tempo è trascorso dal giorno in cui Jazmine mi ha raccontato tutta la verità su quello che ha passato, ma so per certa che sto ogni giorno più male, la testa mi scoppia dai troppi pensieri, gli occhi mi bruciano dal mancato sonno e dalla stanchezza e sono così debole che sento che potrei svenire da un momento all’altro.

Jazmine mi ha sempre portato da mangiare, ma io ho sempre rifiutato, ho lo stomaco chiuso e la voglia di mangiare è svanita completamente, sono come un vegetale. Ho parlato molto con Jazmine in questi giorni e abbiamo chiarito molte cose e tutto torna. Ovviamente non posso avercela con Christian per avermi rapita, ha fatto solo ciò che gli avevano ordinato sotto minaccia e non posso dargli torto, lo avrei fatto anche io.

Jazmine sembra così innamorata di lui e mi ha anche confidato che più di una volta hanno provato a scappare, ma purtroppo sono sempre stati ripresi e puniti, o meglio punito, perché quello che passava i guai era solo Christian. Ho anche provato a scoprire il motivo per cui sono qui e ho chiesto anche a Jazmine di vederci chiaro in questa situazione, ma a quanto pare neanche lei ha saputo trovare una risposta a tutto ciò.

E’ da quasi tre giorni che non vedo Justin e mi manca così tanto, sono sempre stesa sul letto a pensare a lui e a tutto quello che abbiamo passato, a chiedermi se vivremo ancora momenti felici e se prima o poi uscirò di qui. Ogni tanto guardo il mio collo o meglio guardo la catena argentea con incisa la frase più bella che io abbiamo mai sentito.

Potrà anche sembrare banale, ma quella frase ha invece un significato più che importante, il segno del nostro amore, la frase che più ci ha caratterizzato in tutto questo tempo e che forse ci rappresenterà per sempre, perché il nostro amore avrà sempre delle complicazioni, ma finchè ci ameremo potremo soffrire tutto insieme. Una lacrima mi riga il viso, non appena le mie mani sfiorano la scritta incisa e un senso di angoscia si fa spazio nel mio corpo, assieme alla speranza di rivederlo che cresce sempre di più.

Tom non si fa più vivo da quando mi ha fatto quel che mi ha fatto e ringrazio il cielo per questo. Il mio taglio non è ancora guarito, anzi più mi guardo allo specchio e più vedo che quel taglio si fa sempre più profondo come se volesse ricordarmi che in quella profondità ci sono io, immersa da chissà quale oscura luce che mi impedisce di essere felice come la maggior parte delle ragazze della mia età dovrebbe essere. Un brivido di freddo percorre la mia schiena e mi stringo immediatamente nella felpa che mi ha prestato Jazmine. E’ più grande di me di almeno due taglie, credo che sia di Chris, ma almeno mi tiene un po’ al caldo come quel calore che mi faceva sentire Justin quando ero fra le sue braccia.

Oh, ma chi voglio prendere in giro?

Una stupida felpa non potrà mai sostituire le braccia di Justin. Scuoto la testa e sospiro, sprofondando la testa nel cuscino, in attesa che qualche stupida idea illumini la mia mente, ma sento di avere un vuoto, nessuna idea mi colpisce e tutto questo mi logora, sento la speranza svanire ogni giorno che passo in questo posto schifoso.

Sbuffo, prima che la porta si spalanchi mostrando una Jazmine preoccupata che si avvicina a me a passo svelto con un sorriso rassicurante sul volto. Aggrotto la fronte confusa, guardandola con una strana espressione sul volto. “Che succede?” Biascico con voce impaurita, prima di essere strattonata da un braccio ed essere trascinata fuori dal letto. Camminiamo a passo svelto verso la porta e io continuo a non capire.

“Jazzy si può sapere cosa stai facendo? Non ho voglia di-“ Mi interrompe mettendo un dito sulle sue labbra intimandomi di fare silenzio, mentre i pensieri più assurdi si fanno spazio nella mia mente. Apre la porta, mettendo la testa fuori, sbirciando sia a destra che a sinistra, prima di girarsi verso di me. “Adesso dobbiamo fare il massimo silenzio se non vogliamo essere scoperte, altrimenti saranno guai” Sussurra, mentre io annuisco non riuscendo ancora a capire, ma trattengo la voglia di farle diecimila domande in una volta.

Deglutisco, prima che lei mi porti fuori dalla stanza. Iniziamo a correre presso un corridoio che sembra non finire mai. Le piastrelle del pavimento sono così rovinate che se camminassi a piedi scalzi sicuramente li rovinerei, mentre le pareti sono malconce e piene di ragnatele. Tutto ciò aumenta la mia angoscia e non posso fare a meno di sospirare. “Si può sapere dove stiamo andando?” Sussurro cercando di farmi sentire solo da lei che continua a camminare a passo svelto non dandomi ascolto. Non ho la minima idea di cosa voglia fare, ma non posso fare a meno di fidarmi di lei, non mi farà mai del male.

Ad un tratto si ferma ad un angolo, dove spunta un ragazzo, che mi sembra di aver già visto. Socchiudo gli occhi per cercare di riconoscerlo e appena ci avviciniamo di più a lui, capisco che è Christian. Assumo un’espressione sorpresa e osservo i due ragazzi che si guardano compiaciuti. “Posso sapere cosa sta succedendo?” Domando gesticolando nervosa, mentre i due ragazzi mi osservano e continuano a sorridere, facendo aumentare la mia confusione. “Semplice Jes, ti stiamo aiutando a fuggire, non è ovvio?” Domanda Jazmine retorica, mentre io la guardo con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

“Cosa?” Non mi dà il tempo di rispondere che Christian mi prende per il polso avvicinandosi a me. “Adesso, dobbiamo andare e fidati di me.” Mi sussurra all’orecchio. Guardo Jazmine, insicura sul da farsi, prima di annuire e seguire il ragazzo che mi conduce attraverso un altro corridoio. Questo è messo meglio dell’altro; le pareti sono di un giallo ocra e alcune tende decorano le poche finestre che ci sono. Un sorriso spunta dalle mie labbra non appena ricapitolo ciò che stiamo facendo e subito sento come se un peso si levasse dal mio stomaco.

Forse le mie preghiere in questa settimana sono state esaudite e sto finalmente riuscendo a fuggire da qui.
Forse, rivedrò Justin e mia madre e potrò essere felice.
Forse, Justin rivedrà sua sorella e un pensiero negativo assale il mio cuore non appena giro il mio viso in direzione di Jazmine che alza la mano in segno di saluto e tutto ad un tratto la mia felicità si spegne.

“Aspetta!” Christian si ferma immediatamente e mi lascia il braccio, mentre io inizio a correre di nuovo nella direzione di Jazmine che ormai appare una figura lontana e piccola ai miei occhi. “Jessica!” Urla Christian, riprendendomi il braccio e interrompendo così la mia corsa. “Che significa?” Gli urlo in faccia, strattonando il mio braccio dalla sua presa, mentre un sospiro frustrato fuoriesce dalle sue labbra. Socchiudo la bocca in cerca di spiegazioni e lo guardo profondamente negli occhi cercando di scorgere i suoi pensieri.

“Lei non viene” Afferma come se niente fosse, mentre una smorfia confusa lascia il mio viso e aspetto che mi dica altro. “Noi non veniamo Jes, potrebbe essere troppo pericoloso e tu potresti rischiare molto, perciò noi rimarremo qui e tu andrai a cercare aiuto.” Sorride rassicurante, mentre la mia bocca e i miei occhi si sgranano. “Cosa?” Urlo incredula. “Io non posso andarmene senza di voi, non lo farò mai, non vi lascerò qui da soli, perciò vado a prendere Jazmine e fuggiamo tutti e tre insieme.” Continuo e riprendo a correre nella direzione dove ho lasciato Jazmine che non si vede più e sicuramente si è allontanata nelle sue stanze.

“No Jess, torna qui!” Mi urla Christian da dietro che invano tenta di raggiungermi. Io sono decisa, non me ne andrò senza di loro, non sarò mai tanto egoista da lasciarli qui. O ce ne andiamo tutti e tre insieme o rimaniamo tutti e tre insieme e affrontiamo l’inferno. “Jes!” Urla Christian, mentre io svolto il corridoio e davanti ai miei occhi si presenta una scena terrificante.

“Jazmine!” Urlo, mettendomi le mani tra i capelli, mentre cerco di avvicinarmi a lei. “Sta ferma troietta!” Ghigna quel Tyler, puntando la pistola alla testa della ragazzina col viso da cui sembra che stiano per uscire dei lacrimoni che cerca di trattenere, ma so che non riuscirà a lungo nella sua impresa, poiché le sue mani tremano e parlano al posto dei suoi occhi.

“Ti prego, lasciala stare!” Urlo e nel frattempo mi raggiunge anche Chris, che ha la mia stessa reazione e guarda con la bocca spalancata la sua ragazza. “Tyler lasciala andare.” Il suo tono è fermo e non lascia trasparire nessuna emozione, ma so che dentro sta fremendo per la vita della sua ragazza e non posso fare a meno di fare lo stesso. Il mio cuore batte alla velocità della luce, man mano che i secondi passano e il mio respiro è affannato.

“Capo, questo pezzo di merda è un complice” e immediatamente da una delle porte presenti in quel corridoio, sbuca Tom con il volto serio e i pugni stesi lungo i fianchi in compagnia di un altro ragazzo di colore che sorride maliziosamente. Le mie gambe tremano e i miei occhi iniziano a pizzicare. Il mio cuore ormai ha perso la sua ultima speranza. Si avvicina lentamente a me e stringo i pugni conficcandomi le unghie nel palmo della mano per sfogare la mia paura e la mia rabbia.

“Stavi fuggendo da me principessa?” Sussurra prendendomi il viso con le mani, mentre il mio corpo trema dal disgusto. Giro il mio viso dall’altra parte, impendendo alle sue brusche mani di toccarmi e non rispondo, mentre lui sorride malizioso. “Jaden procedi!” Esclama schioccando le dita, mentre io aggrotto la fronte e guardo Christian nel cercare una spiegazione, ma il suo volto è più confuso del mio. Il mio cuore perde un battito nel momento in cui sento partire un colpo di pistola che mi fa mozzare il fiato in gola.

“Oh mio dio!” Urlo vedendo Christian a terra che si tiene la gamba. Un’espressione atroce di dolore si fa spazio sul suo volto, mentre lacrime di rabbia invadono il mio viso. Mi inginocchio immediatamente di fronte a lui che cerca di alzarsi in piedi senza successo. “Chris!” Urla Jazmine, mentre lacrime di paura si fanno spazio sul suo volto. Christian le sorride dolcemente cercando di rassicurarla, senza successo, perché comincia a piangere ancora di più.

“Riformulo la domanda principessa” Sorride malizioso Tom, avvicinandosi di nuovo a me. “Stavi fuggendo?” Deglutisco rumorosamente, non emettendo il minimo suono, un po’ per la paura, un po’ per non dare soddisfazione alle sue parole. Il mio corpo trema e fa fatica a reggersi in piedi, la mia preoccupazione aumenta così come la voglia di gettarmi a terra e piangere fino a sentirmi male. “Jaden!” Urla e un altro schiocco di dita parte dalle sue mani. Non faccio in tempo a capire cosa sta succedendo che Christian si ritrova un’altra pallottola conficcata nel braccio.

“No!” urlo con le lacrime agli occhi, mentre vedo il corpo di Chris accasciarsi al suolo urlando dal dolore. “Chris!” Urla Jazmine piangendo, che si dimena tra le braccia di Tyler che sorride compiaciuto del lavoro svolto da quello che sembra chiamarsi Jaden. “Ti prego smettila!” Urlo con le lacrime agli occhi. “Loro non centrano sono stata io a prendere l’iniziativa di scappare, ma ti prego ora lasciali andare, farò tutto quello che vuoi, ma non far loro del male!” Continuo inginocchiandomi per terra e stringendo i denti dalla rabbia e dal dolore. I sensi di colpa mi logorano, mentre sento Tom ridere compiaciuto.

“E’ proprio quello che volevo sentire principessa. Tu che supplichi a me in ginocchio pur di salvare la vita ai tuoi amichetti.” Stringo i pugni, mentre sento stringermi i capelli  dalle sue grandi mani e un dolore atroce si irradia per tutto il mio capo. “Ora ci divertiremo” Sussurra al mio orecchio con tono compiaciuto, mentre altre lacrime continuano ad uscire dal mio corpo. Giro il viso in direzione di Chris che sembra essere svenuto, sta perdendo troppo sangue. Jazmine piange disperata, mentre io mi alzo in piedi guardando Tom con disgusto.

“Sai cosa succederà adesso?” Domanda Tom facendomi un sorriso bastardo, mentre io scuoto la testa facendo cadere altre lacrime. “Diventerai una puttana e io guadagnerò molto con te” Spalanco la bocca, mentre altre lacrime sgorgano dal mio viso. Non può essere, tutto questo non sta succedendo a me. “Mai!” Urlo con tutto il poco coraggio rimasto nel corpo. Il sorriso di Tom scompare per un attimo, per lasciare spazio ad un’espressione seria. Si volta verso il tipo chiamato Jaden e gli fa un cenno con la testa, prima di dire le parole che fanno fermare i battiti del mio cuore.

“Uccidilo” ghigna con tanto divertimento sul viso e subito i miei occhi si sgranano e brividi di terrore scorrono lungo la mia colonna vertebrale. Ad un tratto sento la pistola fare uno strano rumore come se si stesse caricando e quel ragazzo dalla pelle scura prende la mira stavolta al petto del povero Chris. Jazmine si dimena con tutta la sua forza, ma la presa Tyler è così forte che non si smuove neanche di un millimetro. La mia ansia cresce, impedendomi di respirare normalmente e sento la mia debolezza invadere il mio corpo.

“No!” Urlo, mettendomi di fronte a Chris. “Ti prego Tom, farò quello che dici, ma ti supplico non toccarli, lasciali liberi ti prego!” Piango disperata, facendo ricadere le mie ginocchia a terra, infischiandomene del dolore provocato dall’impatto del pavimento scheggiato. Tom, sorride, prima di schioccare di nuovo le dita, facendo ritirare a Jaden la pistola che mi guarda facendo un occhiolino.

“Ora bambolina devi venire con me”. Brividi di terrore e disgusto scorrono lungo tutto il mio corpo, ma non posso fare a meno di annuire. Mi alzo voltandomi nella direzione di Jazmine che mi guarda con le lacrime agli occhi, scuotendo la testa. Le sorrido debolmente e abbasso il capo, trattenendo le lacrime cercando di dare più forza a lei che a me. “Tom!” Lo richiamo un’ultima volta. “Cosa c’è principessa?” Ghigna facendo un sorriso malizioso, avvicinandosi di pochi centimetri al mio viso. Deglutisco e una smorfia compare sul mio viso sentendo il puzzo del tabacco che mi invade le narici.

“Devi promettere che non farai loro del male.” Il mio tono è fermo e preciso, senza alcuna traccia di indecisione nella voce e mi compiaccio di me stessa. Tom sorride malizioso, guardando prima Jazmine e poi il povero Chris per terra che sembra aver perso i sensi. Socchiudo gli occhi vedendolo in quelle condizioni solo per colpa mia e non riesco a trattenere un singhiozzo. “Hai la mia parola principessa.” Sorride accarezzandomi una guancia, mentre chiudo gli occhi dal disgusto del suo tocco su di me.

Mi fa schifo.

“Sei così bella Jessica Silverstone, sarai il regalo di uno degli uomini di questa sera. Costerai una bella somma, ma insomma non posso mica fare sconti, sei la più bella del gruppo.” Alle sue parole le lacrime non possono fare a meno di uscire. Mi sento male al solo pensiero di diventare un oggetto sessuale di uno stupido uomo arrapato come lui. “Shh non piangere principessa, non piangere umh?” Mi riprende il viso con due dita, mentre giro il viso dall’altra parte, trattenendo la voglia di sputargli in faccia. Passa un dito sulla mia ferita, facendomi sussultare al suo tocco.

“Magari per stasera questo bel visino lo copriamo che ne dici?” Sorride facendomi l’occhiolino. “Ma signore se non vedranno il volto della ragazza, come faranno a comprarla?” Si intromette Tyler continuando a tenere Jazmine per i polsi. “Semplice Tyler, le nostre ragazze saranno tutte in maschera, così eviteremo ogni tipo di imprevisto. E sai una cosa? Anche i clienti dovranno essere in maschera, così sarà tutto più eccitante.” Sorride compiaciuto Tom, mentre Jaden inizia a ridere. “Il gioco si fa interessante.” Aggiunge Tyler, mentre io inizio a tremare al solo pensiero di sottomettermi e di essere il giocattolo sessuale di un uomo che neanche conosco.
 


*******
6 ore dopo…



“Non voglio toglierla!” Digrigno i denti non appena una ragazza sulla trentina cerca di afferrare la collana che ho al collo. Mi guarda stranita, ma posso anche leggere disgusto sui suoi occhi azzurri. Annuisce facendo un sorriso falsissimo, prima di andarsene sculettando, facendo ondeggiare i suoi capelli biondo platino. Deglutisco, prima di alzarmi dalla sedia girevole e guardarmi allo specchio.

Il mio seno è quasi scoperto da quella maledetta scollatura del top nero di pizzo che lascia intravedere tutto il mio ventre, le mie gambe completamente nude a causa della gonna rossa che mi arriva all’inguine, ai piedi un tacco esageratamente alto e per finire i miei capelli sono pieni di onde ben definite. Ma ciò che attira più la mia attenzione è il mio viso; il trucco può nascondere tutti i difetti, le occhiaie, i segni della stanchezza, ma non l’espressione. Ma il fatto è che ormai non riesco più a decifrare le mie emozioni…

Paura?
Rassegnazione?
Ribrezzo?

Niente…

Sta di fatto che preferirei morire piuttosto che farmi toccare da un altro uomo che non sia Justin, ma devo farlo per salvare Chris e Jazmine. Scannerizzo un’ultima volta il mio corpo, notando con grande dispiacere il taglio che ho sulla guancia che il trucco non è riuscito a coprire del tutto, ma noto un’unica cosa bella. Quella collana che mi ha dato speranza per tutta questa settimana che ho vissuto qui, ma che ora sembra più spenta e non più luccicante come una volta, proprio come me…

Forse perché la mia unica speranza di salvezza è svanita e anche la collana insieme a me ha perso la sua brillantezza, ma è solo una mia impressione. “Che cosa ci fai ancora qui?” E dalla tenda spunta la ragazza che mi ha truccato prima. Indossa un vestito corto e succinto che lascia intravedere quasi tutto e i suoi capelli sono ben sistemati con qualche boccolo qua e là.

La guardo con dispiacere come tutte le altre ragazze che ho visto oggi nel camerino insieme a me e prendo la maschera che avevo lasciato vicino allo specchio. Tiro l’elastico e la alzo fin sopra la testa deglutendo a fatica. Le mie gambe non riescono a muoversi e tremano. Le lacrime minacciano di scendere un’altra volta e la testa inizia a girarmi.

“Tutto bene?” Mi domanda la ragazza. Scuoto la testa e in questo momento vorrei andarmene e fermare tutto, essere coraggiosa e correre fuori da qui, ma le immagini di Christian disteso sul pavimento che si dimena dal dolore e Jazzy nelle mani di quel Tyler con una pistola puntata alla tempia che piange disperatamente, mi invadono e interrompono le mie idee. “Tutto bene, sono pronta.” Cammino a testa alta verso di lei, devo essere coraggiosa e mostrare a tutti che non ho paura, solo così forse potrò convincere a me stessa che non c’è traccia di terrore nel mio corpo.

Ma non appena arrivo su una specie di palchetto, che tutte le mie speranze svaniscono, lasciando posto a dei brividi di puro terrore scorrere lungo le mie braccia scoperte e non di certo per il freddo. Di fronte a me ci sono un sacco di persone incappucciate di nero, i loro volti irriconoscibili mi fanno ancora più paura e l’ansia cresce fino a farmi arrivare i conati di vomito che trattengo con non so quale forza.

Continuo a camminare cercando di non far notare il tremolio delle gambe e mi posiziono di fianco alle altre ragazze in fila. “Sicuramente vi starete chiedendo del perché tutto questo sia stato fatto in maschera signori e non come gli altri anni.” La voce di Jaden inizia a parlare e il mio respiro si fa più affannoso man mano che il tempo passa. L'unica cosa positiva è che Tom non è qui a fare questa stupida asta. “Semplicemente perché mi ero stancato dei soliti giochetti e volevo che voi osservaste più il corpo delle nostre ragazze che il loro viso, d'altronde è il personale che conta.”

E un boato di risate giunge alle mie orecchie, facendo crescere il mio disgusto. Continuo a guardarmi intorno e il mio sguardo cade su una persona incappucciata in fondo alla porta che credo stia fissando da quasi cinque minuti tutte in modo strano. Non riesco a scorgerlo per bene, ma sono sicura che lui sarà sicuramente uno che comprerà la ‘merce’. Mi fa schifo. Mi fanno schifo tutti qui dentro.

Sento il suo sguardo bruciare attraverso la sua maschera e tutto ciò mi inquieta. Ad un tratto esce fuori dal locale e aggrotto la fronte stranita. “Come ogni anno, ne abbiamo una nuova e vi assicuro che è una vera bomba, vieni bambola e fatti vedere.” Sorride malizioso, facendo un segno verso di me e mi ritrovo di nuovo a tremare dal terrore. Aspetto qualche secondo indecisa sul dà farsi, ma alla fine non ho altra scelta.

Cammino al centro del palco e mi posiziono accanto a lui, continuando a tremare dentro, cominciando a farmi mille domande sul mio futuro. “Come sempre la prima all’asta è la nuova arrivata. D'altronde com’è che si dice? Gli ultimi saranno i primi.” E detto ciò il vociare delle persone presenti nel locale aumenta. “Chi fa la prima offerta?” Domanda guardando nel pubblico e per la prima volta spero di apparire orrenda agli occhi di tutti, sperando che il mio corpo non soddisfi i requisiti necessari.

Ma le mie speranze cadono non appena molte persone iniziano ad urlare cifre di numeri. “10 mila dollari!” Esclama un signore emettendo una strana risata e posso vedere da sotto la maschera la sua lingua bagnare le sue labbra raggrinzite. Le mie lacrime non possono fare a meno di scendere e sento la testa girare, non posso crederci che io sia diventata un oggetto sessuale.

Il mio unico desiderio è quello di rivedere Justin un’ultima volta, per dirgli che sua sorella è viva, che non deve smettere di cercarla, ma tutto ciò non si avvererà mai. “20 mila dollari!” Abbasso la testa sui miei piedi, continuando a far scorrere incontrollate le mie lacrime, ringraziando il cielo di avere una maschera. “50 mila dollari!” Grida un altro uomo e la rassegnazione prende il sopravvento su di me. Sospiro, prima di alazare la testa e guardare il pubblico e tutto ciò che vedo, nonostante le maschere è il loro divertimento. Le loro risate insensibili e subdole. Ad un tratto si apre la porta e riconosco dalla corporatura quello strano individuo di prima che si avvicina al palco con passo deciso. “200 mila dollari!” Ed è lì che il mio cuore si ferma.
 



Purple eyes's space

Sinceramente non sapevo come iniziare questo spazio autrice, ho pensato e ripensato, ma alla fine mi sono detta che l'unica parola che potevo scrivee, anche se scontata è uno "SCUSATE"... Vorrei spiegarvi un pò cosa è successo in questo periodo e spero che voi mi capiate davvero... Avete presente quando avete quei periodi in cui non vi viene voglia di fare niente? Quei periodi in cui tu vuoi pensare a te stessa e basta? E' proprio quello che è successo a me... Non avevo ispirazione e tutto quello che scrivevo l'ho cancellato... E' stato un periodo un pò no per me... ma qualche giorno fa ho ripreso di nuovo a scrivere per via di alcuni avvenimenti accaduti che mi hanno fatto tornare l'ispirazione, ma anche la voglia di scrivere e quindi eccomi qua... Sappiate che ho sto già scrivendo il prossimo capitolo e che come ho promesso finirò questa storia e se andrà a buon fine ne pubblicherò un'altra. Mi dispiace di avervi fatto attendere così tanto questo capitolo, spero vivamente che voi non mi abbandoniate... Ora andrò a rispondere a tutte le recensioni.. Il capitolo come avrete notato è più lungo del solito e spero che questo sia un piacere... Bhè nulla vi lascio con questa suspance e spero di ricevere recensioni... Baci <3
-Mirea
  
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