Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Horse_    07/04/2015    9 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                         Night in family.



Twelfth chapter.


                                                                                                                                                                                                  23 agosto 2022.




Nina.
Qualcosa, o meglio qualcuno, mi sveglia dal mio sonno. Sento delle vocine chiamarmi e non appena apro un occhio vedo la luce della camera accendersi improvvisamente. Se non avessi due figli –che puntualmente si svegliano sempre in piena notte– potrei dire di avere dei fantasmi in casa.
Finalmente apro completamente gli occhi e vedo i gemelli sulla porta che mi guardano timorosi. Joseph si gratta la testa mentre Stefan mi guarda leggermente imbarazzato.
Non ho bisogno di parole, so perfettamente cosa vogliono.
 

“Forza, venite qui.”- sorrido ad entrambi e gli faccio segno di salire sul letto.

 
Non se lo fanno ripetere due volte e si lanciano sul letto atterrando poco morbidamente.

 
“Non riusciamo a dormire.”- mi dice Stefan.
“Dobbiamo abituarci alla casa nuova.”- conclude poi Joseph.
“Sapete che dovrete abitarvi prima o poi?”- gli dico accarezzando ad entrambi la testa. –“Siete grandi ormai e dovete dormire sul vostro letto.”
“Possiamo rimanere qui, almeno per questa notte?”- mi domandano all’unisono con una vocina così tenera che non posso dirgli di no.

 
Annuisco sorridendo e mi buttano entrambi le braccia al collo facendomi cadere all’indietro. Ridiamo tutti e tre e rimaniamo per qualche minuto abbracciati sul letto matrimoniale. Domani inizieranno le riprese e se prima avevo poco tempo da passare con loro ora ne avrò ancora meno ed è questo che mi dispiace di più di tutti, doverli lasciare da soli. Certo, non saranno da soli, ci sono mia madre, Alex e domani dovrebbero arrivare Riawna –visto che ha intenzione di aprire una nuova sala di bellezza– e Jules che si vuole prendere un lungo, lunghissimo, periodo di ferie.

 
“Ora dobbiamo dormire però.”- cerco di coprirli entrambi. Non si staccano da me e evidentemente trovano più comoda la mia pancia di un normale cuscino. –“Buonanotte piccoli miei.”
“Notte..”- sbadiglia Stefan.

 
Mi sporgo per spegnere la luce della camera e chiudo gli occhi, sperando di addormentarmi e non pensare a quello che accadrà domani, o meglio… Tra poche ore.
Non faccio nemmeno in tempo a cantare vittoria che Joseph mi scuote leggermente.

 
“Mamma?”- mi chiama.
“Si?”- gli rispondo.
“Non riesco a prendere sonno…”- mormora.

 
Lo sapevo.

 
“Neanche io mamma…”- lo segue a ruota Stefan. –“Ci prepari il latte?”
“Ti prego mamma, così vediamo come sta Spike.”- continua Joseph.

 
Spike. Il cane.
Hanno deciso di chiamarlo così e quando me l’hanno detto sono quasi scoppiata a ridere nel vedere quel povero cucciolo con un nome così possente.
I bambini hanno detto che è stata una trovata di Alex –strano– e a loro è piaciuta così tanto che hanno accettato senza pensarci due volte.
Per fortuna il cane non era così messo male come credevo. I piccoli avevano insistito per tutta la sera di poterlo portare in camera loro o di farlo salire sul letto, ma ho spiegato loro che è meglio lasciare il cane nella propria cuccia. Non è molto igienico far salire un cane sul letto.

 
“Va bene, ma dopo veniamo subito a letto.”- gli concedo infine.

 
Mi schioccano un bacio su entrambe le guance e corrono subito in cucina. Li sento urlare sulle scale e sicuramente staranno facendo un’altra gara. Non li sgrido nemmeno per non essersi messi i calzini o le ciabatte, non mi sentirebbero e non mi ascolterebbero lo stesso.
Prima di uscire dalla camera guardo l’ora sulla sveglia e noto, con orrore, che segna le 3.13.
Io mi devo svegliare alle 5.55. Mi porto una mano sugli occhi e scendo lentamente le scale.

 
 
 
Trovo i bambini già seduti sulla tavola che si divertono a far penzolare i piedi mentre a pochi metri da loro c’è Spike che scodinzola felice e va da una parte all’altra. Mi abbasso a fargli una carezza e lui sembra ricambiare leccandomi la mano. Prendo le loro tazze preferite, una di Superman e l’altra di Spiderman, le riempio con il latte e le metto in microonde, aspettando che si riscaldino. Quando il microonde suona, segno che il latte si è scaldato, tiro fuori le tazze e le poso davanti ai bambini.
Mi abbasso sulla mensola e tiro fuori i loro biscotti preferiti e ne do un po’ a ciascuno.

 
“Mamma”- mi interrompe Stefan. –“Ti sei dimenticata il miele!”

 
Mi porto una mano tra i capelli. Hanno ragione, me ne sono completamente dimenticata.

 
“Avete ragione, scusatemi.”

 
Apro la prima mensola a destra dell’enorme cucina e afferro il barattolo di miele. Quando finalmente l’ho messo a tutti e due sorridono soddisfatti ed iniziano a mettere i biscotti sul latte per poi mangiarli.
Sento qualcuno che mi tocca la gamba e sobbalzo leggermente dimenticandomi completamente che potrebbe essere il cane ed è così.
Guardo il cucciolo che si è seduto di fronte a me e scodinzola, aspettando qualcosa. Mi sono forse dimenticata di dargli da mangiare?
Scuoto leggermente la testa. No, Stefan e Joseph hanno provveduto a ciò.
Sta male?
Non scodinzolerebbe se stesse male.

 
“Mamma, forse vuole anche lui del latte.”- mi dice Joseph.
“Del latte?”- domando poi guardando prima i miei figli e poi Spike.

 
Un cane che beve il latte?
Ho sempre sentito che i gatti bevono il latte, non i cani, ma ormai non mi sorprendo più di niente. In effetti è ancora un cucciolo e sebbene riesca a mangiare i croccantini forse ha ancora bisogno del latte.
Afferro una ciotola, comprata apposta per il cane, ci verso un po’ di latte e gliela metto di fronte al naso. Il cucciolo si tuffa subito sulla ciotola e beve il latte come se nulla fosse.
Sento i bambini ridere dietro di me sicuramente per la mia faccia buffa.
Sorrido di rimando e mi siedo con loro, guardandoli mentre finiscono di bere il latte. Non posso non sentirmi felice, sono al settimo cielo insieme ai miei bambini, più un cane acquisito.
 












 

 

                                                                        * * *
 















Sono le 3.50 e non so se mettermi a dormire o meno. I bambini sono già sotto le coperte, pronti per dormire, mentre io mi devo alzare fra due ore poco più.
Ho troppo sonno, sto quasi per crollare, ma non avrebbe senso dormire ora, ma non posso nemmeno non riposarmi visto che le riprese inizieranno tra poche, pochissime, ore.
Julie ci vuole tutti puntuali, entro le 7 e conoscendomi, siccome sono una ritardataria cronica, ho messo la sveglia prima, molto prima.
Finalmente decido di mettermi a dormire, quando sulla soglia della camera compare un ombra. E’ di nuovo Spike.
Che cosa vuole ora? Perché è salito fin qua su se la sua cuccia si trova in soggiorno?
Il cucciolo è seduto davanti all’entrata e si guarda attorno, di tanto in tanto guarda me e i bambini.
Non posso farlo salire a letto, è una regola che ho imposto fin da subito, ma vederlo così, quasi triste, mi fa rimpiangere tutto.
 

“Solo per questa notte, davvero.”- sospiro guardando i bambini che con lo sguardo mi avevano pregato di far salire il cane sul letto.
 

Mi sorridono felici, mentre io batto una mano sul letto per fare segno al cane di salire. Il cucciolo non se lo fa ripetere due volte e con qualche intoppo riesce a salire.
I gemelli si posizionano meglio sopra di me, mentre il cane appoggia la testa sulle mie gambe. Non avrò più libertà nemmeno quanto dormo ora.
Mi sporgo e spengo la luce della lampada ridacchiando. Chi avrebbe mai immaginato questa scena? Nessuno.
 

“Buonanotte mamma.”- mi dicono in coro.
“Buonanotte…”- rispondo loro.
 

 
 
La sveglia suona puntuale alle 5.55. Apro prima un occhio e poi l’altro non riuscendo a muovermi per il troppo peso sopra la mia pancia. Accarezzo le due testoline brune sopra di me e mi perdo a guardarli per infiniti minuti.
Sono cresciuti tanto in fretta, mi sembra ancora ieri quando ho scoperto di essere incinta, quando è iniziato tutto. La prime ecografie, le infinite nausee, i mal di testa, quando ho scoperto che fossero due maschi, i primi movimenti, le doglie, il parto e la paura che uno dei due non ce l’avrebbe fatta.
Mi passa tutto davanti come un film, in particolar modo quando l’ho detto ai miei genitori.
 



 
 
 
 
Ho scoperto di essere incinta circa due mesi fa. Ora sono di tre mesi e una settimana, ho fatto la seconda ecografia poco tempo fa.
Sta andando tutto bene da quello che ha detto la dottoressa, sono solo un po’ sottopeso ed è per questo che alcuni valori erano sballati.
Non è nulla di preoccupante, me l’hanno ripetuto fino allo sfinimento e per il bene del bambino e per il mio ho deciso che non vale la pena stressarsi, non sono un dottore e se loro dicono che sta andando tutto bene effettivamente sta andando tutto bene.
Oggi ho deciso che lo dirò ai miei genitori e ad Alex. Quello che mi preoccupa è soprattutto lui e le domande che verranno fuori, in particolar modo ‘Com’è successo?
Sanno perfettamente come si fa un bambino, ne ho puramente la dimostrazione, ma vorranno sapere il perché e perché con lui visto che era già ‘impegnato’.
La verità? Non lo so nemmeno io, ma ormai il danno è fatto e non posso più tornare indietro –anche se non reputerò mai mio figlio un errore, non potrei mai farlo. Ho sbagliato, è vero, ma non lascerò mai che questo bambino ne paghi le conseguenze, cercherò di essere una brava madre e anche se non sarò la migliore mi impegnerò per esserlo.
Per quanto riguarda suo padre… Lui… Non c’è più. Se n’è andato.
E’ sparito, si è volatilizzato nel nulla, proprio. Julie, dopo avermi pressata per quasi due mesi, mi ha costretta a confessare il mio stato interessante –come l’ha capito non lo saprò mai– e dopo essermi saltata addosso ed avermi abbracciato ha cominciato a farmi la paternale. Quando si è finalmente calmata, ed essersi di nuovo congratulata, ha sganciato la bomba. Lui se n’è andato subito dopo quella notte e non si è fatto più vedere e né sentire. Ho pensato a lungo a tutto questo e ho finalmente deciso: mio figlio crescerà senza un padre, perché lui ha voluto così. Nessuno sa dove sia andato e probabilmente non lo rivedrò mai più.
 
Bussò più volte alla porta di casa mia –la mia ex casa– e finalmente sento qualcuno avvicinarsi alla porta; dai passi leggeri sembra mia madre, ma non vorrei sbagliarmi.
Invece è proprio lei ad aprirmi la porta e dopo qualche attimo di confusione mi getta le braccia al collo e mi stringe forte a se, quasi senza farmi respirare. Inspiro il suo profumo, che sa di buono, e mi lascio coccolare un po’, prima di sganciare la bomba.
Non fa nemmeno in tempo a parlare che le sue braccia vengono sostituite da quelle di mio padre e per ultime da quelle di mio fratello. Mi sono mancati così tanto.
 

“Nina, tesoro, siamo così contenti che tu sia qui.”- mi sorride mia madre abbracciandomi ancora.
 

Sono sparita per quasi due mesi e quando rispondevo al telefono parlavo a monosillabi, senza nemmeno avere la forza di aprire la bocca. Mi sono pentita del mio comportamento, ma ero a pezzi. Pezzi che Julie, Candice e Kat si sono impegnate di raccogliere con tanta pazienza e sono state loro a convincermi di dirlo ai miei genitori –“Loro non ti giudicherebbero mai, Nina, sono la tua famiglia” sono state le parole di Candice. Ed hanno ragione, chi mi può aiutare se non la mia famiglia?
 

“Anche io mamma, anche io.”- sorrido stringendola forte a me.
 

Mi lascio coccolare un po’ tra le braccia di mia mamma per dopo passare su quelle di mio padre che mi parla tutto contento mostrandomi la sua immensa felicità nell’avere la sua piccola bambina –così mi ha sempre chiamata– a casa. Per un po’ mi dimentico perfino della notizia, di dire loro che presto diventeranno nonni e a mio fratello che diventerà zio, ma il fatto è che mi sono mancati così tanto.
E’ mio fratello a spezzare il ghiaccio.
 

“Neens, vuoi un bicchiere d’acqua?”- mi domanda. Perché? –“Sei così pallida.”
 

Mi mordo convulsamente il labbro e guardo altrove. Annuisco piano e spero che un bicchiere d’acqua mi faccia sentire meglio di come sto adesso.
Mi sto innervosendo, perché non so da dove partire, e lo capiscono anche i miei genitori.
 

“Nina, tesoro, è successo qualcosa che dovremo sapere?”- mi domanda mia madre.
“Parlaci, siamo la tua famiglia. Non ti ho mai vista così nervosa piccola mia…”- mio padre mi accarezza una guancia. –“Qualcuno ti ha fatto qualcosa?”
“Io…”- mi torturo le mani. –“Sono venuta qui per dirvi una cosa…”
 

Ma non ci riesco vorrei aggiungere.
Mia madre sta iniziando a preoccuparsi e non appena Alex arriva dalla cucina mi lancia uno sguardo interrogativo vedendomi in questo stato.
 

“E’ successa una cosa, io…” –mi mordo il labbro. –“E’ stato uno sbaglio, ma… Non posso ritornare indietro…”
“Tesoro, puoi raccontarci tutto, sai che nessuno ti giudicherà.”- mi incoraggia mia madre.
“Qualche tempo fa io e… Ian abbiamo ricominciato a”- deglutisco e riprendo fiato. –“vederci. Ci siamo visti una volta, due volte, tre volte e…”
 

Tutti mi guardano interrogativi, non capendo. Sanno perfettamente che Ian non è più single da un bel pezzo ormai e mi guardano confusi.
 

“Non l’avevamo programmato, ma è successo.”- continuo.
“Nina cosa non avete programmato, non capisco.”- mi dice Alex.
 

Mio padre rafforza la presa sul bracciolo del divano e smette di respirare per qualche secondo. Mia madre mi guarda, guarda mio padre alle mie spalle, riguarda me, guarda la mia pancia e mi riguarda per l’ennesima volta.
Ha capito tutto.
 

“Sono incinta.”- sussurro quasi sicura che nessuno mi abbia sentito.
 

Se prima le mani di mio fratello avevano iniziato a tremare non appena aveva sentito il nome di Ian ora sono completamente scattate e il bicchiere si è frantumato al suolo versando acqua ovunque. Mi guardano tutti allibiti, senza dire una parola.
Ecco, l’ho combinata davvero grossa stavolta.
Ancora una volta mia madre mi sorprende e così, dal nulla, mi abbraccia. Mia madre mi sta abbracciando dopo che le ho dato una notizia del genere.
Mi sta abbracciando.
Sento indistintamente i suoni dei suoi singhiozzi mentre mi stringe più forte. Mio padre e Alex non hanno ancora aperto bocca, mi fissano allibiti.
 

“Diventerò nonna.”- dice.
 

Davvero sta pensando che diventerà nonna? Tra tutto quello che poteva dirmi, tipo urlare e sbraitare, è felice perché diventerà nonna?
Oh mamma.
 
 



Mio padre e mio fratello quella volta la presero peggio: entrambi erano concordi di andare da Ian e ucciderlo, o quanto meno trovarlo in capo al mondo. Li ho fatti ragionare e mi sono presa ogni tipo di responsabilità, come giusto che sia.
Mi alzo dal letto non appena sento suonare qualcuno alla porta. Che ore sono?
Non appena leggo l’ora dell’orologio (6.35) rimango spiazzata e mi precipito in entrata. Questa è sicuramente mia madre e io sono in super ritardo. Ho passato così tanto tempo tra i ricordi?
Evidentemente si.
Julie mi ucciderà questa volta, me lo sento. Non arriverò mai in orario.
 
 
_____________________________________________________________________________________
 
 
Non mi scuso nemmeno per il ritardo perché si, sono imperdonabile, e perché sono in lutto da questa mattina. Sicuramente già saprete il perché, o ve lo immaginato.
Ebbene si, signori e signori, Nina Dobrev –la mia piccola e adorata Nikolina Costantinova Dobrevalascia The Vampire Diaries e questa volta, ahimè, è tutto ufficiale. Non potete immaginare in che stato mi trovi ora, fatto sta che sono rimasta mezz’ora a letto a fissare il nulla e prima quindici minuti buoni a piangere e a disperarmi, ma poi sono arrivata ad una conclusione.
I’m happy perché Nina è felice. L’ha detto lei stessa, no? Ha messo una foto su Instagram qualche giorno va –il famoso giorno della festa al lagocon su scritto ‘Because I’m happy’ e so, per certo, che non mentiva. Perché non l’ho mai vista con un sorriso così da chissà quanto tempo ormai… Anni, forse. E sebbene io sia triste per The Vampire Diaries e per il Delena (da questo punto di vista sono parecchio incazzata perché… Cavolo, avete fatto sei stagione sviluppando questa coppia e adesso la fate sparire nel nulla? Ci vogliono propinare il Bamon? Scusate, che schifo) non posso non essere felice per lei, perché la amo. Amo Nina in tutte le sue sfaccettature, da quando fa la ragazza ‘seria’ per mostrarsi al mondo a quando fa ventordicimila follie come gettarsi già da dirupi e farsi mordere da una scimmia (o babbuino, non ricordo).
Amo quella donna, l’ho vista crescere, l’ho sempre seguita e sempre la seguirò. Ho visto tutti –o quasii suoi film e ogni volta ne rimango incantata come se fosse la prima. Lei merita il meglio, e come le ho scritto su Insagram, evento davvero molto raro, perché io non scrivo mai a persone famose se non per augurarle buon compleanno, se TVD non era il meglio per lei che lo cerchi il suo meglio. E’ una grande attrice e troverà fortuna, perché lo merita. Molti hanno detto che non troverà fortuna, che finirà nel dimenticatoio, ma io non ci credo, non voglio e non posso crederci! Ha talento da vendere ragazzi e lo dimostrerà! Alla faccia di quei quattro gufi! Lei non ha interpretato un ruolo, ne ha fatti ben quattro, dando a tutti aspetti e caratteri diversi da non poter confondere in nessun modo, perché è lei, è Nina.
Mi sono fatta un’idea sul perché abbia lasciato The Vampire Diaries, oltre alla ricerca di altre strade, e tutto si collega a Ian. E’ una povera ragazza, con dei sentimenti (molti devono ancora capire che non è un robot) che ha dovuto lavorare con il suo ex per due anni e sopportare che le venisse spiattellata anche la fidanzata tacendo, sempre. Potrete definirla egoista, ma per me no, non è così. E’ da considerare egoista una persona che soffre ancora dopo due anni dalla separazione? Magari sto dicendo la più grande bufalata della storia, ma qui gatta ci cova, e sono fermamente convinta che in minima parte sia così. Non aveva mai detto di voler abbandonare e adesso, di punto in bianco, se ne va.
Ma la vita è sua, è giusto così.
Ora, mi chiedo, come finirà The Vampire Diaries? Con la morte di Elena? Probabilmente si. Non so quanto piangerò a quel punto, forse mi darete per dispersa per qualche tempo, ma ritornerò. Perché solo scrivendo sui Nian e sul Delena potrò continuare a sognare e se per un momento, piccolissimo, avevo deciso di smettere mi sono subito ricreduta. Mi sento vicina a Nina scrivendo, perché la immagino, mi immedesimo, e solo così potrò sentirmi felice.
Ritornando al dunque… C’è ancora la questione della cura. Molti dicono che Damon darà ad Elena la cura e la soggiogherà facendola andare via. Perché?
Questo sarebbe un orribile finale, ma sarebbe anche aperto perché magari potrebbe ritornare alla fine della settima stagione e concludere in bellezza *si Giulia, speraci*
Preferirei che morisse nel vederla andare via e non ritornare più, sinceramente.
Voglio vedere cosa combineranno ora senza Nina, su cosa incentreranno la storia. Spero sul Defan, perché a questo punto non vedo altra alternativa. Non voglio il Bamon, davvero. Se ci sarà TVD avrà perso un’ascoltatrice. Non odio Kat, io adoro quella donna, ma no, vi prego… Forse qualche ‘base’ è stata buttata giù negli ultimi episodi, ma io la vedo come una profonda e bella amicizia, niente di più.
Il Bamon non è una coppia, non bisogna confondere i libri con la serie, come molti hanno fatto e continueranno a fare.
Il Bamon è amicizia, non amore, vi prego.
E, sinceramente, stanno navigando ipotesi per cui Elena potrebbe ritrovarsi in un altro corpo. Mi chiedo ancora, Why? Elena senza la faccia di Nina non è Elena. E’ bella la trovata di The Originals, per carità… Ma diciamocelo… Che cos’è Rebekah senza la faccia di Claire? Che cos’è Kol senza la faccia di Nathaniel? Sebbene di quest’ultimo abbia apprezzato Daniel Sharman (attore che adoro da Teen Wolf) non è la stessa storia. Se i personaggi accompagnano gli attori sono quest’ultimi a dar vita ai personaggi, quindi no. Smetterò di guardare The Vampire Diaries se accadrà questo.
 
Detto questo, dopo aver fatto un commento quasi, più lungo del capitolo, passiamo a questo.
Non c’è molto da dire sinceramente, a parte il ritorno dei gemelli *-* Amo scrivere di quei due bambini, davvero. Parte importante, o quasi, è stato il flashback che io adoro scrivere.
Non ho nient’altro da aggiungere, ritorno nel mio angolino a disperarmi ancora un po’, giusto per metabolizzare.
E voi… Cosa ne pensate di questa storia? :) (Buona Pasqua, anche se in ritardo^^)
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Horse_