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Autore: MadButFree    07/04/2015    1 recensioni
Quando tutto ciò che ti rimane è riflettere. Riflettere su una vita...
E ti rendi conto di quanto tu voglia solo trasmettere un messaggio, d'altra parte. E di quanto semplice ma allo stesso tempo complessa possa essere una vita.
E questa flashfic parla di questo... è un'antologia della vita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nasciamo in uno stato di pura armonia, di protezione. Nasciamo convinti che tra noi e il mondo ci sia un sottile specchio di vetro finissimo. Ci protegge dall’odio, dalla rabbia, dalla guerra...

Quando ancora siamo bambini ci poniamo tante domande, domande di tutti i generi. Da quelle strambe a quelle intime, da quelle incredibili a quelle credibili. Vorremmo non crescere mai, rimanere piccoli e innocenti. Osserviamo i grandi e li guardiamo con ammirazione e sconcerto.

 

Poi cresciamo e in noi nasce il primo pensiero.

Pensare… è la forma della più assoluta libertà. Iniziamo a renderci conto di ciò che accade intorno a noi e iniziamo a renderci conto di non poter cambiare niente, perché noi forse non siamo ancora niente.

Viviamo in due tipi di società. Una che quando ti guarda dice: oh, ma che caro ragazzo. Che ragazzo fantasioso. Che bel modo di vestire. E poi c’è quell’altro tipo di società. Una società meschina e vanitosa, che ti guarda e ti dice semplicemente no. E dietro quel no c’è tutto ciò da cui pensavamo di essere protetti costantemente: odio, rabbia, disperazione. Tutti quei sentimenti negativi incarnati nell’uomo egoista e vigliacco, convinto di saper leggere, scrivere e contare meglio di te, di saper formulare un pensiero migliore del tuo, di riuscire a diventare molto più di quello a cui tu possa mai aspirare nella tua vita.

 

E’ così che inconsapevolmente invecchiamo e gli anni passati a leggere, scrivere e contare si poggiano sulle nostre spalle stanche.

Ma questi anni sono stati davvero dedicati a una cosa come la conoscenza? La stessa conoscenza che ci aiuta nella storia, nella geografia, nelle scienze non saprà mai aiutarci a instaurare un rapporto con qualcuno o a ripararlo. E allora a cosa ci serve conoscere l’aspetto psicologico dell’amicizia o dell’amore, quello più cinico?

Sappiamo dunque in che anno scoppiò la Rivoluzione Francese ma non sapremo come fidanzarci, sapremo cos’è la divisione di un atomo ma non sapremo cosa si prova quando a dividersi sono due amici, due amanti.

Ma infondo nello scorrere della nostra vita facciamo cose fantastiche. Pensiamo, contiamo, leggiamo, scriviamo, ci innamoriamo e lo diciamo a un nostro amico, ci sposiamo e abbiamo figli. Ci rendiamo conto di essere tante cose contemporaneamente: gioia, amore, astuzia, felicità ma anche rabbia, odio e noncuranza. Ci rendiamo conto di essere solo un frammento del nostro vasto universo e della nostra varia e contorta perfezione. E lasciamo che tutto scorra intorno a noi.

Viviamo e... siamo umani in una piacevole eternità.

   
 
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