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Autore: SaraEManuel95    08/04/2015    2 recensioni
Una missione affidata ai dieci demoni dell'inferno, ragazzi bellissimi con poteri che rispecchiano il demone che hanno nel loro corpo. Amber è la figlia di Lucifero, ha l'aspetto di una ragazza di venti anni ma in realtà ne ha molti di più, è bella e talentuosa, arriva sulla terra con il solo scopo di eliminare i vampiri ribelli, ma cosa accadrà quando incontrerà Sam? vampiro mandato dal padre per aiutarli ad ambientarsi. Sam è bello, pericolo e ironico, il suo scopo è quello di trovare la sorella strega che è stata rapita, ma la sua vita cambierà totalmente quando i suoi occhi si incontreranno con quelli di Amber.
***********
Dal capitolo 4:
“ allora Amber perché non mi racconti qualcosa su di te? “ stavamo camminando da circa dieci minuti e in assoluto silenzio, tranquillamente, ma Sam aveva dovuto rovinare tutto
“ mi dispiace ma non sei il mio tipo “
“ tranquilla non ci provo con le ragazzine, era solo per parlare, odio il silenzio, quindi parlami di te “
“ non ci penso proprio “ risposi io ridendo sarcasticamente
“ ti ho salvato la vita, me lo devi “
“ non ti ho chiesto io di farlo “
“ e allora la prossima volta ti lascerò morire, e potresti almeno ringraziarmi “
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

 Sbattei la portiera della macchina ed entrai in casa, ma appena provai a chiudere la porta essa rimase aperta, e Sam entrò dietro di me, è la sbatté, dalla cucina spuntò Meredith con una vaschetta di gelato in mano e in cucchiaio in bocca
“ hey ragazzi tutto bene? “ chiese fissandoci mentre salivamo sulle scale
“ oh tutto alla meraviglia, se solo la tua amica non fosse così nevrotica “ rispose il vampiro dirigendosi nella sua stanza
“ io nevrotica?! Sei tu quello ingrato! Vai all'inferno Sam “ dissi entrando nella mia stanza e buttandomi sul letto cacciando un urlo di frustrazione. Dopo una doccia cominciai a controllare i disegni per lo più ritraevano strani simboli e oggetti, tutti firmati da Annabeth, alla fine trovai un piccolo diario verde con la copertina rigida sulla quale erano scritte in corsivo due A, non feci in tempo ad aprirlo che la porta si aprì e Sam entrò chiudendosela dietro
“ se sei venuto qua per urlarmi dietro sei pregato di uscire “
“ in realtà sono qui per scusarmi e cercare di spiegarti la situazione “
mi alzai e lo raggiunsi vicino alla porta
“ senti non sei costretto a spiegarmi niente “
“ io voglio spiegarti ok?! Ma non ne ho mai parlato con nessuno quindi mi ci vuole del tempo “
“ ok, mi va bene ma non c'era bisogno di fare tutto quel casino “
“ eh infatti sono qui anche per chiederti scusa, mi hai salvato la vita, e sono stato un ingrato, quindi grazie per avermi salvato e scusa per averti trattato di merda “
“ bene “
risposi facendo spallucce
“ bene “ rimanemmo a guardarci mentre io dondolavo sul posto, e ogni tanto alzavo entrambe le sopracciglia
“ oh al diavolo “ disse lui all'improvviso, e in un secondo le sue labbra erano sulle mie, morbide proprio come pensavo, poggiai le mani sulle sue spalle mentre lui da sotto le braccia le faceva scivolare fino alla fine della schiena tirandomi più vicino a lui, con una mano gli sfiorai il petto fino ad arrivare al suo braccio e alla sua mano, che strinsi, nel frattempo le nostre labbra si muoveva all'unisono finché non sentii la sua lingua che mi accarezzava le labbra, come per chiedere il permesso che gli concessi  senza nemmeno pensarci due volte, tutto intorno a noi sembrava essere sparito, eravamo in un mondo a parte ci staccammo con riluttanza per riprendere fiato e lui poggiò la fronte sulla mia

“ mio Dio volevo farlo da quando ti ho salvato la vita “
lo guardai sorridendo “ io aspettavo solo che lo facessi “ .

“ sono tre giorni che non fate altro che sbaciucchiarvi e ancora non gli sei saltata addosso? “
io e Samantha eravamo nel bosco a fare un giro di ricognizione, e come tutti gli altri non faceva altro che parlare di me e Sam
“ ci stiamo andando piano, insomma ci conosciamo da una settimana “
“ appunto, una settimana “
alzai gli occhi al cielo frustrata al massimo
“ spero per te che sia il tuo demone a parlare “
“diciamo che promiscuità ci mette il carico, ma davvero, non so' come fai a resistere, insomma l'hai visto?! “
“ penso che tu e gli altri dovreste farla finita, e poi sono sempre più convinta che vi mettete d'accordo, mi dite tutti le stesse cose, e comincio a non reggervi più “
“ non dare la colpa a noi se hai paura “
“ io?! Paura?! E sentiamo di cosa avrei paura? “
“ di rovinare tutto “
“ e puoi biasimarmi? “
“ no, ma la Amber di un anno fa non si sarebbe fatta problemi “
“ esatto, hai detto bene, un anno fa, ora non voglio rotture di coglioni “
“ si ok ma aspett... “
non la lasciai finire di parlare, la bloccai con un dito, sentivo degli strani rumori provenire da dietro di noi, le foglie che si spostavano, dei passi sul terreno e poi uno schiocco, come se qualcuno avesse tirato una freccia, mi girai e grazie hai miei riflessi riuscii a bloccare la freccia a due centri entri dal mio viso senza pensarci due volte la girai e la tirai di nuovo verso un albero

“ oh Dio Am stai bene? “ mi chiese Samantha poggiandomi una mano sulla spalla
“ si, sto bene ora andiamo “
 le presi la mano ed iniziai a correre, seguendo le impronte da terra che però continuavano anche al di fuori della nostra zona, così costrette a fermarci ne approfittammo per riprendere fiato
“ poi dovrai spiegarmi come hai fatto a sentirlo, insomma io non me ne sarei mai accorta Am “ la mia amica mi guardava con la fronte corrugata mentre si reggeva con le mani sulle ginocchia, presi un grosso respiro, di lei potevo fidarmi, così decisi di raccontargli cosa mi era successo il giorno prima e cosa mi aveva detto mio padre lo stesso giorno
“ ok, sto per dirti una cosa importante, ma devi promettermi che starai zitta, se qualcuno viene a sapere che te ne ho parlato sono nei guai chiaro? “
“ non dirò una parola, promesso “
“ perfetto, ieri è venuto mio padre a parlarmi, o smesso di crescere, da un po' questo è il mio aspetto, per sempre “
“ e questo non lo sapevi già? “
“ si ma, io ho smesso di crescere, ma i miei poteri no, almeno fino a ieri, ora sono una principessa degli inferi a tutti gli effetti, essendo figlia di mio padre, naturalmente, ho tutti i suoi poteri anche se devo ancora scoprirli “
“ oh cazzo quindi ora sei tipo un super demone giusto?! “

Risi alla sua battuta “ si una cosa del genere “
“ oh, ma guarda chi abbiamo qui, ciao amiche “

 io e Samantha ci voltammo e proprio dall'altra parte della linea immaginaria Annabeth ci guardava sorridendo
“ Annabeth “ rispondemmo all'unisono, rimanemmo immobili a fissarla, dopo aver trovato quel libro avevo scoperto che lei era sempre in contatto con Alexander e che ci tradiva da quando lui se ne era andato, quindi più che sorprese eravamo incazzate
“ vi sono mancata stronze? “
Samantha la guardò alzando un sopracciglio “mai quanto noi a te stronzetta “
lei rise, con quella sua vocina del cazzo “ oh, senti chi parla è, comunque non sono qui per perdere tempo, devo solo darvi una grande notizia “
“ stai morendo? “
chiesi io incrociando le braccia sotto il petto
“ oh no, ma ti conviene salutare i tuoi cari, perché Alexander e il suo esercito stanno venendo a prenderti “

“ digli che lo aspetto allora “
ci guardammo ancora negli occhi
“ oh beh lo spero, perché sai quando ti ruberà il demone e tutti i tuoi poteri potrò finalmente levarti quella fottuta aria da sapientona da quella faccia da culo “
“ che francesismo “
bisbigliò Samantha, ma non riuscii a ridere, c'era qualcosa di maledettamente vero in quelle parole
“ non può levarmi i poteri, è impossibile “
“ beh in realtà si, visto che si è fuso con il principe degli angeli, il figlio di Michele “
mi pietrificai, e sentii Samantha irrigidirsi al mio fianco, se era vero ero nei guai
“ non dire cazzate Annabeth, perché quanto è vero Lucifero ti strapperò i capelli uno a uno e poi te li faccio mangiare “
mi voltai verso la mia amica inclinando la testa di lato e facendogli una smorfia di apprezzamento per poi voltarmi di nuovo ad ascoltare la risposta di Annabeth
“ oh, non sto più nella pelle, comunque se non mi credete, non vi resta che guardare voi stesse, ci vediamo “
senza che potessimo dire niente lei sfrecciò tra gli alberi con una velocità sovrumana
“ è - è un vampiro “ balbettai io guardai Samantha, era nel panico proprio come me

“ dobbiamo tornare a casa, immediatamente “ io annui e ci incamminammo verso la macchina
  
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