Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Lunete    08/04/2015    7 recensioni
La lealtà di Ninfadora, le paure di Remus, l'addio di Ted, l'amore di Andromeda, il primo vagito di Teddy. Gli ultimi istanti dei coniugi Lupin sono trascorsi ad aspettare, a disperarsi prima e a sperare, poi. Sono momenti trascorsi a lottare: contro se stessi, contro Voldemort e contro i suoi Magiamorte. Ma soprattutto, sono attimi trascorsi a lottare per amore, per la propria famiglia, per un futuro migliore. Il resto del tempo è segnato dall'attesa di poter riabbracciare il loro figlio, quando il suo viaggio si sarà concluso.
*Questa storia si è classificata Terza al Coppie Famose Contest indetto da Lalani sul Forum di EFP*
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

When Time Is Against Us

 

i.

 

Il ticchettio dell'orologio a pendolo era la sua unica compagnia. Anche senza guardarlo, Ninfadora sapeva che era tardi. Si mosse, nella speranza di trovare una posizione comoda per poter dormire: era inutile, senza suo marito accanto a lei nel loro letto.

 

Ninfadora abbracciò da dietro suo marito. Remus si trovava seduto al tavolo sorseggiando un tè caldo e leggendo la Gazzetta del Profeta.

 

Cosa dicono?”

 

Che Harry ha qualcosa a che fare con la morte di Silente. Che è stato lui a ucciderlo.” La rabbia era a malapena repressa, nella voce di Remus.

 

Ninfadora gli passò una mano tra i capelli mentre si posava l'altra sul ventre. Attraverso leggere carezze, cercava di trasmettere al loro figlio tutto l'amore e la forza di cui era capace, affinché una volta nato riuscisse a vivere senza paura, in un mondo che sembrava diventare ogni giorno più oscuro.

 

Notò che Remus aveva frettolosamente distolto lo sguardo dalla sua pancia ancora piatta per rivolgerlo nuovamente al titolo di giornale: un' ombra di puro tormento trasfigurava il suo volto.

 

Non hai ricevuto loro notizie?” mormorò Ninfadora.

 

Remus scosse la testa, con uno scatto nervoso, quasi volesse scacciare via dalla mente un pensiero fastidioso.

 

E lei non ci pensò più. Con un sospiro disse, “Allora vai a cercarli.”

 

Cosa?”

 

Vorrei andare anch'io con te, credimi. Ma mamma e papà non me lo permetterebbero mai, visto che sono incinta. Tu hai bisogno di sapere se Harry sta bene e loro devono sapere cosa sta succedendo, ora che i Mangiamorte sono al Ministero. Tu sei stato il loro insegnante, Remus, sarai sicuramente in grado di trovarli. Perciò vai, avvertili, e torna. Abbiamo bisogno di te.” Dicendo questo, intrecciò le loro mani, facendole sfiorare nuovamente con la sua pancia. Sorrise incoraggiante, prima di baciarlo.

 

Erano passati tre giorni e Remus non era ancora tornato. L'attesa la stava uccidendo. Soprattutto dopo aver saputo da suo padre, il giorno prima, che alcuni Mangiamorte si trovavano in zona, aspettando solo il momento giusto per attaccare.

 

L'orologio continuava a segnare i secondi e i secondi si accumulavano in minuti. E Remus non tornava. E lei era ancora in veglia.

 

Dopo chissà quanto tempo, Ninfadora sentì un leggero scoppio al di fuori della porta, a cui seguirono parecchi mormorii e sussurri, prima che il pomello girasse e la porta si aprisse, rivelando, finalmente, la figura esausta di suo marito.

 

In un battito di ciglia, gli si era gettata tra le braccia, abbracciandolo stretto al collo.

 

“Tonks...” mormorò Remus, cingendole la vita.

 

Remus... ero così preoccupata. Quando papà è tornato a casa, ieri, dicendo che ci sono dei Mangiamorte qui fuori in agguato e tu non tornavi... ho iniziato a temere il peggio. Papà ha deciso di darsi alla macchia, non ha intenzione di presentarsi al Censimento. Però non voleva partire prima di sapere che tu eri ritornato...” la voce di Ninfadora era appena un sussurro.

 

Remus le baciò la fronte. “Lo so, me l'ha appena finito di dire... mi dispiace,” le disse con la voce strozzata, sopraffatto dall'emozione.

 

Ninfadora scosse la testa. “Papà è convinto della sua decisione. Mamma vorrebbe accompagnarlo, ma lui dice che non ce n'è bisogno, visto che lei è una Purosangue. Dice che la lasceranno in pace, così potrà occuparsi di me quando sarò più in avanti con la gravidanza.”

 

“Tuo padre è straordinario. Vorrei avere almeno metà del suo coraggio.”

 

“Tu sei coraggioso, Remus. Hai sposato me,” disse Ninfadora, in un accenno di umorismo. “Sarai un padre eccezionale, vedrai. Ora che sei qui, con noi, tutto andrà per il meglio.”

 

Quella notte, Ninfadora riuscì finalmente a riposare tra le braccia del suo amato marito. E anche se l'indomani avrebbe dovuto dire addio a suo padre, in quel momento, le lancette dell'orologio non esistevano. L'attesa era finita, e lei era felice.

 

ii.

 

Harry era quasi sempre nel giusto.

 

Lo pensava veramente, quando l'aveva detto a Radio Potter. Negli scorsi mesi, l'aveva pensato ripetutamente, mentre vedeva il ventre di sua moglie gonfiarsi a dismisura.

 

Però, adesso, l'unica cosa a cui riusciva a pensare, era a quanto facesse male.

Le doglie erano iniziate ore fa, prima della colazione. Solo dieci minuti fa, i tempi tra una contrazione e l'altra si erano accorciati e Tonks aveva stretto la sua mano in una presa ferrea. E anche se aveva l'orologio a pendolo a testimoniare il contrario, lui non poteva ancora crederci che fossero passati solo dieci minuti di sofferenza, invece che un'eternità. Perché faceva maledettamente male. Remus temeva di non riuscire più a tenere la bacchetta in mano. E quel che era peggio, era che la fine sembrava così lontana. Tonks continuava a lanciare urla di pura agonia mentre cercava di respirare e rilassarsi, come Andromeda le ripeteva.

 

Remus non fiatava, cercando di nascondere le smorfie di dolore ogni volta che Tonks stringeva più forte, mentre spingeva insieme al bambino.

 

Un quarto d'ora era passato. Poi venti minuti. Ancora altri dieci minuti, qualche ultima spinta in più, ed era nato. Ted. Teddy. Suo figlio.

 

Era stato così preso dall'attesa della sua nascita, che si era perfino dimenticato i suoi timori riguardo alla licantropia.

 

Remus sentì sua suocera e sua moglie lanciare un' esclamazione di sorpresa, prima di scoppiare a ridere. I capelli di Ted avevano cambiato colore, dal nero al rosso.

 

Suo figlio era un Metamorfomagus. Come la madre.

 

* * *

 

La notte della luna piena, Remus bevve la Pozione Antilupo. Aspettò che la luna comparisse mentre sua moglie sistemava Ted nella culla. Si sedette con lei sul letto, la sua mano in quella di Tonks, che lo stringeva dandogli forza quando lui la stringeva in cerca di sostegno.

 

Rimasero in attesa, in silenzio.

 

Remus si trasformò. Ted non lo fece. Pianse, per la seconda volta nella sua forma da licantropo. La prima era stata di commozione, quando aveva scoperto che cosa i suoi migliori amici erano diventati per stare insieme a lui. Per non lasciarlo solo. Ora, invece, piangeva di gioia nel sapere che era solo, in questa disgrazia.

 

L'attesa si era conclusa.

 

Dal mattino successivo, sarebbe diventato il padre migliore che Teddy potesse avere. Mai li avrebbe abbandonati, né lui né Tonks. Se trattenuto, avrebbe lottato con le unghie e i denti per poter tornare a questo: la sua famiglia.

 

Non avrebbero potuto scegliere un padrino migliore per il loro figlio.

 

iii.

 

Andromeda aveva aspettato tutta la notte, con il piccolo Teddy tra le braccia. Invano. Sua figlia era morta. Remus, uno dei migliori amici di suo cugino Sirius, era morto.

E ora suo nipote sarebbe cresciuto orfano dei suoi genitori.

 

Ma imparerà a conoscerli, aveva detto Harry Potter. Saprà che erano degli eroi. Gli diremo cosa hanno fatto, quanto lo amavano.

 

Neanche un mese da genitori e già lo amavano così tanto da morire in combattimento affinché Ted, un giorno, potesse vivere tranquillo, senza tutte quelle preoccupazioni che avevano assillato il suo padrino da quando non aveva più che undici anni.

 

Ci siamo. È battaglia a Hogwarts. L' Esercito di Silente si sta già preparando. Sbrigatevi, non vorrete perdevi tutto il divertimento.”

 

Il Patronus di Fred sparì. Remus e Ninfadora si scambiarono uno sguardo.

 

Tu resti.”

 

Remus...”

 

No, Tonks. Se Harry è a Hogwarts, Voldemort sta portando tutti là, in questo momento. Non ti voglio vicina a Bellatrix.”

 

Andromeda posò una mano sulla spalla di sua figlia. “Ascoltalo, tesoro. Neanche io ti voglio vicina a lei. È diventata pazza, odiava tuo padre... ti farà del male, appena ne avrà la possibilità.”

 

Sono un membro dell'Ordine e un Auror, la pupilla di Alastor Moody. Mi sono già trovata in situazioni pericolose. Questa... non è diversa da tutte le altre, mamma.”

 

Sì, invece. Sei madre, Tonks. Perciò rimarrai qui con Teddy e Andromeda. E aspetterai il mio ritorno. Tornerò, Tonks.”

 

E detto ciò, la baciò intensamente. Raccolse Ted dalle braccia della nonna e lo attrasse a sé in un ultimo abbraccio, prima di depositarlo tra le braccia di sua moglie.

 

Li affido a te, Andromeda.” Poi, si Smaterializzò.

 

* * *

 

Non era passata mezz'ora.

 

Mamma, io vado.”

 

Remus ha detto...”

 

Lo so cosa ha detto mio marito. Ma non posso starmene qui ad aspettare. Non posso non sapere,” concluse in un mormorio flebile. “Tu volevi seguire papà. Tu sai cosa sto provando, mamma.”

 

Sì, Ninfadora, lo so. Ma con tuo padre convenimmo che in quel momento eri tu ad avere più bisogno di me. E Remus ha ragione: stavolta è diverso, sei madre. Teddy ha bisogno di te.”

 

Sua figlia scosse la testa, sorridendo tristemente. “In questo preciso istante chi ha più bisogno di me è mio marito. È andato in guerra, mamma. Si scontrerà con Greyback e non voglio neanche pensare a cosa potrebbe succedergli se dovesse affrontare Bellatrix. Lo vuole morto, mamma! E io non posso aspettare che ciò succeda. Teddy starà bene. I suoi genitori stanno combattendo per dargli un mondo migliore in cui poter vivere. Sua nonna si occuperà di lui mentre io e suo padre non ci siamo. Come ha detto Remus: te lo affido. Ci vediamo, mamma.”

 

Ninfadora l'avvolse stretta in un abbraccio e si avvicinò alla culla di suo figlio, ancora sveglio. “Mamma ti ama tanto, Teddy. Papà ti ama tanto, Teddy. Ecco perché vanno a combattere. Non vogliamo che tu cresca nella paura, piccolo Ted. Nonna Andromeda veglierà su di te. Ti amiamo, figlio mio.”

 

Lo baciò sulla fronte e anche lei si Smaterializzò.

 

Nessuno dei due tornò. Andromeda lo aveva percepito quando Remus se ne era andato. Ne aveva avuto la certezza quando sua figlia lo aveva seguito. E ciò nonostante, non era riuscita a fermarla: non ne aveva avuto il cuore. La sua adorata, sbadata, coraggiosa, ostinata e leale Ninfadora.

 

Aveva seguito suo marito fino all'ultimo respiro.

 

Remus non era l'uomo ideale che aveva sognato per sua figlia. Era più grande di lei di parecchi anni, con più di un fantasma a segnare la sua vita. E tuttavia, era capace di una gentilezza conosciuta a pochi. Soprattutto attorno a Ninfadora e al loro figlio Ted.

 

Ora, mentre guardava Teddy crescere e diventare l'uomo di cui i suoi genitori sarebbero stati certamente orgogliosi, Andromeda si chiedeva a come le cose sarebbero state diverse, se Ninfadora e Remus si fossero conosciuti prima, ad Hogwarts. Se Remus non fosse mai stato morso, non avrebbe sprecato così tanto tempo respingendo l'amore di Ninfadora. E le paure e i dubbi per Ted, non ci sarebbero mai stati.

 

Andromeda lo sapeva. Lo aveva visto nello sguardo di suo genero, prima che suo marito partisse. Anche Ted l'aveva notato. Ecco perché aveva deciso di partire solo dopo che Remus ritornasse a casa. Se Remus avesse abbandonato Ninfadora, lei ne sarebbe uscita distrutta.

 

Ma Remus era tornato, ed era rimasto. E quando Ninfadora gli fece sentire Teddy scalciare, da dentro la pancia, il rimorso smise di solcargli il viso.

 

Ninfadora e Remus non si erano conosciuti nelle condizioni ideali. L'ombra della guerra li aveva fatti incontrare e il tempo non era loro alleato, coi rintocchi degli orologi a segnalare il ritorno di Voldemort. Eppure, Remus e Ninfadora ce l'avevano fatta: erano riusciti a stringere amicizie, ad amarsi, a lottare per ciò in cui credevano.

 

Avevano avuto Teddy. E mentre lui viveva la sua vita appieno, loro lo incoraggiavano da dietro il velo. E aspettavano il momento in cui avrebbero potuto riabbracciarlo.

 

Il loro bambino.
 

 

Note dell'autore:

Il titolo è stato preso dalla canzone di Adele "I'll be waiting". La canzone non c'entra assolutamente con la storia (non mi piace neanche questo granchè), ma ho pensato che la frase si addattasse abbastanza al tema che mi era stato assegnato: l' attesa.

Grazie mille per aver letto, spero vi sia piaciuto!

- Lady Lunete

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Lunete