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Autore: Apalapucian_HP    08/04/2015    2 recensioni
Lei gli fa un sorriso, ampio e caloroso. James è stupito da che razza di imbecille sia Terrence Hunter per aver lasciato andare qualcosa del genere.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Begin again

 

 

 

 

Lei siede da sola in un separé per quattro nell’angolo più lontano della caffetteria, la testa rossa coperta da un cappello color crema che risalta nel posto praticamente vuoto. È assorta in un libro di cui sembra star raggiungendo l’ultima pagina, ma di cui non è molto contenta. Il labbro inferiore che sporge, una piega tra le sopracciglia. Le dita picchiettano vaghe la tazza al ritmo della tintinnante musica che soffia tutt’attorno nel negozio, e James la guarda dalla soglia, attratto, rievocativo.

Sirius gli ha detto che lo avrebbe incontrato lì, doveva solo andare a prendere gli altri – ho trovato un negozio fighissimo, amico; organizzano una mostra di scope classiche questo mercoledì – ma James ha capito non appena ha visto il cartello all’esterno che il suo migliore amico gli stava solo facendo uno scherzo.

Comunque.

Entra. Penserà a Sirius dopo.

Le sue mani si fanno più sudaticce intanto che si avvicina.

“Ehi”, dice tentennante quando raggiunge il tavolo. La sorpresa sul suo viso non è totalmente inaspettata, ma James spera che non sarà troppo scocciata dalla sua improvvisa comparsa.

“Ciao,” dice lei, ed esce come domanda. La sua confusione continua per qualche secondo, e poi lei piega la testa di lato quando realizza qualcosa. “Remus e Peter…”

Anche James mette insieme i pezzi. “Sirius,” sospira. “Mi ha detto… scusa, non importa. Posso andarmene.”

“Non essere sciocco.”

Lui sbuffa, ma è più che contento di prendere il posto di fronte a lei. “Allora.” Piega le mani sul tavolo.

“Allora.”

“Che cosa ti ha detto quindi?”

“Sirius? No, non mi ha detto nulla,” spiega Lily “Gli altri due hanno menzionato una mostra dei manoscritti di Tarry Bean, però,” lei si guarda intorno nella caffetteria. “O mi hanno mandato nel posto sbagliato, o…” s’interrompe, gesticola tra di loro, alzando un sopracciglio sospettoso.

James la fissa di rimando, sulla difensiva. “Non ho niente a che vedere con ciò.”

L’espressione di Lily non cambia.

Lui alza gli occhi al cielo. “Giuro solennemente.”

Quello la fa ridere. “D’accordo.”

Rimangono in silenzio. Lui vorrebbe chiederle come sta, se sta bene, se le importerebbe molto se lui desse accidentalmente fuoco ai capelli di Terrence Hunter –

“E’ Terrence, vero?” dice lei, come se gli abbia letto nella mente. I suoi occhi non lasciano il libro, e James si chiede se sia perché non riesce, o perché non vuole.

“Cosa?”

“Sei qui per Terrence?” gira una pagina, sempre senza guardarlo.

Lui non è lì per il tizio, non proprio, ma poi pensa – è quasi sicuro – che i suoi amici l’abbiano mandato lì per quello.

“Non necessariamente,” risponde lui “Stai bene, però?”

“E’ un idiota.”

“Ti importa se gli do fuoco ai capelli?”

La testa di Lily scatta all’insù. “Non ci pensare nemmeno.”

“Be’, è un idiota.”

“No.”

“No?”

No.

“Hmm.”

“James.”

“Sicura?”

Lily sospira. “Non ne vale la pena.”

“Okay.”

Si guardano per un istante, entrando l’uno nella testa dell’altro. Lily abbassa lo sguardo e gira un’altra pagina. “Non vai a prendere qualcosa?”

“Prendere qualcosa?”

Lei inclina la tazza verso di lui. “Potremmo stare qui un po’.”

“Oh. Già. Io… okay. Torno subito.”

 

 

Quando torna, Lily ha chiuso il libro.

“E’ una bella lettura?”

“Non mi fa impazzire.”

“Peccato.”

“Mmmh. E quindi cosa ha detto Sirius a te? Non di Tarry Bean, immagino?”

“Quidditch,” risponde James “Mostra di scope vintage.”

“Sei così strano.”

“Dice la ragazza di Tarry Bean,” ribatte lui. “Lei non è nemmeno così brava.”

Lily si fa avanti sorpresa. “Leggi Tarry?”

“E’ la preferita di mia madre. È ossessionata da quella serie di libri Drizzle–”

Lily si illumina. “Quelli sono fantastici!”

James sbuffa. “Non erano coinvolgenti. Non come Blocco Sette-”

“La trama di Blocco Sette non ha molto senso-”

Ora James si solleva dallo schienale della sedia. “Scusami, Evans, è una magnum opus. Jeremy Travis –”

“E’ il peggior cliché che ci sia per un personaggio?”

“- è il miglior personaggio mai scritto!”

“Stai scherzando?”

Tu stai scherzando? Onestamente.  A te piace Tara Drizzle, e pensi che Jeremy Travis sia un dannatissimo cliché –”

“Intanto, Tara non è una stronza, invece –”

“Oh, per favore. Jeremy è…”

Lui si ferma, mentre nota che lo sguardo di Lily si è spostato da lui al tavolo – dove le loro mani sono in qualche modo finite l’una sopra l’altra. James si appoggia all’indietro e toglie la sua di scatto. Si schiarisce la gola.

Sta per scusarsi quando nota come Lily, per qualche ragione, sembra invece sul punto di scoppiare a ridere, le nocche premute contro le labbra corrugate.

“Cosa?” chiede nervosamente James – le sue mani erano così sudate? Oh, Godric.

“Niente.”

Cosa?”

“Non lo so!” lei si lascia scappare una risatina, poi lui sta ridendo con lei – come non potrebbe? – e poi si stanno scompisciando sopra le loro bevande.

“Non sapevo che tu leggessi Tarry,” dice infine Lily, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Solo per colpa di mia mamma.”

“Mi piacerebbe incontrarla,” esclama di getto lei, e James sorride come uno stupido al suo bicchiere. Lily non se lo perde, e fa immediatamente dietrofront. “Non intendevo –”

“No, sì, lo so.”

“Solo che lei… sembra una grande.”

“Lo è.” Lui esita. “Senti, puoi… venire a visitarci. Quando vuoi. Lo sai, con Remus. O Marlene. Se vuoi.”

Lei gli fa un sorriso, ampio e caloroso. James è stupito da che razza di imbecille sia Terrence Hunter per aver lasciato andare qualcosa del genere.

“Abbiamo i manoscritti di Tarry alla villa,” le dice.

Lily sgrana gli occhi. “Scherzi?”

James ride e scuote la testa. “Sei così strana.”

Lily gli dà un colpetto alla mano; è l’unica cosa che riesce a raggiungere attraverso il tavolo. “No, ma sul serio?”

“Be’, non tutti.”

“La serie di Drizzle?”

Lui appare compiaciuto. “Vieni a trovarci?”

Lily fa per rispondere, ma una familiare risata profonda ruba la sua attenzione. Si guarda intorno. Il suo sorriso eccitato svanisce lentamente all’unisono con il fioco suono delle campanelle sopra la porta.

Terrence Hunter è nel negozio, tutto boccoli castani perfetti e prominenti zigomi. Una morettina alta è attaccata al suo braccio. Lei vede per prima James e Lily – è difficile non notare una coppia di rosso acceso e nero esplosivo – e sussulta. Da un colpetto a Torrence, che segue il suo sguardo e subito mostra la propria sorpresa. Tituba, ma comunque inizia a camminare verso di loro.

Lily si blocca, non si muove per niente, e le dita di James tremano in un pugno sul tavolo nel vederla così.

Terrence si ferma a disagio davanti al loro tavolo. James vuole tirargli un pugno.

“Ehi, Lils,” incomincia il tizio. “James… io, ehm, è un piacere incontrarvi qua.”

“Anche per me,” dice Lily senza perdere un attimo. Ora sorride. Circa. James non dice nulla. Prende un sorso della sua bevanda e osserva attentamente Lily da sopra il bordo. Lei si volta verso la ragazza. “Ciao. Tu sei…?”

La ragazza farfuglia, chiaramente non si aspettava che si rivolgesse a lei. “Uhm, Jeanne.”

“Io sono Lily,” e Lily suona genuinamente gentile – suona sempre gentile, diamine – ma James non crede al suo cinguettio. Lei non offre la mano a Jeanne. “Piacere di conoscerti.”

“Già… altrettanto.”

“Sì, be’…” Lily si alza. James la segue senza domandare. “Ce ne stavamo andando. James deve… ha – delle cose…”

James guarda l’orologio al polso. “Vuoi dire che ho tre migliori amici che mi scuoieranno vivo per essere così in ritardo?” dice con facilità “Muoviamoci, andiamo.”

Lily incontra il suo sguardo, e James annuisce. “Giusto,” mormora lei. “Io… già. Ci vediamo in giro allora.”

Se ne va. I suoi passi sono troppo a scatti, l’andatura troppo veloce.

James afferra il libro sul tavolo e segue Lily fuori senza una parola verso Terrence e Jeanne.

Lily l’ha aspettato fuori. Le porge il libro, e s’incamminano per High Street. Sarebbe stupido chiederle ora come sta, così lui si infila le mani in tasca e rimane zitto.

“E che ne dici della serie di Seine?”

La voce di lei è di un’ottava più alta, e tremola appena nell’aria invernale.

“Seine?”

“Sì. La trilogia. Ti piacciono quelli?”

James ci pensa. “Più di Drizzle.”

“E Allison Treehouse?”

“Quello non è di Tarry.”

Lei si lascia scappare un accenno di sorriso. “Ti stavo testando.”

“Sono di più del mio fascino e del mio bel aspetto, sai.”

Lei ride. Poi qualcosa si spezza, qualcosa deve averlo fatto, perché quando la sua risata si smorza allora lo fa anche la rigidezza delle sue spalle e la luce nei suoi occhi. Si ferma, e James corruga la fronte mentre lei scosta lo sguardo e si morde il labbro.

Lui non ci pensa nemmeno un secondo; la tira per mano poi la prende tra le braccia. Non la lascia andare, e lei lascia che lui la tenga lì. Non piange. Affonda solo il viso nel suo petto, le mani che stringono il retro della sua maglietta.

Quando lei si scosta, dopo un po’, le sue guance sono arrossate e i suoi occhi rimangono sulla strada.

Ricominciano a camminare. Questa volta, è James che spezza il silenzio.

“Mia mamma fa dei buonissimi panini alla cannella.”

Lei ci mette un po’ a rispondere, ma non delude. “Anche con poco preavviso?”

Lui sorride. “Penso che potremo andare a vedere i manoscritti di Drizzle mentre aspettiamo.”

“Okay.”

Lui le avvolge un braccio intorno, stringendole le spalle in modo rassicurante. Lei non lo scosta. Potrebbe voler dire nulla, potrebbe voler dire tutto, ma lui non pensa a niente di tutto ciò. Magari dopo. Per ora, lei gli sta sorridendo, affezionata e sincera, e sembra star bene – circa, quasi, c’è vicina – e lui è lì con lei per accertarsi che non vada via.

“Splendido.”

  
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