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Autore: Mizuazu    08/04/2015    1 recensioni
Là,‭ ‬nelle Terre sospese nel cielo,‭ ‬vi sono loro.
Creature meravigliose,‭ ‬dal corpo umano e con splendide ali. Vivono in pace,‭ ‬senza preoccupazioni alcune.
Ed è qui che ha inizio tutto.‭
[Per la SouRin week e il compleanno di Rin!]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Momotarou Mikoshiba, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tempo fu clemente con Sousuke.

Il moro, dopo dieci primavere era cresciuto in altezza: le sue spalle si erano allargate e irrobustite per reggere  le maestose e lucide ali nere che, in apertura superavano in larghezza il proprietario di due spanne.
Le usava comunque poco, dato che preferiva non muoversi troppo dalla sua abitazione: una grotta nascosta ai piedi della collina con l'albero di ciliegio in cima in cui, si erano incontrati la prima volta lui e il rosso.
Solo quando c'era Rin, faceva finta di non fare altro che volare tra le varie tribù del territorio.
Sousuke aveva fin da subito capito che Rin era all'oscuro della sua condizione di «reietto» e non voleva distruggere l'idea idilliaca che aveva l'amico su di lui.
Fu grazie al rosso se lui non si era rinchiuso in un mondo di solitudine e di rancore verso gli abitanti delle altre tribù. Loro, con le loro ali candide che lo evitavano, lo additavano da lontano e non capivano cosa fosse la sofferenza!
-Sousuke!-
Il moro riscosse dai suoi rancorosi pensieri, sentendosi chiamare.
All'inizio non vide nessuno arrampicarsi su per il colle, ma alzando lo sguardo verso il cielo terso, notò una macchia rossastra avvicinarsi velocemente verso di lui.
In un turbinio di piume panna e capelli rossi fece la sua comparsa Rin: anche lui era cresciuto in altezza ma nonostante questo, rimaneva sempre più basso del moro di qualche centimetro. Sousuke rimase a fissare con sollievo le ali dell'amico finalmente formate a dovere: si erano notevolmente sviluppate, rispetto a quando era un bambino. Non solo ora riusciva a reggere il suo peso e quindi a volare autonomamente, ma spesso e volentieri dava una mano agli anziani della sua tribù a trasportare carichi pesanti in giro. Le sue ali, aperte superavano in larghezza il rosso ma messe a confronto con quelle di Sousuke risultavano molto più piccole.
- Ehi Sous'ke! guarda cosa ho qua!- disse il rosso atterrando finalmente a terra con un sorriso tutto denti: purtroppo per la nutrice di Rin, i suoi denti continuavano a essere ben appuntiti. 
Alzò in fine un ciondolo dalla gemma di vetro dorata. La collana dei vincitori alla gara aerea della sua tribù.
Il moro sorrise apertamente vedendo la collana e avvicinandosi all'altro, passò una mano tra i suoi capelli spettinandoli ancora di più.
- Ben fatto Rin! Sapevo che ce l'avresti fatta!- esclamò, ridendo alla vista del rosso che tentava di scostarsi dal suo gesto per camuffare il leggero rossore che gli colorava le guance.
- Però avrei preferito che tu ci fossi venuto comunque! Avresti potuto partecipare e nemmeno io sarei riuscito a batterti. Sei il più veloce di tutta la tribù!- ribattè piccato il rosso. 
Sapeva che la sua vittoria era in parte truccata, non aveva mai visto nessuno in vita sua, volare meglio del moro! una tale grazia e forza che avrebbe lasciato di stucco tutti, partecipanti e non.
- Sai benissimo perchè non sono venuto. Ho questo dolore alla spalla che non mi vuole proprio lasciare, soprattutto ora che c'è il cambio di stagione.- mentì Sousuke.
Era abituato ormai alle richieste di Rin di andare nel suo villaggio.
La spalla era una piccola bugia che era disposto a pagare per il bene della loro amicizia.
Aveva una paura folle nello scoprire come avrebbe reagito l'altro, nell'apprendere il significato delle sue ali nere. 
Probabilmente, si sarebbe allontanato per sempre.
Il solo pensare ad una eventualità del genere gli causò una forte fitta al petto, che gli fece storcere la bocca in una smorfia amara.
Rin a quella espressione, smise di brontolare, preoccupato che gli fosse venuta davvero una nuova fitta.
- Oh, scusa! Sai che me lo scordo sempre di questo tuo problema...adesso come stai? Ti vedo sofferente...-
Gli si avvicinò piano, toccandogli la spalla che lui credeva «buona» e gli sorrise calorosamente.
- Credo comunque che questa sia tua...- continuò facendogli passare al collo il cordoncino della collana.
- Ma questa è tua! L'hai vinta tu; è da quando ci conosciamo che non fai altro che dire che un giorno avresti sbaragliato tutti nel volo. E ora che ne hai la prova la vuoi dare a me?Sei stupido o cosa?!- sbottò Sousuke afferrando le mani che erano intente a mettergli la collana, bloccandole nel gesto.
- Stupido sarai tu! Non vedi che sto cercando di darti il mio pegno d'amicizia?!- esclamò Rin stringendo con forza il cordoncino.
Sousuke si tese e si abbassò per avere il viso alla stessa altezza dell'altro.
- Pegno d'amicizia?- mormorò stupito il moro. Lui non aveva altri amici oltre Rin, cosa mai poteva significare quel gesto?
- Si esatto! Ti do l'oggetto più importante per me, per dimostrarti quanto tu sei prezioso per me! Sei il mio migliore amico!- 
Lo disse così, senza tante cerimonie e il cuore di Sousuke si arrestò un attimo dall'emozione, per poi galoppare veloce nel petto come un cavallo imbizzarrito.
Mai nessuno si era affermato suo migliore amico.
Fece quindi un gesto molto poco consono per il suo carattere: fissò intensamente Rin negli occhi, leggendovi la sua confusione e poi lo abbracciò.
Stretto da togliere il respiro.

Rin rimase sbalordito da un gesto tanto raro da parte del suo amico. 
Di solito, a parte una pacca sulle spalle e una scrollata di capelli non otteneva altro.
Stavolta comprese di averlo reso davvero felice con quelle semplici parole e travolto dal suo stesso sentimento lo strinse a sè con altrettanta forza.

- Se senti il bisogno di piangere puoi farlo, prometto di non dirlo a nessuno.- bisbigliò il rosso, strofinando appena il naso fra l'osso sporgente delle clavicole.
Sousuke a sentire quella frase inspirò forte per contenere l'indignazione improvvisa scaturita da quell'essere incredibile che era il suo migliore amico.
- Scemo! Ricordati chi è il piagnone tra noi due...e poi non avresti a chi altri dire che piango.-
rispose piantando una manata amichevole sulla sua nuca.
- Se ti decidessi a scendere a fondo valle con me e a conoscere gli altri del villaggio, avrei a chi dirlo!- borbottò Rin, poi sembrò pensare una cosa importante e sporse le sue mani a palmo aperto verso di lui.
- Che fai?- chiese il moro vedendo l'insistenza dell'altro, che sorrideva sornione.
- Sou.Su.Ke- cantilenò il rosso facendo versi buffi con la faccia - Non ho ancora ricevuto il tuo pegno d'amicizia! Dammi qualcosa d'importante per te!-

Il moro non si aspettava certo una frase del genere! Ci pensò un attimo, vagliando nella sua mente tutte le cose in suo possesso, dopo un po' arrossì appena, voltando il viso per nasconderlo all'altro: decisamente non poteva certo dire a Rin che per lui, la cosa più importante era il ragazzo stesso!.
Decise quindi di proporre l'unica cosa sensata che gli venne in mente.
- Sai bene che non possiedo nulla che valga quanto questa collana. In cambio, chiedimi cosa vuoi e ti accontenterò.-
Il rosso parve quasi deluso dalla risposta del moro, curioso di scoprire cosa fosse importante per l'altro, ma alla sua proposta scattò sull'attenti chiedendo, l'unica cosa che veramente volesse dal ragazzo.
- Perfetto! Allora preparati, si va alla Tribù!- urlò, issandosi in volo e sfrecciando in tondo a Sousuke - Dai! Chi arriva ultimo deve bere succo di limone per una settimana!- 
Ma Sousuke rimase fermo, non accennando a muovere neanche una piuma.
Era combattuto.
Voleva far felice il suo amico, ma non voleva andare con lui.
- Sai che non posso...la spalla_- non fece in tempo a finire la frase che una forte raffica d'aria, provocata dallo sbattere furioso delle ali di Rin, lo fece sbilanciare, ritrovandosi seduto a terra, con il volto rosso di collera dell'altro a pochi passi di distanza che lo scrutava.
- Basta con queste scuse Sousuke! Se c'è un motivo per cui non vuoi venire alla tribù con me perchè non me lo dici? Perchè non mi fai capire?!-
- Non è una scusa... Io non posso venire.- ribattè perentorio il moro senza guardarlo in volto.
Avevano litigato altre volte. 
Sousuke non si sarebbe lasciato scoraggiare dall' ira del rosso.
- Credevo fossimo amici...-
Il moro sobbalzò ed alzò immediatamente lo sguardo ritrovando il volto di Rin sfigurato da una smorfia, gli occhi rossi carichi di delusione, come mai Sousuke li aveva visti.
- Pensavo ci dicessimo tutto, senza nasconderci nulla. A quanto pare la cosa non era reciproca...- detto questo si issò nuovamente in volo, rifiutandosi di guardarlo in faccia mentre con voce sommessa lo informò
- Io vado alla tribù. Se vuoi vedermi, sai dove cercarmi.- e se ne andò.
Sousuke venne attraversato da un brivido di panico.
Rin faceva sul serio, non l'aveva mai visto così scuro in volto.
Comprese che ci fosse un'unica soluzione.

Iniziò con il preparare una bisaccia con tutto l'occorrente per il «viaggio»:
Una borraccia d'acqua del fiume, un saccoccio con frutta e bacche e mise addosso la migliore toga che possedesse, quella verde scuro, che gli lasciava scoperte le scapole per facilitare il volo.
 Era ora di andare alla Tribù di Rin.
Il volo fu abbastanza breve, in fondo se la tribù fosse stata più lontana il piccolo Rin dei tempi passati non sarebbe mai riuscito a raggiungerlo.

Era quasi arrivato al confine.
Già intravedeva le piccole costruzioni in legno e foglie; sembrava che la tribù fosse il punto di collegamento tra la pianura e la foresta: man mano che ci si allontanava, le case più rudimentali lasciavano posto a abitazioni più complesse e dall'aspetto più colorato .
L'intenzione di Sousuke era quella di sorvolare tutta la tribù, nella speranza d'incontrare l'amico, prima di atterrare definitivamente.
I suoi piani furono però infranti dalla visione di un gruppo di ragazzi su per giù della sua età, infastidire una giovane donna.
Non erano affari suoi, ma il suo cuore lo spinse ad atterrare e ad ascoltare la conversazione prima di decidere cosa fare.

- Allora, quando ti deciderai a tagliare questi capelli in modo più consono?- disse uno dei ragazzi. Avevano tutti delle ali grigie screziate di bianco e non sembravano spiccare d'intelligenza,dato che al sentire quella frase, tutti si misero a ridere sguaiatamente.
- B-beh... a me piacciono così...- rispose la giovane con voce incrinata.
- Oh andiamo Aiichirou! Sembri una femmina con quei capelli! Non vorrai attirare attenzioni particolari da parte di altri uomini no?- sorrise ferino il capo di quella banda di bulli.

Solo allora Sousuke comprese il motivo di quell'accerchiamento.
La giovane donna non era altro che un giovane uomo.

In effetti, pensò il moro, era facile scambiare il ragazzino per una donna: era di costituzione minuta, la pelle chiara con delle chiazze rosse ad imporporare le guance, accentuate dall'imbarazzo della situazione, i grandi occhi azzurri come il cielo estivo incorniciate da lunghe ciglia color marmo, un piccolo neo sotto l'occhio sinistro. I capelli, dalla frangia retta lungo tutta la fronte, lunghi fino a metà schiena scalati ma dalle punte rette, di un grigio perla lucente che sfioravano delicatamente le piccole ma robuste ali dal delicato color azzurro pastello. Una veste bianca perlacea che gli arrivava alle caviglie, impreziosita da una trama in fili argentati. 
 Anche la voce era molto alta e delicata per essere un maschio.
Efebico, così l'avrebbe etichettato Sousuke se la situazione fosse stata diversa.
Ma quello non era il tempo per le riflessioni.
Era tempo di agire.

- Ehi! Fatela finita. Non vedete che lo state mettendo in imbarazzo?- decise di dire, scendendo dall'albero su cui si era nascosto fino ad ora.
Tutti si voltarono nella sua direzione, curiosi di scoprire chi li avesse interrotti, e alla vista di quelle ali nere sbiancarono.
Il capo di quel gruppo, l'unico ad avere il volto coperto da piccolissime efelidi e capelli di un castano chiaro, però si riprese subito e con una spavalderia, che solo gli sciocchi avevano,prese parola.
- Oh Aiichirou, ma guarda chi abbiamo qui! Tu sei il famoso mostriciattolo amico di Rin! Qual cattivo vento ti porta qui?- si volse un attimo verso uno dei ragazzi -Tu, Nuovo! Tieni d'occhio il nostro gioiellino che tra poco torniamo da lui...- disse indicando il ragazzo dai capelli grigi.

Sousuke nel frattempo era livido di rabbia. Non avrebbe  permesso a nessuno di chiamarlo mostro, nè ora nè mai.
- Mostro a chi? Vergognati tu piuttosto, a prendertela con chi è più debole di te...-
Il capo ebbe uno scatto d'ira, ma si trattenne, preferendo attaccarlo verbalmente.
- Io? Io non sto facendo nulla! Diglielo Aiichirou!- parlò a voce alta, verso il ragazzo che tremò leggermente per il tono usato dall'altro.
- Ehm...veramente io...-
Sousuke si voltò a guardarlo truce.
- Non provare a mentire! Sii forte e ribellati!-
Aiichirou tremò più forte e si astenne in un religioso silenzio.
- Senti, senti. Il mostriciattolo qui si mette a dare sentenze! Cos'è? Rin si è scordato di attaccarti con la corda all'albero?- un boato di risa partì dal gruppo a quella battuta, che però fu smorzata subito dallo sguardo penetrante del ragazzo dagli occhi verdi.
Mise un sorriso sgembo e commentò:
- E voi? Non vi ho mai visto all'albero di ciliegio... forse a voi tiene ancora legati?-
la reazione fu immediata.
Tutto il gruppo insorse contro il moro intonando improperi nei suoi confronti.
- PRENDETELO!-

- Ai scappa, ora che sono tutti distratti!- mormorò il ragazzo che era a guardia del grigio, avvicinandosi per farsi sentire solo da lui.
- M-Momotaro?! Allora sei davvero tu!- singhiozzò Ai al suo indirizzo.
Non vedeva il suo compagno di giochi da anni; i suoi capelli color carota, gli occhi dorati da gatto e le belle ali color paglierino erano inconfondibili. E ora che aveva scoperto facesse parte alla banda di ragazzi che gli davano il tormento, si sentiva deluso.
- Si sono io, ma non farti l'idea sbagliata! Avevo sentito che ultimamente delle persone ti davano fastidio, allora mi sono unito a loro per proteggerti dall'interno...- confessò il rosso arrossendo un po' sulle guance.
- E ora và, appena avranno finito con quello là ritorneranno alla carica con te!-
Ad Ai vennero gli occhi lucidi.
- Ma lui è un amico speciale per Rin! Non posso lasciare che se la prendano con lui per colpa mia!- disse in preda al panico, sentendo delle voci concitate venire dalla parte del manipolo di persone.
- Allora và a chiamare Rin! A lui daranno ascolto! E' il più forte del villaggio...- propose allora Momo, agitato quanto lui dalla situazione.
- E tu?- strillò allora afferrando l'amico per la veste gialla.
- Io andrò a chiamare il capo villaggio! Ho un brutto presentimento...- 

 

Sousuke non era scappato.
Preferiva affrontare quel branco di idioti che passare per codardo. 
Peccato non evesse calcolato il fattore numerico.
Si ritrovò in breve tempo accerchiato e le braccia bloccate dietro la schiena, in modo tale da impedire la sua apertura alare.
- Ora che sei fermo non fai più lo sbruffone eh? Mostro?- cantilenò il castano dei bulli facendo avanti e indietro di fronte a lui.
- Se tu fossi così forte come vuoi far credere perchè non mi lasci libero? Discutiamocela noi due da soli!- esclamò Sousuke cercando di liberarsi le braccia con forti strattoni.
Il capo non si fece abbindolare dalla proposta, puntando lo sguardo sul collo del moro.
- Ma cosa abbiamo qui? Che mi prenda un colpo se non è la collana di Rin questa!- esclamò, afferrando il laccio di cuoio e strappandola con forza dal collo del moro.
- No! Ridammela è mia!- urlò furioso Sousuke.

Aiichirou volava più in fretta che poteva.
Anche lui come il suo amico avvertiva un brivido freddo scorrergli tra le scapole, come se stesse per accadere qualcosa di terribile.
Volò per tutta la periferia della tribù in cerchi concentrici sempre più ristretti.
Di Rin, neanche l'ombra.

- Veramente appartiene al più veloce della nostra tribù!- ribattè il ragazzo fissando il pendaglio da vicino - E fino a prova contraria non sei tu!- sorrise trionfante per poi far roteare la collana sulla sua mano.
- Infatti Rin me l'ha regalata!- sbottò Sousuke provando ad agitare le sue ali senza successo.
- E per quale motivo te l'avrebbe data?- chiese interessato il capo fermandosi davanti al moro.
- Non sono affari tuoi!- borbottò Sousuke riluttante.
- Bene! Allora non deve essere poi così importante per te- esclamò il capo puntandogli addosso la collana - Non ti dispiacerà se la distruggo no? Dì addio al bel ciondolino- cantilenò il capo poggiando il pendaglio sul suolo verdeggiante alzando un piede sopra di esso.
- Fermo! E' un pegno d'amicizia!- si lasciò sfuggire il moro.

Il giovane dai capelli grigi cominciò a volare senza un senso preciso, il panico cresceva sempre di più all'idea di cosa stesse accadendo all'amico di Rin.
Ai sapeva dell'esistenza di Sousuke e delle sue ali particolari, grazie ai racconti fantastici del rosso.
Non aveva mai detto nulla a Rin, nè l'aveva mai giudicato, perchè lo vedeva tornare sempre felice dall'albero di ciliegio...
Aiichirou si fermò un attimo a mezz'aria e si diede dello stupido per non averci pensato prima.
C'era un posto in cui Rin si rifugiava sempre, prima di conoscere il moro.
L'Albero della Vita.

Il ragazzo si fermò giusto in tempo dal distruggere irreparabilmente l'oggetto.
Un sorriso denigratorio a solcargli il volto.
- Pegno d'amicizia? Per te? Scommetto che l'hai rubata...-  insinuò il ragazzo avvicinando il viso a quello del moro - La feccia come te dovrebbe essere abbattuta alla nascita...-
A Sousuke mancò per un attimo il fiato a tale frase, poi scosse il capo e fissò freddamente il ragazzo negli occhi.
- Se credi di potermi abbattere con queste misere frasi ti sbagli di grosso...non sono mica stupido come te e i tuoi scagnozzi!- 
Detto questo diede un colpo di testa al viso del capo, che si accasciò per terra.
Dal naso, che premeva con mani tremanti, un fiotto di sangue sgorgava e in aria si levarono i suoi lamenti.
Gli altri agirono in fretta di conseguenza, colpendo Sousuke nello stomaco, facendolo piegare su se stesso, togliendogli il fiato.
I ragazzi presero a dargli calci nei fianchi, ma fu il capo stesso a fermarli.
- Fermi,fermi! Sto bene...- disse asciugandosi il naso con il dorso della mano - Mi chiedo feccia, se tu abbia ricambiato la generosità di Rin in qualche modo...- continuò afferrando i capelli di Sousuke e tirandoli verso l'alto, per avere i visi di nuovo vicini.
- Scommetto di no...- sorrise malvagio - Ma non preoccuparti... ho un'idea a cui non potrai dire di no.-

Ai finalmente arrivò a destinazione; il cuore in gola e lo sguardo che saettava da un posto all'altro in cerca di segnali della presenza di Rin.
Lo trovò seduto a gambe incrociate di fronte ad uno dei grandi frutti, lo punzecchiava leggermente con il dito e aveva un' espressione imbronciata in viso.
- R-Rin, Rin!- chiamò a gran voce il grigio, non volendo perdere tempo.
Il rosso si voltò di scatto preoccupato, non avendo mai sentito Ai gridare. Doveva essere qualcosa d'importante.
E non aveva idea di quanto.
Dopo aver sentito la descrizione che corrispondeva con Sousuke, si alzò in piedi, già in ansia e pronto a spiccare il volo.
Si fece dare le informazioni base: dove si trovassero e quanti fossero, e poi volò in soccorso del suo amico.

Trovarono un paio di corde e dopo non poche fatiche riuscirono a bloccare Sousuke braccia e gambe, mettendolo a carponi e spiegando le sue ali.
Sousuke cercava di strattonare le corde nel tentativo di spezzarle ma in vano.
Sentiva tutto il corpo in tensione, le risate dei suoi assalitori e i loro bisbigli concitati, non sapeva cosa gli avrebbe riservato il trattamento del castano.
Era in trappola.

Rin volava come se possedesse due paia di ali.
Il cuore gli batteva velocissimo,Aiichirou, non sapeva nemmeno se lo stesse seguendo.
Sousuke era il suo unico pensiero al momento, se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Volò fino a quando non intravide una macchia scura in mezzo alla distesa erbosa, accasciata a terra.
E allora atterrò, corse, corse più forte che mai, la vista già sfocata per colpa delle lacrime che avevano allagato i suoi occhi.
S'illuse che per colpa delle lacrime, avesse visto male cosa gli si presentava davanti.

Fu la cosa più dolorosa provata nella sua vita.
Se perdere Rin l'avrebbe distrutto psicologicamente, questo era l'unico modo per distruggerlo fisicamente.
Lo avevano privato di se stesso, della sua appartenenza a qualcosa, anche se da reietto.
Dopo che gli altri si erano ritenuti soddisfatti dell'operato, l'avevano lasciato lì, non sapeva nemmeno a far che.
sentiva le orecchie fischiare, la gola graffiante, per le urla che aveva sfogato, nel vano tentativo di fermarli, il corpo tremava incontrollato.
I suoi occhi bruciavano, vedeva tutto sfocato. Erano lacrime?
Non capiva nemmeno in che posizione si trovasse. Era ancora carponi o si era accasciato?
Rin.
Rin non doveva saperlo.
Doveva allontanarsi, in fretta, prima di essere visto.
Si sentiva così pesante...

- Sousuke!- 
Le altre parole morirono in gola alla vista del suo amico.
Si era sforzato, ci aveva sperato con tutto il suo cuore, che quello fosse solo un brutto sogno.
Il moro era accasciato a terra, in una posizione raggomitolata su se stesso, come a proteggersi da una figura invisibile.
I singhiozzi prodotti dal moro che prima squarciavano l'aria, si erano interrotti bruscamente al sentire la sua voce.
Avanzò piano, cercando di non incutere timore nel suo amico, nonostante lui stesso non riusciva contenere il tremito del suo corpo.
- Ehi...ora ci sono io...-
Vide il moro dargli velocemente le spalle del tutto, nascondendo il viso alla sua presenza.
Ma evidenziando lo scempio che gli era stato fatto:
Un'ala era senza dubbio rotta, vista la piega innaturale che aveva assunto, molte piume erano state strappate con forza, e circondavano il ragazzo in una macabra cornice.
Ma la cosa più orribile era accaduta alla sua ala sinistra.
Era stata strappata dal corpo e poggiata alla destra del moro, a cui rimaneva solo un moncherino sanguinante.
- Oh, cielo!- singhiozzò Rin avvicinandosi a grosse falcate al moro.
Sousuke al sentire la prensenza di Rin sempre più vicina a sé, urlò con quanto fiato aveva in corpo.
- NON AVVICINARTI!-

Il rosso si arrestò improvvisamente, sconvolta dalla disperazione che era trapelata da quell'unico urlo.
L'aveva perso.
Aveva capito che la colpa era sua. Sousuke non sarebbe mai andato nella sua tribù se lui non se ne fosse andato.
E ora lo odiava.
Le lacrime ormai erano una distesa d'acqua sul suo viso, cadde in ginocchio, incapace di fare altro se non piangere tutto il suo dolore per aver abbandonato la persona più importante della sua vita e averla persa per sempre.

Non capì quanto tempo passò in quella posizione fissando le spalle di Sousuke, inerme, quando le piccole mani di Ai lo scossero dalle spalle, cercando di riportarlo alla realtà.
Una realtà che faceva male.
- Rin, Rin mi senti? Ora portiamo il tuo amico da un Curatore va bene?- gli disse il piccolo, cercando una qualche reazione da parte del rosso.
Nel frattempo il Capovillaggio stava dando soccorso al moro che esausto dagli eventi era svenuto. 
L'uomo fissò con sguardo attento l'ala sinistra di Sousuke, valutandone il danno.
Quella ferita, lui non sarebbe stato in grado di curarla.
Non sarebbe stato più in grado di volare.
Prese il moro tra le sue braccia, voltandosi poi verso i tre giovani davanti a sé.
- Momotarou, tu verrai con me. Ho bisogno di una mano per portare Sousuke fino al Curatore. Tu Aiichirou...occupati di Rin.-
Detto questo prese il volo, con solo una certezza nella sua testa.
Quel giorno due persone, erano cambiate per sempre.
Nulla sarebbe stato come prima.










*Rotola piagnucoalnte nello schermo*

Ehm, salve! 
E' da un po' che non ci si vede eh? *si ripara dai pomodori*
Lo so, lo so! Sono una persona orribile per aver interrotto questa mini long ç__ç
Si, questa, ora posso dirlo (così mi sento meno in colpa), è una mini long di tre capitoli.
Quindi il prossimo sarà anche l'ultimo.
(Per fortuna)
Voglio un po' spiegare il motivo per cui ho tardato così tanto nell'aggiornare.
Questo capitolo mi angoscia.
No non sto scherzando! 3\4 di capitolo è stato scritto mesi fa!(tipo poco dopo la pubblicazine del primo, quindi fatevi il conto :'D)
Ma la scena dell'ala strappata mi ha messo così tanta ansia che non sapevo materialmente come andare avanti >_<
Datemi anche voi un parere sul capitolo, ci tengo molto perchè io stessa non mi sento soddisfatta...
Prometto però di aggiornare l'ultimo capitolo al più presto, così da non lasciare incompleta la storia ancora per molto!

Ora passiamo ai ringraziamenti:
- Ringrazio Martina e Selene per aver letto il capitolo in pvt e per avermi dato i vostri pareri al riguardo <3
- Ringrazio Ikki e  Phebe Junivers per aver messo la storia tra le seguite <3
- Grazie anche a SophieOfSymphonia : Mi ha fatto tanto piacere ricevere la tua recensione! Mi piace l'idea che una persona in vacanza possa trovare rilassante leggere qualcosa di mio ç__ç spero anche questo capitolo ti possa piacere <3
- Un grazie speciale a KriElysia : grazie per avermi aggiunto alle storie da ricordare e soprattutto per il commento che mi hai lasciato; se non fosse per te non mi sarei rimboccata le maniche a forza per terminare il capitolo! Spero che il continuo possa piacerti e aspetto un tuo parere a proposito! 

Per concludere:
Grazie, scusatemi per l'attesa e a presto (presto davvero!)

MizuAzu
   
 
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