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Autore: Zomi    08/04/2015    5 recensioni
“… la macchia mediterranea…” riprese a leggere mentalmente, oscillando la penna rossa tra indice e pollice, accavallando le sinuose gambe sotto la scrivania “… è una macchia di sugo sulla penisola italiana, famosa per i suoi cibi… eh?!? Ma di chi diamine…”
-Dannazione!!!! Stampa questi stupidi moduli per la gita!!! Dannata: ti affetto, io…-
Lo sbattere rabbioso dei palmi della professoressa Cocoyashi sulla scrivania nell’aula insegnanti, riecheggiò per tutto il corridoio deserto del piano, zittendo il professor Roronoa e il suo odio verso la stampante professionale della stanza.
-La vuoi piantare?!?!- strillò la professoressa di geografia, fulminando con gli occhi nocciola il collega di educazione fisica...
*Panda Day*
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PRINTER
*stampante*
 


 
“… la macchia mediterranea si estende nei confini del Mar Mediterraneo… Esatto, ma con cinque parole non ti becchi la sufficienza: quattro signor Eustass” sbuffò, facendo ruotare la penna rossa sul compito.
-Dannata macchina!!!-
“…la macchia mediterranea si estende sulle coste dei paesi europei che si affacciano sul Mar Mediterraneo, aventi temperature bla bla bla… di chi è il compito? Oh Kaya… studia sempre quella cara ragazz…”
-Dannata macchina infernale!!! Ti decidi a lavorare?!?-
Strinse la fronte, creandovi qualche piccola piega di nervosismo, cercando di ignorare il collega, concentrandosi sui compiti da correggere.
“… la macchia mediterranea…” riprese a leggere mentalmente, oscillando la penna rossa tra indice e pollice, accavallando le sinuose gambe sotto la scrivania “… è una macchia di sugo sulla penisola italiana, famosa per i suoi cibi… eh?!? Ma di chi diamine…”
-Dannazione!!!! Stampa questi stupidi moduli per la gita!!! Dannata: ti affetto, io…-
Lo sbattere rabbioso dei palmi della professoressa Cocoyashi sulla scrivania nell’aula insegnanti, riecheggiò per tutto il corridoio deserto del piano, zittendo il professor Roronoa e il suo odio verso la stampante professionale della stanza.
-La vuoi piantare?!?!- strillò la professoressa di geografia, fulminando con gli occhi nocciola il collega di educazione fisica.
Zoro, serio e imperturbabile, resse lo sguardo omicida della collega dalla chioma focosa, per nulla intimorito dallo sguardo dardeggiante e dalla vena pulsante che lampeggiava sulla sua fronte spaziosa e linda.
La scrutò per un breve istante, prima di far calare un ben assestato pugno sulla stampante, facendola uggiolare di dolore.
-Roronoa!!!!- strillò Nami, sbattendo i palmi sulla scrivania nell’alzarsi, facendo rovinare sul ripiano la pila di compiti da correggere.
Con passo duro e omicida, attraversò l’aula professori dell’Istituto Superiore Raftel, raggiungendo in poche ampie, ticchettanti, sensuali falcate il tavolino dove riposava la stampante dei professori, collegata ai vari pc disseminati nella stanza.
-Sto cercando di correggere dei compiti…- sibilò, stringendo le bracci sotto i seni, facendoli risaltare nella giacca del tailleur blu scuro -… ti dispiace dare di matto in silenzio?!?-
Zoro aggrottò la fronte, arricciando il naso scontroso.
Grugnì, facendo scivolare in fretta lo sguardo dagli occhi color cioccolato della collega, al suo prosperoso seno, ai fianchi morbidi e alle gambe che facevano capolino dalla corta minigonna in tinta con la giacca ben stretta sul petto, risalendo il tutto.
Era bella la Cocoyashi, cavolo se lo era.
Con i capelli rossi e mossi, gli occhioni da cerbiatta che s’incendiavano di rabbia quando Monkey, quel scavezzacollo alunno della quarta S, saltava sui banchi o oscillava fuori dalla finestra dell’aula.
Era bella, ma non per questo dal carattere facile e docile come si sperava che fosse nel guardarla.
Oh no, per niente.
-E io sto cercando di stampare uno stupidissimo modulo per una gita- inarcò un angolo della bocca, ringhiando –Se ti do fastidio, va a correggere i tuoi compiti da un’altra parte, Cocoyashi!!!-
Nami gonfiò le guance, rendendole scarlatte, rosse di rabbia.
Quel Roronoa!!!
Il preferito tra le alunne, tra le colleghe e le bidelle, per il suo ghigno strafottente, la zazzera ribelle e sempre scompigliata dal vento, la pelle bronzea e quel suo modo di fare di menefreghismo totale per il Mondo e le sue regole.
Il bello e dannato, ecco che era Roronoa, e come ogni Bad Boy che si rispetti, aveva un carattere di merda, solitario e scontroso, a tratti spigoloso e ruvido come il granito.
Un atteggiamento che mandava in ebollizione la pazienza della rossa, per nulla addolcita dalla bellezza innaturale de collega.
Seppur non indifferente.
-E dove di grazia?!?- soffiò dal naso, facendo oscillare la chioma rossa –Devo forse ricordarti che l’aula insegnanti è a disposizione di ogni insegnante, e non solo per te e la tua rabbia repressa contro le stampanti?!?-
Zoro si passò una mano sul viso, grugnendo.
Se solo quella dannata stampante si fosse decisa a lavorare…
-Io… senti- sbuffò, allargando le mani ad indicare la stampante –Devo stampare un modulo, e questa dannata non vuole farlo-
Fulminò la stampante davanti a lui, stringendo un pungo lungo il fianco nel trattenere l’ennesimo pugno, prendendo un profondo respiro prima di continuare.
-Mi serve questo modulo- aprì il palmo ad enfatizzare le sue parole -È per la gita a Dressrosa, e mi serve entro la prossima ora-
Scrutò la collega riflettere sulle sue parole, soppesandole forse, e si rilassò in un lieve sorriso nel vederla sorridere e avvicinarsi a lui.
-Ah ho presente!- annuì Nami, avvicinandosi alla stampante che entrambi avevano di fronte –Accompagnerò la quarta S al posto di Jora…- borbottò, esaminando il macchinario, portando le mani dietro alla schiena e accentuando la morbida linea del sedere sotto la minigonna.
-Anch’io- storse appena la labbra in un ghigno, seguendo la linea invitante della schiena della professoressa rialzarsi in una posizione eretta.
-Mm…- incrociò le braccia nuovamente sotto i seni, esaminando la stampante -…l’hai accesa vero?- la indicò con un dito.
-Ovvio!! Per chi mi hai preso?!?-
-Non si sa mai- ridacchiò, portandosi una ciocca dietro un orecchio, lanciando un’occhiata a Zoro.
Lo vide incrociare le braccia all’ampio petto, sbuffando e grugnendo quasi offeso per la sua insinuazione, e non riuscì a trattenere un risolino divertito nel stuzzicarlo.
-Forse ha finito l’inchiostro o la carta…- allungò il collo sopra la stampante, facendo dondolare qualche ricciolo rosso.
-Ho controllato- sbuffò l’uomo, accostandosi a lei e sollevando il coperchio della carta, mostrandolo stracolmo.
Lo sguardo nocciola di Nami scivolò in fretta dal braccio teso del collega, al suo fianco mascolino e atletico, deliziando gli occhi della professoressa.
Si, era bello Roronoa, peccato per quel suo carattere così…
-Ahhh!!! L’affetto questo stupido arnese!!!- grugnì, picchiando il macchinario e facendolo sobbalzare, illuminando a tratti varie lucine.
-Fermo!!!!- lo colpì con una gomitata sugli addominali –Hai idea di quanto valga una stampante come questa?!? Il collegio docenti ha sborsato un sacco di soldi per averla!!!-
-E non funziona… bell’investimento!!!- ringhiò.
-Sarà inceppata- sbottò la rossa, chinandosi a togliere la spina per poi reinserirla nella presa.
-Ecco, ora dovrebbe funzionar…-
FHHZZZZZZ… BLOMB… RRRA RRA RRRA!!!
 La stampante iniziò a tremare, mettendo strani ronzi, traballando sulla tavola e vibrando nel muoversi.
-Che hai fatto Nami?!?- sgranò gli occhi Zoro, arretrando di un passo dinanzi alla stampante posseduta.
-Io non ho fatto niente: ho solo tolto e rimesso la spina!!!- si aggrappò alla camicia dell’insegnante di ginnastica, premendosi addosso a lui e fissando impaurita il macchinario.
-Devi aver toccato qualcosa per forza: sta per esplodere!!!- se la strinse al petto, abbracciandola per la vita e strattonandola lontano dalla stampante in continua vibrazione.
-Fa qualcosa!!- strillò Nami, sgranando gli occhi nel vedere il macchinario sbatacchiando lo sportello di uscita dei documenti, spruzzando qua e là alcuni schizzi di inchiostro.
-E che vuoi che faccia?!?!?- sbottò, allacciando un braccio attorno ai fianchi di Nami, spostando l’opposto alle sue spalle, volgendosi leggermente di tre quarti in una inconsapevole stretta protettiva.
-Non eri tu quello che voleva affettarla?!?- lo picchiò su un pettorale con un pugnetto.
-E non valeva migliaia di soldi questa stupida stampante?!?- la rimbeccò, zittendosi per un deciso e secco rombo della stampante, che si ammutolì in un attimo.
I due professori, stretti l’un l’altra, fissarono titubanti il macchinario chetarsi, smettendo di muoversi sul tavolino.
La rossa deglutì, raggomitolandosi contro il petto caldo e protettivo di Zoro, allungando appena lo sguardo a sincerarsi della situazione.
-È… è… è morta?- tartagliò.
-No, fa finta e se ti avvicini ti sbrana…- sghignazzò Roronoa, ghignando impavido.
-Divertente- sbottò, tirandogli una linguaccia e, notando solo in quel momento la loro vicinanza e l’abbracciarsi convulso, si divincolò dalla sua presa, avvicinandosi alla stampante.
-Forse è stato un problema di corrente…- borbottò, studiando la stampante e lisciandosi la minigonna -… forse un corto circui…-
TRA-TA TA TATAAAAA!!!!
La stampante sobbalzò nuovamente, trottando fin sul bordo del ripiano, mirando alla mano protesa della professoressa Cocoyashi, che saltò all’indietro, rifugiandosi contro il petto del verde.
-Ammazzala!!!- strillò, aggrappandosi al colletto della sua camicia, alzandosi sui tacchi.
-Umpf…- sghignazzò, scuotendo il capo Zoro -… cos’è? Ora hai paura?-
-Si, paura che sputi inchiostro e mi macchi il tailleur, e a tal proposito…- lo strattono per il colletto, facendolo girare di 180°, portandolo con le spalle contro la stampante e lei al sicuro, usandolo come scudo.
-Ecco- sorrise soddisfatta –Così non corro rischi!!!-
-Vedo che sei  molto divertente anche tu…- sbuffò, allacciando le mani sui reni della rossa, accarezzandole distrattamente qualche ricciolo.
Nami rise, gettando il capo all’indietro, ondeggiando la chioma vermiglia e riempiendo l’aula insegnanti della sua cristallina e contagiosa risata.
Zoro ghignò scoltandola, allargando il ghigno fino a quasi formare un sorriso, beandosi del dolce suono della risata della collega e del suo peso tra le braccia.
La vide scuotere il capo, ridacchiando ancora, posandolo poi contro il suo petto, abbandonando le ciocche rosse insieme alla sua pelle morbida e calda, strusciando il capo sulla sua camicia.
Era bello stringerla tra le braccia, vederla ridere e non bisticciare come spesso facevano.
Posò il mento tra i suoi ricci mossi, abbandonando il capo sul suo.
-Zoro…- la sentì chiamarlo, stringendosi a lui.
-Mm?- mugugnò, lasciandola strusciare a guancia sul suo pettorale, inspirando a pieni polmoni il denso profumo del suo dopo barba, che si propagava sul tessuto della camicia, impregnandola.
La sentì prendere un profondo respiro, prima di riaprire bocca, dando voce ai suoi pensieri.
-… perché non ci siamo mai baciati?
-Eh?!?!?- la scostò dal suo petto, guardandola dritta in viso.
-Oh avanti!!!- sbuffò, scostandosi un ciuffo dalla fronte –Flirtiamo da settembre e alla festa dei professori di Natale per poco non limonavamo come due adolescenti, da quanto ubriachi eravamo!!!!-
-Bhè…- balbettò, grattandosi con la punta di un dito una guancia.
Aveva ragione.
Da settembre, dal primo collegio docenti riunitosi prima dell’apertura della scuola avevano iniziato a punzecchiarsi e guardarsi di nascosto, prendneo le misure, calibrando il tiro, cercando sempre l’occasione giusta per stare insieme o battibeccare un po’, giusto per assicurarsi dell’interesse dell’altro.
 -… non è… non è così facile…- borbottò impacciato Zoro.
-Perché no?- s’impose, premendo i pugni sui fianchi scoscesi, fulminandolo con lo sguardo –Non ti piaccio forse?-
-Non ho detto questo!!!- affermò serio, alzando una mano ad accarezzarle una guancia –Anzi…-
-E allora baciami…- sussurrò Nami, strusciando il viso contro la mano di Zoro ferma a sfiorarla.
Roronoa sospirò, studiando la rossa.
La loro ora buca di accoglienza per i genitori stava per finire, e non voleva veder rovinare il loro primo bacio dall’intervento inopportuno di qualche collega entrato nell’aula per il cambio dell’ora.
Eppure…
Spostò la mano dalla guancia calda e morbida al suo mento, prendendole in mano il viso e portandoselo alle labbra, che posò con delicatezza sulle sue, baciandola castamente e assaporando il suo dolce sapore.
Nami si alzò sulle punte dei tacchi, unendo le mani dietro la nuda di Zoro, spingendoselo contro e approfondendo il loro contatto, leccandogli il labbro inferiore e succhiandolo debolmente tra i suoi, bagnandosi il palato del sapore stordente e forte del verde.
Si sentì tirare in avanti dalle mani di Roronoa, che la strinsero nuovamente a sé, abbracciandola e cullandola piano, mentre le loro lingue facevano conoscenza e si amalgamavano.
Se ne stavano lì, davanti alla stampante priva di sensi, a baciarsi e scoprirsi, facendo scivolare le mani sulle spalle, sulla schiena, sulla cucitura della gonna che all’improvviso sembrava troppo lunga.
Annaspavano, testardi a non voler staccare le labbra da quelle dell’altro, baciandosi con foga e desiderio.
Fu Zoro a mettere fine al contatto delle loro bocche, accostando la fronte a quella di Nami, respirando profondamente, per riempire i polmoni in apnea.
-Meglio smettere…- sghignazzò tra un roco respiro e l’altro -… qualcuno potrebbe arrivare…-
-Forse…- mugugnò Nami, spingendo Zoro contro il tavolino -… o forse no, e anche se arriverà qualcuno…- fece scorrere i palmi aperti sulla camicia del verde, fermandoli sui suoi pettorali, amicando maliziosa -… diremo che mi stavi insegnando la respirazione bocca a bocca…-
-Sulla stampante?- sghignazzò, afferrandola per i fianchi e capovolgendo le loro posizioni, bloccandola tra il suo caldo petto e il tavolino, costringendola a sedersi sopra di esso.
-Bhè, potremmo dire che mi stavi calorosamente ringraziando per averti aiutato a stampare i moduli per la gita…- si leccò il labbro superiore, rabbrividendo al contato delle mani di Zoro sulle sue gambe, che lentamente risalivano le cosce, immergendosi sotto la gonna.
-Ma la stampante è rotta…- ghignò, baciandola sul mento, sulla gola, sui seni che facevano capolino dalla giacca semi aperta.
-Oh bhè…- ansimò piano, chiudendo gli occhi -… allora diremo che ti stavo consolando per la stampante rotta… Ah!-
Già la stampante.
Chissà chi avrebbe dovuto riferire al preside Songoku, di come la costosissima stampante dell’aula insegnanti si era guastata, ammaccata e stranamente imperlata di sudore in una sola giornata.
E perché poi, il professor Roronoa ora pretendeva una sola camera da letto per la gita a Dressrosa, da dividere con la Cocoyashi?
 
 


 
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Prossimo prompt: gavetta
Zomi 







 
Ehi tu!!!
Si proprio tu, che leggi e fangirli sulle FanFiciton scritte con sudore della fronte e sangue dal naso di decine di autori di EFP.
Si, tu!!!
Sei un lettore fantasma, uno di quei lettori che piange, ride, urla di gioia per una storia, ma non recensisce mai?
Bene, allora sappi che è anche colpa tua se gli autori muoiono in una valle di lacrime alla vista delle poche recensioni alle loro storie, non sapendo se la trama piace o no, se i personaggi sono IC oppure OOC, se il pairing piace o è odiato
A ogni recensione non lasciata, più di tre autori per due vanno in analisi da Chopper.
Che intendi fare?
Forza dai!!!
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