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Autore: Natty    23/12/2008    3 recensioni
-Non ho detto questo... Harry, non l'ho detto!- strillò lei. […] -Io...- Era a pezzi. -Si... si, io resto, Ron, avevamo detto che saremmo andati con Harry, che l'avremmo aiutato...- -Capito. Scegli lui- Tratto dal settimo libro, capitolo 15. REVISIONANDOLA, HO NOTATO CHE UNA PAROLA NON ERA AZZACCATA. ORA LA TROVO MIGLIORE!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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SCEGLI LUI.





-Non ho detto questo... Harry, non l'ho detto!- strillò lei.

[…]

-Io...- Era a pezzi. -Si... si, io resto, Ron, avevamo detto che saremmo andati con Harry, che l'avremmo aiutato...-

-Capito. Scegli lui-”



Maledetto Sortilegio, pensa Hermione. Lei deve fermarlo, farlo ragionare, si dice mentre sbatte contro la barriera invisibile che lei stessa aveva creato per evitare che Harry attaccasse Ron. Continua a dimenarsi, lanciando tra i gemiti tutti i contro incantesimi che conosce, strillando il nome di Ron, piangendo, insultandolo. E' già notte inoltrata quando finalmente si calma tanto da annullare l'effetto dello scudo e, incurante del freddo pungente, corre fuori tra gli alberi, continua a gridare il suo nome.

-Ron! Ron, torna qui! Non lasciarmi!- grida disperata tra le lacrime, che sgorgano copiose dagli occhi arrossati e gonfi.


Harry la sente da dentro la tenda, la sente e cerca di ignorare la sua voce acuta, non vuole sentire. Tante volte si è chiesto perchè non volesse ascoltarla piangere i litigi con Ron, perchè improvvisamente non lo tollerasse quasi più. Non è serata per i dubbi esistenziali, si dice. Si obbliga a pensare ai guai che Ginny sta passando per lui, si obbliga anche solo a pensare un pò a lei, invece di sentirsi ribollire di rabbia per le continue grida di Hermione.

Sente che si calma un po', che le grida diventano leggermente più deboli, sta per cedere, si dice. Allora esce, e la vede. E soffre nel vederla così, indifesa, disperata, col volto coperto di lacrime salate che lui vorrebbe far sparire, si ritrova a pensare a quanto sia bella anche così, la sua 'Mione, ma si apostrofa, dicendosi che è Ginny la persona a cui deve pensare, e così si limita a rivolgerle uno sguardo dolce, confortante, che lei non cerca neanche di ricambiare. Si chiede perchè la cosa lo deluda così tanto. Si dice che si sta chiedendo troppi perchè, in una serata del genere.

Sempre con la delusione nel cuore, il ragazzo decide che per Hermione possa bastare, la voce rauca di lei lo supplica di lasciarla, di farla andare via a cercarlo, gli dice che se solo le desse un'ora, due al massimo, lui tornerebbe da loro scusandosi, ma soprattutto non sa più cosa dire per scusarsi.

-Io...io non l'ho detto Ha-Harry... Io-Io io non ho m-mai detto u-una cosa simile... Lo sa-sai, mi conosci... Io-Io...- cerca di dire, ma Harry le poggia delicatamente un dito tremante (di rabbia? Delusione? In fondo sa che lei quelle cose le ha pensate e dette, ha sentito) sulle labbra secche dal freddo, mentre le accarezza senza rendersene conto. Si ammonisce seccamente, si dice di darci un taglio, si dice che lei è la sua migliore amica, punto. Però si dice anche che vederla così per Ron lo distrugge, ma non ci vuole far caso. La vede piangere ancora, più sommessamente, e decide di prenderla in braccio, di portarla sul suo letto. Lei si lascia trasportare, lo sguardo vacuo dal quale sgorgano lacrime senza che lei se ne renda conto. Harry prende una coperta e la appoggia delicatamente sul corpo di lei, che comincia di nuovo a tremare convulsamente mentre piange di nuovo. Non ce la fa più, Harry, così allunga una mano verso il corpo della ragazza agitato dagli spasmi del pianto e appoggia una mano sulla spalla malferma di lei. La accarezza, senza neanche rendersene conto, mentre pensa che si, Ron è stato davvero stupido a lasciarla così. Lei che lo ama, lo ha visto fuggire lontano. Harry sente di odiare il suo migliore amico, sente che con la sua fuga ha spezzato qualcosa, nel loro legame, ma soprattutto capisce che quel qualcosa aveva cominciato a sgretolarsi quando Hermione aveva capito di amarlo, ma continua a evitare di pensarci, perchè non vuole capire. Allora continua quella carezza delicata e decisa al tempo stesso, credendo solo di volerle bene, si costringe a pensare a Ginny, ma continua ancora quel delicato movimento. Lei si calma lentamente, non dorme di sicuro, pensa Harry, ma decide di lasciarla sola, perchè lui capisce ciò che lei vuole, così si allontana e si sdraia sul suo letto, posando lo sguardo amareggiato (dalla fuga di Ron? O forse dalle lacrime di Hermione?) sul soffitto di tessuto blu. Ma non pensa a Ron, ne a Ginny, ma solamente a lei. Pensa che deve aiutarla a superare la separazione, ma si chiede come fare. Però lui, in fondo, sa che probabilmente Ron capirà di dover tornare. E tornerà, e lei sarà di nuovo felice, con lui, mentre per sé riserverà la vista di Ginny dopo il ritrovamento degli Horcrux, e decide ora che poi si accontenterà. Capisce la dura verità, capisce che per lui non c'è posto, capisce che per lui deve essere Ginny la ragazza perfetta. Sospira e socchiude gli occhi, addormentandosi. E, dietro le palpebre abbassate, una nuova e triste verità si apre davanti alla sua mente provata.


Ogni sera lui la riporta nella tenda e la mette a letto, coprendola dolcemente. Ogni sera le riserva una carezza, perchè ha capito di amarla. Ma sa che lei ama Ron, così si limita a corteggiarla in silenzio, ma forse non fa nemmeno quello. La stringe a sé come se fosse sua sorella, la conforta, mentre ogni giorno di più sente morire la parte di lui che da sempre appartiene a Hermione. E così, mentre cade a pezzi, appoggia ancora una volta la mano sulla sua spalla in quella dolce carezza che, a quanto pare, la calma durante gli eccessi di pianto. Vuole sentire di nuovo la sua voce, vedere di nuovo il suo sorriso. Ora vede solo il suo volto scavato dal dolore e dall'amarezza, e questo lo fa soffrire ancor più del vederli insieme. Perchè lui vuole vederla felice, anche se con un altro.


Le lacrime continuano indisturbatamente a rigarle il volto. Ma Hermione non capisce perchè nella sua mente non ci sia il volto infuriato di Ron, ma quello deluso di Harry. Non capisce perchè continua a ripetersi mentalmente che lei no, non ha pensato quelle cose orribili, anche se però è vero. Le ha dette, ne ha parlato a bassa voce con Ron, ma era stanca e Ron l'aveva presa per sfinimento, quando se l'è lasciato sfuggire di bocca. Perchè lei sa a cosa sono andati in contro, anche se lei sperava in un Silente più collaborativo, in un Harry più sveglio, in una situazione meno tesa e pericolosa. Ma si trova in questo casino, si è trovata a dubitare di Harry, del suo Harry, e così continua a piangere. Sente la mano delicata del suo migliore amico accarezzarle dolcemente la spalla, mentre vorrebbe ancora chiedergli scusa per quelle cose orribili che di sicuro avranno fatto sentire il ragazzo ancora più in colpa di quello che in realtà non sia, che lo avranno ferito, che lo potrebbero allontanare da lei, lei che ne ha così bisogno, si ritrova a pensare tra le lacrime, che non ne vogliono sapere di sparire. Chiude gli occhi, sperando che il sonno arrivi ad abbracciarla, ma in realtà vorrebbe addormentarsi perchè così, forse, lo sognerebbe. E capisce anche lei che qualcosa è di troppo, qualche particolare che si apre a interpretazioni più vaste. Lei si chiede perchè Ginny proprio non la sopporti, perchè lei non riesca a tollerare neanche la sua presenza. Si chiede perchè le pesi così tanto che Harry apra la Mappa del Malandrino e guardi il cartiglio che porta il nome della sorella di Ron. Se lo chiede da un bel po', da quando le sue viscere hanno ribollito nel ventre quando Harry le ha detto che credeva di essersi innamorato sul serio, e che la prescelta era Ginny. Se lo chiedeva da quando si era scoperta a far sempre più spesso buon viso a cattivo gioco, di mostrare il suo sorriso soddisfatto ogni volta che Ron la baciava o la toccava, mentre in realtà lei non si sentiva assolutamente bene, sentiva di essere una traditrice. Perchè, continuava a chiedersi confusa. Sente Harry sdraiarsi, il suo letto sgangherato cigolare, e così si gira cautamente a prendere un lembo della coperta appena appoggiatale addosso dal ragazzo. La rigira tra le mani, è quella che Harry aveva sul suo letto. La annusa, senza rendersene neanche conto, perchè sa di lui. E, mentre la verità della nuova consapevolezza di sé la invade, ricomincia a piangere singhiozzando vigorosamente.


-Hermione... Mi... Dispiace... E' colpa mia. Non dovevo coinvolgervi, se non l'avessi fatto ora tu e Ron sareste insieme al sicuro, a Hogwarts. E tu non saresti ridotta così.- dice il ragazzo tristemente.

-Sa-sai che ho fa-fatt-fatto la mia sce-scelta.- replica lei tra i singhiozzi.

-Non sei obbligata a rimanere. Anzi, sarebbe meglio che tu andassi al sicuro con Ron.- ripete lui.

-No, no-non lo so-sono. Lo so.- risponde decisa.

-Sicura?- chiede incerto Harry. Vuole poter contare veramente su di lei, anche se già lo fa da tempo.

-...Si.- replica decisa. Lei vuole riacquistare la fiducia perduta.


-Ti...Ho..Deluso?- chiede Hermione mentre debolmente tenta di riprendere il suo respiro regolare.

-Cos... Bhè, in effetti... Un po', si.- balbetta Harry, che non vuole ferirla più di quanto abbia fatto Ron. -Però ora non importa più... Non piangere, 'Mione. Tornerà- la rassicura.

-Ma... io non sto piangendo per lui...- dice convinta, intuendo la reazione che provocherà in Harry.

-Cosa? Allora per cos...-inizia a chiederle, ma lei lo zittisce con uno sguardo dolce e triste.

-...Ti ho deluso...- dice semplicemente, mentre un'altra lacrima le percorre la gota arrossata.

-Ti ho detto che...- replica, mentre capisce finalmente le parole di Hermione, e scende dal letto per abbracciarla.

Non desiderava altro, pensa mentre affonda il volto stanco nei capelli ribelli della ragazza. Lei non si muove, approfondisce solamente l'abbraccio stringendolo a sé con più foga, forse anche più desiderio.

Impercettibilmente, Harry comincia a dondolare, a cullarla, come se stessero ballando, e la porta al di fuori della tenda. Harry comincia a ballare delicatamente, anche senza musica, ed Hermione asseconda ogni suo movimento, troppo spaventata all'idea di un possibile distacco. Sono uniti, formano un'anima sola divisa in due corpi, due corpi che volteggiano discretamente sulle note dei loro cuori, finalmente all'unisono. Il ragazzo, anche se sa di essere stonato, avvicina le labbra all'orecchio della ragazza e comincia a canticchiare una canzone, la prima che gli passa per la mente. Hermione sente il soffio caldo di Harry nell'orecchio, sorride, e ne viene completamente inebriata. Gli occhi chiusi dei giovani contribuiscono a creare un'atmosfera che definire magica sarebbe superfluo. Il fuoco crepita ai loro piedi, l'Horcrux giace al sicuro nella tenda, portatore di disgrazie ma anche di momenti come questo. Lei comincia distrattamente ad accarezzargli la schiena rilassata, mentre lui risponde stringendo al petto la mano gelida della ragazza, che appoggia dolcemente la testa sulla sua spalla. Sono tanto uniti da non permettere neanche all'aria di separarli.

Poi Harry sente dei passi in lontananza, una voce fin troppo famigliare chiamare i loro nomi. Suo malgrado si stacca spaventato dalla sua compagna, che gli rivolge uno sguardo di straziante dolore, struggente malinconia.


-Hai sentito?- dice Harry allarmato interrompendo quella danza così speciale.

-...Si...- replica Hermione, ancora stordita da quel lunghissimo abbraccio.

-E' Ron, vero...?- chiede incerto il ragazzo.

-...Si...- replica la ragazza, facendosi sempre più scura in volto.

Harry sospira, mentre gli occhi diventano lucidi.-Va da lui...- dice con tono quasi implorante.

-Non.. Posso, Harry...- replica lei incerta.

-Hermione, scegli lui. Con lui non... non sarai mai in pericolo. Vai... Ti prego.- dice tra i sospiri lui.

-Ma io...- cerca di rispondere lei, mentre viene spinta da Harry verso Ron che si sta avvicinando.

-Scegli lui, maledizione! Vuoi rischiare così tanto per me?- ringhia il ragazzo, spaventandola.

-Io...- cerca di riprendere Hermione, mentre una lacrima le solca nuovamente il volto. -...Ti amo...- termina la frase, così dura da pronunciare.

-... Anche io, ma... Non è giusto. Scegli lui. E' giusto così.- dice, mentre il suo cuore si spezza.


Hermione corre via nella notte, piangendo a dirotto.

-Ro-Ron..- boccheggia, saltandogli al collo.


E una lacrima, nel buio della tenda, scende prepotente sul volto di Harry, che capisce di aver perso tutto.

-Hermione...- sussurra nell'oscurità.


-Ron!- dice ricomponendosi, mentre tira un pugno scherzoso sulla spalla dell'amico. Intanto il suo sguardo si incatena a quello di Hermione, che piange silenziosamente.

Si, si dice. E' giusto così.


ANGOLO DELL'AUTRICE:

Allora... So che non dovrei impegnarmi con altre ff, visto che ne ho parecchie in produzione, ma non ho potuto resistere! Mi è venuta un'idea che ho voluto sperimentare, ed eccola qui! Che ne dite? Baci,

Chino

  
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