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Autore: __Talia__    09/04/2015    3 recensioni
Talia è la figlia di Ra's Al Ghul, spietato capo della Lega degli Assassini, eppure quando Oliver la trova non vede in lei una minaccia, ma solamente una ragazza spaventata: senza più una memoria, senza più ricordi, un corpo pieno di cicatrici e un'innata forza fisica.
Qualcuno si sta vendicando della Lega e di Ra's e ha deciso di colpire la più piccola della figlie, ma qualcosa è andato storto e ora Talia è nuovamente libera, anche se attacchi e imprevisti sono dietro l'angolo e Oliver vede qualcosa in quella ragazza, vede una fragilità e una forza che lui sogna e desidera, ma non riesce ad ottenere....
Cosa li accomuna? Cosa li fa essere così...simili? Le loro storie si sono scontrate, si intrecciano e si scontreranno di nuovo...chi è Talia veramente? e cosa sta consumando Oliver dall'intero?
Storia con due punti di vista, quello di Oliver e quello di Talia. Mia prima FF...che dire, spero solo che vi piaccia!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo ricevuto la telefonata prima di Diggle e poi di Felicity, la voce preoccupata e acuta che mi diceva che c'era una rapina in una banca e i rapinatori non erano altro che folli a cui piaceva sparare e a terra c'erano già quattro persone. Avevo lasciato Talia dentro quella banca solamente cinque minuti prima e l'idea che sia lei che Diggle fossero la dentro non mi piaceva per niente; entrambe erano fin troppo impulsivi e Diggle aveva con se anche Sara, poteva benissimo smettere di pensare lucidamente e cercare di proteggere solo la piccola.
Cercai un posto tranquillo dove potermi cambiare e poi tornai indietro nascondendomi grazie all'ombra dei palazzi. Ero abbastanza vicino quando sentii degli spari. Cosa era successo? Avevano deciso di far fuori qualche ostaggio oppure era solamente partito un colpo ad uno dei rapinatori? O era successo qualcosa di peggio tipo che qualcuno aveva risposto al fuoco? Corsi ancora più velocemente e rimasi stupito nel vedere della gente uscire dal retro della banca. Guardai la folla, erano forse una quindicina di persone o poco più e tra esse vidi anche Diggle con Sara tra le braccia
-Diggle! -
chiamai e subito l'uomo corse verso di me, la piccola Sara strillava e si agitava tra le braccia muscolose del padre.
-Cosa è successo? -
domandai guardando l'uomo che aveva il fiato corto. Diggle era stato in guerra e il più delle volte mi aveva seguito in missione, anche in quelle più pericolose, ed era sempre stato fermo e deciso eppure questa volta sembrava provato, turbato
-Sono entrati e hanno sparato dentro la banca...sono già morti in quattro Oliver. Talia adesso è riuscita a farci uscire distraendoli, ma non ricordi quanti colpi ci fossero nella pistola -
mormorò Diggle, le braccia che serravano sua figlia sembravano ermetiche. In lontananza cominciavo a sentire le sirene della polizia e dell'ambulanza diventare sempre più vicine. Avevo poco tempo, non potevo rischiare che la polizia complicasse tutto. Talia era ancora dentro. Quella era l'unica informazione che riuscii ad assimilare. Cosa le era passato per la testa? Sarebbe potuta uscire anche lei insieme agli altri ostaggi, invece aveva deciso di rimanere in quel posto decisamente poco sicuro.
-Oliver portala a casa...Lei ci ha salvato -
sussurrò Diggle guardando la bimba che aveva tra le braccia. Non potei far altro che annuire ed entrare dentro l'edificio.
 
-Andrà tutto bene... -
continuavo a ripetere a Talia, il corpo tra le mie braccia era rigido, il petto della giovane si alzava e si abbassava lentamente e la camicetta che aveva indosso ormai era diventata rossa per via del sangue perso.
Ero entrato dentro l'edificio e subito avevo notato i cinque corpi a terra; uno rapinatore aveva una pallottola nella gamba mentre gli altri quattro innocenti erano morti sul colpo. Riuscii a neutralizzare tre uomini e con lo sguardo cercavo la donna che però non riuscivo a vedere. Perchè non era uscita dal suo nascondiglio? Un rumore e un corpo che si accasciava dietro delle sedie ormai ridotte a brandelli. Mi sembrava di avere il cuore il gola, ogni passo sembrava più pesante finchè non la vidi. Era appoggiata ad una colonna quasi incosciente, la camicia macchiata di rosso. Era per questo che non era uscita con gli altri, sapeva che non ce l'avrebbe fatta e sarebbe stata solamente un peso per gli ostaggi quindi era rimasta dentro e aveva creduto in me, aveva aspettato il mio arrivo...
-Manca poco... -
sussurrai guardando la chiazza di sangue allargarsi ulteriormente. Doveva essere stata colpita diversi minuti fa eppure era riuscita a colpire due dei rapinatori. La sentii sussurrare qualcosa e poi spalancò gli occhi che andarono a conficcarsi nei miei, ma erano vuoti e spenti, niente a che vedere con quelli gioiosi e curiosi di stamattina. Non appena arrivai nel vicolo del Verdant arrivò Roy, in mano una pezzuola e subito andò a tamponare la ferita.
-Felicity è giù che ci aspetta...ha già pronta una flebo e una sacca di sangue -
disse il ragazzo che continuò a tener premuto il pezzo di stoffa contro la ferita della giovane che continuava a tenere gli occhi aperti. Non avevo idea se vedesse qualcosa, ma quegli occhi cominciavano a mettermi un po' di terrore, sembrava così morti...Scendemmo velocemente le scale che portavano al sotterraneo e Felicity ci indicò subito il tavolo dove potevamo adagiarla. Talia sospirò nel sentire il freddo non appena la posammo sul tavolo e subito cercò di dibattersi, cercando di allontanare tutti da lei, ma Felicity le iniettò un sedativo che nell'arco di pochi minuti la fece calmare.
-Oliver sei capace? -
chiese la bionda slacciando la camicia di Talia ormai zuppa di sangue. Guardai la ferita e notai che il proiettile si trovava ancora dentro la ferita. Doveva essere sicuramente un colpo sparato a caso perchè non aveva intoccato nessun organo vitale, anche se per poco. Talia si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato ed era stata una fortuna che fossimo riusciti a portarla fin qui. Aveva perso molto sangue, eppure sembrava quasi cosciente, sembrava in grado di capire quello che dicevamo e aveva avuto la lucidità per sparare e poi cercare di proteggersi. Che allenamenti aveva subito per riuscire a sopportare cosi tanto il dolore?
-No...cominciamo con la trasfusione... -
mormorai prendendo la sacca di sangue e mettendole il laccio emostatico, perforando poi il sottile strato di pelle per raggiungere la vena.
-Posso farlo io... -
una voce appena sussurrata che proveniva dalle scale. Diggle. Lo guardai e non potei far altro se non annuire e allontanarmi dal corpo di Talia, ora immobile.
 
Diggle ci mise un po' di tempo per riuscire ad estrarre il proiettile e le schegge che esso aveva lasciato dietro. Aveva pulito la ferita e l'aveva saturata e fasciata infine. Noi avevamo dovuto cambiare due sacche di sangue e Fel aveva iniziato a pulire il pavimento del sotterraneo e poi quello del Verdant e della strada mentre io avevo cominciato a pulire il postumo, un poco imbrattato.
-Grazie per quello che hai fatto...so cosa voglia dire per te -
dissi a Diggle, fisso a guardare gli schermi dove c'era il video della sparatoria. Talia era stata ferita da un proiettile vagante sparato all'inizio della rapina e aveva comunque deciso di rimanere dentro per salvare la vita degli altri.
-Lei ha salvato me e mia figlia...se fossi rimasto dentro probabilmente non riuscire a vedere questo... -
mormorò l'uomo guardando Sara dormire beatamente nella sua culla, il ciuccio in bocca e le mani strette a pugno. Sorrisi nel vederla chiedendomi se mai avrei avuto la stessa opportunità; quella di vedere mia figlia dormire, o sorridere, o chiamarmi “papà”. Sarei riuscito a farmi una vita al di fuori della maschera? Un sospiro ci fece giare e vedemmo Talia mezza seduta che si guardava intorno, lo sguardo perso. Subito le fui incontro e presi ad accarezzare i capelli per tranquillizzarla
-Sei qui...va tutto bene ora -
la tranquillizzai e quasi persi un battito quando lei mi guardò con occhi sgranati e spaventati per poi abbracciarmi con forza. Sorrisi e la lasciai fare, notando come non aveva perso la sua forza neanche da ferita. Non appena Felicity e Roy si accorsero che Talia era sveglia le andarono incontro. Fel aveva gli occhi leggermente lucidi e la baciò sulle guance tenendola stretta a se mentre Roy si lasciò andare solamente ad un sorriso rassicurante e le sfiorò i capelli.
Sembrava felice, sorrideva e aveva gli occhi leggermente lucidi. Nonostante cercassi di trattenermi non riuscii a non abbassare lo sguardo fino a scorgere due seni alti, sodi e piccoli. Diventai rosso in viso e spostai lo sguardo appena mi resi conto di quello che stavo osservando
-Talia... -
chiamò Diggle avvicinandosi fino al tavolo. Il volto della giovane divenne cupo, quasi si aspettasse un rimprovero. Tutto il suo corpo sembrò farsi piccolo e lei si spostò sul lato del tavolo quasi rischiando di cadere
-Grazie per quello che hai fatto...Sara sta bene e io ho capito di aver sbagliato ad avere quei pregiudizi verso di te... ora so che posso fidarti e lascerei volentieri Sara nelle tue mani perchè so che è uno dei posti più sicuri che conosca -
mormorò l'uomo e le parole non sembravano sputate, no, sembrava quasi lo dicesse con estrema sincerità e di questo la giovane se ne accorse e si aprì in un sorriso dolce e gentile che ormai le avevo associato. Ci fu un trambusto e Laurel scese le scale velocemente, sorridendo solo quando vide Talia sveglia.
-Sono arrivata appena ho potuto...c'è un gran trambusto al commissariato e molta gente ha parlato di una giovane donna che li ha salvati... -
disse la giovane sorridendo a Talia che però sembrava ancora intimidita da Laurel, anche se non conoscevo il motivo per cui doveva esserlo. Guardai Talia aprire e chiudere le labbra più volte, quasi a dire qualcosa, ma tutto il trambusto che c'era intorno a noi non le permetteva di dire niente.
-Cosa c'è? -
domandai alla giovane e tornò a fissarmi con quegli occhi penetranti. Anche Nyssa aveva uno sguardo simile, sembrava poterti vedere dentro l'anima e scovare i tuoi peggiori incubi.
-Vorrei solamente...andare a letto -
dichiarò la giovane accennando un sorriso stanco a cui non potei far altro se non sorridere di rimando per poi prenderla in braccio e cominciare a portarla verso l'appartamento. Talia posò la testa sul mio petto e portò le braccia intorno al collo, stringendomi appena. Era strano, quel contatto sembrava stranamente intimo eppure non mi disturbava, anzi, mi piaceva sentire il peso della sua testa sul mio petto. Ogni tanto vedevo qualche smorfia di dolore, ma nessun gemito e nessun rumore, l'unica cosa che disse è che non voleva rubarmi il letto un'altra volta.
-Ci mancherebbe che dormi sul pavimento..per sta notte andrà bene così, tu devi riposarti e metterti in senso presto -
risposi a lei che subito andò a coprirsi con le coperte. Tornai subito al covo e notai l'assenza di Diggle e della carrozzina di Sara e inoltre una voce lontana cominciava ad arrivarmi alle orecchie. Era un telegiornale e una donna stava raccontando di quello che era successo nel primo pomeriggio, stava dicendo l'identità dei tre criminali presi e dei quattro morti e poi qualche testimone stava raccontando di una ragazza misteriosa che li aveva salvati
-Sarebbe meglio che nessuno sapesse di Talia, la Lega è sempre in ascolto -
disse Roy guadando gli schermi del computer. Aveva ragione, se la sua identità veniva svelata potevamo ritrovarci con la Lega addosso, ma fortunatamente i testimoni parlavano solo di una giovane dai capelli neri e molto bella e a Starling City c'erano molte ragazze che corrispondevano a quella descrizione fisica.
-Io devo tornare al lavoro -
disse all'improvviso Felicity alzandosi di fretta, salutandoci con un cenno della mano e poi sparire dal sotterraneo. Sia io che Roy sospirammo un poco e poi cominciammo a lucidare e a fare punte di frecce. Quella giornata era già stata stressante e non eravamo neanche arrivati alla sera.
 
Quella notte non c'era nessun pericolo, nessuna rapina e neanche spacciatori per le strade. La polizia faceva ronde di continuo per riuscire a trovare i due criminali fuggiti e nessuno osava addentrarsi per le strade.
-Vado a fare una ronda...almeno faccio qualcosa -
mormorò Roy prendendo le chiavi della moto per poi uscire con decisione dai sotterranei. Era incredibile come a volte il sotterraneo fosse silenzioso. Felicity era uscita col suo nuovo fidanzato Ray Palmer, Diggle era a casa con Sara e Lyla.
-Siamo rimasti soli? -
chiese Talia camminando lentamente verso di me. Non indossava ancora la maglia, aveva solo un reggiseno sportivo e tutta la pancia era fasciata. Camminava ancora lentamente e ogni tanto accennava una smorfia di dolore, ma sembrava stare decisamente meglio rispetto a qualche ora fa e, quando le avevo guardato la ferita per disinfettarla, avevo notato che per tre quarti era già rimarginata, una cosa a dir poco incredibile e molto strana.
-Sì, tutti avevano qualcosa da fare -
dissi guardando la sua schiena muscolosa e il tatuaggio che spuntava dalle sue spalle. Non riuscivo a capire bene cosa fosse, ma era sicuramente molto grosso. Talia camminò fino alla teca dove c'erano delle armi e cominciò a guardarle, sfiorandole con decisione e nostalgia. Non riuscivo mai a capire cosa le passava per la mente e questa cosa mi affascinava, mi intrigava la continua scoperta.
-Il tatuaggio...cos'è? -
chiesi guardandola sedersi su una sedia e cominciare a giocarci girando intorno
-Sono due ali...ma non ricordo perchè me le sono fatte tatuare -
rispose lei con sincerità sfiorando una piccola cicatrice che aveva sul braccio. Sorrisi nel guardarla e notai che lei cercava di sfuggire al mio sguardo
-é successo qualcosa? -
domandai guardandola e notando solo ora la presenza di un braccialetto in stoffa molto semplice e di tutti i colori. Era pensierosa e continuava a giocare con quel pezzo di stoffa facendolo ruotare nel suo polso.
-Solo pensieri...Stavo pensando a come mi era venuto semplice tenere Sara tra le braccia, sapevo esattamente cosa fare, sapevo come comportarmi e questo mi fa pensare che forse potrei avere un figlio che sta pensando che l'ho abbandonato o peggio -
mormorò Talia, la voce che esprimeva tutto il dolore che provava. Non doveva essere facile non avere memoria di se e Talia stava comunque dimostrando molta forza e stava cercando di ricostruirsi una vita, anche se vedevo che a volte si tratteneva e si sforzava di fermare la mano armata.
-Non penso Talia...sembri veramente tanto giovane per avere un figlio. Magari hai un nipote o qualche coppia che tu conosci ha un bambino...ci sono tante possibilità -
le dissi sorridendole, ma neanche le mie parole riuscirono a farla calmare e sembrava che ci fosse qualcos'altro che la turbasse.
-Ho sognato un...bambino, cinque o sei anni. I capelli sono neri e lo vedo scappare, correre via da me terrorizzato. Intorno a me ci sono mantelli che volano e gente che urla, una donna sopratutto...sento le sue urla che mi perforano la testa e poi c'è tanto sangue...E poi vedo di nuovo il bambino, degli uomini lo stanno tenendo e lo stanno trascinando verso di me, si aspettano che io faccia qualcosa che non voglio, si aspettano che io lo uccida... -
la voce di Talia era poco più di un sussurro, lo sguardo era perso davanti a se e potevo immaginare che stava rivivendo ancora una volta tutta la scena che mi stava raccontando
-Mi rifiuto e urlo di liberarlo, ma non mi ascoltano e poi lo vedo cadere a terra, morto. Non sono riuscita a impedire agli uomini di ucciderlo, non sono riuscita a salvare lui come non sono riuscita a salvare le quattro persone che sono morte in quella banca -
continuò la giovane, il viso pallido e gli occhi rossi per il pianto, eppure la sua espressione era arrabbiata e tesa, la mascella era contratta e le mani erano chiuse a pugno tanto che le nocche si erano sbiancate e riuscivo addirittura a vedere le cicatrici dovuto allo scavare per uscire dalla bara dove l'avevano rinchiuso. Lei aveva disubbidito agli ordini di Ra's, aveva cercato di salvare quel bambino. Forse era stato il suo stesso padre a rinchiuderla dentro una bara. Mi avvicinai a lei e mi piegai sulle ginocchia prendendole le mani
-Hai fatto tutto ciò che potevi per salvarlo... -
le dissi guardandola negli occhi e stringendo le sue mani con forza. Non volevo che lei si sentisse in questo modo, non era colpa sua, era colpa di Ra's e della Lega, loro le avevano insegnato a vivere in quel modo e lei aveva conosciuto solo quella maniera di vivere, aveva conosciuto solo sangue e odio, le avevano avvelenato l'anima e questo mi faceva salire una strana rabbia in corpo, una rabbia difficile da reprimere.
-Ma non l'ho salvato...è questo quello che conta -
mormorò Talia guardandomi dritto negli occhi. La consapevolezza che provava sembrava schiacciarmi. Se avesse scoperto la sua vera identità cosa sarebbe successo? Se già solo questo sembrava tormentarla, scoprire che era una delle eredi della Lega degli Assassini cosa avrebbe significato?
-Io non sono riuscito a salvare tante vite; non sono riuscito a salvare quella di mia madre e di mio padre, non sono riuscito a salvare i morti del terremoto, non sono riuscito a salvare neanche la donna che amavo...per molto tempo mi sono portato addosso questo peso. Non è facile e porterò per sempre con me la loro memoria, ma ho capito che devo lasciarli andare...non posso rimanere ancorato al passato altrimenti non andrò mai più avanti e lo capirai anche te -
le dissi guardandola negli occhi vedendo forse un po' di pace nel suo sguardo. Talia accennò un sorriso, ma sapevo che la strada sarebbe stata ancora lunga
-é bello avere qualcuno...come me, è bello avere qualcuno che mi capisce -
mormorò alla fine attirando la mia attenzione. Più di una volta mi era passato in mente che eravamo simili, che avevamo provato le stesse cose e che entrambe eravamo combattuti, che entrambe eravamo dannati e questi pensieri si erano fatti sempre più vividi, si erano fatti sempre più forti fino a che pensai che forse Talia sarebbe stata l'unica donna che mi avrebbe capito, l'unica donna che mi avrebbe supportato. Fu spinto da un pensiero del genere che mi avventai sulle sue labbra in maniera quasi famelica e lei ricambiò il bacio con dolcezza. Portai una mano alla sua nuca e intrecciai le dita nei suoi capelli avvicinandola ancora di più a me. Sembrava tutto un incantesimo perfetto che però si spezzò presto. Talia si alzò in piedi di fretta, sembrava sconvolta e solo in quel momento capii cosa avevo fatto. Cosa mi stava succedendo? Non ero mai stato così precipitoso con una donna da quando ero tornato dall'isola, non ero mai stato così stupido...
-Scusami... -
sussurrai guardandola. Talia sembrava turbata e continuava a guardarmi in maniera quasi enigmatica. Tornai a guardarla e l'impulso di tornare da lei e baciarla nuovamente era incredibilmente forte, ma dovevo trattenermi, non era me fare queste cose perchè io ero calmo, riflessivo e poi la conoscevo da due settimane a malapena, non potevo lasciarmi trascinare così dagli eventi, non potevo lasciare che i sentimenti che a lungo avevo represso ora tornassero a controllarmi. Eppure mi sentivo attratto da una forza inspiegabile, mi sembrava che fosse una calamita, ma cosa mi attirava di lei ancora non riuscivo a riconoscerlo...forse quella forza nel cambiare e andare avanti, oppure la dolcezza e l'ingenuità che sembravano contraddistinguerla oppure la consapevolezza che lei era come me, lei aveva ucciso, lei era ormai corrotta...come me
-Io...vado -
disse Talia camminando verso l'appartamento, le labbra e le gote rosse e un'espressione strana in viso. Sembrava stordita e sbalordita, ma allo stesso tempo quasi compiaciuta. Guardai la sua figura allontanarsi e mi diedi dello stupido più volte. Cosa diavolo mi era passato per la testa? Cosa stavo pensando in quel momento? Conoscevo Talia da due settimane e di lei sapevo solo che era la figlia di Ra's Al Ghul e che, nella sua breve vita, aveva ucciso così tante persone da perderne il conto. Cosa mi aveva spinto da baciarla? La mancanza di una figura femminile al fianco? Oppure il fatto che lei fosse simile a me? Che lei potesse capirmi?
Guardai la figura ancora lontana di Talia e scossi la testa, dovevo essere impazzito oppure...oppure stava iniziando un problema.


Note:
Buongiorno! Ecco qui un nuovo capitolo :) Spero che anche questo vi piaccia! é stato un pò complicato da scrivere, non sapevo se fosse giusto metterlo adesso, ma ho deciso di rischiare e mi scuso già se lo troverete troppo affrettato!
Volevo ringraziare tutti coloro che leggono la storia e tutti coloro che la mettono tra preferite/seguite/ricordate e anche chi perde qualche minuto a recensirla dandomi congili o scrivendo semplici apprezzamenti, grazie veramente di cuore!
Il prossimo capitolo penso di pubblicarlo lunedì :) Faccio un pò di pausa così da non arrivare più avanti con l'acqua alla gola xD
Ci si legge!!!
Un bacione!

 
   
 
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