Eccomi
qua con l’ultimo capitolo
dell’anno!!! Su su! Non piangete!!! Le lacrime arriveranno
alla fine del
capitolo...
Vedo
che Afek e Hazif hanno riscosso molto
successo... ne sono ultra felice!!
Elisetta
e Vera02: avete creato un fan club
per Hazif non ci
credo!!! Io lo avevo
creato per essere odiato e invece... capisco che è bono
però... bah! Non vi
capisco! * elisa93 mentre parla confeziona spille con su scritto: Hazif
for
president!* Buon Natale!
Rufy:
Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Ti
adoro! Ti sei letta la mia fic pur non avendo mai visto NCIS e ti sei
iscritta
solo per poterla commentare!!! Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Riguardo a
quelle
due domandine spero che il piccolo schema dei nomi e soprannomi che ti
ho fatto
ti aiuti a capire meglio! Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Buon Natale!
Emily
Doyle: Afek non è un mio parente per
sfortuna... mi sarebbe piaciuto averlo come zio o nonno... e
perché no anche
come papà... è solo una persona che ho conosciuto
in uno strano e curioso contesto...
XD Buon Natale!
Grazie
e auguri anche agli altri che
recensiscono e che hanno messo la fic tra i preferiti o anche che la
leggono
soltanto... in particolare a piccoligiganti sostenitrice di questa
pazza fic
sin dall’inizio e che ha recensito ogni capitolo!
Quindi
godetevi il capitolo e tanti
auguri!!
9.
Errori
Tel
Aviv 20:40 ora locale
Abitazione
di Yanir Afek
-
Anthony!- gridò Afek.
Tony
si girò stancamente verso di lui.
Erano
passati tre giorni da quando si era
risvegliato.
Tre
giorni passati a riordinare le idee...
Certo,
non era giunto a grandi
conclusioni...
Ma
quei tre giorni erano stati un toccasana
per il suo equilibrio psichico... che nei giorni precedenti era stato
messo a
dura prova...
-
Dovresti stare a letto deficiente!-
continuò a rimproverarlo Afek.
Durante
quel periodo di riposo avevano
avuto modo di legare molto e di intraprendere appassionate discussioni
sulla
cinematografia.
Anche
il vecchio infatti era un
appassionato di film come lui...
-
Avevo voglia di sgranchirmi un po’ le
gambe...- si giustificò Tony sorridendo e tornando a fissare
il tramonto.
Raramente
ne aveva visto uno così bello a
Washington...
Una
di quelle rare volte era stato quando
Gibbs se ne era andato per quei tre mesi e lo aveva lasciato con una
squadra a
cui badare...
Ricordava
perfettamente la rabbia che aveva
provato nei suoi confronti in quel momento...
Alla
fine però osservando il sole che
spariva dietro i palazzi lasciando posto alla notte aveva capito il
perché di
quell’abbandono prematuro del suo capo...
Quella
sera aveva visto il tramonto con
Ziva...
Scacciò
dalla testa il suo dolce pensiero
che già cominciava a farsi strada nella propria mente...
Era
colpa sua se si era cacciato in quel
guaio...
Se
ne era andata e lo aveva lasciato solo
senza neanche dargli una spiegazione...
Aveva
infranto la promessa...
Lui
la odiava...
-
Oggi siamo malinconici eh?-
-
Cosa? No... è che stavo pensando ad una
cosa...- balbettò il ragazzo non smettendo di guardare fuori
dalla finestra.
-
Perché sei venuto qua in Israele?- gli
chiese Afek interrompendo i suoi pensieri.
Era
una domanda che non aveva osato fargli
per tutto il tempo della sua permanenza in casa sua...
Lo
aveva salvato...
Erano
diventati amici...
Ma
Tony non si sentiva ancora pronto a
dirgli il motivo della sua presenza lì a Tel Aviv...
Il
ragazzo lo fissò con intensità negli
occhi verde opalino poi non riuscendo a sostenere lo sguardo
abbassò gli
occhi...
-
Non vuoi dirmelo?- fece il vecchio un po’
deluso - Tov... a ognuno i propri
segreti...-
Passarono
altri cinque minuti in silenzio
a fissare il tramonto, alla fine il primo a parlare fu Afek.
-
Sai come mai non sono più un medico?-
domandò a DiNozzo.
Lui
scosse la testa.
-
Bevevo... bevevo tanto... una volta per
colpa di quello stupido vizio ho quasi ucciso un paziente...
così mi hanno
cacciato... è successo circa dieci anni fa... era un brutto
periodo... avevo
perso sia mio figlio che mia moglie...-
-
Mi dispiace...-
-
Anche tu sembri un uomo che ha sofferto
tanto nella sua vita... non commettere i miei stessi errori... il
dolore e la
rabbia portano a fare cose stupide... cerca di non farti mai sopraffare
da loro
ok?-
Afek
fece per andare ma poi si girò.
-
Ah! Penso che entro dopodomani tu possa
tornare a girovagare per Tel Aviv come un straccione...-
Tony
annuì.
Afek
aveva capito tutto senza che lui
dicesse qualcosa...
Il
dolore e la rabbia lo avevano già
portato a fare pazzie, come volare a Tel Aviv a cercare la donna che
aveva
persino definito la sua migliore amica che lo aveva abbandonato senza
pensarci
due volte...
No...
non avrebbe commesso di nuovo lo
stesso errore... non si sarebbe più fatto coinvolgere dai
suoi sentimenti...
avrebbe chiuso quella storia, quella pagina della sua vita, una volta
per tutte
e poi avrebbe ricominciato a vivere da dove aveva lasciato...
Non
avrebbe commesso lo stesso errore...
Washington
DC 13:46 ora locale
Quartier
generale dell’NCIS
-
... siete imbecilli?!? E’ un agente
federale... non lo farebbe mai... che significa che non ve ne frega
niente?!?
Ehi! Ehi!- il direttore posò il telefono con rabbia - Mi
hanno riattaccato in
faccia...-
-
Cosa dicono?- chiese Gibbs che aveva
assistito a tutto il teatrino.
Erano
tre giorni che il direttore dello
Shin Beth, Amin Azzam, non si faceva sentire...
Erano
stati tre giorni di tensione per la
squadra di Jethro...
Ma
soprattutto per lui...
-
Dicono che Anthony è un possibile sospettato...
e che forse è uno di quei terroristi...-
Come
temevano...
Quello
stupido direttore dello Shin Beth non
aveva nessun indizio riguardo a quello che era successo
all’aeroporto e così si
era trovato un colpevole...
-
Di male in peggio...- constatò Gibbs
passandosi una mano sul volto e sedendosi sul divanetto.
Jenny
lo raggiunse e si sedette accanto a
lui.
Aveva
un’espressione stanca stampata in
volto e gli occhi velati dalle lacrime... pareva almeno dieci anni
più
vecchia...
-
Jethro che posso fare?- disse con voce
roca.
Lui
la abbracciò con dolcezza.
Il
direttore Shepard poggiò la testa sul
petto dell’uomo.
-
E’ solo in giro per Israele... lo Shin
Beth lo sta cercando per poterlo uccidere e salvarsi la faccia... e per
giunta
quel maledetto paese è appena entrato in guerra con gli
stati vicini...-
-
Capisco benissimo quello che provi... ma
noi non possiamo fare niente purtroppo... e tu non puoi immaginare
quanto mi
dia fastidio questa condizione di impotenza Jenny...-
La
donna lo fissò stranita... questo era
uno dei pochi casi in cui aveva visto Gibbs abbassare le sue difese...
Sapeva
che era affezionato a quel testardo
di Tony...
Ma
non credeva che lo fosse così tanto!
Quella
era una parte di lui che le era
sconosciuta...
Era
quella di un padre premuroso...
Le
piaceva questo Gibbs a lei
sconosciuto...
-
Che c’è?- domandò Gibbs notando che la
donna lo fissava con estrema curiosità negli occhi.
-
Niente...- rispose lei sorridendo e
stringendolo più forte.
Tel
Aviv 20:57 ora locale
Quartier
generale del Mossad
- Ti dico che non è colpevole!-
affermò per l’ennesima volta
Tony.
- Anche l’altra volta avevi detto
così e poi...- ribatté Ziva.
Stavano camminando fianco a fianco lungo il
vialetto che li
doveva portare a casa di un possibile sospettato...
Tranquilli ma allo stesso tempo vigili e come solo
loro
sapevano stare...
- Lo so! Lo so! Tutti possono sbagliare... non
siamo tutti
infallibili come te occhioni belli...- commentò il ragazzo
sorridendole.
- Lo so... per questo ti assicuro che non
è il colpevole!
Perché so che non sbaglio mai!-
- C’è sempre una prima volta
Miss Perfezione...- fece DiNozzo
con tono canzonatorio.
- Ti assicurò che se ci sarà
non sarà questa...-
Furono interrotti da un rumore di vaso rotto
all’interno della
casa...
Il sospettato li aveva visti dalla finestra e nella
foga di
allontanarsi da lì lo aveva fatto cadere...
Dopo un cenno di intesa con Ziva, Tony
sfondò la porta, ma non
appena fu dentro fu colpito da un proiettile.
- Tony!!!- gridò Ziva vedendolo
accasciarsi a terra.
Immediatamente prese la mira e sparò al
sospettato che teneva
ancora minacciosamente la pistola fumante in mano.
Non appena quello si afflosciò lei
andò a vedere se era ancora
vivo, ma non era così...
Allora tornò dal suo collega....
- Tony...- sussurrò preoccupata.
Aveva gli occhi chiusi e il respiro era debole...
Controllo il polso... il battito si sentiva
appena...
- Avevi ragione tu alla fine...- disse, tentando di
mettersi
seduto, il ragazzo.
Ma non appena lo fece uno spruzzo di sangue
uscì dalla sua
ferita alla coscia...
- Oh mio Dio...- sussurrò Ziva.
- A quanto pare non hai sbagliato neanche
stavolta...-
continuò a blaterale Tony.
- Zitto...-
- Tranquilla è solo un graffio...- fece
lui con una smorfia di
dolore stampata in volto.
- Non è solo un graffio...- disse lei
prendendo una tenda e
usandola come fasciatura.
Mentre stringeva bene per impedire al sangue di
uscire chiamò
il pronto soccorso e Gibbs.
- Sai che sei sexy quando fai la crocerossina?-
commentò Tony.
Sembrava avesse ripreso un po’ di colore.
Lei strinse più forte la benda.
- Ahi ahi!-
- Ups... non volevo...- fece fingendosi mortificata
e
sorridendo.
- Ho capito... niente battute...-
- Bravo...- fece Ziva sorridendo e tornando a
stringere -
Tutto si sta oscurando... è normale?- domandò
Dinozzo con la voce tremante.
- Tony...- sussurrò Ziva notando che era
di nuovo impallidito.
- Ziva non mi sento tanto bene...- e dopo aver
detto questo
crollò.
La ferita riprese a sanguinare tingendo di rosso il
pavimento...
- Tony! Tony apri gli occhi... tu non morirai! Hai
capito?!?
L’ambulanza sta per arrivare e anche Gibbs... tu non morirai!
Hai capito?!? Tu
non morirai... te lo prometto...-
I soccorsi arrivarono pochi minuti più
tardi.
E Tony fu portato in sala operatoria con urgenza
aveva perso
molto sangue e la ferita era più grave di quanto pensassero.
Ma quando il dottore uscì,
rassicurò tutti dicendo che se
l’era cavata e che stava
bene.
Ziva decise di rimanere con lui per il resto della
giornata
nel caso si fosse svegliato...
Cosa che successe verso mezzanotte.
- Ehilà...- la salutò lui
sorridendo.
- Ciao... come ti senti?- domandò lei
rispondendo al sorriso.
- Come uno a cui hanno sparato a una gamba... tu
stai bene?-
- Si... tranquillo... sono un’agente del
Mossad no?- rispose
poi il sorriso si disperse e abbassò gli occhi - Eravamo
tutti preoccupati
sai?-
- Anche tu?-
- Certo! Mi sei svenuto praticamente tra le
braccia! Mi sono
spaventata!-
- Uh! Allora anche la tremenda Ziva David ha dei
sentimenti!!-
scherzò lui.
Ma la ragazza parve prenderla male...
- Ehi...- disse alzandole il mento con due dita -
sto
scherzando...-
Lei sorrise appena...
- Alla fine hai mantenuto la tua promessa...-
La mano si spostò sulla sua guancia.
- Cioè?- domandò Ziva.
- Non sono morto... mi hai salvato la vita...
grazie...- fece
Tony fissandola negli occhi e avvicinandola a se a poco a poco.
- Non c’è di che...-
sussurrò la ragazza.
Ormai i loro visi si sfiorarono i loro occhi erano
incollati e
non riuscivano staccarsi...
Tony si avvicinò di più e le
diede un tenero bacio a fior di
labbra.
Durò solo un paio di secondi...
rendendosi conto di quello che
stava accadendo i due si staccarono imbarazzati.
- Ehm... credo sia meglio che io vada...- disse
Ziva cercando
di non guardarlo in faccia.
- Si... hai perfettamente ragione... è
tardi...- concordò Tony
altrettanto imbarazzato e confuso.
- ... Gibbs se no si arrabbia...-
- ...e io devo riposare...-
Annuendo Ziva arrivò sino alla porta,
poi si voltò e
sussurrò...
- Buonanotte Tony...-
- Buonanotte Ziva...- rispose lui sorridendo.
Poi la ragazza uscì dalla stanza ancora
imbarazzata da quel
bacio che aveva in entrambi una nuova e strana sensazione.
Ziva
si svegliò di soprassalto...
Si
trovava sola nel suo ufficio.
Si
sistemò un po’ e ripensò al sogno...
A
quel ricordo tanto dolce quanto strano...
A
quel bacio a fior di labbra del tutto
inaspettato...
Sorrise...
Poi
guardò l’orologio...
Da
lì a poco sarebbe cominciata una delle
riunioni settimanali che si svolgevano tra le maggiori cariche del
Mossad.
Sarebbe
anche stata la sua prima riunione
ufficiale da Vicedirettore dell’organizzazione...
Certo
non era proprio il massimo...
Ma
non poteva affermare di non sentirsi
emozionata...
Alla
riunione avrebbero partecipato tutti!
E
naturalmente
anche Hazif Shamir ovvero il nuovo Direttore del Mossad.
Già...
Hazif...
Ci
sarebbe stato
anche lui alla riunione...
In
quei tre
giorni non erano riusciti a vedersi...
E
per Ziva andava
benissimo...
L’altro
giorno
lei ci era stata solamente perché aveva bisogno di qualcosa
che la distogliesse
dai suoi pensieri... non per altro... non provava nulla per lui...
Ma
temeva che non
fosse così per Hazif... anzi, ne era sicura...
Da
come la
guardava, da come le aveva parlato...
Quell’uomo
era
ancora innamorato di lei...
Ed
era anche il
Direttore del Mossad...
E
Ziva sapeva fin
troppo bene che è meglio non dire di
“no” a un Direttore del Mossad come Hazif
Shamir...
Perché
era stata
con lui l’altra sera? Perché?
Ora
era nei guai
fino al collo...
-
Ziva... sta per
iniziare...- le comunicò Chaim dall’interfono.
La
donna sospirò
e si avviò lungo il corridoio che l’avrebbe
portata nella stanza della
riunione.
Quando
vi entro
c’erano già tutti:
Moses
Kishon, cioè il capo del Dipartimento
per la raccolta delle informazioni, Levi Negev, del Dipartimento di azione
politica e relazioni diplomatiche, Menahem Collins, colui che
stava a capo del Metsada, cioè
Mancava
una sola
persona...
Hazif!
“Sarà
in
ritardo... non cantare vittoria troppo presto... e poi tanto prima o
poi dovrai
affrontarlo no?” si disse sedendosi a una delle due
estremità del tavolo.
-
Il Direttore
Shamir non può partecipare alla riunione per motivi
personali...- le comunicò
Kishon.
Lei
esultò
silenziosamente e diede inizio alla riunione.
Come
finì si sentì
infinitamente sollevata, e dopo aver salutato si incamminò
verso il suo
ufficio...
Era
tardissimo...
Sara
era
sicuramente preoccupata...
Quella
ragazza si
preoccupava troppo...
Percorse
il
corridoio con passo affrettato, ma quando passò davanti alla
porta del
Direttore notò che era aperta.
Presa
dalla
curiosità entrò nella stanza buia...
l’unica fonte di luce era una lampada da
tavolo, posta sulla scrivania, che Hazif aveva dovuto dimenticare
accesa mentre
lavorava.
Si
avvicinò per
spegnerla ma notò dei fogli sparsi sul tavolo e gli diede un
occhiata...
Uno
in
particolare attirò la sua attenzione: diceva che se le cose
fossero andate bene
dopo la “seconda guerra del Kippur”
avrebbero
messo in atto l’Operazione Messiada.
“Operazione
Messiada?”
Ziva
non ne aveva
mai sentito parlare...
Incuriosita
cercò
altri documenti che potessero chiarirle cosa fosse, ma fu interrotta da
una
voce sinistra alle sue spalle.
-
Ciao Ziva...-
*
Tov significa “va
bene”
*
Il vero
Direttore dello Shin Beth non si chiama Amin Azzam e così
anche i “capi” dei
vari dipartimenti del Mossad, i nomi li ho creati io.
*
“La guerra del
Kippur” fu la quarta
guerra arabo-israeliana, così denominata poiché
ebbe inizio il giorno di Yom
Kippur, festività ebraica. Il 6 ottobre 1973 Egitto e Siria,
in seguito
all'ennesimo rifiuto di Israele di ottemperare alle risoluzioni
dell'ONU che
gli imponevano di restituire i territori arabi occupati durante la
guerra dei
Sei giorni (5-10 giugno 1967), sferrarono un duplice attacco a
sorpresa:
So
che vi lascio un po’ in sospeso... però
spero mi perdoniate... ricordate è Natale... quindi prima di
saltarmi al collo
pensateci due volte!! XD
Ancora tanti auguri e
spero che passiate
delle buone feste!