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Autore: eLiSeTtA    23/12/2008    8 recensioni
Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...
Un po’ per il proprio orgoglio...
Un po’ perché se fosse rimasta con lui un minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad abbandonarlo...
Mettendo però a rischio la sua vita...
E questo lei non poteva permetterlo assolutamente...
Così si incamminò verso la porta.
Arrivata alla soglia mise una mano sullo stipite e si girò verso di lui.
- Addio Tony...- E, dopo averlo guardato negli occhi per l’ultima volta, sparì.
ff di elisa_93, a parere di eLiSeTtA uno dei suoi migliori lavori... sta a voi decidere, oh carissimi lettori!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con l’ultimo capitolo dell’anno!!! Su su! Non piangete!!! Le lacrime arriveranno alla fine del capitolo...

Vedo che Afek e Hazif hanno riscosso molto successo... ne sono ultra felice!!

Elisetta e Vera02: avete creato un fan club per Hazif non  ci credo!!! Io lo avevo creato per essere odiato e invece... capisco che è bono però... bah! Non vi capisco! * elisa93 mentre parla confeziona spille con su scritto: Hazif for president!* Buon Natale!

Rufy: Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Ti sei letta la mia fic pur non avendo mai visto NCIS e ti sei iscritta solo per poterla commentare!!! Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Riguardo a quelle due domandine spero che il piccolo schema dei nomi e soprannomi che ti ho fatto ti aiuti a capire meglio! Ti adoro! Ti adoro! Ti adoro! Buon Natale!

Emily Doyle: Afek non è un mio parente per sfortuna... mi sarebbe piaciuto averlo come zio o nonno... e perché no anche come papà... è solo una persona che ho conosciuto in uno strano e curioso contesto... XD Buon Natale!

Grazie e auguri anche agli altri che recensiscono e che hanno messo la fic tra i preferiti o anche che la leggono soltanto... in particolare a piccoligiganti sostenitrice di questa pazza fic sin dall’inizio e che ha recensito ogni capitolo!

Quindi godetevi il capitolo e tanti auguri!!

 

 

 

 

9. Errori

 

 

 

 

Tel Aviv 20:40 ora locale

Abitazione di Yanir Afek

 

- Anthony!- gridò Afek.

Tony si girò stancamente verso di lui.

Erano passati tre giorni da quando si era risvegliato.

Tre giorni passati a riordinare le idee...

Certo, non era giunto a grandi conclusioni...

Ma quei tre giorni erano stati un toccasana per il suo equilibrio psichico... che nei giorni precedenti era stato messo a dura prova...

- Dovresti stare a letto deficiente!- continuò a rimproverarlo Afek.

Durante quel periodo di riposo avevano avuto modo di legare molto e di intraprendere appassionate discussioni sulla cinematografia.

Anche il vecchio infatti era un appassionato di film come lui...

- Avevo voglia di sgranchirmi un po’ le gambe...- si giustificò Tony sorridendo e tornando a fissare il tramonto.

Raramente ne aveva visto uno così bello a Washington...

Una di quelle rare volte era stato quando Gibbs se ne era andato per quei tre mesi e lo aveva lasciato con una squadra a cui badare...

Ricordava perfettamente la rabbia che aveva provato nei suoi confronti in quel momento...

Alla fine però osservando il sole che spariva dietro i palazzi lasciando posto alla notte aveva capito il perché di quell’abbandono prematuro del suo capo...

Quella sera aveva visto il tramonto con Ziva...

Scacciò dalla testa il suo dolce pensiero che già cominciava a farsi strada nella propria mente...

Era colpa sua se si era cacciato in quel guaio...

Se ne era andata e lo aveva lasciato solo senza neanche dargli una spiegazione...

Aveva infranto la promessa...

Lui la odiava...

- Oggi siamo malinconici eh?-

- Cosa? No... è che stavo pensando ad una cosa...- balbettò il ragazzo non smettendo di guardare fuori dalla finestra.

- Perché sei venuto qua in Israele?- gli chiese Afek interrompendo i suoi pensieri.

Era una domanda che non aveva osato fargli per tutto il tempo della sua permanenza in casa sua...

Lo aveva salvato...

Erano diventati amici...

Ma Tony non si sentiva ancora pronto a dirgli il motivo della sua presenza lì a Tel Aviv...

Il ragazzo lo fissò con intensità negli occhi verde opalino poi non riuscendo a sostenere lo sguardo abbassò gli occhi...

- Non vuoi dirmelo?- fece il vecchio un po’ deluso - Tov... a ognuno i propri segreti...-

Passarono altri cinque minuti in silenzio a fissare il tramonto, alla fine il primo a parlare fu Afek.

- Sai come mai non sono più un medico?- domandò a DiNozzo.

Lui scosse la testa.

- Bevevo... bevevo tanto... una volta per colpa di quello stupido vizio ho quasi ucciso un paziente... così mi hanno cacciato... è successo circa dieci anni fa... era un brutto periodo... avevo perso sia mio figlio che mia moglie...-

- Mi dispiace...-

- Anche tu sembri un uomo che ha sofferto tanto nella sua vita... non commettere i miei stessi errori... il dolore e la rabbia portano a fare cose stupide... cerca di non farti mai sopraffare da loro ok?-

Afek fece per andare ma poi si girò.

- Ah! Penso che entro dopodomani tu possa tornare a girovagare per Tel Aviv come un straccione...-

Tony annuì.

Afek aveva capito tutto senza che lui dicesse qualcosa...

Il dolore e la rabbia lo avevano già portato a fare pazzie, come volare a Tel Aviv a cercare la donna che aveva persino definito la sua migliore amica che lo aveva abbandonato senza pensarci due volte...

No... non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore... non si sarebbe più fatto coinvolgere dai suoi sentimenti... avrebbe chiuso quella storia, quella pagina della sua vita, una volta per tutte e poi avrebbe ricominciato a vivere da dove aveva lasciato...

Non avrebbe commesso lo stesso errore...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Washington DC 13:46 ora locale

Quartier generale dell’NCIS

 

- ... siete imbecilli?!? E’ un agente federale... non lo farebbe mai... che significa che non ve ne frega niente?!? Ehi! Ehi!- il direttore posò il telefono con rabbia - Mi hanno riattaccato in faccia...-

- Cosa dicono?- chiese Gibbs che aveva assistito a tutto il teatrino.

Erano tre giorni che il direttore dello Shin Beth, Amin Azzam, non si faceva sentire...

Erano stati tre giorni di tensione per la squadra di Jethro...

Ma soprattutto per lui...

- Dicono che Anthony è un possibile sospettato... e che forse è uno di quei terroristi...-

Come temevano...

Quello stupido direttore dello Shin Beth non aveva nessun indizio riguardo a quello che era successo all’aeroporto e così si era trovato un colpevole...

- Di male in peggio...- constatò Gibbs passandosi una mano sul volto e sedendosi sul divanetto.

Jenny lo raggiunse e si sedette accanto a lui.

Aveva un’espressione stanca stampata in volto e gli occhi velati dalle lacrime... pareva almeno dieci anni più vecchia...

- Jethro che posso fare?- disse con voce roca.

Lui la abbracciò con dolcezza.

Il direttore Shepard poggiò la testa sul petto dell’uomo.

- E’ solo in giro per Israele... lo Shin Beth lo sta cercando per poterlo uccidere e salvarsi la faccia... e per giunta quel maledetto paese è appena entrato in guerra con gli stati vicini...-

- Capisco benissimo quello che provi... ma noi non possiamo fare niente purtroppo... e tu non puoi immaginare quanto mi dia fastidio questa condizione di impotenza Jenny...-

La donna lo fissò stranita... questo era uno dei pochi casi in cui aveva visto Gibbs abbassare le sue difese...

Sapeva che era affezionato a quel testardo di Tony...

Ma non credeva che lo fosse così tanto!

Quella era una parte di lui che le era sconosciuta...

Era quella di un padre premuroso...

Le piaceva questo Gibbs a lei sconosciuto...

- Che c’è?- domandò Gibbs notando che la donna lo fissava con estrema curiosità negli occhi.

- Niente...- rispose lei sorridendo e stringendolo più forte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tel Aviv 20:57 ora locale

Quartier generale del Mossad

 

- Ti dico che non è colpevole!- affermò per l’ennesima volta Tony.

- Anche l’altra volta avevi detto così e poi...- ribatté Ziva.

Stavano camminando fianco a fianco lungo il vialetto che li doveva portare a casa di un possibile sospettato...

Tranquilli ma allo stesso tempo vigili e come solo loro sapevano stare...

- Lo so! Lo so! Tutti possono sbagliare... non siamo tutti infallibili come te occhioni belli...- commentò il ragazzo sorridendole.

- Lo so... per questo ti assicuro che non è il colpevole! Perché so che non sbaglio mai!-

- C’è sempre una prima volta Miss Perfezione...- fece DiNozzo con tono canzonatorio.

- Ti assicurò che se ci sarà non sarà questa...-

Furono interrotti da un rumore di vaso rotto all’interno della casa...

Il sospettato li aveva visti dalla finestra e nella foga di allontanarsi da lì lo aveva fatto cadere...

Dopo un cenno di intesa con Ziva, Tony sfondò la porta, ma non appena fu dentro fu colpito da un proiettile.

- Tony!!!- gridò Ziva vedendolo accasciarsi a terra.

Immediatamente prese la mira e sparò al sospettato che teneva ancora minacciosamente la pistola fumante in mano.

Non appena quello si afflosciò lei andò a vedere se era ancora vivo, ma non era così...

Allora tornò dal suo collega....

- Tony...- sussurrò preoccupata.

Aveva gli occhi chiusi e il respiro era debole...

Controllo il polso... il battito si sentiva appena...

- Avevi ragione tu alla fine...- disse, tentando di mettersi seduto, il ragazzo.

Ma non appena lo fece uno spruzzo di sangue uscì dalla sua ferita alla coscia...

- Oh mio Dio...- sussurrò Ziva.

- A quanto pare non hai sbagliato neanche stavolta...- continuò a blaterale Tony.

- Zitto...-

- Tranquilla è solo un graffio...- fece lui con una smorfia di dolore stampata in volto.

- Non è solo un graffio...- disse lei prendendo una tenda e usandola come fasciatura.

Mentre stringeva bene per impedire al sangue di uscire chiamò il pronto soccorso e Gibbs.

- Sai che sei sexy quando fai la crocerossina?- commentò Tony.

Sembrava avesse ripreso un po’ di colore.

Lei strinse più forte la benda.

- Ahi ahi!-

- Ups... non volevo...- fece fingendosi mortificata e sorridendo.

- Ho capito... niente battute...-

- Bravo...- fece Ziva sorridendo e tornando a stringere - Tutto si sta oscurando... è normale?- domandò Dinozzo con la voce tremante.

- Tony...- sussurrò Ziva notando che era di nuovo impallidito.

- Ziva non mi sento tanto bene...- e dopo aver detto questo crollò.

La ferita riprese a sanguinare tingendo di rosso il pavimento...

- Tony! Tony apri gli occhi... tu non morirai! Hai capito?!? L’ambulanza sta per arrivare e anche Gibbs... tu non morirai! Hai capito?!? Tu non morirai... te lo prometto...-

I soccorsi arrivarono pochi minuti più tardi.

E Tony fu portato in sala operatoria con urgenza aveva perso molto sangue e la ferita era più grave di quanto pensassero.

Ma quando il dottore uscì, rassicurò tutti dicendo che se l’era cavata e che  stava bene.

Ziva decise di rimanere con lui per il resto della giornata nel caso si fosse svegliato...

Cosa che successe verso mezzanotte.

- Ehilà...- la salutò lui sorridendo.

- Ciao... come ti senti?- domandò lei rispondendo al sorriso.

- Come uno a cui hanno sparato a una gamba... tu stai bene?-

- Si... tranquillo... sono un’agente del Mossad no?- rispose poi il sorriso si disperse e abbassò gli occhi - Eravamo tutti preoccupati sai?-

- Anche tu?-

- Certo! Mi sei svenuto praticamente tra le braccia! Mi sono spaventata!-

- Uh! Allora anche la tremenda Ziva David ha dei sentimenti!!- scherzò lui.

Ma la ragazza parve prenderla male...

- Ehi...- disse alzandole il mento con due dita - sto scherzando...-

Lei sorrise appena...

- Alla fine hai mantenuto la tua promessa...-

La mano si spostò sulla sua guancia.

- Cioè?- domandò Ziva.

- Non sono morto... mi hai salvato la vita... grazie...- fece Tony fissandola negli occhi e avvicinandola a se a poco a poco.

- Non c’è di che...- sussurrò la ragazza.

Ormai i loro visi si sfiorarono i loro occhi erano incollati e non riuscivano staccarsi...

Tony si avvicinò di più e le diede un tenero bacio a fior di labbra.

Durò solo un paio di secondi... rendendosi conto di quello che stava accadendo i due si staccarono imbarazzati.

- Ehm... credo sia meglio che io vada...- disse Ziva cercando di non guardarlo in faccia.

- Si... hai perfettamente ragione... è tardi...- concordò Tony altrettanto imbarazzato e confuso.

- ... Gibbs se no si arrabbia...-

- ...e io devo riposare...-

Annuendo Ziva arrivò sino alla porta, poi si voltò e sussurrò...

- Buonanotte Tony...-

- Buonanotte Ziva...- rispose lui sorridendo.

Poi la ragazza uscì dalla stanza ancora imbarazzata da quel bacio che aveva in entrambi una nuova e strana sensazione.

 

Ziva si svegliò di soprassalto...

Si trovava sola nel suo ufficio.

Si sistemò un po’ e ripensò al sogno...

A quel ricordo tanto dolce quanto strano...

A quel bacio a fior di labbra del tutto inaspettato...

Sorrise...

Poi guardò l’orologio...

Da lì a poco sarebbe cominciata una delle riunioni settimanali che si svolgevano tra le maggiori cariche del Mossad.

Sarebbe anche stata la sua prima riunione ufficiale da Vicedirettore dell’organizzazione...

Certo non era proprio il massimo...

Ma non poteva affermare di non sentirsi emozionata...

Alla riunione avrebbero partecipato tutti!

E naturalmente anche Hazif Shamir ovvero il nuovo Direttore del Mossad.

Già... Hazif...

Ci sarebbe stato anche lui alla riunione...

In quei tre giorni non erano riusciti a vedersi...

E per Ziva andava benissimo...

L’altro giorno lei ci era stata solamente perché aveva bisogno di qualcosa che la distogliesse dai suoi pensieri... non per altro... non provava nulla per lui...

Ma temeva che non fosse così per Hazif... anzi, ne era sicura...

Da come la guardava, da come le aveva parlato...

Quell’uomo era ancora innamorato di lei...

Ed era anche il Direttore del Mossad...

E Ziva sapeva fin troppo bene che è meglio non dire di “no” a un Direttore del Mossad come Hazif Shamir...

Perché era stata con lui l’altra sera? Perché?

Ora era nei guai fino al collo...

- Ziva... sta per iniziare...- le comunicò Chaim dall’interfono.

La donna sospirò e si avviò lungo il corridoio che l’avrebbe portata nella stanza della riunione.

Quando vi entro c’erano già tutti:

Moses Kishon, cioè il capo del Dipartimento per la raccolta delle informazioni, Levi Negev, del Dipartimento di azione politica e relazioni diplomatiche, Menahem Collins, colui che stava a capo del Metsada, cioè la Divisione Operazioni Speciali (nonché suo vecchio capo), Ester Etzion, a capo del Dipartimento LAP (Lohama Psicologhit), Kfar Shaltiel, del Dipartimento ricerche e Charles Coker del Dipartimento tecnologico.

Mancava una sola persona...

Hazif!

“Sarà in ritardo... non cantare vittoria troppo presto... e poi tanto prima o poi dovrai affrontarlo no?” si disse sedendosi a una delle due estremità del tavolo.

- Il Direttore Shamir non può partecipare alla riunione per motivi personali...- le comunicò Kishon.

Lei esultò silenziosamente e diede inizio alla riunione.

Come finì si sentì infinitamente sollevata, e dopo aver salutato si incamminò verso il suo ufficio...

Era tardissimo...

Sara era sicuramente preoccupata...

Quella ragazza si preoccupava troppo...

Percorse il corridoio con passo affrettato, ma quando passò davanti alla porta del Direttore notò che era aperta.

Presa dalla curiosità entrò nella stanza buia... l’unica fonte di luce era una lampada da tavolo, posta sulla scrivania, che Hazif aveva dovuto dimenticare accesa mentre lavorava.

Si avvicinò per spegnerla ma notò dei fogli sparsi sul tavolo e gli diede un occhiata...

Uno in particolare attirò la sua attenzione: diceva che se le cose fossero andate bene dopo la “seconda guerra del Kippur” avrebbero messo in atto l’Operazione Messiada.

“Operazione Messiada?”

Ziva non ne aveva mai sentito parlare...

Incuriosita cercò altri documenti che potessero chiarirle cosa fosse, ma fu interrotta da una voce sinistra alle sue spalle.

- Ciao Ziva...-

 

 

 

* Tov significa “va bene”

* Il vero Direttore dello Shin Beth non si chiama Amin Azzam e così anche i “capi” dei vari dipartimenti del Mossad, i nomi li ho creati io.

* “La guerra del Kippur” fu la quarta guerra arabo-israeliana, così denominata poiché ebbe inizio il giorno di Yom Kippur, festività ebraica. Il 6 ottobre 1973 Egitto e Siria, in seguito all'ennesimo rifiuto di Israele di ottemperare alle risoluzioni dell'ONU che gli imponevano di restituire i territori arabi occupati durante la guerra dei Sei giorni (5-10 giugno 1967), sferrarono un duplice attacco a sorpresa: la Siria cercò di riprendere possesso del Golan e l'Egitto del Sinai. Sulle alture del Golan, dopo un successo iniziale, le forze siriane furono costrette a ripiegare dalla controffensiva israeliana (11 ottobre). A sud l'esercito egiziano attraversò il canale di Suez e si spinse per circa 10 km nel Sinai, ma anche qui le forze israeliane riuscirono a contenere l'attacco e a rispondere con un'efficace controffensiva (16 ottobre). Il 22 ottobre, il Consiglio di sicurezza dell'ONU chiese e ottenne il cessate il fuoco.

 

So che vi lascio un po’ in sospeso... però spero mi perdoniate... ricordate è Natale... quindi prima di saltarmi al collo pensateci due volte!! XD

Ancora tanti auguri e spero che passiate delle buone feste!

  
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