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Autore: vivajackson99    09/04/2015    4 recensioni
E se Percy Jackson fosse fuggito di casa all’età di 7 anni? E se mentre stava fuggendo dai mostri incontra Annabeth, Luke e Thalia? Cosa succederebbe tra loro? Lo accetteranno nel loro gruppo? questo compito lo lascio a voi scoprire leggendo questa storia.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa abbandonata
 
Siamo appena usciti dal vialetto di casa mia e ora stiamo camminando sul marciapiedi in un silenzio quasi strano. Io cammino a testa bassa guardando i miei piedi che si muovono seguendo quelli di Thalia, poco più avanti di me. Mi sento un po' in colpa per quello che è successo a casa, con Gabe. Per di più sul momento non ho potuto fare niente e Luke si è preso le botte che dovevo invece prendere io. Io non volevo che si facessero del male ma è successo e alla fine Gabe se la prende sempre con la mamma. E' ingiusto!
 
Perso nei miei pensieri vado a sbattere contro la schiena di Thalia. Indietreggio confuso e per poco non cado col sedere per terra, ma Thalia riesce a prendermi per il braccio prima che succede, tirandomi su con uno strattone. Mi sorride e mi scompiglia i capelli dolcemente poi si rivolge a Luke - Io ho fame. Ci fermiamo da qualche parte a mangiare?- chiede facendo gli occhi dolci in direzione del ragazzo giungendo pure le mani. Il ragazzo la guarda stranito alzando le sopracciglia in un chiaro segno che è sorpreso. - Thalia ti senti ... bene?- domanda all'ultimo un po' titubante. Thalia lascia cadere le mani lungo i fianchi mettendo il broncio - Avevo solo fame!- dice lei voltandosi e continuando a camminare. Io la seguo insieme ad Annabeth mentre Luke rimane una attimo imbambolato. Di certo anch'io avevo un po' fame, così mi fermo un secondo ed esco dallo zaino il sacchetto di biscotti per poi rimettermi lo zaino in spalla. - Cosa sono?- chiede a quel punto Annabeth avvicinandosi incuriosita. Esco fuori dalla busta un biscotto blu e me lo ficco in bocca per poi porgere il sacchetto ad Annabeth - Sono biscotti. Ne vuoi uno?- chiedo sorridendo. Lei guarda in alternativa me e il sacchetto di biscotti, indecisa su cosa fare - Non sono avvelenati, li ha fatti mia mamma - dico allora capendo la sua indecisione. Come un fulmine una mani si tuffa nel mio sacchetto i si ruba due biscotti blu nel giro di tre secondi. - Hey - mi volto di scatto verso Thalia che sta divorando un biscotto - Potevi almeno chiedermi di darti un biscotto non c'è bisogno di rubarli! - borbotto tra me e me - Quando ho fame non sono molto educata - mi risponde lei facendomi la linguaccia. Le rispondo con un'occhiataccia per poi rivolgermi di nuovo ad Annabeth - Allora ora lo accetti questo biscotto?- chiedo allungandole il sacchetto. Lei sorride e ne tira uno fuori. Mangiammo in silenzio.
 
Nel frattempo Luke ci ha raggiunti e si è preso un biscotto dalla busta - Allora... dove si trova questa casa di cui parli? - chiede a quel punto Luke mangiucchiando il biscotto. Mi morsi il labbro - Bè si trova vicino alla scuola dove vado io, non so come si chiama il luogo - Luke a quel punto si ferma - Non sai dov'è?- chiede quasi acido. - Certo che lo so! - scatto battendo un piede per terra - Ho detto che si trova vicino alla mia scuola. So dove si trova. Ho imparato la strada a memoria - dico incrociando le braccia al petto - Seguitemi vi ci porto - borbotto. Butto la busta di biscotti ormai vuota nel cestino e cammino per le strade di New York seguito dai tre ragazzi. Giro più volte l'angolo prima a destra poi a sinistra e poi di nuovo a destra attraversando qualche volta la strada. Cambio strada più volte -hey sono pur sempre un bambino, le strade sono tutte uguali qui, mi confondo facilmente- e arriviamo davanti al cancello della mia scuola e io lancio un'occhiata ad essa per poi continuare dritto. Dopo qualche minuti ci troviamo in un punto un po' in periferia di New York tanto che Annabeth borbotta fra se - Non sono mai andata in questa parte della città - bè in effetti non è molto frequentabile e dopo un po' vedo la casa che da un po' di tempo vado a visitare spesso. Una ringhiera di ferro con le porte del cancello spalancate circonda una piccola collinetta dove in cima ad essa si trova una casa diroccata, invecchiata dal tempo, costruita con delle assi di legno che potrebbe crollare da un momento all'altro. Mi dirigo verso quella parte prima che Luke mi ferma - E' sicuro questo posto? Cioè quella casa sta cadendo in pezzi! - esclama lui indicandomela. Io annuisco - Ci vado da quando avevo cinque anni. Da solo - continuo per far intendere bene loro di non aver paura e mi incammino. Luke non fiata e mi segue. Attraverso il cancello e dopo una lunga salita mi ritrovo davanti al portone. Busso tre volte a ritmo per far capire alla persona all'interno che sono io. Dopo trenta secondi esatti si sente il portone aprirsi di scatto. Entro per nulla spaventato dai versi che fa la porta quando si apre e solo allora mi ricordo degli altro dietro di me. Mi volto e li trovo tutti sull'uscio della porta, Annabeth nascosta tra le gambe di Luke e Thalia incollata al suo braccio. - Avanti non c'è nulla d'aver paura- dico io sorridendo ma un attimo dopo una melodia strana e indistinta si leva nell'aria facendomi venire la pelle d'oca. Un'altro trucco di Grover per farmi spaventare. Nulla di nuovo. Ma i miei amici non la pensano alla stessa maniera visto che sono terrorizzati. - Groveeer!!!- urlo. La mia voce rimbomba nella grande casa e per un attimo non si sente nulla - Abbiamo ospiti!- continuo sempre a voce alta. - Ospiti, da quant'è che hai amici tu, Percy!- risponde una vocina acuta. Mi volto e trovo il mio amico Grover in fondo al lungo corridoio appoggiato allo stipite della porta della cucina. Tiene in mano il suo flauto e accanto ha le sue amate stampelle e in faccia il suo sorriso sghembo. E' poco più alto di me e dimostra all'incirca dieci anni. Corro verso di lui che mi precede abbracciandomi e battendomi il cinque. Mi squadra da capo a piedi sorridendo per poi gettare lo sguardo fuori dalla porta dove Thalia si è separata da Luke per avvicinarsi a noi e quest'ultimo ha preso in braccio Annabeth affiancandosi alla ragazza. Appena furono davanti a me mi volto verso Grover che li guarda esterrefatto. - Come li conosci?- mi chiede lui indicandomeli - Ci ha aiutato in un combattimento, ha steso una furia in pochissimo tempo questo ometto!- risponde al posto mio Luke. Grover sgrana gli occhi - Hai combattuto contro i mostri? Sei scappato di casa? Devo riportarti subito da Sally.- dice lui velocemente quasi senza respirare e si alza. Preso alla sprovvista non riesco subito a reagire ma Thalia entra in mio soccorso - Non ce n'è di bisogno Grover. Siamo appena stati dalla madre di Percy. Ha detto che tu ci devi portare subito al campo mezzosangue - dice lei puntando un dito contro il ragazzo-capra guardandolo con i suoi occhi magnetici. Grover deglutisce e annuisce velocemente prendendo le sue stampelle. - Per me possiamo anche partire subito. Il campo si trova fuori New York, sopra la collina di Long Island - dice lui incamminandosi verso l'uscita. - Long Island? Ecco perchè non lo trovavamo!- fa Luke passandosi una mano sul viso mettendo a terra Annabeth e prendendole la mano. - Bene se siamo tutti pronti allora possiamo anche andare - dice Grover uscendo di casa seguito da me e dai ragazzi. Superiamo il cortiletto della casa e oltrepassiamo il cancello.
 
Facciamo solo pochi metri e proprio quando svoltiamo l'angolo sentiamo una voce. - Guarda chi c'è qua!- era una voce possente e profonda e felice che mi fece accapponare la pelle. - Lo vedo. Quattro semidei e un satiro. Niente male!- fa un'altra voce simile all'altra ma che non sembrava contento. -Una figlia di Zeus!- trilla il primo battendo le mani. - Lo vedo, fratello lo vedo. Che ne dici di una bella scorpacciata?-  ghigna l'altro. - SIII!!- fa l'altro felice. Ci voltiamo tutti all'uniscono e dietro di noi vediamo due ciclopi alti tre metri che ci guardano con l'unico occhio che hanno che luccica di felicità. - Dovremmo portarli nel nostro rifugio e cucinarli come si deve - fa il secondo avanzando verso di noi. - Scappate!!- urla Luke cominciando a correre portandosi dietro Annabeth. Thalia mi prende la mano e comincia a trascinarmi via e a correre. Grover butta a terra le stampelle e comincia a correre quasi saltellando. Sento i passi pensanti dei ciclopi farsi vicini - Ci stanno raggiungendo - urlo con gli occhi lucidi. Thalia mi sollecita a correre separandosi da me e rimanendo indietro. Io corro per qualche metro ma poi mi fermo e mi volto indietro. Quello che vedo mi lascia basito. Thalia sta tenendo impegnato il primo ciclope con una tempesta e l'altro lo affronta corpo a corpo. Ma vedo che il primo ciclope si sta stufando della tempesta in miniatura e si avvicina a Thalia. - Lukee!!- urlo voltandomi a richiamando l'attenzione del ragazzo poco lontano da me. Lui si volta confuso e adocchia Thalia che combatte - Valla ad aiutare, non ce la fa da sola..- dico disperato. Luke lascia Annabeth accanto a Grover intimandogli di correre e si avvicina a me. - Percy corri. Vai insieme a Grover. Noi vi raggiungiamo - dice lui prima di raggiungere Thalia. Io corro verso Grover e lo aiuto a trascinare Annabeth che non vuole allontanarsi dai due ragazzi. All'improvviso dopo aver percorso altri cento metri forse sentiamo un urlo e ci voltiamo per vedere Luke svenuto accasciato sopra la spalla del secondo ciclope e Thalia messa come un sacco di patate sopra la spalla dell'altro ciclope, che si dimena scalciando e dando pugni sulla schiena dell'umanoide. - Ci faremo bastare questi due- dice il secondo ciclope incamminandosi verso il lato opposto a dove eravamo noi. - Mi piace la ragazza - disse il primo facendo aumentare le grida di Thalia.
- Grover dobbiamo aiutarli!- esclamo facendo per seguire da lontano i ciclopi ma Grover mi afferra per il braccio - Sei pazzo!? Ti mangeranno!- esclama lui guardandomi terrorizzato. - Se non li aiutiamo mangeranno loro - interviene Annabet mettendosi accanto a me incrociando le braccia e mettendo su un broncio. Grover parve rassegnarsi e sospira - Okay va bene. Ma se va storto qualcosa la colpa la do a voi!- disse lui - Certo Grover ora andiamo - dico seguendo i due ciclopi.
 
ANGOLO AUTRICE: Hei fandom PJ  sono tornataaa!! *canticchia* Dopo tre mesi di assenza torno in vita *si sentono dei "buu" intorno a lei*. Non è andato poi così male questo capitolo vero? Comunque spero che vi piaccia e tanti saluti. Ahahah!! Nono a parte gli scherzi devo andare sul serio quindi vi saluto. Ah e scusate i miei errori grammaticali, ortografici e tutto. Ora vi saluto sul serio. Alla prossima! XD
   
 
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