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Autore: A_Typing_Heart    10/04/2015    1 recensioni
Nella cornice di un Giappone moderno schiacciato dalla tirannia di un regime militare Hibari Kyoya e Rokudo Mukuro si ritrovano a inseguire i propri ideali di giustizia e libertà su fronti opposti. Hibari è pronto a separarsi da Mukuro in nome della legge, dell'ordine e della disciplina, lasciando il suo cuore imprigionato in un gelido inverno. Ma altri sono pronti a dare la vita affinchè torni a soffiare un vento carico di petali di ciliegio...
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Sebbene il consiglio per le emergenze fosse stato convocato subito e senza perdere tempo si fosse messo all'opera per trovare un degno sostituto al vertice dell'Haido, il compito non era facile come poteva sembrare. Iemitsu Sawada non aveva avuto uno e un solo vice, ma diversi con specifiche aree di competenza, tra i quali Kikyo. Non esisteva alcun documento ufficiale che indicasse un successore scelto dal generale in persona, nè un regolamento che indicasse una via o dei requisiti specifici per aiutare il consiglio nel suo spinoso lavoro. Tutti sapevano che era desiderio di Iemitsu che il suo successore diventasse Tsunayoshi, il suo unico figlio, ma i tempi non erano maturi: non aveva seguito nessun iter formativo militare o politico e l'Haido aveva seri dubbi che fosse in grado di fare un buon lavoro, in virtù delle disgrazie che l'Haido stesso gli aveva fatto cadere addosso.
Giorno dopo giorno, riunione dopo riunione, si spulciavano curriculum militari alla ricerca di un candidato ideale, seppur non cestinando mai l'unico vero suggerimento che Iemitsu aveva dato, il figlio. Caso volle che fra i papabili a un ruolo di alto profilo, forse addirittura della più alta carica, ci fosse anche il nome di Hibari Kyoya. Era stato ritenuto un'incredibile scoperta, dopo essere stato il migliore dell'accademia militare, aver concluso con successo il tirocinio ed essere stato coinvolto in mirabili imprese come il caso del settore sette, l'inseguimento il giorno della parata e soprattutto il blitz che aveva portato all'arresto di Rokudo Mukuro, per l'Haido ancora il simbolo del più grande pericolo della nazione sotto il loro controllo. Ignorando che Mukuro fosse ancora vivo e che Hibari Kyoya l'avesse aiutato a evadere, erano tutti propensi a credere che il giovane capitano potesse essere la soluzione, non per una spiccata competenza in sè, ma perchè la città di Namimori e il popolo giapponese identificavano in lui un eroe. L'unico spiacevole inconveniente era che Hibari Kyoya era attualmente disperso, nessuno sapeva dove fosse andato a passare la sua meritata licenza.
-Ritengo che dovremmo pensare seriamente di nominare Hibari Kyoya.- disse da una parte il ministro degli interni. -È vero, è giovane... ma anche Sawada lo è, anche di più, e non ha una formazione adeguata.-
-Non mi fido di Hibari Kyoya, quanto ci ha messo per consegnare Rokudo Mukuro?-
-Lo ha fatto, no? Lei, capitano, avrebbe dato subito un suo amico?- rimbeccò quello. -Io nutro più dubbi su chi ha un'integrità morale tale da consegnare un amico senza nemmeno provare a risolvere la situazione in un modo migliore.-
-Io dico che dovremmo seguire la volontà di Iemitsu Sawada e nominare Tsunayoshi generale.- disse un altro capitano piuttosto anziano, troncando la disputa. -Se temiamo che non sia pronto, perchè non gli affianchiamo qualcuno che lo sia?-
-Il generale stava addestrando il suo figliastro Basil a questo scopo, pensate sia all'altezza?-
-Il generale pensava che lo fosse.-
Kikyo non parlò ma occhieggiava con preoccupazione i capitani e i ministri che discutevano. Dopo un mese di riunioni poteva essere sicuro che anche quella si sarebbe conclusa con un niente di fatto? Ma la situazione del paese precipitava e temeva che questo avrebbe messo fretta al consiglio, che alla fine qualcuno si sarebbe lasciato convincere.
-Perchè allora non nominiamo Sawada Tsunayoshi generale e gli affianchiamo Sawada Basil come assistente... e magari, Hibari Kyoya come vice? Forse il popolo si sentirebbe fiducioso se vedesse il figlio del generale prendere il suo posto con accanto il figliastro e l'eroe di Namimori.-
Un mormorio accolse le parole del ministro della giustizia e Kikyo cominciò a sentirsi a disagio. Possibile che venisse accolta al volo una simile proposta, finora mai affacciata in una riunione? Cercò di pensare velocemente a qualcosa da dire, perchè l'idea sembrava piacere a molti.
-Con permesso, ministro, ma questa combinazione non regge.- disse Kikyo, sentendosi improvvisamente tutti gli occhi addosso. -Potrebbe anche piacere alla popolazione, ma... nessuno può negare che manca dell'esperienza... lo stesso Hibari Kyoya è un vigilantes da appena un anno.-
L'obiezione parve riscuotere consensi, seppure era evidente che serpeggiava un nuovo malumore per la mancata risoluzione della questione più importante. Alla fine, l'anziano capitano si lisciò la barba a punta.
-Io inviterei il consiglio a riflettere su un quarto componente che potrebbe essere adatto a equilibrare l'inesperienza dei due giovani Sawada e di Hibari Kyoya.- disse. -Ci riuniremo domani per prendere in esame i candidati a questo delicato compito.-
-Capitano Kozu, perchè non prende lei questo incarico?-
-Se nella giornata di domani risulterò essere per questo consiglio la migliore soluzione, non esiterò a fare la mia parte al massimo delle mie possibilità per l'Haido e per questo paese, nonchè per i tre giovani.-
-Il consiglio è aggiornato a domani alle dieci.-
Kikyo si alzò e uscì dalla sala incodandosi ai ministri con aria cupa. Non fu per nulla sorpreso di scoprire Byakuran seduto sulla panca del corridoio appena fuori dalla stanza delle riunioni del consiglio, in attesa delle novità. Lo sorprese molto di più avvicinarsi e scoprire che stava dormendo della grossa con la bocca aperta e delle occhiaie violacee da mettere paura. Lo scosse per la spalla.
-Byakuran.- lo chiamò, scuotendolo più forte. -Byakuran!-
-Eh, no, devo andare!- esclamò lui sobbalzando vistosamente, prima di guardarsi attorno con aria assonnata e strizzare gli occhi davanti alla faccia dell'amico. -... Oh, sei tu, Kikyo.-
-Devi andare dove?-
-Uh... niente, io credevo... credevo fosse Tsunayoshi.-
-Hai intenzione di continuare a non dormire fino all'elezione del nuovo generale?-
-Io dormirei, è lui che è...- fece Byakuran, lasciandosi andare a un gran sospiro. -Se solo fosse così appassionato Mukuro chan, la mia vita sarebbe stupenda... ma no, ovviamente. Ovviamente. Devo sopportare quell'odioso moccioso e devo anche farmelo piacere.-
-Io credevo che a te non facesse nessuna differenza avere maschi, femmine o qualsiasi altra cosa.- osservò Kikyo. -Che cos'ha Tsunayoshi che ti indispone tanto?-
-Mi dà una fastidiosa sensazione. A me non piace essere controllato, e anche se non sembra a guardarlo è lui che deve comandare... non ho mai visto uno passivo essere così dominante, mi disturba.-
-Chi lo sa, magari avrebbe davvero le qualità per essere il generale.- 
Anche se Byakuran sembrava lanciato in un profilo psicologico del giovane Sawada, Kikyo non aveva nessuna voglia di indagare oltre sulle sue tendenze in ambito sessuale e intimo e preferì deviare il discorso in acque più sicure, seppur altrettanto scure e inquietanti.
-Che cosa dicono?- domandò Byakuran, improvvisamente più serio. -Hanno deciso qualcosa?-
-Sta andando di male in peggio, amico mio... la situazione precipita con la milizia disorganizzata, i controlli sempre più facili da eludere e gli osservatori stranieri che dubitano della struttura del regime... il consiglio preme per una soluzione e hanno quasi deciso.-
-Hanno deciso?!-
-Quasi... vogliono fare Tsunayoshi generale, affiancargli Basil e Hibari Kyoya... e poi domani si farà un nome di un membro anziano che possa garantire l'esperienza necessaria... probabilmente il nome sarà quello del capitano Kozu.-
-Quella vecchia mummia.- borbottò Byakuran mordicchiandosi le unghie. -Cazzo, non poteva andare peggio di così! Tsunayoshi generale... con il fratello dal cuoricino puro e Hibari Kyoya, che è dalla parte di Mukuro chan? Distruggeranno l'Haido proprio come voleva fare il vecchio e io non avrò risolto niente!-
Byakuran emise una specie di ringhio e digrignò i denti come un cane feroce, fissando gli occhi color malva su un punto imprecisato della tappezzeria del corridoio. Sembrava di sentir scricchiolare gli ingraggi del suo cervello messo a dura prova dalla forte carenza di riposo, e a giudicare da come strizzava le palpebre non doveva star trovando soluzioni ai suoi problemi. Dopo avergli lasciato qualche altro minuto di agonia, Kikyo lo strattonò per il braccio facendolo alzare.
-Intanto prenditi un caffè, e dopo vai a parlare con Tsunayoshi.-
-No, perchè?-
-...Ho detto parlare, parlare.- sbottò lui seccato. -Siete capaci di parlare in una lingua che potete capire tutti e due o non ci avete mai provato?-
-Preferisco non entrare in merito alla questione.-
-Beh, che altro puoi fare? Dopotutto te lo stai tenendo buono da un mese apposta per essere pronto a chiedergli di darti quello che vuoi, no? Non doveva servire a questo?-
-Sì, però...-
-Byakuran, non hai dimenticato che cosa c'è in gioco qui, vero?- gli domandò serio Kikyo. -Se non fai quello che devi io e te finiremo in mano al ministro delle punizioni e moriremo... perderemo tutto quello che abbiamo guadagnato e moriremo da perdenti quali eravamo prima dell'Haido. Noi non possiamo permettere che Tsunayoshi diventi generale e faccia quello che vuole, o siamo finiti.-
Nonostante fosse sempre pallidissimo, con delle occhiaie peste e con un'aria stanca lo sguardo di Byakuran cambiò radicalmente. Nessuno in tutto l'Haido avrebbe avuto più cose da perdere di lui, di conseguenza nessuna impresa era troppo faticosa, pericolosa o umiliante; avrebbe affrontato qualsiasi pena per difendere la sua posizione. Il suo fastidio per l'atteggiamento di Sawada Tsunayoshi non era neanche lontanamente una motivazione sufficiente per arrendersi al proprio destino.


Byakuran sedeva sulla poltrona nella stanza che gli era stata messa a disposizione a Namimori, all'ultimo piano di un albergo vicino alla caserma. La pioggia gelida tamburellava senza sosta da un'ora alle finestre e proiettava strane ombre sulla sua pelle chiara. Il suo rumore era quasi ipnotico, e lui aveva tanta voglia di dormire, ma non era ancora il momento di lasciarsi andare. Soltanto per fare qualcosa che lo tenesse sveglio si versò un goccio di whisky dal mini bar e si risedette proprio nel momento in cui la porta della stanza si aprì. Non fu sorpreso nel vedere Tsunayoshi, dato che lo stava aspettando, ma era colpito dal suo abbigliamento. Finora gli era capitato di vederlo sempre con addosso larghi maglioni a coste, con felpe dalle più svariate stampe da ragazzini o senza nessun indumento, quindi non si aspettava che potesse indossare un completo scuro con una camicia a righe blu. Sembrava un abito costoso ed elegante e Byakuran non potè non chiedersi se il cambio d'immagine avesse qualcosa a che vedere con la decisione del giorno del consiglio.
-Oh, cielo, Byakuran... siamo davvero finiti in un albergo?- domandò lui senza il minimo segno di saluto, avvicinandosi a lui. -Si può sapere che cos'ha la mia stanza che non va? Non avrò le lenzuola di seta, ma il mio letto mi sembra che faccia il suo lavoro.-
-Non ti ho chiamato per questo, Tsunayoshi kun... ma è una cosa importante!-
-Perchè, la nostra relazione non lo è?-
-Beh, questa faccenda è un po' più urgente, tutto qui.-
Tsunayoshi diede in una risata sommessa assolutamente stonata su di lui e con un sorrisetto divertito prese posto nella poltroncina di fronte. Forse era lo strano riflesso dell'acqua sui vetri o la penombra della stanza, ma quel ragazzo aveva un'aria preoccupante. Byakuran lo fissava con una sconosciuta sensazione di inquietudine, forse complice il poco sonno che lo rendeva più sensibile del solito.
-Dunque, sto ascoltando.-
-Tsunayoshi kun... ti ho già detto che lavoro faccio, vero?- esordì Byakuran, con tutto il sentimento che gli riuscisse nonostante quella strana sensazione. -Lo sai che sono il capo del carcere per oppositori politici...-
-Certo che lo so.-
-Beh, potrei non esserlo ancora per molto...-
Tsunayoshi lo guardò negli occhi con serietà, il suo sorrisetto era scomparso. Byakuran si sentì più tranquillo, perchè i suoi grandi occhi color nocciola erano tornati quelli dello Tsunayoshi che conosceva, gli occhi di qualcuno dall'animo gentile... gli occhi di una persona che difficilmente gli avrebbe negato qualcosa di tanto importante. Più fiducioso allungò la mano per prendere una delle sue.
-Forse verrò condannato lo stesso per quello che ho fatto ad Haru chan... per quello che il ministro le ha fatto, e io non sarò solo sospeso... mi uccideranno, Tsunayoshi kun... soltanto tu puoi aiutarmi...-
Tsunayoshi lo guardò per un lungo momento ad occhi spalancati, prima che la sua bocca si tirasse in un sorriso sempre più largo. Alla fine scoppiò a ridere, sempre di più, sempre di più, finchè non gli mancò il fiato e gli vennero le lacrime agli occhi. Byakuran restò a fissarlo spiazzato. Era convinto che scherzasse o... cosa?
-Ahh, Byakuran, Byakuran... quanto sei patetico...-
Lo sguardo di Byakuran s'indurì di botto e i pugni gli si serrarono di riflesso per il fastidio. Se soltanto fosse stato uno dei suoi sottoposti a dargli del patetico, non avrebbe esitato un solo attimo. Invece l'attimo passò, Tsunayoshi si asciugò gli occhi e sospirò per riprendere il fiato dopo aver riso così tanto.
-Allora è questo il motivo per cui sei venuto a letto con me per un mese? Hai sopportato tutte quelle cose fastidiose che ho fatto di proposito perchè pensavi che io ti avrei salvato la vita subito quando me l'avessi chiesto?- domandò lui, il sorriso che scompariva. -Quanto mi credi ingenuo, Byakuran?-
-... Di proposito.- ripetè Byakuran, buttando alle ortiche ogni cautela. -Di che cosa parli?-
-Di tutto... era evidente che ti disgustasse toccarmi... era evidente che tutto quello che dicevo e che facevo ti desse fastidio... tu sei un carceriere, cerchi il controllo, e io non te l'ho mai lasciato prendere... per questo mi detesti... mi guardi come se non volessi altro che distruggermi...-
Impossibile negarlo, Byakuran lo fissava con gli occhi di una belva selvatica. Ma far scomparire Tsunayoshi sarebbe stato solo cacciarsi in più guai di quelli in cui già si trovava.
-E per quanto ti possa interessare, tu sei un piccolo mostro di bugie e di vanità e mi fai schifo.- aggiunse lui, accavallando le gambe.
-E allora perchè tutta questa scena?- domandò Byakuran tagliente. -Che ci hai guadagnato?-
-Perchè?-
Tsunayoshi diede in una risata, prima di posare il mento sulla mano e guardarlo come se non avesse mai visto una creatura più patetica e stupida in tutta la sua vita.
-Sesso fine a se stesso, Byakuran. L'ho fatto per questo.-
-Cosa?-
-Che c'è? Per chi mi hai preso?- domandò lui serio. -Ti hanno detto un sacco di cose di me, vero? Ti hanno detto di quanto sono predisposto al perdono, di quanto sono gentile... ma questo non significa che io sia un bambino puro... sono cresciuto nella corruzione e sono stato corrotto... sono stato cresciuto da un padre che ha sacrificato la moglie e il figlio alla sua idea di paradiso in terra... sono stato fidanzato con un uomo che mi tradiva e non ha mai avuto il coraggio di dirmelo... amico di qualcuno che ha venduto un amore vecchio di una generazione per non perderne uno nuovo... e amante di qualcuno disposto a sopportare quello che detesta maggiormente per salvarsi la vita. Come pensi che potrei ancora essere puro come credi?-
Byakuran fissava Tsunayoshi con una nuova miscela di odio che gli ribolliva nelle viscere. Somigliava molto al tipo di odio che nutriva per il patrigno che lo costringeva a seguire tutte le sue ingiuste regole e per la madre che gli scaricava sempre la colpa di ogni cosa, ma era più intenso, più... velenoso. Tsunayoshi lo aveva preso in giro come nessuno aveva mai osato fare nella sua vita. Aveva finto di essere diverso solo per avere quello che voleva, gli aveva dato l'illusione di aver vinto... era stato battuto al suo stesso gioco per la prima volta nella sua vita. Ma nemmeno lui, con la sua straordinaria sensibilità, era riuscito a vedere oltre la superficie di quegli occhi tristi, a vedere la malizia dietro la sua apparente spontaneità. Aveva sottovalutato Sawada Tsunayoshi, senza pensare che potesse valere la pena indagare più a fondo, vedere un po' oltre...
-Molto bene, Tsunayoshi kun. Hai vinto.- disse Byakuran, sporgendosi verso di lui. -Quindi ora smetterò di trattarti come un bambino e ti farò una proposta come la farei a un uomo d'affari... e stavolta il sesso ne resterà fuori.-
-Buon per te, Byakuran, perchè ho avuto amanti molto migliori, detto fra noi.-
-Anche io, compresa la mia mano sinistra, e io non sono mancino.- ribattè lui. -Quindi ora smetti di farmi incazzare e apri bene le orecchie, perchè non mi ripeterò.-
Per quanto il commento non fosse risultato gradito a Tsunayoshi, lui non ribattè. Forse il suo istinto di autoconservazione gli stava suggerendo che il suo interlocutore era al limite di sopportazione e che insistere poteva voler dire spingerlo oltre il punto di non ritorno... come aveva fatto il suo caro papino.
-Il consiglio vuole nominarti generale e probabilmente domani è il giorno in cui ufficializzeranno la loro decisione... e so che non aspetti altro, se non per il gusto di smantellare l'Haido pezzo per pezzo.-
-Altrochè.-
-Io ti offro qualcosa in cambio della tua carica.- disse Byakuran. -Accetta il grado di generale e subito dopo cedilo a me.-
-Non c'è niente che tu possa darmi che mi convinca a lasciare il comando a uno schifoso come te.-
-Dammi la tua carica, e io libererò il padre di Haru chan dalla prigione di Sekko... potranno tornare entrambi a casa e riprendere le loro vite come se niente fosse accaduto. Tutto scomparso.-
-Posso farlo anche da solo. Posso liberare tutti i prigionieri con una sola firma.-
-Ti spiego una cosa che non sai, Tsucchan.- disse Byakuran con un sorrisetto. -Anche se domani il consiglio decide che sarai il prossimo, occorreranno tre giorni perchè la tua firma valga quanto quella del tuo defunto padre... e in tre giorni io posso divertirmi quanto voglio con tutte le persone a cui tieni.-
Contrariamente a quanto sperava, Tsunayoshi non ebbe la minima reazione a quella minaccia.
-Ormai io non ho più nessuno.-
-Oh, davvero? Nemmeno la stessa Haru chan? O il tuo fratellino adottato, Basil kun?- fece lui in tono falsamente amabile. -Oppure, ad esempio... Hibari Kyoya chan?-
Tsunayoshi ebbe un tremito appena percettibile, ma il sorriso di Byakuran si allargò malefico. Finalmente la reazione che si aspettava...
-So che siete amici da un sacco di tempo... hai richiesto dei permessi spesso per andare a casa sua, nonostante lui sia uno di noi... ti piacerebbe se io passassi i miei ultimi due giorni di vita a sperimentare tutte le mie massime perversioni su di lui, in un posto dove non sarai mai più in grado di trovare i pezzi che resteranno?-
Tsunayoshi lo fissò con rabbia, ma non disse niente.
-Ovviamente, gli ultimi due giorni, perchè domani stesso io andrò a cercare qualche altro tuo amico... che ne so, magari Takeshi Yamamoto... oppure Mashiro, il tuo collega stagista della redazione... oppure... Nagi Dokuro...-
Non aveva bisogno d'altro, non dopo le due parole magiche.
-Dimmi quello che vuoi!-
-Ora ragioniamo, Tsunayoshi chan... sapevo che avremmo trovato un punto d'incontro, alla fine...-
-Avanti, che cosa vuoi? Vuoi la carica di generale?-
-Non solo, no... il nostro è un rapporto reciproco, mio piccolo subdolo topolino.- disse Byakuran, allungando la mano per sfiorargli il viso. -Quindi io ti darò qualcosa per avere qualcosa.-
Tsunayoshi si scostò al tocco e continuò a fissarlo con rabbia. Decisamente la situazione ora era molto più congeniale a Byakuran, era nel suo elemento e aveva il totale comando.
-Quello che ti darò è la libertà del padre di Haru chan, immediatamente... destituirò il ministro degli armamenti con la testimonianza mia, di Kikyo e di Haru chan e lo farò condannare per quello che le ha fatto... e poi, farò incarcerare anche l'uomo che si fa chiamare Lupo e che era spesso con noi in quel maledetto salotto... e ti regalerò il bambino che tiene al guinzaglio come fosse un cagnolino.-
-Un... un bambino?-
-Sì, ha la piccola perversione di maltrattare i bambini maschi, li tratta come cagnolini e vuole che si comportino di conseguenza... questo implica anche una serie di scene che indispongono persino me.- osservò lui con una smorfietta. -Comunque, potrai averlo e farne quello che preferisci... tienilo, o dallo agli assistenti sociali, come tu preferisci. Sarà comunque libero. Questo è il mio regalo per te, se tu accetti di darmi immediatamente la tua carica, senza toccare nessun altro editto.-
-E se mi rifiutassi?-
-Se ti rifiutassi di farlo, io ucciderò quel bambino, Nagi chan e Hibari Kyoya chan nei miei tre giorni di libertà... e credo che Mukuro sarà molto arrabbiato con te per non averli protetti...-
Un'espressione di sofferente rabbia invase il viso di Tsunayoshi, cancellando perfino la minima traccia della sua spavalderia. Il piacevole pizzicore che Byakuran soleva associare alla dolce vendetta gli invase il ventre. Era soltanto l'inizio, solo una piccola parte di quello che si sarebbe inventato per riscattare la sua umiliazione.
-Quello che ti garantisco è che sia tu che Basil kun servirete il mio nuovo regime... troverò un incarico adatto a entrambi, perchè sicuramente il ruolo che ho ricoperto finora non mi renderà apprezzabile dalle masse, mi servono il vostro cognome e i vostri faccini angelici... per quanto il tuo nasconda un essere umano depravato, in realtà.-
Tsunayoshi schivò un'altra tentata carezza e si alzò in piedi. La sua espressione di completa sconfitta era sublime, era bella quasi quanto la paura di Mukuro chan. Improvvisamente il carceriere dimenticò del tutto il rigetto che aveva provato per un mese e desiderò mettere le mani su quella bellissima visione. Lo seguì con lo sguardo fino alla porta.
-Ah, Tsunayoshi kun, ancora una cosa... tu continuerai a essere il mio amante.-
Lui si voltò con ferocia e l'espressione disgustata malcelata sotto una nuova cortina di irriverenza.
-Beh, cos'ha che non va la tua mano sinistra?-
-Vedi... ora io non ho più bisogno di essere carino con te e assecondare tutte le tue idiozie... ora decido io come e dove e quando... quindi tu non sei niente di più e niente di meno di qualsiasi altro giocattolo... e dato che ti faccio schifo, provo l'insaziabile desiderio di costringerti a stare con qualcuno che ti disgusta.-
-Vedrò di contrarre la gonorrea da qualche parte apposta per te.-
Tsunayoshi uscì dalla stanza sbattendo la porta così violentemente che i bicchieri del minibar tintinnarono come fosse in corso un brindisi. Byakuran sorrise e si alzò stiracchiando le braccia. Era fatta, ormai. Il consiglio aveva già deciso, cercavano soltanto un vice con l'esperienza per affiancare Tsunayoshi, ma a lui non importava. Hibari Kyoya non si sarebbe fatto rivedere, si nascondeva da qualche parte insieme a Mukuro, e Basil avrebbe sicuramente seguito il volere del fratellino qualsiasi cosa succedesse. Il parere dell'ultimo membro era irrilevante. Avrebbe avuto la carica, sarebbe stato il generale supremo dell'Haido, non avrebbe più dovuto rispondere a nessuno delle sue decisioni....
Si lasciò cadere sul letto sentendosi più felice e leggero che mai. Avrebbe soltanto voluto che Mukuro fosse con lui, potergli raccontare come era riuscito in una simile monumentale impresa. Avrebbe voluto dirgli che non avrebbe più dovuto restare nascosto in un carcere ai confini del mondo. Raggomitolandosi su un fianco, si chiese se Mukuro non avrebbe accettato di tornare da lui quando fosse diventato generale... avrebbe potuto cambiare quello che a Mukuro non piaceva e forse ai suoi occhi sarebbe stato un eroe...
Sospirò profondamente mentre scivolava nel sonno, confondendo le carezze sulla sua testa con una fantasia onirica.
-Sei stato bravissimo, Byakuran.- disse da molto distante la voce di Kikyo. -Ora puoi riposare tranquillo.-
Byakuran sorrise senza riaprire gli occhi e ascoltò i passi del capitano lasciare la stanza, quasi soffocati dal tamburellare della pioggia intensa. Chissà se Mukuro chan gli avrebbe detto la stessa cosa, quando finalmente si sarebbero rivisti...
   
 
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