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Autore: Dedalus Lux    10/04/2015    1 recensioni
Mancano poche settimane all'inizio della scuola media e improvvisamente ti arriva una strana lettera. Quel mondo della magia di cui si è sempre parlato come una favola di punto in bianco diventa parte di te. E' quello che è successo a Marius Grebb, un ragazzo di Birmingham, nato e cresciuto tra i Babbani ma con un remoto legame con la magia.
Dovrà andare a frequentare Hogwarts, avventurarsi in un nuovo ambiente, conoscere nuove persone ma anche incontrare le prime difficoltà
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Marius Grebb - Un giovane mago 20 anni dopo Harry Potter'
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- No! - esclamò Marius incapace di trattenersi. 
- Signor Grebb, ora basta - disse bruscamente il preside McBride - Direi che questa prova confuti la sua teoria. 
- A questo punto - disse uno dei due uomini del Ministero rivolgendosi a George - Credo che lei debba venire con noi al Ministero. 
- Ma perché! - tuonò George - Non ho fatto niente, ve lo giuro. Non sarei neanche in grado di fare una Maledizione Cruciatus.
- Stia calmo signor Richmond - intervenne il professor Paciock mettendo una mano sulla spalla del ragazzi. 
- Come posso stare calmo? - insistette George - Vengo accusato di aver comesso una Maledizione Senza Perdono! Io so cosa succede a quelli che fanno queste cose... 
La voce del ragazzo si incrinò. Era spaventato e non riuscì a trattenere qualche lacrima mentre i due uomini del Ministero lo presero sotto bracico e lo portarono fuori dall'ufficio del professor Flincher. 
- Non c'entro nulla! - continuò vanamente - Ve lo giuro! Lasciatemi andare!
Marius osservò attonito la scena provando un misto di delusione e rabbia. Si sentiva impotente, sapeva che George era innocente ma non poteva fare nulla per cambiare le cose, almeno per il momento. Guardò i suoi amici e vide che anche Matt e James lasciavano trasparire nervosismo, mentre Michelle era scoppiata a piangere. Pochi istanti dopo il professor Paciock si offrì di accompagnarli fuori: Leana senza dire una parola scappò via mentre gli altri restarono con l'insegnante. 
- Ora che gli faranno? - domandò Michelle che non riusciva a smettere di piangere. 
- Lo porteranno al Ministero della Magia - spiegò il professore - Effettueranno un processo e poi se viene provata la sua colpevolezza, lo manderanno ad Azkaban. 
- La prigione dei maghi? - chiese Marius. 
- Proprio così - rispose Paciock - Secondo la legge l'utilizzo di una Maledizione Senza Perdono come la Cruciatus potrebbe costare l'ergastolo. 
- Ma non è possibile! - esclamò Matt - Deve esserci un modo per salvarlo, è innocente!
- Come? - ribatté Michelle pessimista - Non vedo come possa salvarsi. Corrisponde alla descrizione di Leana e la bacchetta sembra condannarlo. Ormai per lui è finita. 
- Non necessariamente - disse il professor Paciock con tono rassicurante. 
- Perché? - chiese Marius. 
- Non nego che mi aspettavo una situazione del genere - spiegò il professore - Quando mi avete detto che sulla Mappa del Malandrino era comparso il nome di Mulciber ma che la sua bacchetta risultava pulita ho immaginato che avesse utilizzato quella di un suo compagno. 
- E quindi? - insistette Marius. 
- Verranno fatti tutti gli accertamenti necessari - disse il professor Paciock - Della vicenda se ne stanno occupando quelli dell'ufficio Auror... 
- Ah bene! - esclamò James. 
- Perché? - chiese Matt.
- C'è mio padre - spiegò James - È lui che dirige quell'ufficio. 
- Ma se non ci sono prove, come fanno a liberarlo? - domandò Michelle poco convinta. 
- Se continua a proclamarsi innocente, verrà sottoposto al test del Veritaserum - spiego l'insegnante. 
- Cioè? - chiese Marius che non aveva mai sentito parlare prima di quella cosa. 
- Il Veritaserum è una pozione che ti costringe a dire la verità senza paura delle conseguenze - spiegò Paciock - Quella è la prova definitiva. 
- Potremmo prepararla noi! - disse Marius, preso dall'entusiasmo - E farla bere di nascosto a Mulciber. Così confessera. 
- Calmati ragazzo - lo rimproverò l'insegnante - È una pozione complicatissima da preparare che, tra l'altro, può essere pericolosa. È stato scoperto recentemente che un uso eccessivo può far male alla persona e se sbagli solo un ingrediente rischi di avvelenare chi la beve. 
- Per questo che non la usano sempre? - domandò Matt. 
- Proprio così - rispose Paciock.
- Almeno George potrà salvarsi - disse infine Marius leggermente sollevato - Ma per Mulciber...
- Con calma, cercheremo anche di verificare la sua posizione - disse il professore. 
- Con mio padre ne avete parlato? - domandò James. 
- Gli ho scritto l'altro giorno - rispose Paciock - Ma non sarà facile. Immagino che sappiate la sua storia, riguardo l'ammissione ad Hogwarts. È un ragazzo molto apprezzato. 
- Immagino - disse Marius - Ho letto l'intervista a McBride dopo Natale che parlava di lui. 
- Bravo, proprio a quello mi riferivo - convenne l'insegnante - C'è un indagine in corso ma allo stesso tempo bisogna usare moltra discrezione. Per questo vi avevo detto di stare calmi in questi giorni. 
- Mi dispiace per oggi - disse Marius improvvisamente imbarazzato - È solo che... 
- Lascia stare - lo interruppe Paciock - Penso di capire bene come tu ti possa essere sentito. Probabilmente tutti noi avremmo fatto lo stesso e non ti biasimo. Però prossimamente cercate di stare tranquilli. La scuola sta finendo, tra poco inizieranno le vacanze e penso che ve le siate meritate. 
Detto questo il professor Paciock si congedò da loro, rientrando nello studio del professor Flincher. I ragazzi tornarono alla Torre di Grifondoro e dalla finestra videro il povero George Richmond portato via dai maghi del Ministero. Nessuno di loro parlò guardando la scena, ma il nervosismo era evidente. Marius non riusciva a far altro che pensava a Mulciber. Senza nessun rimorso aveva torturato una ragazza di undici anni e messo nei guai un suo compagno di corso. Doveva esserci un modo per incastrarlo, lo doveva trovare per Leana, per George ma anche per sé e tutti i suoi amici che avevano avuto giornate difficili. 
- Comunque non avevo mai visto i professori così preoccupati - disse improvvisamente James - Sono tre anni che sono qua e un fatto così grave non si era mai verificato. 
- Un rapimento, una ragazza torturata e uno studente arrestato - elencò Matt - Vorrei ben vedere che non lo fossero. 
- Speriamo che tutto si possa risolvere per il meglio - disse pensierosa Michelle. 
- Ne dubito - borbottò Marius. 
- In ogni modo, adesso noi non possiamo veramente fare altro - sentenziò James - Sono convinto che se anche mio padre si metterà in moto per questa storia, tutto si risolverà per il meglio. Che ne pensate ora di uscire un po'? Se ce ne stiamo rintanati in Sala Comune con queste belle giornate siamo noi che ci rimettiamo. 
Seguendo il consiglio di James, i ragazzi uscirono dalla Torre e si recarono in giardino raggiungendo Bruce, Melany, Samantha e Fred che si trovavano davanti al lago. Marius non aveva molta voglia di svagarsi, ma in cuor suo sperava di incontrare Juliet. Parlare un po' con lei gli avrebbe fatto bene, o almeno lo avrebbe distratto un po'. Purtroppo quella giornata era destinata ad essere ricordata come una delle più brutte della sua vita e non ebbe modo di incrociare la ragazza. 

Gli ultimi due giorni ad Hogwarts furono comunque piacevoli. I ragazzi trovarono modo per rilassarsi e trascorrere bei momenti in compagnia. La mattina prima della partenza Marius riuscì anche a chiarirsi con Leana. Decise di mentirle, chiedendole scusa e affermando che probabilmente si era confuso: sapeva che non era così, ma voleva in ogni modo riallacciare il legame con la sua amica che stava ancora male e aveva bisogno dell'aiuto di tutti. 
- Hai fatto davvero una bella cosa Marius - disse Lucy, mentre andavano a pranzo. 
- In che senso? - domandò il ragazzo. 
- Con Leana - rispose Lucy - Io so che tu non credi assolutamente che Richmond sia colpevole e anche io la penso come te. 
- Ci tenevo a chiarirmi - precisò Marius - Dopo tutto quello che è successo, metterci a litigare tra noi penso che sia la cosa peggiore da fare. 
- Sono d'accordo - disse Lucy sorridente.
In quel momento si avvicinò a loro Juliet, che si stava dirigendo verso la Sala Grande con altri ragazzi di Corvonero. Lucy fece un cenno di saluto alla ragazza e si dileguò con un sorrisetto. 
- Tutto bene? - chiese lei. 
- Sì, sì - rispose Marius - Stamattina mi sono anche chiarito con Leana. 
- Sono contenta - disse Juliet - Sei pronto per stasera? 
- Che succede? - domandò Marius. 
- La premiazione per la Coppa delle Case - rispose Juliet - Questa sera annunciano la Casa vincitrice. Non so se hai visto ma è da qualche giorno che hanno tolto le clessidre con i punteggi per aumentare l'incertezza. 
- Ma non ci sarà storia - disse Marius con un sorriso - Vincerà Grifondoro facilmente. 
- Lo vedremo signor Grebb - ribatté Juliet dandogli una bottarella sulla spalla. Detto questo si allontanò riaggregandosi al suo grupetto. 
Marius rimase fermo per qualche istante a fissarla mentre entrava nella Sala Grande. Per qualche istante fu assalito dalla nostalgia: l'indomani sarebbe tornato a casa e non avrebbe più rivisto Juliet e tutti i suoi amici per due mesi. Era sì contento di tornare dai suoi genitori, da Tonia, ma allo stesso tempo si era abituato alla vita di Hogwarts e non aveva voglia di separarsene. 
Pensieri nostalgici lo accompagnarono per tutta la giornata, ma questo non gli impedì di godersi l'ultima cena. Come avveniva per le grandi occasioni, dalle cucine di Hogwarts erano uscite un'infinità di prelibatezze e tutti gli studenti se le godettero tra grida e risate, ripensando alle esperienze vissute in quei lunghi mesi. Tutti i Grifondoro del primo anno si erano uniti nello stesso angolo e, animati da un attivissimo Bruce, non stettero mai zitti e impiegarono più di due ore a finire di mangiare. Alla fine fu il preside Dorian McBride a far calare il silenzio. 
- Bene ragazzi - disse - Ormai siamo giunti alla fine dell'anno scolastico ed è arrivato l'atteso momento. L'annuncio del vincitore della Coppa delle Case. 
Marius provò un moto di fastidio nell'udire la voce del preside. Il suo comportamento, ottuso e aggressivo, lo aveva colpito e sentiva di non avere più fiducia nei confronti di quel mago. 
- Marius, c'è Juliet che ti chiama - disse improvvisamente Bruce, dando una leggera gomitata all'amico. 
Marius scattò e si guardò intorno alla ricerca della ragazza che, effettivamente, stava cercando di attirare la sua attenzione. Quando i loro sguardi si incrociarono, lei sorrise facendo un segno di vittoria, probabilmente per insistere sul fatto che avrebbero vinto loro la Coppa. Marius ribatté con un cenno ironico. 
- Prima dell'annuncio - riprese il preside - Vorrei dire qualche parola. Come voi ben sapete negli ultimi giorni si sono verificati episodi spiacevoli che, fortunatamente, sembrano essersi risolti per il meglio. Putroppo un nostro studente è risultato colpevole, ora sarà la giustizia a fare il proprio corso. 
Marius scambiò occhiate rapide con Matt e Michelle che erano seduti vicino a lui. James, seduto poco più avanti, giocava nervosamente con un tovagliolo di carta. 
- Vorrei sottolineare il comportamento di tutti voi studenti - proseguì McBride - Sia degli studenti che sono intervenuti nella vicenda, salvando una loro compagna, che di tutti gli altri che, di fronte alla presenza di esponenti del Ministero, hanno mantenuto compostezza e serietà, mettendo in mostra un bello spirito e tanta dignità. Sono certo che tutto questo vi aiuterà un futuro. Futuro che si preannuncia ricco di novità.
- Che tipo di novità? - si domandò Bruce. 
- Boh - ribatté Marius alzando le spalle. 
- In ogni modo, è tempo di proclamare la squadra vincitrice della Coppa delle Case - disse il preside - Al quarto posto si sono classificati i Tassorosso con 527 punti. Terzo posto per Serpeverde con 546 punti. Vince la Coppa delle Case, con 596 punti, Grifondoro!
Ci fu una vera esplosione di gioia nel tavolo di Marius: studenti che lanciarono aria tovaglioli, altri che saltarono in piedi abbracciandosi. Il frastuono era tale che quando McBride annunciò il punteggio di Corvonero, nessuno lo sentì nonostante la sua voce fosse amplificata dalla magia. Molti studenti andarono ad abbracciare Matt. I 100 punti conquistati nella Coppa di Quidditch erano stati probabilmente decisivi e l'intera casa ne era consapevole. 
Quella sera andarono tutti a dormire sereni e soddisfatti. Matt sembrava fuori di sé dalla gioia e anche Marius non provava una soddisfazione tale da tempo. 

Il giorno seguente i ragazzi, dopo sei mesi, tirarono fuori dal baule gli abiti Babbani. Ormai era tempo di ritornare nel vecchio mondo. La nostalgia che Marius aveva avvertito i giorni precedenti esplose in tutta la sua potenza. A colazione fece fatica a mangiare qualcosa, pensando che prima di tornare in quella Sala Grande sarebbero trascorsi due mesi. Anche gli altri suoi amici erano giù di morale e, mentre scendevano alla stazione con delle strane carrozze trainate da qualcosa di invisibile, nessuno aveva una gran voglia di parlare. L'atmosfera si rallegrò nello scompartimento in cui si erano piazzati Marius, Bruce, Matt, Michelle, Lucy e Leana. Il lungo viaggio fu piacevole fino all'ora di pranzo, quando Marius decise di andare al bagno e incontrò Mulciber. 
- Da un po' di tempo che non ci vediamo! - disse il ragazzo con un sorriso di scherno. 
- Beato te che hai voglia di ridere - ribatté Marius scontroso.
- Ho finito finalmente gli studi - disse Mulciber - Dovrei essere triste? 
- Ma non ti vergogni? - sbottò Marius, non curante del fatto che l'altro ragazzo fosse quasi il doppio di lui - Dopo tutto quello che hai fatto, hai ancora il coraggio di ridere e prendere in giro? 
- Non pretendo che tu possa capire - disse Mulciber, improvvisamente più serio. 
- Ancora con questa storia? - insistette Marius - Non mi importa niente dei motivi per cui tu abbia fatto tutto questo. Leana e George hanno sofferto e stanno soffrendo tutt'ora per colpa tua, non ci pensi? 
- Io non voglio intralci - scandì Mulciber lasciando trasparire un certo nervosismo. Aveva cambiato espressione, i suoi occhi si erano spalancati. 
- Ma sì! - proseguì Marius - Tutti noi vogliamo fare come vogliamo, che ci importa... 
- Basta! - urlò Mulciber, puntando la bacchetta contro il collo di Marius. Il ragazzo iniziò a spaventarsi: erano soli in bagno e temeva che potesse davvero fargli qualcosa. 
- Cosa vuoi fare? - domandò, tentando di mantenere un tono sicuro. 
- Non sei più così spavaldo è!  - osservò Mulciber sfoderando un sorrisetto - Forse non ti stai rendendo conto in cosa stai entrando. Oggi non ti succederà niente, capisco anche la tua curiosità e la rabbia, ma ti avverto! Continua ad impicciarti di cose che non ti riguardano e per te saranno problemi. Vale anche per i tuoi amici. 
Detto questo abbassò la bacchetta e se ne andò, lasciando Marius impietrito contro il muro. Si rese conto di aver avuto davvero tanta paura: le mani e le ginocchia gli tremavano e, guardandosi allo specchio, vide che era abbastanza scosso. Il fatto che Mulciber fosse pericoloso non era una novità, ma in quel momento aveva percepito tutta la sua rabbia. Era davvero pronto a tutto per realizzare il suo progetto. Marius rimase in bagno per qualche istante cercando di tranquillizzarsi, rimuginando su quell'incontro, sulle minacce lanciate e, soprattutto, sugli scopi di Mulciber. Parlava di qualcosa che non avrebbero potuto capire, ma di cosa si trattava? 
Perso nei suoi pensieri, uscì dal bagno non rendendosi conto di trovarsi davanti a Juliet. 
- Ehi! - disse lei - Tutto a posto? 
- Sì - borbottò Marius. 
- Sicuro? - insistette la ragazza - Hai una faccia strana... 
- Ho appena incontrato Mulciber - spiegò Marius - E devo essere sincero, mi ha davvero spaventato. 
- Che è successo? - domandò Juliet. 
Marius le spiegò tutto quanto, riferendogli gli avvertimenti dell'altro ragazzo e soprattutto, il fatto che gli aveva puntato la bacchetta contro. 
- Non sono riuscito a fare niente, ho avuto paura - concluse, quasi vergognandosi. 
- Ci credo, penso che chiunque di fronte ad un mago di sette anni più grande avrebbe avuto paura - lo confortò Juliet - Comunque io penso una cosa. 
- Cosa? - chiese curioso Marius. 
- Mulciber ti teme - disse. 
- Ma come, appena ha tirato fuori la bacchetta per poco non mi mettevo a piangere - ribatté Marius scettico. 
- Non dire così - insistette la ragazza - Tu gli hai tenuto testa. Gli hai probabilmente impedito di avere da Leana ciò che voleva, in questi ultimi giorni lo hai accusato anche quando tutto sembrava contro di te e lui sa che tu vuoi andare avanti. Per questo ha minacciato te e non gli altri.
- Penso che sia stato un caso che mi abbia incontrato al bagno - disse Marius. 
- Tu dici? - domandò Juliet - Io non penso, questo però non mi fa piacere. 
- In che senso? - chiese Marius. 
- Che devi stare attento - rispose Juliet - Davvero, fai attenzione, non voglio che ti succeda niente. 
Dicendo queste parole, la ragazza aveva stretto le mani di Marius che, naturalmente arrossì. Vedendo la reazione del ragazzo lei lasciò la presa, leggermente imbarazzata. 
- Comunque starò attento - riprese Marius, interrompendo quel momento di silenzio - Non penso che sappia dove abito. Al paese mio sono tutti Babbani. A parte, forse... Ecco mi sono scordato ancora una volta di Leanne. 
- Chi? - chiese Juliet. 
- Un'amica di mia sorella - spiegò Marius - Lei sospetta che viene qui ad Hogwarts. Me lo ha detto a settembre ma non l'ho mai cercata. 
- Troppi pensieri - disse ironicamente Juliet. 
- Già - sorrise Marius - Comunque è strano tornare a casa. 
- A me manca già Hogwarts - disse Juliet. 
- Anche a me - constatò Marius - Alla fine due mesi dovrebbero passare in fretta. 
- Magari sarebbe bello riuscire a sentirci durante l'estate - disse saggiamente Juliet. 
- Bell'idea! - esclamò Marius entusiasta - Però non abbiamo i gufi. 
- Marius Grebb! - ribatté Juliet con tono di rimprovero - Ma ti sei scordato da dove vieni? Un cellulare, internet, noi Babbani abbiamo tanti modi per metterci in contatto tra loro. 
- Giusto! - disse Marius - Perché in fondo noi veniamo sempre da là.
- Babbani con qualche abilità in più, siamo solo quello - constatò Juliet - Comunque io a casa ho un cellulare, ti scrivo il numero su un foglio. Mi fa piacere se ci sentiamo. 
- Ovviamente - disse Marius prendendo dalla mano della ragazza un pezzetto di pergamena con scritto il numero - Non ti lascio il mio perché non l'ho ancora avuto, però posso tranquillamente prendere in prestito quello di mia sorella. Non apprezzerà, ma potrei minacciarla con le Merendine Marinare. 
- E non con la bacchetta, mi raccomando - disse Juliet - I professori sono stati chiari prima di partire: niente magie fuori dalla scuola. 
I due ragazzi scoppiarono a ridere, poi si abbracciarono forte. 
- Sono contenta di aver conosciuto una persona come te - disse infine Juliet che, poco dopo, si dileguò verso lo scompartimento. 
Marius tornò dai suoi amici leggero come una piuma. L'incontro con Mulciber era stato spazzato via dall'ultima frase di Juliet. In parte si sentì arrabbiato con se stesso per non averle detto nulla, ma andava bene così. Vedendo il suo sorrisetto, Matt e Michelle intuirono il motivo che lo aveva trattenuto al bagno. Marius glissò cercando di inserirsi nella conversazione. 
Quando furono in vista di Londra fu il momento dei saluti. Matt, a differenza di Michelle, Juliet e Bruce, non aveva un telefono cellulare in casa e, di conseguenza, non avevano un modo per tenersi in contatto. Non sarebbe stato facile abituarsi a non vedere i suoi amici, con i quali aveva trascorso tanto tempo e condiviso belle esperienze, ma, in fondo, bisognava aspettare solo due mesi per ritrovarsi sull'Espresso per Hogwarts. 




NOTA DELL'AUTORE 
Sembra paradossale, ma ho tardato l'uscita del capitolo nonostante fosse già pronto perché non ho avuto tempo di pubblicare. Però dai, alla fine non vi ho fatto aspettare molto. Siamo giunti alla conclusione della storia di Marius Grebb al primo anno ad Hogwarts. Ovviamente non mi fermerò qui visto che alcune questioni sono ancora aperte. 
La settimana prossima arriverà l'epilogo che concluderà questa prima parte, ma ripartiremo presto con il secondo libro! 
Buona lettura!
  
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