«Non posso credere che tu stia facendo le valigie. Quest'Estate è passata fin troppo in fretta.»

Mormorai per poi mordermi il labbro, cercando di non piangere. Sì, a volte anche i ragazzi piangono.

Can't believe you're packing your bags, trying so hard not to cry.

Ero seduto sul letto di Louis, guardando mentre preparava le valigie. Mi ero offerto di aiutarlo, ma aveva rifiutato dicendo che preferiva farlo da solo. Quindi, non mi restava altro da fare, se non stare qui seduto a fissare il vuoto.

Had the best time, now it's the worst time.

«Lou?»
«Sì, Harry?»
«Mi prometti una cosa?»
«Certo, H. Cosa?»
«Prometti che non ti dimenticherai di me e di questi due mesi?»

Don't pomise that you're gonna write, don't promise that you'll call. Just promise that you won't forget we had it all.

Osservai Louis mentre si avvicinava al letto, per poi sedersi di fronte a me a gambe incrociate. Lo vidi infilare una mano nella tasca dei suoi jeans e lo guardai confuso, poi spostai lo sguardo verso il braccialetto che mi stava porgendo.

«Entrambi sappiamo che, per quanto lo desideriamo, questa storia non potrà avere futuro. Ma io non voglio dimenticarti e spero che per te sia lo stesso. Per questo mi farebbe piacere se tu accettassi questo braccialetto che è uguale al mio, così ti ricorderai di me ogni volta che lo guarderai.»

Osservai il braccialetto mordendomi il labbro inferiore per poi prenderlo e metterlo al polso, guardando poi il ragazzo dagli occhi azzurri, seduto di fronte a me. Gli rivolsi un sorriso e gli accarezzai piano la guancia, sfiorandone la pelle con i polpastrelli.

«Grazie, Lou. E' meraviglioso. E, non voglio dimenticarmi di te. Sei e resterai sempre il mio amore estivo, Lou.»

Cause you were mine, for the summer. But I always will remember: you were my summer love. You always will be my summer love.

«Vieni, Har. Ho finito di preparare le valige, godiamoci gli ultimi istanti che abbiamo insieme.»

Afferrai la mano che mi stava porgendo e intrecciai le dita alle sue, gesto che ormai era un riflesso abbastanza naturale. Mi lasciai guidare da lui senza prestare attenzione alla nostra destinazione, preferii concentrarmi sul ragazzo che avevo accanto e sulla sensazione della sua mano, stretta alla mia. Quando sentii della confusione sollevai lo sguardo e sorrisi istintivamente, eravamo al chiosco della spiaggia. Dove ci eravamo conosciuti, esattamente due mesi prima.

Make the last time just like the first time, push a button and rewind.

«Pensi che, questa volta, riuscirai a finirlo il gelato, Har?»

A quelle parole gli rivolsi un broncio, dandogli un leggero colpo sul braccio con la mano libera.

«Sono passati due mesi e continui ancora a prendermi in giro su questa storia, sei crudele.»
«Non è colpa mia, sei tu ad essere adorabilmente imbranato.»
«E' colpa tua, sei stato tu a spingermi.»

**Flashback**

«Grazie mille!»

Rivolsi un sorriso alla ragazza dietro al bancone e presi felicemente il mio gelato, pregustandone già l'effetto rinfrescante. Eravamo alla fine di Giugno ed il caldo era già asfissiante, non osavo immaginare come sarebbe stato ad Agosto.
Ma, imbranato com'ero, finii per inciampare sui miei stessi piedi dopo che qualcuno mi urtò. Ero pronto ad urlare contro a quello sconosciuto e, per questo motivo, sollevai lo sguardo verso la persona e, in quel momento, restai senza parole.
Mi ritrovai davanti un ragazzo leggermente più alto di me. Ero convinto che fosse arrivato qui da almeno qualche giorno, a giudicare dalla sua pelle leggermente dorata. Aveva gli occhi azzurri, un azzurro talmente intenso da fare concorrenza al mare che era a pochi passi da noi.

«Mi dispiace davvero tanto. Stavo cercando di trattenere mia sorella per impedirle di correre in mare da sola e non ti ho visto. Ti sei fatto male?»

Scossi la testa alla sua domanda e spostai lo sguardo verso la bambina al suo fianco che, ad occhio e croce, doveva avere circa sette anni. Probabilmente si riferiva a lei, dato che la bambina continuava ad alternare lo sguardo tra il ragazzo e l'acqua.

«Bene, ne sono felice. Io sono Louis e lei è Daisy, una delle mie sorelle. Se mi aspetti qui per alcuni minuti, la riporto dalla mia famiglia e ti offro un gelato, per farmi perdonare. E no, non accetto un "No." come risposta.»

Richiusi la bocca che avevo aperto per rifiutare l'offerta, limitandomi a presentarmi e a salutare Daisy con la mano, mentre si allontanavano.
Louis mantenne la sua parola e, effettivamente, fu di ritorno dopo alcuni minuti. Raggiungemmo il bancone e, dopo aver ordinato entrambi un gelato, andammo a sederci ad uno dei tavolini, volendo evitare qualche spiacevole incidente.

«Allora, Harry. Come mai da queste parti?»
«E' una tradizione di famiglia. I miei genitori si sono conosciuti qui e, da allora, ci tornano ogni Estate. Prima erano solo loro, poi ci venivano con mia sorella, Gemma, ed ora con me. E tu, invece?»
«Per me è la prima volta, qui. E' stato un regalo da parte dei miei genitori, per il mio diploma.»

A quelle parole, quasi non mi strozzai col gelato. Diploma?

«Capisco. Quanti anni hai, Louis?»
«Diciannove. E tu?»
«Diciassette.»

Dopo di ciò restammo in silenzio mentre finivamo il gelato ma, contrariamente a come potrebbe sembrare, non fu un silenzio imbarazzato. Anzi, fu quasi.. Piacevole.
Quando finimmo il nostro gelato ci allontanammo dal chiosco e decidemmo di andare a fare due passi insieme e, da quel momento, fummo inseparabili per tutta l'Estate.

**Fine Flashback**

E ora, due mesi dopo, eccoci qui. Il momento era arrivato: dovevamo dirci "Addio."

Don't say the word that's on your lips, don't look at me that way.

Non pensavo che sarebbe stata così difficile ma, la consapevolezza che non avrei mai più rivisto questo ragazzo, mi distruggeva. Avevamo deciso di non fare delle stupide promesse perché, lo sapevamo entrambi, poche settimane e ognuno sarebbe tornato alla propria vita. Le lettere sarebbero diventate sempre meno frequenti, così come le chiamate ed i messaggi. Però non avevamo il coraggio di pronunciare quella parola per cui, ci limitammo ad abbracciarci per l'ultima volta e, ignorando le lacrime che erano sul viso di entrambi, scambiammo un ultimo bacio.

So please dont make this any harder, we can't take this any further.

E fu così che mi ritrovai a fissare la sua auto mentre scompariva lentamente, lasciandomi delle lacrime sul volto ma, allo stesso tempo, un sorriso sulle labbra perché, seppur per soli due mesi, avevo vissuto una storia meravigliosa. Abbassai lo sguardo verso il mio polso quando l'auto fu scomparsa del tutto ed iniziai a giocare col braccialetto che mi aveva regalato Louis e, solo in quel momento, notai un dettaglio che mi era sfuggito. Vi erano sopra alcune lettere e, osservandole più attentamente, riuscii a scorgere: Summer love. L.

*****
A/N.: Come sempre, grazie se siete arrivati fin qui. Non sono particolarmente soddisfatta di questa OS ma sono mesi che cerco di mandarla avanti e, ora che è finita, ero impaziente di pubblicarla.
Questa OS è basata su Summer Love-One Direction, una delle mie canzoni preferite. Gli amori estivi, secondo me, sono sempre i più intensi perché vengono vissuti in quei pochi mesi e, avendo questa consapevolezza, si cerca di viverli fino all'ultimo istante. E ciò ho cercato di renderlo chiaro nell'ultimo paragrafo.
Grazie ancora per aver letto questa OS.