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Autore: Nlc    23/12/2008    1 recensioni
“ La musica che non trasmette sentimenti, immagini, pensieri, ricordi è unicamente rumore di fondo” ( Carlo Actis Dado, jazz)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Natale...

Natale….

 

 

Era Natale per le strade di New York ed aveva nevicato molto , quando arrivai in aeroporto. Sara mi aveva detto di prendere un taxi per arrivare a casa sua, c’ero  già stato a Ferragosto, ma la città non mi piaceva.

Arrivai stanco e confuso: il giorno prima avevo perso un investimento con una compagnia digitale molto importante  ed ero molto incazzato.

Presi il taxi.

“ mi porti 912 street, Brooklin.” Il cellulare suonava ed io rispondevo a raffica,

 “ Dove sta andando? “ chiese il taxista curioso che aveva circa sui 50 anni d’età e si girava appena vedeva una ragazza giovane per le strade.

“ Da mia moglie…” risposi, accendendomi un sigaro.

“Vive a New York?” chiese.

“ Si, ma provvisoriamente, lavora per le editorie di New York…”

“ Sola l’ha lasciata allora….” Disse, ma io non feci più caso alle sue parole.

Arrivai a casa, suonai, ma lei non c’era, così presi la chiave sotto lo zerbino.

Entrai: la casa era accogliente, vidi un biglietto che c’era scritto che era uscita per alcune commissioni, guardai che c’era un albero di Natale grande tutto decorato.

Le pareti della casa erano pieni di disegni e foto che mi faceva strano, anzi mi dava proprio fastidio. Feci una doccia e poco dopo Sara arrivò.

Entrò allegra e sorridente piena di sporte. Uscì con un asciugamano. Sara mi zompò addosso come un cagnolino appena mi vide. “ Amore, quanto sono contenta di vederti, auguri! “ Mi riempì di baci. Facemmo l’amore lì sul pavimento, così le dissi di andare in camera, mal lei non voleva: era un vortice, un uragano, come un vento scuoteva le foglie di un albero, era così potente.

Era appoggiata sul mio petto ed io la guardavo sbigottito.

“ Ehi, cos’hai? Hai due occhi …” mi chiese.

“ Ho perso un importante affare….”

“ su, su ti rifarai, sei così bravo …” disse, giocando con i miei capelli. Si alzò nuda come la natura le aveva donato.

“ Ehi, non ti vesti? “ gli chiesi.

“ Perché non ti piace vedere tua moglie con il suo corpo libero?”

Io mi rivestì, lei rimase nuda e mi eccitava.  Era così bella, ma non riuscivo a dirglielo, sul tardi si rivesti e mangiammo per il pranzo di Natale, sprofondammo in un grande silenzio, poi gli chiesi: “ Come mai hai fatto l’albero? “

“ Perché volevo dare un tocco di magia in questa casa….”. L’unica cosa che gli domandai per tutto il giorno, poi silenzio. Ci scambiammo i regali, io le avevo comprato un vestito da sera di Armani, lei apprezzò molto e mi guardava con occhi luminosi. Lei mi aveva comprato un’acqua di colonia molto cara, sa che ne vado matto, però in quel momento non dimostrai niente. Scartai il regalo, abbozzai un sorriso e le diedi un bacio.  Mi sentivo vuoto, grigio e la sua allegria in quel momento era indifferente. Non avevo voglia di far nulla, fuori nevicava. Mi avvicinai alla finestra e lei con il suo candore, con la sua leggerezza mi abbracciò: aveva bisogno di affetto e di calore, ma io la scansai. Lei si arrabbiò e andò nella sua camera, il giorno dopo andai via, quando partì dall’aeroporto lei mi accompagnò ….Aveva due occhi luminosi che solo adesso capisco cosa significavano.

 

  
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