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Autore: __hOpe    10/04/2015    0 recensioni
Dunque vorrei iniziare dicendo che ho scritto questa storia qualche giorno dopo la notizia di Zayn che lasciava il gruppo. E fidatevi che questo spiega molte cose nella storia, credo si percepisca il mio stato d'animo del momento.
La struttura che ho scelto per scrivere questa ff è frutto di un esperimento, che spero sia uscito bene.
Detto ciò, buona lettura :)
ps. è una Larry!
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                       I WON'T LET YOU GO.


                                                                                                                                                               26 Marzo
Caro diario, credo davvero che questo sia il giorno peggiore della mia vita.
Sono le 2:00 del mattino e io mi ritrovo qui, seduto sul letto a guardare fuori dalla finestra nella speranza di vederlo ritornare da me. 
Ormai faceva parte della mia vita da quando eravamo dei mocciosi con la bava alla bocca, è stato parte della mia infanzia e della mia adolescenza e ora… Ora che mi apprestavo a dover affrontare il mio percorso di vita da adulto lui mi aveva abbandonato.
Solo, triste e spento.
Portandosi con se un pezzo del mio cuore e della mia anima.
Zayn Malik era il mio migliore amico da sempre. Stentavo ancora a credere di aver scoperto solo poche ore prima che nel tardo pomeriggio lui e la sua famiglia sarebbero partiti per la Francia e che non avrebbero fatto più ritorno.
La cosa che però mi faceva più male non era la partenza in se, ma che lui mi avesse tenuto nascosto tutto.
Se solo me lo avesse detto prima … Io, io avrei potu-

 
Dei rumori provenienti proprio dalla casa accanto interruppero Louis, che dopo aver  posato la penna e il diario si avvicinò meglio alla finestra osservando attentamente.
Una volvo grigia parcheggiò di fronte al vialetto, una figura alta e snella scese da quell’auto dirigendosi proprio verso la casa di Zayn.
Louis rimase qualche istante ad osservare quello che stava accadendo sperando che il dolore che sentiva e la rabbia potessero affievolirsi.
Ma non accadde nulla. Vinto dal sonno si addormentò con la luce accesa.
 

                                                                                                                                                              26 Marzo
Non so cosa mi fosse preso ieri. Non sono mai stato tanto sentimentale e tu lo sai bene.
Sono le 8:30 e stento a credere di essere già sveglio dopo la nottata che ho fatto. Mia madre è già andata a lavorare e io ora mi trovavo solo in casa.
Ho provato a chiamare Zayn poco fa ma non mi ha risposto. Vorrei tanto chiedergli delle spiegazioni sull’accaduto. Non può davvero credere che il suo abbraccio e la frase ‘’devo partire Lou, mi mancherai ma devo andare. Non tornerò, perdonami ti prego per non averti detto nulla ma non sapevo. ’’ seguiti da alcune lacrime che solcarono il suo viso mi sarebbero bastati.
Non poteva  davvero crederlo, non dopo aver passato una buona parte della nostra vita come fratelli.

 
 
Il sole stava ormai per calare, l’aria fredda della sera iniziava a farsi sentire ma a Louis non importava, uscì di casa e si diresse verso il parco poco distante da casa. Dove lui e Zayn erano soliti andare per parlare dei loro problemi o anche solo per fumarsi una sigaretta e scherzare un po’ in tranquillità.
Senza la sua compagnia anche il parco sembrava diverso. Spento e triste, proprio come il suo animo.
Anche l’acqua del piccolo fiumiciattolo che percorreva in lunghezza l’intero parco sembrava più sporca e meno abbondante. L’intero panorama che gli si prestava davanti era scuro e macabro.
Si sedette sull’erba e prese il cellulare tra le mani con in mente di fare un'unica cosa. Chiamarlo.
Procò innumerevoli volte a chiamare ma il cellulare risultava sempre spento o non raggiungibile. Louis perse le speranze, lanciò il cellulare e si sdraiò completamente sull’erba guardando il cielo che diventava sempre più nero.
Una voce roca che canticchiava una melodia poco comprensibile attirò la sua attenzione. Si mise seduto guardandosi intorno nella speranza di individuare da dove venisse quella voce celestiale. Si alzò seguendo le note di una canzone che ora riusciva finalmente a comprendere ‘’Never say never dei The Fray’’ che lui conosceva benissimo.
In lontananza vide una figura esile con dei boccoli scuri che gli cadevano fino alle spalle, un cappello ampio in testa e una camicia bianca. Senza nemmeno rendersene conto iniziò a cantare insieme allo sconosciuto …
<< When all is crumbling
Steady your hand
You can never say never
Why we don’t know when
Time and time again
Younger now then we were before… >>
Il ragazzo quando sentì un'altra voce unirsi alla sua si voltò incuriosito. Rimase piacevolmente compiaciuto nel vedere la figura esile di Louis che infreddolito si stringeva nel proprio cappotto.
Dopo aver finito la sua ‘’performance’’ raggiunse l’altro per poterlo osservare meglio.
La prima cosa che notò furono i suoi occhi grandi e chiari come il cielo d’estate. I suoi capelli erano corti e di color castano chiaro, il suo naso era piccolo e perfetto e le sue labbra sottili e delicate.
Mise le mani in tasca e fece uno dei suoi tanti sorrisetti, il ragazzo dagli occhi chiari gli piaceva.
<< Ciao, sono Harry Styles >> disse, << con chi ho avuto il piacere di duettare? >>
Louis non colse immediatamente le parole che gli rivolse, anche lui stava osservando il ragazzo nuovo. Gambe lunghe e magre degne di una modella, viso chiaro che sembrava fatto di porcellana. Gli occhi verde smeraldo che forse erano la parte migliore di lui in parte coperti da un riccio capriccioso e gli scendeva sulle guance rosee. Le labbra rosse piegate in un mezzo sorriso. Per un attimo credette fosse un angelo che con la sua splendida voce era arrivato fin lì per poterlo salvare dalla disperazione che provava.
<< mi hai sentito? >> disse il ragazzo interrompendo i suoi pensieri.
<< come? >> mormorò Louis sentendosi improvvisamente arrossire.
<< come ti chiami? Io sono Harry >> ripetè l’altrò.
<< Louis, Louis Tomlinson >> mugugnò goffamente.
Lui gli sorrise e molto sicuro di se si avvicinò ancora di più. Ora che erano praticamente l’uno di fronte all’altro Louis poteva notare ancora più chiaramente la differenza di altezza che c’era tra di loro. Rispetto a lui era un bambino di fronte ad un gigante.
<< Sei molto bello Tomlinson, glielo hanno mai detto? >> gli sussurro all’orecchio il ragazzo riccio provocandogli un ondata di calore e dei brividi che gli percorsero la schiena. Quella voce quasi roca e quel respiro caldo gli avevano dato alla testa. Fece un passo indietro cercando di ritrovare la lucidità che aveva quasi temuto di perdere.
<< Grazie mille >> si limitò a rispondere.
Il cellulare all’interno della sua tasca iniziò a vibrare, prese il cellulare e quando lesse il numero sullo schermo sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi. Era Zayn. Non si nemmeno preoccupò di salutare il ragazzo dagli occhi color smeraldo, si allontanò molto velocemente e rispose al telefono.

 
                                                                                                                                                    
                                                                                                                                                                 28 Marzo
Caro diario, in questi giorni sono successe molte cose. Finalmente giovedì sera Zayn ha deciso di cercarmi. La conversazione non è stata molto lunga, ma almeno ora so perché è andato via e perché non mi avesse detto nulla prima.
Anche lui ha saputo il giorno stesso della partenza che sarebbe dovuto andare via. Questo perché i suoi sapevano benissimo che se lo avessero informato prima sarebbe andato via di casa. E loro non potevano assolutamente permetterselo.
Zayn Malik doveva sposare una sua lontana cugina, così dicevano i patti che erano stati fatti sin dai suoi primi giorni di vita. Ora lui era andato a Parigi per poterla conoscere, era tutto così ingiusto. Non ho mai ben capito il senso dei matrimoni combinati. Perché non possiamo essere liberi di sposarci con chi ci pare?
Ascoltare la sua voce spenta al telefono mi aveva letteralmente distrutto. I suoi lo avevano informato di tutto questo il pomeriggio stesso, appena lo videro tornare dal lavoro. Sono due giorni ora che non lo sento, mi ha chiesto di non cercarlo che sarebbe stato sempre lui a farsi sentire ma per me è difficile.
Non aveva potuto dirmi altro, mi disse che gli mancavo e che sperava di trovare una soluzione a questa faccenda. Sono così triste senza di lui.
 

Erano le tre del pomeriggio ed Harry Styles con i capelli raccolti in in coda, dei pantaloncini chiari e una maglia bianca si apprestava ad uscire fuori di casa. Era sua abitudine a quest’ora correre un po’ per mantenersi in forma. Attraversò il vialetto di casa e iniziò a prendere velocità quando vide una figura familiare nel cortile della casa accanto.
Si fermò per un istante per poter vedere meglio quella figura minuta. Lo riconobbe appena si voltò, era quel ragazzo Louis. In pochi secondi lo raggiunse mentre l’altro stava sistemando la propria bicicletta. Lo strinse da dietro attirandolo a se quasi come se volesse che i loro due corpi si fondessero in uno solo. Avvicinò le labbra alla sua guancia lasciandogli un sottile bacio.
<< Salve Louis Tomlinson, ci rivediamo. >>
Louis arrossì violentemente appena riconobbe quella voce. Completamente in estasi si dimenò fino a liberarsi. Osservo il ragazzo dai capelli ricci e mormorò << Che ci fai qui? >>
L’altro sorrise divertito notando il suo imbarazzo << Siamo vicini di casa, incredibile vero? >>
Spalancò gli occhi ripensando alla sera di qualche giorno fa quando aveva visto entrare qualcuno nella casa di Zayn. Era lui, ora ne era assolutamente certo, tutto coincideva. Continuava ad osservarlo silenziosamente  riuscendo solo a pensare a quanto fosse bello  e attraente. Ed Harry se ne rese conto. Gli prese la mano e lo trascinò fuori dal vialetto portandolo verso casa sua. Aprì la porta, lo fece entrare e chiuse la porta alle sue spalle.
Louis Tomlinson ora era spaventato e sorpreso allo stesso tempo. Si trovava nella casa del suo amico solo che era con qualcun altro.
Non capiva bene quello che stava accadendo, improvvisamente il ragazzo dagli occhi color smeraldo lo aveva bloccato in un angolino e si avvicinava a lui con passo deciso proprio come un leone con la sua preda.
Delle mani calde gli stavano accarezzando la schiena, erano entrate scaltramente all’interno della sua maglia e le sue labbra gli stavano lasciando dei baci sul collo.
<< Mi piaci Louis Tomlinson >> gli sussurrò all’orecchio accarezzandogli delicatamente una guancia e guardandolo negli occhi. Quegli occhi che ardevano di passione e che ora erano quasi liquidi. Louis era senza parole eppure con un filo di voce mormorò << In ogni caso non capisco il motivo di tutto ciò >>  si spostò nonostante si sentisse bruciare dal desiderio.
<< Mi dispiace Mr. Styles ma non è così che si fanno le cose >> aggiunse sorprendendo l’altro  ma maggiormente se stesso per essere stato in grado di reprimere la propria timidezza.
Senza aggiungere altro si diresse verso la porta e uscì lasciando Harry impassibile dietro di se.
 

                                      
                                                                                                                                                            31 Marzo
Caro diario, è sera e mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra della mia camera. Zayn mi manca sempre di più. Fortunatamente oggi è riuscito a chiamarmi, sentire la sua voce è stato un sollievo. Mi ha parlato di Parigi. Ha detto che è bellissima e che è una città da visitare, mi vorrebbe con se. Gli manco da morire.
Ha conosciuto la ragazza che dovrebbe sposare, ha detto che è molto timida tanto quanto è bella. I suoi vorrebbero già fissare il matrimonio ma lui non vuole, è troppo giovane per intraprendere un passo così importante, se solo i suoi lo ascoltassero.
Gli ho parlato di Harry, dell’affascinate nuovo vicino a cui i suoi genitori  hanno fittato casa.
Dice di essere felice per me, che finalmente dopo l’ultima delusione sono riuscito di nuovo ad interessarmi a  qualcuno. Poi la telefonata si è improvvisamente interrotta.
Harry Styles era un affascinate ragazzo dai capelli ricci che con un minimo gesto riesciva a farmi perdere la testa. Vorrei davvero conoscerlo meglio.
 

Harry era davvero stanco di mangiare solo cibo precotto solo perché non stava bene e non riusciva a preparare altro. Due giorni prima si era sentito improvvisamente debole e poco dopo aveva scoperto di avere una febbre da cavallo.
Ora si trovava nel letto, stringeva una coperta di lana tra le mani lamentandosi di quanto si sentisse male.
Qualcuno bussò alla porta,  non aveva le forze necessarie per andare ad aprire, si limitò a girarsi dall’altro lato del letto. Anche se fuori qualcuno continuava ripetutamente a bussare. Harry si arrese. Stringendo la sua coperta di lana scese lentamente le scale e si diresse verso la porta, dopo aver starnutito la aprì.
Louis rimase atterrito nel vedere il ragazzo dai capelli ricci ridotto in quel modo, era evidente che stava poco bene. << Sei solo? >> gli chiese senza riuscire a nascondere un velo di preoccupazione che trapelava dalle sue parole.
<< Si. >> gli rispose dopo aver starnutito,  << che ti serve? >>
<< Nulla, volevo vederti. >> gli disse continuando a guardare atterrito le condizioni precarie del ragazzo << posso entrare? >>
Harry non rispose, si limitò a fare un cenno con la testa  e dopo averlo fatto entrare chiuse la porta. Si strinse nella sua coperta e tornò di sopra seguito  dall’altro. Si sdraiò sul letto e dopo essersi coperto si voltò verso Louis che lo guardava immobile sull’uscio della porta. << Hai cambiato idea Tomlinson? >> disse e tossì << ora mi vuoi? >> stava delirando.
Gli si strinse il cuore a vederlo  in quelle condizioni. Si avvicinò silenziosamente al suo letto, si sedette accanto a lui e gli toccò la fronte. Bruciava.  Gli accarezzò le guance in fiamme e gli diede un bacio sulla fronte.
<< Torno subito. >> scese al piano di sotto, rovistò un po’ ovunque alla ricerca si un panno pulito. Quando lo trovò riempì una ciotola di acqua fredda e tornò di sopra da lui. Si sedette al suo fianco e dopo aver bagnato il panno glielo poggiò sulla fronte. << Grazie, è un sollievo. >> gli mormorò con voce flebile chiudendo gli occhi.
<< Hai fame? >> gli chiese accarezzandogli i capelli, << un po’. >> gli rispose alzando lo sguardo verso di lui.
Louis sorrise appena, gli faceva tenerezza. Era così fragile e indifeso gli sarebbe stato accanto fino a quando non si sarebbe sentito meglio.
<< D’accordo, allora vado a preparati qualcosa di caldo. >> disse e fece per alzarsi quando una mano strinse la sua debolmente, << Ti prego non lasciarmi. >>

 
                                                                                                                                                                
                                                                                                                                                                   5 Aprile
Caro diario, Harry ora sta meglio. In questi giorni sono rimasto sempre da lui per non lasciarlo solo. Credo di essermene innamorato. Aver passato del tempo con lui mi ha fatto stare bene, adoro prendermi cura di lui, amo coccolarlo, curarlo e amarlo.
Zayn non si è ancora fatto sentire. In questi giorni mi era capitato raramente di pensare a lui, ma ora che Harry stava meglio e poteva cavarsela da solo io mi ritrovavo di nuovo  pensarlo, ancora più di prima.
Mia madre vuole che inizi a lavorare per lei nell’ officina di famiglia, non ne ho molta voglia ma fin quando non troverò qualcosa di meglio credo che sarò costretto a farlo.
Anche perché mi servono dei soldi se voglio andare a trovare Zayn a Parigi. Oh Zayn…

 
Louis posò la penna sulla scrivania prendendo tra le mani il cellulare. Sullo schermo c’era una loro immagine di qualche mese prima che si erano scattati al mare. Vide che gli era arrivato un messaggio, sorrise speranzoso ma era Harry.
Lou, vorrei invitarti a cena fuori stasera per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me. Ti va? Alle 20:00 sotto casa mia.
Anche se il messaggio non era di Zayn gli si scaldò il cuore.
D’accordo, a dopo Harry. E lo inviò.
 
Harry Styles stava tentando di domare i propri capelli selvaggi oramai troppo lunghi per essere sistemati decentemente. Perse in poco tempo le speranze e decise di coprirli con un largo cappello. Erano di già le 20:10 e ancora di Louis non c’era nemmeno l’ombra.
Sentì bussare alla porta, doveva essere lui. Scese lentamente le scale e dopo essersi poggiato con le spalle al muro accanto alla porta la aprì sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi e mormorando con voce seducente << Hey >>
Louis arrossì appena quando vide il bello spettacolo che si ritrovava davanti, era una favola. Ricambiò il suo saluto ed entrò in casa, ma quando fece per poggiare il cappotto l’altro si avvicinò a lui circondandogli la vita. Avvicinò le labbra al suo orecchio sussurrando << No dolcezza, ti porto a cena fuori. >>
Lui rabbrividì sentendosi il cuore esplodere. Si limitò ad annuire e uscì insieme a lui di casa.
Harry lo aveva portato nel miglior ristorante della città e aveva ordinato per loro un menù pieno di prelibatezze. La serata era stata molto piacevole ed era letteralmente volata. Dopo aver pagato lo aveva portato a passeggiare al parco e lì mentre guardavano le stelle si erano finalmente baciati. Un bacio vero colmo di passione. La scintilla era scoppiata e ora stava per prendere fuoco.
 

 
 
                                                                                                                                                                10 Aprile
Caro diario, finalmente le cose vanno per il meglio. Io e Harry ora stiamo insieme e quella sensazione di solitudine e tristezza è in parte scomparsa grazie a lui. Avevo ragione, Harry Styles è il mio angelo venuto qui per salvarmi.
Ogni sera vado a trovarlo a casa e passiamo le serate a scherzare e a coccolarci sul suo divano. Amo quando mi stringe tra le sue braccia, mi sento protetto dal male del mondo. Mi sento davvero fortunato ad averlo incontrato, sa essere dolce ma allo stesso tempo intrigante e sexy. Inoltre ho scoperto che ama molto la lettura proprio come me. Oh dimenticavo! E’ uno scrittore,non ha ancora sfondato ma ho letto alcuni suoi lavori e credo che farà strada.
Zayn ieri mi ha chiamato, sono così preoccupato. E’ scoppiato a piangere al telefono e io non sono riuscito a consolarlo. Avrei voluto abbracciarlo. I suoi proprio non capiscono che nonostante trovi la sua promessa sposa affascinate non vuole sposarla. Mi ha chiesto di aiutarlo ma io non so come. La data del matrimonio è stata fissata al 1 Maggio e il tempo stringe.
 
 

Erano le 6 del mattino, Harry aveva avuto un incubo e non riusciva più a dormire. Aveva gli occhi gonfi e il viso rigato dalle lacrime. Incubo peggiore non poteva fare, Louis lo aveva abbandonato per fuggire con un ragazzo dalla pelle scura e i tratti orientali.
Poche ore dopo il ragazzo dagli occhi chiari era di fronte casa del riccio con in mano un piatto pieno di pancake ricoperti di sciroppo. Ormai aveva le chiavi di casa, senza bussare entra in casa e sale di sopra per andare a svegliarlo. Quando raggiunge la camera da letto lo trova raggomitolato in se stesso che fissa la parete con sguardo assente.
<< Har, che diavolo succede? >> dice spaventato avvicinandosi al letto e prendendolo tra le braccia.
Harry non rispose, lo tirò su di se e dopo averlo baciato mormorò con voce rauca.
<< Facciamo l’amore. >>
<< E facciamo l’amore. >> annuì l’altro.
 
 
Louis era stremato, con occhi lucidi guardava accanto a se il suo amato che ormai dormiva profondamente.  Quella era stata la loro prima volta insieme ed era stata magnifica. Faticava ancora a credere di aver avuto tutto per se lo splendido corpo di Harry Styles il ragazzo più bello che avesse mai visto.
Ora era finalmente felice.
Era mezzogiorno, si alzò lentamente dal letto rivestendosi. Era ancora un po’ dolorante. Scese le scale stando attento a non far rumore, per il suo risveglio avrebbe trovato il pranzo in tavola.
Aprì il frigo cercando qualcosa di buono da cucinare, ma un rumore singolare lo distrasse. Era il cellulare che vibrava sul divano del soggiorno.  Chiuse il frigo e andò a prendere il cellulare, senza guardare il numero rispose.
<< Lou? >>
Era Zayn.
<< Zay, come stai? >> disse tutto ad un fiato notando immediatamente la voce preoccupata dell’amico.
<< Lou, aiutami. Ti prego vieni qui. Non lasciarmi solo. >>
<< Zayn almeno spieg- … >> la linea era caduta. Si mise le mani tra i capelli, andare a prendere il primo aereo per raggiungerlo o ignorarlo e rimanere lì con Harry?
La scelta non era per niente facile. A malincuore decise, prese un pezzo di carta e una penna e scrisse:
‘’Mi dispiace Har, devo andare non so quando tornerò. Perdonami.’’
Con le lacrime agli occhi lasciò il biglietto sul tavolo della cucina e di corsa uscì da quella casa per poter raggiungere il prima possibile Zayn.
  
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