Pre-Angolo dell'Autrice

Ehm-ehm...*si ripara dai pomodori che le lanciano i lettori* Lo so, lo so. Dovrei essere a scrivere il nuovo capitolo di Stardust, ma non potevo non pubblicare questa Thaluke. Che ovviamente, da brava studentessa modello quale sono (...PUAHAHAHAH, cazzata-time!), ho scritto durante un'ora di assoluta noia. Ahhh, i miracoli della scuola...

Larissa Grifondoro : *compare alle spalle di Kamala* Ricordate una cosa, gente : VIVA I CANI VOLANTI !!!

...Anna. Vedi quella panchina ? Tra poco ti arriverà in testa.

Ma no, day, seriamente...eeeeew, questa è una delle mie OTP di Percy Jackson , quiiiiindi...Boh, la aggiungerei alla lista delle cose da fare. Torno a prendere ispirazione dal cestino della spazzatura della Villa.

...Okaaaay.

I cestini della spazzatura sono roba bella.

Contaci. E ora vi lascio alla storia, ci vediamo di sotto belli !

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I Will Reach Inside Just To Find My Heart Is Beating.

When the hour is nigh
And hopelessness is sinking in
And the wolves all cry
To feel they're not worth hollering
When your eyes are red
And emptiness is all you know
With the darkness fed
I will be your scarecrow.

“Farò io la guardia stanotte.”

“Ma Thalia, hai bisogno di riposare ! Sono giorni che non dormi !”

“Non ho bisogno di dormire.”

“Tutti hanno bisogno di dormire.”

“Farò io il turno di guardia. Ora dormi,Phoebe. È un ordine.”

“Ma...”

“Nessun ma. Non disobbedire agli ordini della tua Luogotenente.”

“Non lo farei mai. Buonanotte, Thalia.”

“Buonanotte, Phoebe.”

Thalia Grace non dormiva. Le Cacciatrici di Artemide non capivano questo comportamento, ma non facevano domande, per non scatenare l'ira della figlia di Zeus.

Thalia Grace era stanca. E sì, aveva bisogno di dormire. Ma non poteva. Non voleva.

In realtà Thalia scappava. Scappava dai suoi sogni. Scappava da lui. Pensava che rimanendo sveglia, osservando la Luna candida nel cielo, come una perla che brilla in balia delle onde nere, si sarebbe salvata, non lo avrebbe rivisto.

Ma ovunque guardasse, c'era qualcosa che gli riportava in mente ricordi lontani, ma mai più vividi.

“Un club di golf ?” chiese Thalia, reprimendo un sorriso e prendendo una mazza da golf, colpendogli la testa leggermente.

“Mossa disperata !” ammise Luke, un sorriso a illuminargli il volto furbo e a far risplendere più che mai gli occhi azzurri.

Thalia sospirò e si stropicciò gli occhi, cercando di mantenersi sveglia e soprattutto di allontanare quelle immagini dalla sua testa. Lanciò uno sguardo alla costellazione sulla sua testa e chiuse gli occhi con forza. Cassiopea.

“Conosci il mito di Cassiopea ?” le chiese Luke continuando a guardare le stelle. Erano stesi su un prato, le ceneri del fuoco appena spento che fumavano ancora.

Thalia si girò verso di lui, gli occhi blu elettrico ancora più scuri nella notte e scosse la testa. Sembravano due gemme preziose e grezze, si ritrovò a pensare il piccolo semidio guardandola. Un lieve rossore si diffuse sulle sue guance e ritornò a guardare le stelle.

“Si dice che Cassiopea fosse una regina del Nord Africa, che un giorno si vantò di essere più bella delle Nereidi. Allora Poseidone evocò un enorme serpente di mare che iniziò a distruggere villaggi e navi varie. Alla fine, per fermare quegli attacchi, Cassiopea acconsentì a sacrificare la sua stessa figlia,Andromeda. Poseidone però non lo permise e mandò un eroe a salvare la principessa Andromeda. Ma persino dopo che la regina morì, il dio non la perdonò e la collocò in cielo sotto forma di costellazione. E siccome si era vantata di essere più bella elle nereidi, girava apparendo a testa in giù, una posizione sconveniente per chi pecca di vanità.” raccontò lui.

Un lieve silenziò aleggiò nell'aria. Annabeth, poco più in là, si rigirò nel sonno.

“Sono pazzi questi Dei.” bofonchiò la ragazzina con una smorfia buffa.

Luke scoppiò a ridere.

La figlia di Zeus si massaggiò le tempie, la risata di Luke che riecheggiava nella sua testa. Alzò lo sguardo verso la Luna.

“Basta.” sussurrò. Aveva gli occhi lucidi. “Ti prego, basta.”

“Luke !” la voce della figlia di Zeus riuscì a stento a sovrastare il ruggito dei ciclopi.

“Thals !” urlò lui di rimando, con la disperazione sul viso. Aveva Grover svenuto tra le braccia e la piccola Annabeth che si nascondeva dietro di lui.

“Prendi Grover e Annabeth e portali al sicuro nel Campo, io li distraggo.”

“Cosa ? Scordatelo, Grace !” sbottò il ragazzo. Thalia riuscì a percepire una nota stridula nel tono di voce. Un ruggito li interruppe prima che iniziassero a litigare. Il ciclope era a pochi passi.Thalia sospirò e si girò verso di lui,mimando un “Vai” con le labbra.

Luke tentennò un attimo, poi si sistemò Grover suelle spalle e prese Annabeth per mano. Thalia deglutì e si girò verso il mostro, facendo ruotare la lancia e stringendo l'Egida, quando le parole di Luke la raggiunsero.

“Vedi di non farti ammazzare, Thals !”

Una lacrima le rigò il viso, mentre si stringeva le gambe al petto e si piantava le unghie nei palmi delle mani.

Non devi piangere, si ripeté nella testa, sei una guerriera. I guerrieri non piangono.

Luke si sedette accanto a Thalia, in quella specie di rifugio improvvisato costituito da stracci e cartoni e da cui filtrava acqua ovunque. Thalia era accoccolata nell'angolino più riparato. Quel giorno avevano affrontato una Dracena che per poco non aveva fatto volare la ragazzina giù da un palazzo. Luke pensava che la coraggiosa e impertinente semidea non avesse paura di niente, ma a quanto pare si sbagliava.

Si girò verso di lei e, preso un profondo respiro, le piantò un dito nella guancia lentigginosa e umida di lacrime e pioggia.

“Tu sei una guerriera. I guerrieri non piangono.” disse deciso. Thalia alzò lo sguardo verso di lui, sconcertata. Si guardarono per qualche minuto, blu elettrico e azzurro cielo che quasi si fondevano. Poi Thalia tornò la Thalia di sempre, e provò a mordergli il dito, mandandolo a quel paese con la sua solita eleganza. Ma Luke lo sapeva, nascondeva un sorriso.

Un sorriso che lui non si curò di trattenere.

La figlia di Zeus deglutì e scacciò indietro le lacrime. Alzò gli occhi verso le stelle e incontrò la Luna, che sembrava squadrarla con severità. Thalia respirò a fondo e cercò di ricomporsi. Si alzò e si avvicinò al fuoco, ravvivandolo, mentre altre immagini fugaci le balenavano per la testa. Fiamme alte, lacrime, un drappo con il simbolo di Ermes che bruciava. Sbuffò, e si diresse verso Phoebe. Aveva bisogno di dormire.

Un paio di nuvole scure coprirono la Luna per pochi secondi, permettendo così ad uno strano vento caldo e accogliente, di sussurrare poche parole.

Ti voglio bene, Thals.

Thalia si girò di scatto, convinta di esserselo immaginato. Lo stesso vento di prima le accarezzò il viso, scompigliandole i capelli corti. Scosse la testa, mentre Phoebe si metteva a fare la guardia e lei si avvolgeva nel sacco a pelo per dormire. Doveva esserselo immaginato. Eppure non riuscì a reprimerlo.

“Anche io, Luke.”

Le nuvole scure, finora ferme davanti alla Luna, scivolarono velocemente via.

Artemide, dall'alto del suo carro, inveiva a gran voce contro il suo adorato zio Ade.

You tell me to hold on
Oh, you tell me to hold on
But innocence is gone
And what was right is wrong

'Cause I'm bleeding out
Said if the last thing that I do
Is to bring you down
I'll bleed out for you
So I peel my skin
And I count my sins
And I close my eyes
And I take it in
And I'm bleeding out for you,
For you.

Bleeding Out, Imagine Dragons.

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Kamala's Corner

Ed eccomi qua ! Sola come un cane perché Larissa mi ha abbandonato. Ne terrò conto Anna, ne terrò conto...

Inutile dire che sono agitatissima ed emozionatissima. È la mia prima fic su Percy Jackson e per di più sulla mia OTP preferita. E già che ci sono, la dedico a qualcuno questa cosuccia che spero non sia proprio un obrobio.

E la dedico a thedgeofbreakingdown, la prima che mia ha fatto conoscere la Thaluke e che continua a farmi battere forte il cuore con le sue splendide storie. Continua a sfornare fanfiction, mi raccomando !

Grazie a chiunque vorrà leggere o recensire, sono disposta ad accettare qualsiasi consiglio abbiate da darmi.

A presto,

Kamala <3