Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: looking_for_Alaska    11/04/2015    2 recensioni
Nella piccola cittadina di Thorn City, Canada, si trovava una vecchia casa abbandonata. Dentro di essa viveva un fantasma assetato di sangue che uccideva chiunque ci metteva piede.
E poi c'era William, un ragazzo uguale a tutti gli altri, tranne per il fatto che era un "liberatore di fantasmi"; ovvero, li conduceva alla luce, salvandoli. Però a condurlo da Amelia dagli occhi dolenti sarà il segreto che lei custodiva da tempo e che in qualche modo li legava.
Ma le domande sono tante. Come è morta Amelia, e chi l'ha uccisa?
Cosa collega un fantasma morto da più di duecento anni ad un ragazzo adolescente? E soprattutto, qual è il segreto per cui Amelia ha ucciso e continua a uccidere?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando mi svegliai, era buio. Mi alzai a sedere faticosamente, e mi guardai intorno. Era così buio che non vedevo quasi nulla. Mossi la mano per portarmela ai capelli, quando urtai qualcosa. Mi voltai di scatto, pronta a uccidere il mio nemico, quando il bel viso di Will mi si parò di fronte. Si alzò improvvisamente e corse alla finestra, urlando << si è svegliata! >> alla notte. Lo guardai per qualche secondo, chiedendomi se fosse un'allucinazione o se fosse lui ad avere qualche problema. << Will, che diavolo... >> sibilai, ma lui era già accucciato ai miei piedi che mi aiutava ad alzarmi. Sorrise. << Scusa. Ero preoccupato per te, quindi ho chiesto anche ai miei amici di accompagnarmi >>. Gli strinsi forte una mano. << Sto b... >> ma una fitta lancinante alla gamba mi bloccò. Will si inginocchiò e vide il pugnale nero. Il suo viso passò dal verde al giallognolo e al viola. << Amy... Il pugnale... >> balbettò. Alzai gli occhi al cielo. << È nero. Sì, l'ho notato >> presi fiato. Se me l'avesse tolto, sarebbero potute succedere due cose: potevo salvarmi, oppure morivo dolorosamente. Will lo sapeva. Mi lanciò uno sguardo preoccupato. << Se non lo estraiamo, morirai. Però se lo estraiamo rischi la morte comunque >>. Sapevo cosa pensava. Credeva che non l'avrei estratto. Credeva che mi sarei arresa. Ma Amelia dagli occhi dolenti non si arrende mai. Inspirai. << Toglimelo >>. Will non rispose, ma la sua espressione sorpresa mi fece capire che mi vedeva come una persona debole; e non volevo che mi vedesse così. << Farà male >> mi avvertì, ma io scrollai le spalle. Sentii la sua mano poggiarsi sull'elsa. Poi l'afferrò. Un dolore lancinante mi attraversò la gamba. Urlai forte, poi mi premetti le mani sulla bocca. No. Non avrei più urlato. Will tirò e lo estrasse. Un male impossibile da descrivere mi bruciò la gamba, mi distrusse i muscoli e per un attimo pensai che mi avesse spappolato il cervello e la lingua. Poi tutto lentamente passò. Will mi teneva una mano, preoccupato. Tentò di sorridermi. << Come va? >> mi chiese. Ricambiai. << Meglio >>. E lessi nel suo sollievo, nella sua felicità tangibile, quella maledetta frase: "non sei morta". Mi sfuggì una risatina nervosa. "Non stavolta". Quando il silenzio si fece più pesante, deglutii e gli chiesi : << Prima dell'attacco tu mi hai... Uhm... >>. Will mi lanciò uno sguardo vacuo, poi parve improvvisamente capire. << Io... Eh, si be'... >> balbettò, arrossendo. Mi venne da ridere, ma cercai di trattenermi. << Scusami, so che forse non avrei dovuto ma... >> sussurrò lui ma io lo interruppi, sorridendo. << Invece ti dico grazie. Ed è stato bello.. Era il mio primo bacio >> ammisi, ad un tratto intimidita. Will mi fece un sorriso gentile, prendendomi la mano. << Allora spero che ti sia piaciuto davvero, sebbene non fosse il momento adatto. Ti ho baciata perché avevo paura di perderti >>. Espirai tutto d'un colpo, tossendo. Cosa? Paura di perdermi? Non sentivo quella frase dal 1862. << Will, io... >>. Ma un urlo ci interruppe. << William! >> una voce femminile provenne dal corridoio. Will si sistemò e raggiunse la porta, dove una ragazza dalla pelle color caffelatte e capelli castano scuro gli piombò addosso. Si vedeva che era molto preoccupata. << Ma dove diavolo ti eri cacciato? Perché non rispondevi? Pensavamo che ti avesse ucciso >>. E provai odio. Odio e odio e odio. Mi vedevano ancora come un'assassina e fare un'opera buona con una persona non significava lavarsi la coscienza. Dovevo immaginarlo. Ma faceva male comunque. Già non sopportavo più quella ragazza e una nuova sensazione si fece strada in me. "Sono gelosa? Io?" mi chiesi, stupita. Poi scrollai le spalle e drizzai la schiena. "Amelia non si fa mettere i piedi in testa da nessuno". Li raggiunsi a passo lento e risposi io al posto di Will : << No, non l'ho ancora ucciso, ma potrei sempre rimediare a questa mancanza uccidendo te >>. La ragazza impallidì e arretrò mentre io avanzavo. Poi Will mi si parò davanti. Percepivo il sangue che aveva cominciato a colarmi dagli occhi, che però appena la ragazza fu lontana da me si asciugò, scomparendo. << Amelia, ti presento Amara. È tipo la mia migliore amica da quando mi sono trasferito >>. Poi si voltò verso Amara e continuò << Amara, lei è Amelia, come avrai intuito >>. Sorrisi a denti stretti. << Piacere >> sibilai. Amara mi fronteggiò stupidamente. << Piacere mio >>. Calò un silenzio imbarazzante. Poi Amara disse : << Will... Andiamo? >>. Will stava per scuotere la testa, ma io alzai una mano e dissi : << Si, andate. Vorrei stare da sola >>. I ragazzi annuirono e scesero le scale. Attraversai i muri per vederli uscire: erano mano nella mano e parlavano tra loro. William non si voltò a cercarmi con lo sguardo prima di chiudere la porta.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: looking_for_Alaska